▲ Cap. 10-19

Commentario Terzo

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Cap. 20

Non essere ueduta la cosa sotto qualunche angulo imperò conuiene la uisione sotto l’ apuntatissimo degli anguli cioè l’ angulo contingente imperò che quello angulo, si come pruoua Euclidis, è indiuisibile l’ angulo sotto lo quale si uede per si diuede per lo quale si compie la uisione della cosa. Et più largamente e diterminate la grandeca dello angulo sotto et quale può essere la uisione, imperò che’ 1 diametro del foro dell’ uuea, si come la notomia amaestrerrà, et quasi diametro come del discrittibile quadrato in tale spera uuea. Addunque se dagli extremi di questo foro della linea si menino al centro, costituiranno angulo retto. Questo page page apparisce imperò che dagli anguli del quadrato della menata linea ortogonalmente si se. Addunque se nel centro dell’ uuea fosse la uisione, si uedrebbe expressamente sotto l’ angulo retto, se’ l diametro del foro fusse lato del quadrato expressamente. Et era il centro dello occhio della piramide radiosa e 1 uedere essere fatto sotto corta piramide per l’ angulo incominciato delle predette cose. Questo apparisce imperò che tutti i raci della piramide excetto che uno occorrente nella g1aciale interiore si ronpono, come è detto dal perpendiculare. Nè si constringono più oltre nel comune. Auenga idio addunque che’ lli raci se inchinino all’ angulo, non pertanto s’ appichano angularmente se non pure immaginariamente. Onde quando la spetie peruiene allo humore uitreo cioè glaciale interiore secondo la legge degli spiriti maggiormente procede, che secondo la legge della dyapanitade, però che si inchina secondo la uia degli spiriti che ui sono al neruo comune cioè il neruo otticeo. Addunque imperò quanto li raci declinano più appuntato tanto più la spetie si rauna et constringesi, è necessità come per sequente se impedisca alcuna cosa, per questo la quantità della cosa si uegga minore nell’ occhio. Ma alla cognitione della cosa non basta, imperò che' lli raci nascono sopra all’ occhio si riuiuorisce. Io dico si rinuinorisce imperò auenga idio che per page page li nascenti soli perpendicularmente la visione è fatta et certificate et distinta principalmente. Per tanto certa cosa che auenga iddio che’ l punto segnato nel uisibile se ueggia per lo suo raco toccante l’ occhio perpendicularmente, niente di meno come apparisce per le dette cose, tutto il uisibile occupa tutta la pupilla et segno è’ l mouimento perpendiculare cioè il raco nascente obliquamente et quello si cuopre più amplamente fuori della piramide radiosa, si ueggono alcune cose della piramide; l’ angulo è di minor largheca che abbiamo se‘ lle equale cose possono essere uedute con uno sguardare. Addunque quelli raci equali uegnenti sopra all’ occhio in alcuno modo muouono et toccano gli occhi per il raci rotti nello entramento et declinanti al centro acciò cotali cose l’ occhio debolmente si cognoscano. Et quelle cose le quali sono oggiette all’ occhio agieuolmentne più efficacemente si rapresentano e’ ssi piglano et come è el punto rapresentato per diuersi raci rotti.

Cap. 21

La operatione del visibile nel vedere essere dolorosa, questo si pruoua imperò che l’ operatione visibile è d’uno genere. Conciò sia cosa addunque che l’ operatione sia offensiua et patisce dolore sensibilmente nel uedere nelle force delle luci seghuitando tutte le operationi delle luci essere tali, auenga idio che non pendano et questo è l’ argomento del phylosopho nel capitolo della qualità del uedere, et uedesi seghuire dal necessario: imerò che niuna cosa uisibile è tanto page page diletteuole all’ occhio che no‘ llo faccia stanco colla continuatione del riguardare, della quale stancheca si uede esser il procedente raguardare. Questo phylosopho della prospettiua, benchè e philosophi tractanti le cose naturali dichino imperò che la cosa sensibile è perfectione del senso. Addunque non u’ è inducente a tristitia nell’ atto del sentire. Sensia nel modo dello attiuo nè si uede costringere se il sensibile excellente induce dolore. Addunque mecanamente imperò che’ l mouimento grande aggraua, il mouimento mecano gioua et allegra. Addunque si ristrigne quello che qui si dice alle prolungatione di qualunche uisione e brieue ragguardamento.

Cap. 22

E mathematici ponenti essere el uedere fatto per li raci risplendenti et nascenti dallo occhio superfluamente essere sforzati o uero raunati imperò ch’ el uedere è fatto sufficientemente per lo predetto modo, per lo quale possono essere salue tutte le cose apparenti intorno al uedere. Addunque è soperchio si è porre li raci. Questo dico seguitando l’ orme dello libro dello auctore della prospectiua: auenga idio che Alchindo insegni altro del riguardamento. Altra cosa consentono e Platonici et altra cosa ueghono i phylosophi sapere i molte, Aristotile in sensu et sensato contra a Platone et altrimenti, nelli quali uenerabilmente si ueggono la qual cosa la uirtù della anima alcuna cosa adopererebbe nel lume dell’ occhio altrimenti page page che qui sia inuestigato. Qualunque razi risplendenti et nascenti dall’ occhio sopro il uisibile, è impossibile bastare alla uisione, la qualcosa si pruoua, imperò che se gli raci si pongono a uscire dell’ occhio sopra alla cosa uisibile quasi contingente o ueramente ritornano all’ occhio o no. Se non ritornano, non è fatta la uisione per quelli, conciò sia cosa che l’ anima non escie del corpo se tornasseno come ora sono gli animali. Or sono tutte le cose uisibili specchi reflectendo gli razi. Più largamente si ritornano cholla forma della cosa uisibile all’ occhio essa luce imperò indarno o uero la forma uisibile all’ occhio essa luce indarno escono o uero la forma uisibile s’ infonde per la uirtù della luce in tutto il meco. Non è addunque necessità che si richiegga quasi che' ssi richiegga de’ razi più amplamente, come alcune cose per la uirtù dell’ occhio si distenderanno infino alle stelle. Se ancora il corpo si dissolui nelli spiriti il lume naturale del1’ occhio per la sua raccositade comportare al uedere: imperò che’ ll’ occhio, come dice Aristotile, non solamente sostiene, ma ancora fa come splendienti corpi imperò che’ llume naturale è necessario all’ occhio dal trarre le spetie uisibili et a compiere la proportione alla uirtù uisiua e imperò che’ ssi diffondon la uirtù per solare, ma per lo lume dell’ occhio. Quinci disse Aristotile che quando el mouimento è forte al di fuori è fatta la uisione. Et quando el mouimento è forte dentro, page page si come apparisce nel raco del sole brutta’ l uedere: et non sofferà se essere proportionato dal uedere et cosi addunque imperò che in alcuno modo è fatto il mandamento de’ razi. Ma non nel modo platonico acciochè li razi mandati fuori dell’ occhio non si disfaccino quasi in forma uisibile non tinti, ritornino nuntianti alcuna cosa all’ occhio, ma operano alcuni razi nel uedere nel modo predetto. La qual cosa apparisce imperò che il uedere in tutte quante le co è d’ una ragione. Conciò sia cosa addunque che certi animali bastino per lo lume degli occhi a dolor uirtù multiplicatiua da essi possino essere ueduti di notte: per questo seguita lo lume dell’ occhio opera alcuna è nel lume. Et non diffinisce alcuna cosa più oltre faccia se non seguendo 1’ orme di questo auctore, si come è detto, nulla essere ueduto sanza luce; imperò che il colore sanca non può efficacemente raccare, imperò che la prima cosa in ogni generatione et di tutte le cose di poi et prima i raccamenti della luce, però ogni altra si cagiona da essa. Addunque il colore efficacemente non può racare se non è alla luce alla mescolata. El punto più prossimano e‘ lla luce d’ uno corpo forte che nel più rimosso imperò che la multiplicatione del lume nel punto più rimosso per l’ abondanza de’ razi cadenti più obliquamente et per sequente de’ deboli razi e‘ lla luce nel punto più riprossimano a page page forteca per congiugnimento de’ raci del suo fonte lo quale è maggiore. Le piramidi più brieui essere più lontane non procedenti da quella medesima base più forti et parte più deboli essere più brieui imperò chè egl’ è necessità le ottuse più, si come apparisce per lo primo de Euclide. Ma nelli più ottusi de’ raci ad esse intersecando. Quanto l’ angulo è più conale et più ottuso tanto maggiormente per li diuersi lati s’ aprossima al pressamento. Verbi gratia. Sia la piramide ottusa ABC, conciò sia cosa addunque il lato A C nel D et BC, nel E conciò sia cosa addunque che l’ angulo ACB sia pari all’ angulo ECD, imperò è contraposto ad esso, tanto gli altri due appariscono essere minori, quanto questi due sono maggiori tanto gli altri appariscono essere minori, et tanto gli altri raci come CD et tanto è più presso el raco BC et è conuerso et quanto l’ angulo è maggiore è DCE et e’ lla proprietà della luce acciochè quanto è presso all’ altra sia fatta più fortemente l’ una et l’ altra. Addunque sono queste le più forti piramide più di lungi alla luce sono più brieui naturalmente ne sono per cagione di prima, 18° propositione; ma‘ llo contrario assegnata nella piramide più di lunge e‘ lla luce raunata intorno al maggiormente che nel più brieue. Et per questo passa il più brieue semplicemente per tanto sono le più forti et più brieui. Ora sono poste le piramide più remote.

