Vat. lat. 4595: Trattato I
di Pietro Roccasecca
Foglio 1 recto colonna a
[Capitolo I]
[4.1] Troviamo el vedere che quando ara guatato ne le luxe forte fortemente si dolerà per quello nocumento e quando lo aspitiente hara guatato nel corpo del sole no poterà bene guatare in esso perché el viso di quello aspitiente si dolerà per la luce de esso
// E similmente quando hara guatato el spechio terso sopra del quale ascendeva lo splendore del sole e fosse el viso de esso il luoco al quale si riflette la luxe da esso spechio di dolerà per lo lume riflexo perveniente al so viso dal spechio e non poterà guatare in quello lume perché non potrà aprire lo ochio
[4.2] E troviamo quando lo aspitiente guaterà el corpo mondo biancho sopra el quale ascendeva la luce del sole e dimori in lo aspecto de esso e poi rimova el viso suo da esso a lo luogo obscuro de la luxe debile che apena non comprenderà le cose visibile di quello luoco cum vera comprensione e atrovarà uno coperimento quasi tra esso e le cose visibile e poi a pocho a pocho discoperirà e tornarà el viso in sua disposizione
// E anchora quando lo inspitiente hara guatato nel fuoco forte e dimorarà in guatarlo longo tempo e poi declinarà el viso so verso luoco obscuro e de debole luxe atroverà anchora quello medesimo nello viso suo.
[4.3] E ancho troviamo quando lo inspitiente hara guatato nel corpo mondo bianco sopra del quale nasceva la luxe del dì e sia quella luce forte avengha che non sia la luxe del sole e dimore ne lo aspecto longo tempo e poi volgia el viso verso luoco oscuro trovarà la forma de la luxe di quello in loco oscuro e atrovarà cum questo la figura de esso e poi se lui chiuderà el viso e guatarà sicondo una hora trovarà ne l’ochio suo la forma di quella luxe e poi rimovesi questo e tornerassi el vedere ne la sua disposizione /e / similmente sarà la disposizione del viso quando hara guatato el corpo sopra del quale nasceva la luxe del sole
// E similmente se esso ara guatato el corpo chiaramente bianco sopra del quale [ foglio 1 colonna b] nasceva la luce del fuoco e quando la luxe del fuoco fosse forte e dimori in guatar esso e poi si verta a lo luoco obscuro e trovarà in quello e così da questo in so viso.
[4.4] E similmente quando lo aspitiente serà in casa e guatarà el forame largo e di scoperto al cielo e guatarà per quello luoco al cielo e guatarà per quello luoco al cielo ne la luce celo e dimorarà in guatare esso e poi ritorne el viso suo a lo luoco oisano trovarà la forma de la luxe la quale lui comprendeva per lo forame cum la figura de lo forame ne luoco obscuro e si lui chiuderà l’ochio suo ritrovarà anchora in quello quella forma. [4.5] E tute queste cose significano che la luce operi alchuna operatione nel viso nostro//
[4.6] E troviamo anchora che lo aspitiente quando ara guatato nel vedario [viridiario] o vuoi zardino in lo quale siano molte e spesse herbe sopra el quale nasceva la luce del solee dimore in guatare e poi volgia el viso suo a luoco obscuro trovarà in quello luoco obscuro la forma di quella luce colorata dal verde di quelle herbe e da poi se lui hara guatato in questa disposizione le cose visibile bianche e siano queste visibile ne l’unbra e ne luoco de debile luxe trovarà quigli colori admisti cum la verdua e se ello chiuderà l’ochio suo e anchora in quello guatarà trovarà nel suo ochio la forma de la luxe e la forma dela verdua e poi si quello serà discoperto si rimoverà. E similmente si lui guatarà uno corpo colorato di colore azuro o rosso o de altro colore forte sintilante sopra el quale nascena la luce del sole e dimori in guatarlo e poi volgia el viso suo ai visibili bianchi in luoco el la luxe debole trovarà i colori di quegli mixo cum quello colore.
[4.7] Queste adonche significano che i colori illuminati operano nel viso.
[Capitolo 2]
[4.8] Anchora vegiamo le stelle in la notte e non le vegiamo in la luxe del di e nisuna differentia ve in dui tempi si no che l’aere mediante tra il viso nostro e ‘l cielo è in lo di illuminato e in la nocte obscuro adonche domunti che l’aere fosse obscuro noi vederemo le stelle e quando fosse
[foglio 1 verso colonna a] illuminato l’aere megio tra el viso nostro e le stelle esse stelle starano ascose.