Cap. 23

Ogni corpo uisibile auere raggi imperò che niun altra cose è il raggio se non page page figura di cosa uisibile per lo porgimento fatto nel diritto, per tanto li corpi luminosi dicono principalmente raggiare che colli raci illustrano l’ altre cose. E il sole del quale che grandemente sono li raci sensibili le linee racose essere fatte nascenti dirittamente sopra all’ occhio, la qual cosa è manifesta imperò che se' lle figure della cosa uisibile distintamente non scorgessero l’ occhio non comprenderebbono le parti della cosa distinta nè potrebbe essere la distintione delle figure partiali et delle rapresentanti le parti alla cosa. Se non le distinte linee imperò che altrimenti insieme si confonderebbono et confusamente si rapresenterebbono le cose all’ occhio più largamente dalle linie dirette fosse cessa la uisione intra la cosa uisibile e’ l uedere. Addunque è lo opposito, la cagione l’ occhio non ordinerebbe. Alla quantità non si de’ piglare se egli non fosse ritondo imperò che più tosto per molte da essere preso necessariamente e la ritondeca cioè per la ageuoleca del mouimento dell’ occhio. Et più se quella parte non si muta per la quale non si muta, non fosse sperica, non uedrebbe in uno aspetto se non quella cosa la quale apparisce pari ad esse, imperò che la uisione è per diritte linee nascenti sopra el uedere perpendicularmente. Il concorso delle linee nascono nel centro dell’ occhio, come di sotto s’ amaestra, imperò che se fusse della superficie piana non uerebbono le perpendiculari sopra a essa dalla superficie pari a’ llui. page page Verbi gratia. Sia per impossibile la superficie piana dell’ occhio AB, la cosa ueduta CD. Sia ueduta addunque dal punto si meni la perpendiculare la quale cade sopra il D, ancora dal punto A, si tragga fuori l’ altra perpendiculare la quale caggia sopra il C. Addunque conciòsia cosa che ABCD siano pari momenti distanti, questo si propongi imperò che di poi niuno inconueniente seguita, sarà la linea AC perpendicularmente tratte per ypotesim dalla linea pari BD et per consequente la linea BA pari al DC, si come apparisce per la 33 et 34 de Euclide. Et cosi la cosa ueduta non può trapassare la largeca del uedere, la qual cosa se ella è falsa, seguita che l’ occhio non sia della superficie piana maggiormente della sperica nel centro doue della quale possono e raci perpendicularmente cadere dal lungi con maggiore grandeca. E più la ritondeca la capacità dentro, imperò che la figura è capacissima delli corpi ysuprametrij cioè delle figure misureuoli, necessità è l’ occhio loce aspramente alcune cose delli corpi constituenti mancare nel coprimento. Verbi gratia il grasso sodo cioè il biancho che circunda l’ occhio, se tutto el circundasse, l’ occhio uedrebbe niente, imperò che esso manca dalla diafanitade. Similmente la copritura delle neue il bianco dalla parte dinanci. Similmente la ghiaccia mancha dalla tondeca.

Cap. 24

I corpi di diuerse superfici si richieggono dal necessario all’ occhio da essere page page constuito. Que apparisce imperò che quella parte doue apparisce nella quale risplende la forca uisiua è molto tenera et passibile imperò la guadatura è aquidosa et tenerissima compositione, altrimenti imperò che non ordinerebbe alla sottigleca degli spiriti inuisibili uegnenti dal cerebro. Altrimenti ancora le figure delle cose uedute non riceuerebbe essere sotto inmateriale et grosso, non potrebbe essere riceuuto il toccamento di quelle se non in sottilissimo corpo et questo ageuolmente si corronperebbe, se non si circundasse dagli altri più forti. Quinci è la dispositione dell’ occhio. Come sia la tunica di fuori la quale si dice consolidatiua forte et grassa a ritenere l’ occhio tutto nella dispositione sua intra’ lla quale è la tunicha si dice imperò che’ lla si dispone dall’ aria et è diafana uia di sopra alle figure intra questa e’ lla tunica la quale si dice uuea, imperò che‘ lla è nera et simile all’ uuea che si iscura in essa lo humore nel quale risplende il uedere: il quale humore se al quanto non oscurasse le figure uisibili non apparirebbe in esso, et questa tunica è forte si che non suda per questo lo humore che è in essa si contiene auente nelle parti dinanci di lui el foro circulare acciochè trapassino per quelle le spetie del quale foro del diametro. E intorno la quantitade del latto del quadrato intra‘ lla spera uuea disentibile. Intra queste tuniche et lo humore albumeo all’ albume dello uouo diafano cioè acciò che per esso humore libera page page mente acciò che’ lle spetie si dipartino acciochè 1’ umido humidisca lo humore glaciale perchè la tela che‘ llo circunda non si corrompa per secheca intimo humore el glaciale è simile alla ghiaccia humido come della luce possibile et non per guadatura del sole ma per possibilitade del senso et è sottile acciochè ageuolmente si muoua. È alquanto spesso acciò che‘ lle spetie possino essere spesse in esso imperò che altrimenti sarebbono uane. Et questo humore si diuide in due parti. Ae. n. la parte dinanci portiore della maggiore spera concentrica a tutto el cerchio dell’ occhio et parimente distinte alla parte dinanci del uedere. Ae ancora portiore che’ lla parte si dice uitrea è dinanci et più sottile che’ lla parte innanci a queste si circunda d’ una tela la quale si chiama ragnea simile alla tela del ragnatele. Lo officio della quale tela è contenere quello humore fluido. Et cosi secondo questo phylosopho, 1’ autore della prospettiua. L’ occhio à tre humori et quattro tuniche come è detto, et altri che più diligentemente riguradano l’ anatomia pongono si come si legge nel libro delle electioni che l’uuea à il nascimento della madre dura, le quali sono due tele circundanti del cerebro et suggiungono coll’ occhio manifesta per tre humori et sette tuniche delle è congiuntiua ouero consolidatiua. Ancora diuidino la cornua in due parti. La prima si chiama cornua. La seconda scrosi. Et similmente diuidono l’ uuea della quale l’ una parte cioè quella dinanci si dice uuea page page et quella di drietro la parte secundina: similmente la ragnea della quale la parte dinanci si chiama ragnea et quella retina: cosi pertanto il diuidere non è cura a questa phylosophia la quale solamente considera quelle cose le quali s’ appertengono ad excentritade o uero alla concentritato rompimento et diricamento. Come è il creatore di necessità ridutta ad humiditade; gli occhi e sensi due sono per benignità del creatore imperò che se uiene offensione all’ uno, all’ altro rimanga e’ llo origine loro e questo imperò che dalla parte del cerebro nascone e nerui ottici, come innanzi è detto, diritti o cauati e quali ramificano in due fori concaui sotto la fronte li quali s’ alargano et è fatta la creatione dello occhio sopra la extremità de nerui. Addunque le spetie in tutti e raci nascenti sopra le cose uisibili l’ uno per l’ altro si riceue, che se queste cose non si unisseno parrebbono due. Si come ancora per adrieto è manifesto imperò che’ lle spetie parebbono due riceuenti per li due occhi nel comune neruo essere congiunte le spetie essere unite. E’lle spetie constituenti l’ occhio è necessità alcune essere excentriche per la presteca. Queste cose appariscono che conciò sia cosa che’ lla spetie della cosa uisibile piramidalmente nasca sopra all’ occhio della quale le piramide il cono inmaginabile nel centro dell’ occhio ne ua se niuna del dyafano li raci concorrenti in quel centro et procedenti oltre si segherebbono nel centro. E‘ lle cose destre parebbono sinestre page page e' lle sinestre destre, soggiugne la natura cholla glaciale dinanzi ancora abbia il centro colla cornea et collo humore albugineo acciò che’ lle spetie trapassanti esse per esse non si ronpino innanci che uenghino alla forca sensitiua la quale risplende nella glaciale concorrente asse la quale è essa excentrica se‘ llo humore uitreo è più sottile che el glaciale dinanci dispartonsi li raci dal perpendiculare et di quinci per la uia delli spiriti si trasporta la spetie per insino al luogo del giudicio interiore. Vna linea contiene li centri di tutte le tuniche et delli humori. Et questo si pruoua per effetto imperò che altrimenti non potrebbe entrare in tutte le tuniche et delli humori la luce nè alcuno raco. Tutte le tuniche e’ lli humori nel luce non è alcuno razo ritornare se non è rotta et per consequente la certificatione non potrebbe essere per qualunque raci risplendenti et nascenti sopra l’ occhio sopra il sibile. È impossibile bastare alla uisione la quale si pruoua imperò che se gli raci si pongono allo uscire dell’ occhio sopra alla cosa uisibile quasi contingenda o ueramente ritornano all’ occhio o no. Se non ritornano non è fatta la uisione per quella conciò sia cosa che’ lla anima no ne esca del capo come or sono eglino animati. Or sono tutte le cose uisibili specchi rifletti de li raci più largamente si tornano colla cosa uisibile cioè la ferma della cosa all’ occhio essa luce imperò indarno escono o uero le forme uisibili si difendono per la uirtù della luce in tutto el meco non è necessario che ri richiegga quasi da messi delli raci più amplamente, come alcune cose per la uirtù dell’ occhio si distendono insino alle stelle; se ancora tutto il corpo si dissolue nelli spiriti il lume naturale dell’ occhio perla sua racosidate comportare al uedere imperò che‘ ll’ occhio come dice Aristotile non solamente sostiene ma ancora fa come i splendenti corpi imperò che il lume naturale è necessario all’ occhio ad alterare le spetie uisibili et compiere la proportione uisibile alla uirtù uisiua imperò che‘ ssi diffondono per la uirtù solare ma per lo lume dell’ occhio connaturale si contemplano all’ occhio. Quinci disse Aristotile quando el mouimento è forte al di fuori è fatto e la uisione e quando el mouimento è forte dalla parte dentro si come apparisce nel razo del sole brutta il uedere. Et non sofferà essere proportionato da uedere et cosi apparisce imperò che una apparisce imperò che in alcuno modo è fatto il mandamento de’ razi: ma non nel modo platonico accio- page page chè li razi mandati fuori dell’ occhio non si disfaccino quasi in forma uisibile et non tinti ritornino nuntianti alcuna cosa intorno all’ occhio. Ma operano i razi nel modo predetto la qual cosa ancora apparisce nel modo del uedere imperò ch’ el uedere in tutte quante l’ anime è d’ una ragione. Conciò sia cosa adunque che certi animali bastino per lo lume delli occhi dare a colori uirtù multiplicata da essi possono essere ueduti di notte come lume et non diffinisco se alcuna cosa più oltre faccia se non seguitando l’ orme di questo auctore, si come è detto e nulla essere ueduto sanza luce imperò che il colore sanca luce può efficacemente raccare imperò che la prima cosa in ogni generatione è cagione di tutte le cosa, di poi è prima el ragiamento della luce imperò ogni altra si cagiona da essa. Addunque el colore efficacemente può racare la luce alla mescolata il uedere nulla comprende se non è presentato dalla proportionale distantia. Per certo la distantia o uero il uisibile rimouimento si richiede alla uisione imperò che la cosa uisibile si sottoponga all’ occhio non si profonda nella luce, per consequentia non può muouere il uedere. Io dico che se esso uedere sia luminoso come nella 46. è, tocco non è imperò il uisibile se non per la lume contemperato all’ occhio si proportionato all’ occhio. Onde alcuni uecchi ueggono meglo nella maggiore distantia che nella minore imperò che il lume degli occhi loro il quale è molto ma non chiaro si rasserena nel disecendere et essere nato alla spetie della cosa uisibile se profonde acciò che più efficacemente muoua. Et altri sono ancora el lume loro è poco et non sereno, et questi ueggono dal più prossimano. Et sopra tutti quanti gli altri li quali ànno gli occhi profondi ueggon dalla cosa più rimossa che gli altri pari imperò che li raci luminati risplendenti dall’ occhio non cosi dispargono si come dagli occhi pereminenti et raunati sopra la cosa uisibile si porgono più forte gli oggetti soli dirittamente page page essere ueduti ageuolmente. Questo apparisce per le predette cose imperò che’ l uedere è fatto per la piramide radiosa dalla basa opposita sopra el u’ edere nascente perpendicularmente, ancora è fatto il uedere per li raci fuori della piramide nascenti sopra 1’ occhio. Ma sopra l’ occhio non possono nascero se non quelli li quali non possono nascere caggiono se non nella superficie dell’ occhio. Ma per lo contrario del suo occhio si rapresentano all’ occhio. Dico dirittamente essere ueduti però che reflexiuamente alcune cose si ueggono negli specchi altrimenti come di sotto si dimostra: niuna cosa se non proportionalmente in quanto la ragione della cosa è imperò che come apparisce di sopra, il uedere è fatto per la piramide radiosa della quale basa e‘ lla cosa ueduta. E necessità quello che' ssi uede essere quanto diminuto proportionalmente quanto non ne addunque imperò che tale suo ydolo non basterebbe all’ occhio efficacemente imprimere, si come dice la 43. propositione, il corpo di excellente grandeza in uno sguardo si come apparisce per la 39. Addunque o punto linia el punto à bisognio di quantità, la linia di latitudine, non è parte dell’ aere à bisognio di quantità di latitudine abbisogni la linea caret di latitudine, non è parte dell’ aere ma il punto adunque à bisognio di quantità et la linea manca di latitudine el quale el punto si discuopre la luce et ancora la linea mancante di latitudine perchè niente è corpo. Corpo niente riceue luce page page se non è corpo perchè niente riceue luce se non è corpo peruiene la luce nello aere el quale è tra’ l foro el quale è istante el primo che peruiene alla l‘ ce el quale è tra’ l foro e‘ lla parte d’ esso. È diuerso dallo istante lo quale e si discuopre dalla parte d’ esso el quale è intra’ lla parte d’esso e diuerso lo istante e quale si discuopre. El primo che‘ ssi. Ma tra ciascheduno due istanti è tempo in mezo luce la quale è fuori del foro et dentro dal foro ma quello tempo molto si nasconde al senso perla uelocità del mouimento del foro et della luce et dello aere. Et similmente quando el uiso fosse opposito alla cosa uisa di poi che u’ era cosi l’ aere portante alle forme portante al foro della cosa uisa contingente la superficie del uiso da poi che niente fosse differente o uuoi portante alla forma. E dentro del concauo del neruo comune se non è in tempo. Ma ’l senso carente o uuoi bisognioso della uia della comprensione per la sua paruità et per 10 suo errore et per la debilità sua a comprendere quello che infine della paruità; questo addunque è rispetto o del tempo o del uiso con uno istante et anche il menbro sitiente non sente la forma adueniente adesso se non quando da quelle patisse. Adunque non sente el colore in quanto colore nè ancora luce in quanto se non il colore in quanto colore se non poi che è apparito dalla luce et dal colore Ma‘ lla page page passione della luce et della forma e della luce et del colore. Ma la passione della forma. Ma la passione della luce e del membro sitiente et della luce et del colore et quanta alteratione benchè sia poca. Ma nessuna alteratione non è se non è in tempo. El uiso il colore non comprende se non è in tempo. El uiso ancora non comprende il colore altro in quanto alla forma della superficie et del menbro sitiente. E al concauo del neruo comune esso sarà comprensione del colore in quanto colore et la luce in quanto luce. La luce è in quanto el tempo sequente. El tempo il quale peruiene alla forma et dalla forma alla superficie del membro sitiente et al concauo del neruo comune et ancora istante el primo peruenisse alla forma et alla superficie del uiso lo quale è primo istante nello quale istante el primo differente dalla forma del primo puncto della superficie del uiso quando el uiso fusse opposito alla cosa uisa da poi non fosse istante cosi poi che' llo occhio auesse aperto le palpebre perchè ellene fosseno chiuse, el primo che contingesse da poi che l’ occhio auesse aperte le palpebre perchè elleno fosseno chiuse cosi el primo che continge la superficie del uiso o uuoi la forma o dell’ aere o uuoi dell’ aere differente. La forma di quella cosa uisa è uno punto o linea concorrente di latitudine da poi l’ una parte si fa insino aere differente. La forma parte dalla superficie. El uiso per lo quale peruiene la forma apresso el contatto di quello page page punto carente di quella quantità o uuoi punto carente di quella quantità o ueramente punto carente di quella quantità o uuoi di quella linea carente della quantità o uero linea carente della latitudine della superficie del uiso el punto carente della quantità innanci alla linea carente della quantità della superficie dell’ aere differente dalla forma o uuoi della luce et del dolore peruiene a niente uiene dalla forma et dal dolore non sarà se non la superficie del uiso; perchè el minimo della superficie et del uiso peruiene alla luce et conferma del colore. E'ssarà se non la superficie per che uiene la luce e’ l colore nel uiso o diuerso dallo istante il quale è primo istante al quale continge l’ aere differente e‘ lla forma e’ lla superficie del uiso quando el uiso fosse opposito alla cosa uisa arà aperto alle sue palpebre poi che' lleno fosseno state chiuse perchè non peruiene la forma della luce in alcuna parte del menbro sitiente, se non è in tempo perche’ llo istante il quale accade el senso del colore doue appare in quanto luce, è diuerso dallo istante lo quale è differente dal uiso. Abbia detto che l’ uomo conprende el uiso e’ lla luce e’ l colore et come conprende la quidità del colore el della luce et come e’ comprende la qualità della luce.