[4.9] E similmente se lo aspitiente serà di note aspitiente in loco luminoso i lo lume del loco serà lo lume del fuoco steso sopra la terra e saranno in quello luoco visibili subtili o veramente visibili in le quali cose subtile e saranno alchuna umbra non troppo forte ma non ve sia fuoco megio tra il viso e quegli visibili e alora risguardarà comprendente quegli visibili e le cose subtili che sono in quigli e poi si rimuoverà dal suo loco per fino che sia el fuoco megio el viso suo e quello visibile alora quigli visibili saranno ascosi se gli saranno subtili o veramente subtile quelle cose che sono in essi e no comprenderà quegli quando il fuoco sarà megio tra il viso suo e questi visibili. E se il viso si coprisse dal so viso comprenderà subito quigli visibili in prima si truivano quasi ascosi a luie se el si movesse el copertorio el so viso el fuoco ancho se nasconderiano a lui quigli visibili
// [4.10] Queste disposizione adunque significano che la luce forte oriente sopra del viso e sopra l’aere in l’ochio e la cosa vista vietano el viso da la comprensione di alcuni visibili di quali la luxe sono debile.
[4.11] E ancora quando lo aspitiente ara guatato el corpo terso e saranno in quello corpo sculture subtile e saranno quelle sculture di diversi colori dal colore del corpo
[Foglio 1 verso colonna b] alora lo aspitiente comprende le sculture che sono in quello le quale lui non comprendeva in la reflessione de la luxe dal corpo al viso suo.
[4.12] E similmente quando la luxe si riflete da la pagina tersa in la quale siano sculture subtile al viso non distinguerà el viso quelle sculture neanche se verificara per forte che sia la luce non riflexa da quellla pagina e declinase la superfitie de la pagina si che el sito suo se muta e non si riflecta la luce da essa al viso comprenderà alora el viso quelle sculture e destinguerà.
[4.13] //e anchora quando el fuoco debole fosse in lo lume debole aparera e comprenderassi dal viso e quando fosse in lo lume del sole aparera corpo in lo quale è denso di colore colorato di colore sintillante forte [4.14] e se fosse posto a presso quello corpo uno corpo biancho de una chiara bianchecia e fosse quello corpo e fosse quello corpo in l’ombra e la luxe debile e aparira sopra quello el colore del corpo como havemo narrato di sopra da poi si sia aproximato corpo biancho perfino che esso sia in lo lume del sole sa nescondera zia quello colore che è sopra quello e se ello ritorna a l’unbra aparerà quello colore che è sopra quello e se ello ritorna a l’umbra aparerà quello colore resplendente el quale è sopra esso e appresso el suo essere ne la luxe forte e apresso lo anescondimento del corpo che è sopra lui e se … si obscurase el corpo dal corpo dal corpo denso e sia nel suo loco perfino che se la debilitate de la luxe che sopra lui apparera el colore che sopra lui è e se si rimuove il corpo obunbrante per fino che vigore e rinforcisi la lume sopra el corpo bianco si nasconderà el colore che è sopra quello.
[4.15] E similmente quando haremo approprinquando el corpo diafano colorato de colore sintillante o vuoi risplendente al fuoco fortissimo e aremo aproximato a l’umbra di quello corpo uno panno bianco aparerà el el colore di quello corpo diafano sopra quello panno come havemo narato prima da poi se noi haremo approsimato a quello panno biancho uno altro fuoco si che la luxe di quello nasca sopra di quello panno se nasconderà quello colore el quale colore sopra el panno e no aparira se no bianchezia del panno solamente e si noi rimuoviamo quello fuoco aparirà quello colore sopra quello panno.
[4.16] E ancora alcuni animali marini ha [foglio 2 recto colonna a] no le conche e le tele e quando i fosseno in lo luoco obscuro in quale non è luxe apareranno quelle chonche come fuoco e se lo inspitiente hara guatato quelle in la lucie ovi la luxe del fuoco comprenderà quelle e non vederà in quelle lume o fuoco.
E similmente quando lo animale che se chiama noctiluca vola di notte apare quasi una lampada e quando lo aspitiente hara guatato esso in la luxe del di o in lalluxe del fuoco aparirà lo animale senza fuoco.
[4.17]// Significano adonche queste dispositione le quale noi havemo dechiarato che le forte luxe de le cose visibile ocultano le cose le quale sono in alchuni visibili e che le lucie debile alchuna volta manifestano alcune cose che sono in alchuni visibili.