Cap. 25

El uedere non essere fatto se non per mezo dyafano, della qual cosa la ragione è che’ lle spetie non si multiplicano se non per li corpi dyafani: la sottigleza de’ quali ordine cholle forme da essere moltiplicati come sanza materia cioè sanza page page conditioni materiali. Come è possibile che’ ssi appresentino o uero impressino all’ occhio imperò pertanto che ogni cosa è prenditiua della influentia celeste. Certo che ueruno corpo mancha al postutto per lo risguardamento. Conciò sia cosa che comunemente al priore et superiore è inferiore di qui è che niuna densità o corpo uieta al postutto per lo riguardamento et trapassamento delle spetie auenga idio che a noi si nasconda. Di qui dicono uedere ilupi ceruieri per mezo la parete. Ogni cosa ui è necessità transcendere nella densitade della qual cosa è la ragione. Imperò che niuna cosa può essere colorata o luminosa se non la densa: più largamente non potrebbe muouere la glaciale se nel riguardare la trapassasse più che uerun’ alta cosa si uede sanza luce et se quella si uede prospicua si come l’ aere la luce non potrebbe essere perspicua in essa et fissa in essa. Della quale sanca mescolamento niuna spetie può raccare. Come appare nella 47, imperò che’ ssi muouono insiema la luce e’ l colore. Tutte le cose le quali si ueggono da essere compreso nel tempo. Imperò in mutatione insensibile non è fatta se non è nel tempo si come è le illusioni de’ sensi amaestrano nella ueloce amaestratione trasportante d’ alcuni. Et più largamente la distinctione appare della cosa non essere fatta se non nel tempo imperò si uede il punto circulo più il cielo uelocissimamente si muoue. Nè per tanto si perpende se nel tempo recettibile più auenga idio che secon- page page do alcuni la mutatione può essere fatta per tanto, questo di questa phylosophia, come di sotto si dimostra, nel circulo pertanto la certifìcatione del uisibile. La cosa uisibile non è fatta se non nel tempo della trasportatione della assis radiale sopra la cosa ueduta, come appare di sopra nella 38, la uisione non essere fatto lucidamente sanza la sanità dell’ occhio. Imperò che questo si dice che' llo errore del uedere alcuna uolta è dalla cagione exteriore per lo uscire della proportione alcune cose delle conditioni necessarie al uedere come per distantia o uero per oppositione: o uero alcuna per la cagione interiore si come ouero per deboleza dello occhio ouero per la pocheza nelli spiriti o uero per infettione dello occhio et dello humore istrano o uero per alcuna offensione. Le uarie et molte intentioni uisibili et alcune primeramente et alcune secondariamente essere comprese certo come detto è 22 sono le intentioni comprensibili: distantia, sito, essentia. Et cosi per tanto si comprende principalmente muouono el uedere e‘ lla luce e’ l colore sigilianti gli occhi alle sue spetie et per consequente l’ altre di sopra nominate rapresentanti al uedere le qualificano sotto quelle medesime. Non tutte le intentioni essere comprese dal senso spogliato el senso, imperò che alcune cose si comprendono non per lo senso ma per la comperante uirtute distantiua, per la argomen- page page tatione dentro mescolata riceuentemente altre cose. Ancora per lo aiuto della scientia acquistata. Verbi gratia. Piglinsi due cose indiuidue essere simili et la simiglanza nell’ una et nell’ altra è formalmente, non si comprende per lo senso solo ma per cognitione dell’ uno et dell’ altro, similmente alla differentia de’ colori et delle altre cose. Et più che’ lla uerità non si comprende per lo senso solo ma per distintione delle parti d’ essa la quale fa la forza distintiua mediante la uisiua et similmente le cose usate quando si ueggono subitamente uedute si cognoscono. Et questo non è se non per la relatione delle spetie riceuute all’ abito della memoria. Et questo quasi per ragionamento nelle distintioni delle ragioni de’ uisibili inrecettibilmente essere argumentato imperò che niuna cosa uisibile sanza distintione delle intentioni uisibili sanca distintioni uisibili si cognosce ouero sanca la collegatione et relatione. Li conoscitori alle cose uisibili tratte dalli sensi le quali non possono essere sapute sanza ragionamento, ma ànno bisognio del tempo recettibile la forza distintiua comunemente in queste cose comprese. Imperò arguisce per lo riguardamento alle cose notissime da se ne arguisce per compositione et ordinatione delle propositioni, imperò che‘ lla forza distintiua comunemente in queste cose nata arguire sanca difficultade la quale aptìtudine ancora naturalmente nasce la luce et il colore essere compresi dal senso spogliato page page questo imperò più si pigla però che l’ ultimo consentiente. Si tinge di questi la luce e’ l colore insieme coll’ occhio intra mouimenti sola si discerne la uirtù distintiua. Et per certo toccano la‘ ppella et muouono secondo quella parte medesima. Addunque nel senso confusamente si riceuono essi per lo senso et non possono essere distinti. Adunque non si distinguono se non per la sperientia della luce et del colore et per la scientia aquistata.

Cap. 26

La quiditade della luce et del colore non essere compresa dal ueder solo, questo dice la quiditade del colore la spetie del colore cioè spetialissima la quale non si discerne se non per relatione alle forme consuete. Similmente la quiditade della luce imperò che sia luce del sole o uero della luna o uero del fuoco per iscientia si cognosce, et non per lo senso quando per tanto il colore in quanto luce dal senso spogliato si piglino niuna intentione uisibile fuori che' lla luce e’ l colore essere compresa dal senso solo. Si come la quiditade e’ l colore è infra tutte le differentie. E in mediatissima al colore. E’lla quidità della luce e’ lla luce. Se adunque le quiditadi non si pigliano dal senso solo et l’ altre qualunque intentioni, ma per distintione et scientia per la quale cosa apparisce che è sole et la luce e’ l colore et non la quidità della luce o uero sono el proprio oggetto del uedere el colore in quella cosa el quale di prima a essere compreso per la sua page page quiditade. Questo per le sopradette cose apparisce imperò che l’ occhio per lo suo tangimento si piglia et non la sua quiditade. Questo apparisce imperò che il colorato posto sotto la luce oscura questo si piglia per iscientia et argumentatione. Questo ancora per isperentia imperochè posto sotto la luce el colorato oscura, solo la distantia di mezo è certificabile et questo è per li corpi intragiacenti et continuatit et ordinati. Per certo la distantia uisibile non si comprende dal uedere ma si cogle per la ragione et per questa cosa philosophia cosi però che' lla cosa non si uede mediante le chiusure le quali tramezano el sito et per questa philosophia amaestrante imperò che‘ lla cosa non si uede colle palpebre chiuse, el quale si uede non essere accostante al uedere le quasi uede quelle aperte. Consequentemente si coglie come quella cosa la quale si uede non sia accostata. Questo è posato nell’ anima sanza necessità d’ argomentatione che s’ abbino a ridire. Ciascuna uisione dico addunque che’ lla comprensione della quantità della distantia si piglia alla quantità de’ corpi intragiacenti. Verbi gratia la nuola in piana terra si uede congiunta al cielo, nella terra montuosa si uede proxima alla terra imperò che in alcuno luogo non trapassano l’ alteza de’ monti. La certeca addunque della distantia de’ nugoli s’ achagiona per la apprensione della cosa intragiacente che se i corpi intragiacenti non sono ma confusi non potra certificare l’ apprensione page page e’ lla quantità di questa distantia più che non sia la distantia del meco no ne attinge el uedere a piena distintione delli corpi remoti intergiacenti per la deboleca delle spetie uisibili et per la distantia, come di sopra s’ amaestra nella 18. propositione. Sarà certificata la quantità della distantia per la resolutione dello spatio intragiacente alla grandeca della misura. Nota scientialmente imperò che se le cose intergiacenti secondo el tutto parte parimente le incerte non mai per esse si certifica la certa distantia, adunque è necessità ritrouare in esssa alcuna cosa certa. La quale la notitia per isperimento sia nota intorno a tutto quello spatio si resolua si come alla quantità del piede misuranti o uero d’ alcuna la quale sia pronta alla imaginatione del misuratore. La distantia dello oriconte apparire maggiore che di qualunque altra parte di qualunque emisperio. Questo apparisce per la 63, imperò che per la distantia de’ corpi la quantità si cognosce doue si uede maggiore grandece intergiacere à necessitade acciò che ancora maggior distantia intra’ llo oriconte imperò el uedente e‘ llo’ intergiacere si uede tutta la largheca della terra nichil uedente. Nulla addunque incomperabilmente più distare l’ oriconte che qualunque altra parte del cielo; l’ oriconte appare accostante alla terra, laragione di questo però non si comprende lo spatio tra l’ ultima parte uisibile et la terra o d’ esso cielo. La lungheca de’ raci essere compresa dal uedere. La qual co- page page sa apparisce per isperimento nelli specchi doue appariscon le cose in extremitade delle linee raggiali le quali stima tutte essere parte in continuo diretto el quale fa la parte quando muoue el uedere. Onde la spetie mouente l’ occhio non solo mostra all’ occhio esso oggietto ma ancora meco il raggio el quale essa spetie e’ llo stremo nel quale non può essere fisso col raggio la spetie imperò che esso detto raggio è semiglianca d’ altro, per tanto questa propositione delli raggi uscente potrebbe essere preso fortissimo argumento. Il sito della oppositione della cosa ueduta per distintione essere compreso la mutatione del sito e inchiude tre cose: la diametrale oppositione della cosa et la oppositione per rispetto dell’ occhio secondo la diretteca e‘ lla obliquitade et l’ ordine insieme delle parti della cosa.