[Capitolo 3]
[4.18] E ancora molte volte al vedere si nascondeno molte cose le quale sono invisibile per le sculture sotile
E similmente lo sculture subtile non po el viso comprendre le compressione de esse in lo luoco obscuro e ne la luxe debole e quando si traghono a la luxe forte si comprendono dal vedere.
[4.19] significasi adonche per questa disposizione che la luxe forte manifestano molte cose de li visibili e che le luxe debole ocultano molte cose visibile [Capitolo 4] [4.20] E anchora atroviamo molte cose come corpi densi colorati de colori sintilanti come azurini vinosi e celesti e quando fosseno <in luco> in loci obscuri e in luxe debile apareranno i colori turbidi e quando fosseno in luxe forte apareranno i colore sintilanti chiari e quando se augmenterà la luxe sopra di quello tanto se augmenterà sopra di quello la sintilatione del colore e della chiarità. E quando fosse alchuno di questi corpi in luoco obscuro e non sarà in quigli se no una luxe pichola quello corpo aparerà obscuro e non distinguerà el viso el colore de esso e aparerà quasi negro e quando si tira fuori a li loci luminosi ne lo lume forte aparirà el colore de esso et serà distinto dal viso.
[4.21] //E troviamo anchora i corpi de turbido co [Foglio 2 recto colonna b] colore che quando la luxe nasce sopra quegli e sia forte che i colori di quegli dovintano chiari.
E troviamo anchora che quando la luxe forte nasce sopra i corpi densi bianchi se augmentano in bianchecia e sentilatione a presso al senso [4.22] e anchora troviamo quigli corpi corpi diafani colorati di colori come sono vini colorati di forte rossore i quali sono ne vasi diafani o voi transparente quando igli fossono in li luoci obscuri e luxe debole apareranno nigre e oscure e quasi no diafani. E quando fossano ne la luxe forte e naschano sopra esso la luxe del sole diventarano chiari i colori de esso e apareranno in quigli la diafanità [4.23] e le pietre diafane colorati quando fossano ne luoci obscuri apareranno i colori di quigli turbidi e oscuri e quando nasce la luxe forte e che se pongano ne la opositione de la luxe si che passano quigli aparirano i colori di quigli bianchi e chiari e aparira in quigli la diafanità per la penetrazione de la luxe.
[4.24] E anchora quando i corpi diafani colorati si ponghono in la opositione de la luxe e fosse posto da la parte contraria a la parte de la luxe uno corpo biancho come havemo dito di sopra se la luxe fosse forte aparerà la forma di quello colore in l’umbra sua sopra el corpo biancho opposito a quello e se la luxe nascente sopra de esso fosse debole aparirà sopra el corpo biancho opposito a quello ne l’umbra solo e no aparira el colore
[4.25] // E anchora troviamo le penne del pavone e lo panno che si chiama amilialmon che se diversifica nel colore apresso el viso in diversi parte del di o voi tempi si co la diversità de la luxe nascente sopra de essa
[4.26] Significano queste dispositione apparente in lo colore che i colori di li corpi colorati non si comprendono dal viso si no secondo la luce nascente sopra de essa
[Capitolo 5]
[4.27] Con ciò sia che le luxe forte de le cose visibile occultano alchune cose le quale sono in alchuni visibili alchuna volta e manifestano alchuna volta le cose le quale sono in alchuni visibili e la luxe debole de le cose visibile alchuna cosa volta manifesta alchune cose le quale sono in alchuni visibili e alchuna volta ma [foglio 2 verso colonna a] ocultano alcune cose le quale sono ne alchuni visibili
de li corpi colorati i colori alchuna volta se alterano sicondo la diversità de la luxe la quale nasce sopra esso e la luce forte nascente sopra el viso alchuna volta vietano al viso da la comprensione de alcune visibili e lo viso in tuto questi niente comprende de li visibili se no la forma no sia illuminata adonche quello che comprende lo viso de la cosa visa no è se no sicondo la luce la quale no è si no in quella cosa visa e sicondo la luxe la quale nascono sopra el viso da la comprensione di quella cosa visibile e sopra l’aere megio tra il viso e la cosa visa
[4.28] Perché le luxe forte vietano el viso da la comprensione de alchuni visibili serà dechiarato da noi apresso al sermone nostro in la qualità de la visione.