Cap. 27

La remotione della cosa uisa dal uiso non si comprenderà per lo solo senso nella comprensione della remotione della cosa uisa e comprensione del luogo della cosa uisa nel luogo della comprensione della remotione d’ essa solamente et per lo luogo della cosa: essa si fa per tre intentioni cioè per la remotione et per la parte et per la quantità. Addunque della remotione perche' lla è intentione della remotione è diuersa della intentione della remotione tra due corpi: è priuatione di contatto e‘ lla priuatione contatto è diuersa, non è la quantità di quello spatio la intentione della remotione in quanto è rimotione per lo sito del luogo et della qualità page page della comprensione di tutti a due. È diuersa della quantà della comprensione dell’ altro perchè la conpriuatione del contatto è diuersa dalla parte. La comprensione adunque del luogo della cosa uisa nel suo luogo consiste. La comprensione delle cinque cose cioè della comprensione della luce, la quale è in essa et della comprensione del colore d’ essa et della comprensione della rimotione et della comprensione della parte d’ essa et della comprensione della quantità della rimotione; insieme di queste si comprendono per se solamente: nè ancor si comprende l’ uno dopo l’ altro ma tutti si comprendono insieme. Essi si comprendono per cognitione et non per argumentatione che si debba ritrarre, et per la conprensione della cosa uisa nel suo luogo più che il ragginare ponenti i raggi che' lla uisione serrà per la extremità del raggio exeunti dal uiso o che peruengono dalla cosa uisa et che la uisione sarà per la istremità del raggio. E ànno contra a ragionamenti de’ naturali, dicente quando la uisione fosse per la forma ueniente dalla cosa al uiso e quella forma peruiene dentro de uiso, et non ne ànno saputo questi che la uisione non si compie solamente per lo senso, ma per distintione et per cognitione et per argumentatione iteranda appresso alla uisione. Se addunque la uisione fusse per lo solo senso, non si comprenderà la cosa uisa nel suo luogo, se non da poi che fusse peruenuta alcuna cosa fusse, non si comprenderà da esso et toccasse et sentisse quella, perchè la ui- page page sione non si compie per lo senso solo ma per distintione ma per cognitione, non fa di bisognio la comprensione della cosa nel suo luogo sentiente luogo extrinseco ad esso contingente ad essa. Ritorniamo alla qualità della comprensione della uisione et diciamo la remotione della cosa uisa non si comprende se non per distintione; con questa intentione no ne dalla intentione si riposa nell’ anima secondo i precepti la frequentatione et la troppa intentione la quale si riposa nell’ anima sopra la uirtù distintiua, per la quale cosa non è bisognio nella sua comprensione di ciascuna cosa uisa circa alla uirù distintiua ancora appresso di ciascuna cosa. Nè ancora questa interatione non è se non è nell’ anima secondo e tempi passati. Sicchè non dell’ anima per li tempi passati per la troppa frequentatione et interatione d’essa sopra la uirtù distintiua, per la qual cosa non è bisognio nella sua comprensione d’ argumentatione reiteranda appresso alla comprensione et per che modo la intentione della remotione si come l’ altre circunstantie della cosa uisa antecedente. Et perchè si distingue la qualità della remotione presso alle circunstantie et intentioni della qualità appresso di ciascuna cosa uisa non comprende de la remotione le quali sono nella cosa uisa. Et per che modo la uirtù distintiua comprende la distintione secondo che io truouo. Quando el uiso fosse opposito alla cosa uisa là oue e’ non fosse opposito, si comprende la cosa. Et quando el uiso arà compreso et aperte le palpebre fosson chiuse o fusson opposite ad alcuna cosa uisa, comprenderà quella cosa uisa; et quando arà chiuse le palpebre guasterà quella cosa uisa et la page page comprensione d’ essa guasterà la natura dello intelletto, che quello auiene appresso alcuno sito et guastisi per esso, non è fisso dentro nè fermo dentro al uiso la natura dello intelletto et che quello appare appresso al chiudere esso non è fisso intra el uiso et quello è quel che fa entrare nel uiso. Et quando la uirtù distintiua comprende quello che auiene nel uiso per lo quale el uiso comprende la cose che auiene nel uiso, quello non è cosa fissa fra el uiso et lo operante, esso è fuor del uiso et perchè la uisione si guasta appresso la clusione o uuoi el chiudere delle palpebre appresso alla motione dalla oppositione et cosi appresso allo aprire delle palpebre appressa della oppositione della uirtù distintiua et quella che nel uiso non è amplicato quello che è nel uedere. Et quando la uirtù distintiua et quando quello che si uede non è applicato con quello che‘ ssi tra la motione. Et questo è qualità della comprensione della remotione uisa, in quanto è remotione. Ma la uirtù distintiua non à bisognio nella comprensione della dell’ anima remotione della cosa uisa a uedere quelle cose noi abbiamo diuise, perchè noi no ne abbiamo fatto qui se non per gran dichiaratione e‘ lla uirtù distintiua comprende qui la conclusione sanca bisognio di quella diuisione; per la comprensione addunque della cosa uisa appresso la oppositione appresso allo aprire delle palpebre per distractione di quello appresso alla remotione della oppositione appresso alla conclusione delle palpebre com- page page prende la uirtù distintiua che’ lla cosa applicata col uiso et fuori del uiso ch’ esso non è applicato col uiso secondo questo modo, comprende la uirtù distintiua che tra‘ lla cosa sia remotione per la frequentatione di questa intentione e’ lla reiteratione d’ essa, se riposata nell’ anima, sicchè non si schorge se lo riposamento è fuori del uiso et che tra ciascuna cosa ell‘ animo, perche‘ lla distantia comprende che’ lla uisione et per la distintione è extrinseca dal uiso quando ell‘ istà quiescente nell’ anima, intenderà la uirtù distintiua che ciascheduna cosa uisa compresa dal uiso è intra essa e’ l uiso et tra esso è rimotione, et con questo come noi abbiamo detto di sopra, non si comprende la remotione, non si comprende la comprensione col sito. Et per che modo si comprende la cosa e’ lluogo et la comprensione della quantità della remotione dal uiso si diuersifica perchè alcune si comprendono dal senso del uiso et si certifica la sua quantità et alcune si comprendono delle quali la sua quantità non si certifica e’ lla remotione addunque si diuersifica et certifica la sua quantità, et alcune si comprendono, et alcune si certificano in ciascuna cosa uisa la quantità della remotione e intra alcuna cosa e’ l uiso, imperò che intra’ lcuna cosa uisibile e’ l uiso sono corpi ordinati et continuati. E tra alcuna e’ l uiso non sono corpi ordinati et continuati i quali raguardano d’ essi uisibili remotione. Li quali raguardano la remotione d’ essi uisibi- page page li per quelli comprenderà quantità di quelli corpi, comprende la quantità delli spatij sono tra’ lle extremità di quelli che tra diuerse stremità de’ corpi risguarda la rimotione, la quale è tra’ l uiso e‘ lla cosa uisa, delle quali l’ una è la parte dello aspiciente et remotione della cosa uisa perchè risguarda lo spatio che‘ è tra’ lla cosa uisa e’ ll. viso Addunque comprende la quantità la remotione delle cose uisibili delle quali la remotione risguarda i corpi continuati et ordinati per la comprensione delle misure delli corpi ordinati risguardanti la remotione di quelli. Alcune cose delle cose uisibili et mediocre mecana, alcune sono fuori della mecanita per uera comprensione certificata per uisibili, de’ quali la remotione è mezana et tra essi e lo uiso et non si comprende dal uiso per quella comprensione, per la quale cosa el uiso arà compreso nelle nuuole nel piano et nelli luoghi doue non siano e monti, oue stimerai che sia grande remotione per rispetto de’ corpi celesti, et quando e fossono continuate tra e monti, forse si coprirranno la extremità de’ monti dalle nuuole, quando le nuuole distanti saranno fussero coperte et applicate alle nuuole de’ monti et paiano insino alla cima de’ monti; per questo addunque experimento si uede che’ lle nuuole et la loro remotione non n’ è istrana che più di quelle sono propinque all’ alteca delle cime delli monti, et quello si stima della remotione et stranietà et del quale errore è dichiaratosi page page Poi che’ l uiso non comprende la mensura della remotione delle nuuole nel piano che’ lla mensura della remotione delle nuuole si comprenderà dal uiso. Quando saranno tra‘ lli monti appariranno le cime de’ monti di sopra. Et ancora questo si truoua in più uisibili i quali sono sopra la superficie della terra, cioè che‘ lle mensure della terra cioè che‘ lle misure della remotione non risguardante li corpi ordinati et continuati da questo. Et per quelli addunque per li quali si manifesta questi cioè che’ l uiso non comprende la uidità della cosa; se non quando la remotione d’ essa fosse risguardante li corpi ordinati et continuati quelli corpi arà certificato le misure d’ essi. Come manifesta lo sperimentatore della casa per la quale non entra innanci 1’ ora della sperimentatione. Siano alcune pariete di quella casa scritto o uuoi disegnato uno foro et sia dopo quello foro uacuato, la quale uacuità esso non ne abbia ueduto innanci quella ora: siano in quella uacuità due parieti, l’ una sia al foro propinquo el l’ altro sia coperto et in parte assai remota. El pariete più apparente sia el foro, è leuato dalla terra distante tanto quanto l’ aspiciente arà guatata per esso, non ueggia la faccia della terra. La quale è dopo el pariete nella quale è il foro per lo sperimentatore. Quando sarà entrato in questo luogo arà guatato in questo foro, uedrà insieme le due parieti et non comprenderà la remotione che è tra quelli. Ma se’ lla remotione del page page primo pariete fosse grande remotione et stranea dal foro, comprenderà due parte et parrà che si tocchino insieme et forse stimerà che sia uno pariete continuo. Et se il pariete primo fosse remoto dal foro mediocremente et scorga siano presso a' llui et contingenti, et non sarà certificato la remotione che siano due parieti stimerà la remotione che sia tra quelli, et quando arà compreso el primo pariete el uiso quando fosse mediocre quasi propinquo et non certificerà la remotione d’ esso fosse mediocre, la quale è tra questi due corpi per lo senso del uiso quando innanzi a quella. Ora non arà ueduto questo luogo et ancora gli due parieti. Forse che comprende il uiso gli due corpi, come se essi si toccassino insieme, auenga che d’ essi sapesse innanci la distantia la quale è tra quelli corpi cosi fatti, non comprende la quantità della remotione del primo corpo et con questo comprende la forma d’ esso quando non comprende la quantità della remotione, se non comprende tutti li risguardi e° lla remotione Et se non comprenderà el uiso la quantità della remotione della cosa uisa, certamente per la comprensione della forma della cosa uisa, se non per argumentatione. El uiso non arguisce sopra alcuna misura se non per comperatione di quella misura a quella già compresa dal uiso. E’ Ila misura allora compresa connessa è niente è per lo quale el uiso possa misurare la remotione della cosa uisa. Se el uiso arà mensurato la remotione per altre cose che page page per questi corpi, sarà la misuratione cosi et non certa. Non adunque si comprende la quantità della cosa uisa la remotione dal senso del uiso, doue sia lo risguardante, la remotione d’ essa di corpi ordinati et continuati. Et comprende el uiso li corpi e‘ lle mensure et questa sperimentatione la quale noi abbiamo detto, à molte simigliance da’ uisibili, come di due arbori secondo che noi abbiamo detto nel luogo, o legno posto per trauerso al foro secondo che noi abbiamo detto, del pariete primo e’ lla remotione de’ uisibili distante insieme si comprendono dal uiso per la comprensione della uisione la quale è tra uisibìli. La dispositione addunque della remotione de’ uisibili insieme sono appresso al uiso come dispositione della remotione, perchè due cose distinte et ordinate tra quelle che fossono corpi ordinati et continuati, arà compreso el uedere di quelli corpi e’ lle misure d’ esse comprendere la quantità della distantia, la quale è tra quelle ueramente et similmente tra quelle due cose uise fussono corpi ordinati et continuati, et fussono di molta extranea remotione, si che non potesse certificare la misura la quale è tra’ corpi et la remotione. Addunque e uisi non si comprendono se non per la comprensione della uirtù distintiua perchè quello adiuiene alla uisione non ne auiene se non per extrinseca quantità della remotione de’ uisibili, si comprendono per lo senso del uiso per uera comprensione. Se nella remotione de’ uisibili i page page quali risguardano e corpi ordinati et continuati de’ quali la remotione con tutto questo è mecana. El uiso ancor con questi comprende ordinati risguardando la remotione et certifica le misure di quelli corpi. Ma’ lle misure et remotione non si certificano dal uiso in motione d’ esse et non si certificano dal uiso.

Cap. 28

Il primo addunque per distintione si cognosce imperò che la cosa si crede ageuolmente essere per questi oppositi, imperò che la sua forma nasce perpendicularemente sopra el uedere la qual cosa non potrebbe essere, se non si opponesse più che‘ lla oppositione di quello che si uede il sito della obli essere compreso per comprensione di diuersitate di distantia delli istremi della cosa uisibile, imperò che conciò sia cosa che’ lla cosa si certifichi secondo quello s’ amaestra nella 62. propositione, è necessità acciò che se gli extremi si ritrouassino distare non egualmente acciò che’ lla cosa riguardante obliquamente l’ occhio si giudichi. La terca differentia obliquante l’ occhio si giudichi la terca differentia del sito per 1’ ordine delle spetie essere compreso nell’ occhio, imperò che cosi si cognosce l’ordine delle parti della cosa distinta come apparisce nella 62. propositione et cosi si conosce l’ ordine delle parti come apparisce nella 37. propositione. Et cosi si conosce l’ ordine della cosa ueduta. La figura della cosa uisibile es- page page sere compresa per due ultime differentie del sito. Verbi gratia: Per la maggiore distantia del meco quanto si pigla delle stremità si pigla la concauità et cosi per lo contrario la conuessità. Tutte le figure della incisione si comprendono per la comprensione dello ordine delle parti della cosa uisa.

Cap. 29

La figura della cosa molto distante no ne essere certificata della quale cosa la ragione è imperò che’ lla distantia non può essere certificata et per consequente nè ’l sito nè la figura. La quantitade dello angholo sotto el quale si uede la cosa non bastare alla quantità della cosa uisibile da essere presa, la qual cosa apparisce imperò che’ sse nell’ occhio si produncono li diametri seganti se medesimi orthogonalmente et producansi insieme agli oggetti del diametro quasi ageuolmente all’ altre cose, et per consequente l’ occhio molto obliquamente raguardante sotto el minore angulo dal lungi apparirà all’ occhio si come apparisce in figura. Nè tanto minore quanto 1’ angulo, imperò che cosi no ne apparirebbe il circulo ma per la simiglanca della figura è falsa la comprensione della quantitade per la comprensione della piramide raggiosa procedere et per comperatione della basa alla quantità dello angulo et la lungheca della distantia. Addunque la cognitione sola della quantitade dell’ angulo non basta alla quantità di scientia pertanto comporta a questo, si come apparisce sopra alla 40, propositione, et l’ angulo si com- page page prende per la dispositione della forma nello occhio. Ma perchè essi raci imperò perchè dall’ occhio si piglano, come è amaestrato nella 66. propositione, non è la certeca della notitia della quantitade se non rapportando eguale, imperò collo eguale la lungheca delli raci alla basa eguale imperò che nella anima tanto più da insieme distare da l’angulo le linie procedenti quanto più prossimamente si dilungano, et per consequente tanto più maggiormente base contenere et che’ lla uirtù apprensiua della quantità alla lungheca raguardi nel solo angulo per lo sperimento si pruoua, imperò che se colui che non à più che uno occhio riguarda alcuna grande cosa et certifichi la sua quantità et poi ponga la mano innanci all’ occhio, essa mano si uedrà quella sotto quello medesimo angulo sotto maggiore ouero sotto minore che non è, et ueduta la pariete nè per tanto apparirà a esso, quanto appare la pariete, imperochè meno è di lungi la certificatione della quantità abbraccatiuamente per mouimento dell’ axis, si imperò che‘ lla apprensione pressso è più certa, imperò si diparte sopra le base et sopra lo spatio et intra l’ angulo sotto la cosa, la quale si uede, come mostrare puote per la 37. Niuna quantità della inmoderata cosa distante è certificabile all’ occhio. Imperò che’ lla cosa distante l’ axis il quale per lo suo mouimento certifica el uedere trasportato impiccola parte della cosa uisibile fa niuno angulo sensibile nel centro del uedere, imperò che, page page come di sopra apparisce, la cosa molto distante sotto gli anguli più appuntati si uede. Et però la traslatione dell’ axis intra l’ angulo appuntato non n’ è da essere poca dal uedere nè assai dalla efficacie apprensione più certa. N’ essi certifica la quantità dello spatio intraiacente come manifesta la propositione 62, la distintione delle cose uisibili per distintioni delle forme raccanti essere tolta. Imperò che quando le spetie mouenti l’ occhio sono diuerse, è necessità le cose apparire diuerse, se la distantia d’ esse no ne asconde la diuersità dell’ occhio. Dichiarirsi addunque per questa sperimentatione che’ l uiso non comprende la quantità della magnitudine della cosa uisa alla quantità della remotione colla comperatione, benchè all’ angulo et non solamente è se‘ lla comprensione della quidità della magnitudine gli segnerà, che due uisibili di diuersa remotione risguardante uno angulo presso al centro del uiso e quali paiono, et non è cosi la quidità della magnitudine della cosa uisa, non si comprende per la distintione se non per la imaginatione della piramide, per la quantità dell’ angulo colla magnitudine d’ essa insieme. Et questa à la qualità della comprensione della magnitudine della consuetudine del uiso. Ma la dimostratione della remotione de’ uisibili quando arà sentito la forma et la remotione di quella cosa uiso subito imaginerà la quantità del luogo et della forma et della remotione et comprenderà per la cognitione d’ amendue queste intenti- page page oni la magnitudine di queste cose uise. Ma niente di meno la quantità delle remotioni sono attribuite alla magnitudine la quale si comprende dal uiso. Già è dichiarato che alcune quantità della remotione de’ uisibili si comprendono certamente estimatiuamente si comprende dalla similitudine. Et quelli eguali si comprendono dalle similitudini, si comprendono dalla remotione del uisibile e certa remotione et la remotione è certificata quantità sono quelli, li quali risguardano e corpi ordinati et continuati et si dal uiso et per la certificatione della quantità delli corpi ordinati et per la comprensione delli corpi continuati et risguardanti essi dal uiso per la certificatione della quantità sarà la certificatione della quantità d’ ella remotione de’ uisibili, i quali sono apresso alle stremità d’ essi, et rimangano adunque a essere dichiarate, come el uiso comprende la quantità della remotione de’ uisibili, risguardando e corpi ordinati e quali sono la maggiore parte e uisibili assueti e quali sempre si comprendono dal uiso, et più frequentemente sono le superficie della terrra et lo corpo della terra giacente tra essi e corpi delli huomini aspicienti o uuoi el corpo dello huomo aspiciente, el quale è della parte della terra, intergiacenti i quali sono la faccia della terra risguardante la remotione de’ uisibili del uiso. Sempre se comprendono dal uiso sempre e la comprensione della parte della terra i quali sono in sulla superficie della terra, non pagepage è se non per la mensuratione d’ esso insieme et dal uiso et dalla misura rimossa da esso alla parte della terra propinqua o quelle le quali la quantità sono certificate da poi dalla frequentatione della comprensione da esso per frequentatione della mensura di quello comprenderà la quantità delle parti della terra che è presso a piedi per la cognitione et per la simultatione e esse comprese già prima el uiso. Adunque quando aranno guatato laparte esso e’ lla cosa uisa, cognoscerà la quantità d’ esso per la frequentatione d’ esso per la comprensione de’ simili et questa intentione è per la intentione de uisibili assueti signati nella imaginatione et riposamento dell’ anima, sichè l’ uomo no ne insegne la qualità della quiescentia tra esso e ’l uisibile, et perchè il principio della comprensione della terra del quale la quantità si certifica el piede di quello è presso a piedi si comprende dal uiso et dal uiso e la uirtù distintiua per la mensura del corpo dello huomo per lo piè d’ esso quando ua sopra a esso. Et per lo braccio d’ esso quando istende il braccio o uuoi le braccia et quello è presso alla terra d’ esso sempre si misura per lo corpo dello huomo; el uiso comprende questa misuratione et sente quello la uirtù distintiua et la uirtù distintiua intende quella et sente essa, la uirtù distintiua certifica per essa la quantità della parte della terra continuante el corpo dell’ uomo, la quantità adunque della parte della terra sono intese appresso page page al sentiente et apresso alla uirtù distintiua e’ lla quiete nell’ anima lo uiso comprende questa parte della terra. Et sempre lo sentiente essente questa uerificatione la quale si distende dal uiso alla stremità di questa parte appresso alla comprensione del uiso et appresso la consideratione del corpo della terra dal uiso comprende la parte della superficie del membro nel quale peruengono le forme di questa parte, comprende questa continuata della parte delli anguli le quali risguardano queste parti della terra, contengono la quantità delle parti del uiso alla stremità delle parti della terra, et quando fosse massima la remotione nello spatio, le parti piccole dello spatio le quali sono nello ultimo dello spatio non si comprende, se non dal uiso nè ancora si distingueranno dal uiso, però non si distinguerà perchè una piccola quantità in una maxima remotione si nasconde al uiso. Quando addunque l’ asse si mouerà sopra lo spatio maximo passerà la parte piccola dello sentiente et non sentirà el sentiente el moto d’ esso perchè la parte piccola nella remotione maxima el centro del uiso non fa l’ angulo sensibile. Addunque l’ asse radiale si muouerà sopra lo spatio remoto et sentirà el uiso che esso arà già passato alcuna parte dello spatio: non sarà la quantità della quale comprende per lo senso: ma sarà maggiore quantità et più s’ aumenterà la remotione dello spatio tanto maggiormente quanto giacente tra’ l uiso appresso all’ ultimo dello page page spatio el quale ui stà nascoso el moto del ragio del uiso saranno maggiori quantità, perchè el uisibile è propinquo al uiso et alla remotione maxima la quale sono sopra alla faccia della terra, et non si certificano dal uiso, perchè non certifica la quantità dello angulo lo quale risguarda questo spatio, perchè el sentiente arà sentito la uerificatione della quantità dello spatio, perchè la uisione propinqua è più certa uisione, perchè le forme d’ esse sono più manìfeste.

▼ Cap. 30-39