[Capitolo 6]
[5.1]L’ochio è composito de tele e corpi diversi e lo principio e lo nascimento di quello è in la parte dinanci del cervello [5.2] perché ne la parte dinanci del cervello nascono due nervi obtici i quali sono similie incominciano <a. n. a. s. a. r.t.e.> de due lodi de due parti denanci del cervello e disisse che amendue hano le tuniche e che crescano de due parte del cervello o voi due teli e pervengono al megio dela parte di fuori del cervello dinancie poi concorano e fano uno nervo obtico e questo nervo se devide e fanosi due nervi obtici equali e simiglievole e poi si estendono questi dui nervi per fino che igli pervenghino a dui convesi de siue convexi concavi che contengono dui occhi [5.3] e in due megi di quisti dui ochi de l’osso concava sono dui forami equalmenti perforati e lo sito di quigli per nervo comune e sito simile a quello adonche nervi intrano in questi dui forami e escono in concavi de due ossi e dilatasino e amplianosi unita l’estremità de ziascheduno de quegli como instrumento in lo quale se pone el vino in lo vase el uno e l’altro ochio è composito sopra questa estremità de nervi la quale è como le nidi como el predicto instrumento e consolidsasi de esso e sito de amendui occhi per lo nervo comune è sito simile [5.4] e tuti amendui li ochi è composti di molte tuniche [5.5] la prima adonche di quelle è grasa e [ Foglio 2 verso colonna b] biancha la quale empie lo concavo de lo osso ed è el massimo de ‘ochio ed è chiamata consolidativa [5.6] e tra questa pinguedine zie spera una ritonda concava negra più volte verde e glauca in alchuni ochi e lo corpo di quella spera è sotile e cum questo è denso e no raro e molto de esso è aplicato cum la consolidativa e intra el so concavo e la parte de la so concavità è quasi atritio e quasi consolitativa contiene questa spera fuori de la sua parte dinanci di questa spera ma circolarmente e la soa parte dinanci a questa tela si chiama uvea perché assimigliasi a la uva [5.7] e in megio de la parte dinanci de l’uvea è uno forame ritondo perforato perfino al so concavo ed è oposito de l’estremità de la concavità del nervo sopra lo quale si compone l’ochio.
[5.8] e copre questo forame ogni parte dinanci de l’uvea in lo quale circuito de essa circuisse la consolidativa de fuori la tunica bianca diafana forte ed è chiamata cornea perché simiglia al corno bianco e chiaro [5.9] E nel pecto del concave de l’uva è una spera umida biancha de una rinfrescosa umidità e in quella è diafanità non troppo grande ma in quella è alchuna spissitudine e diafanità de essa assimigliasi alla diafanità de la ghiacia ed è composita sopra la estremità de lo nervo e de la concavità de esso e in la parte dinaci di questa spera è la compressione de la superfitie de la lente la superfitie adonche de la parte denanci de essa è parte de la superfitie sperica contenente due forami e questa compressione è oposita al forame che è in la denanci de l’uvea sta permane e ha el sito de essa consimile da quello.
[5.10] E questo humore se divide in doe parte de diversa diafanità e l’altra sequita la parte denanci de essa d’altra sequita la parte de dietro e la diafanità de la parte de dietro de essa a la diafanità del vitro quasi tagliato in pezuoli e questa parte se chiama lo hu [foglio 3 recto colonna a] more vitreo e contiene due parte agregate una tela molto sotile e quasi como la tela de lo ragno [5.11] e in el pecto de la concavità de l’uvea se dixe che ve uno forame ritondo e de sopra la estremità de la concavità del nervo è la glatiale e composita in questo forame è la rotondità di questo forame è la stremità del nervo contiene el megio de la spera glatiale e consolidasi l’uvea cum lo glatiale per lo circolo continente questo dui forami e disise che lo che lo acrisamento de l’uvea è per la tunicha intrisecha de due toniche de dui nerbi obticilo acrisamento è per la tunica intrinsecha di queste due tuniche di questo nerbo
[5.12] E empie la concavità de l’uvea lo humore biancho sotile chiaro diafano e chiamasi humore albugineo perché s’asimiglia a lo albume de l’uovo in sotilità e bianchezia e diafonità di quella empie la concavità de l’uvea e continge dinarbi [anterius / dinanci] del glatiale empie el forame che ne la parte dinanci de l’uvea continge el concavo de la cornea
[5.13]// e la spera glatiale è composita sopra la concavità del nerbo e sequi la concavità del nervo lo humore vitreo serà adonche la cornea e lo umore albugineo e glatiale e vitreo consequenti
E tute queste tuniche sono diafane e lo forame che è in la parte anteriore de l’uvea è oposito al forame de la concavità del nervo. E adonche tra la superfitie de la cornea e
la parte anteriore de la concavità del nerbo molte utilità coperte
[5.14] E dicisi che lo spirito visibile si manda da la parte dinanci del cervello e impie due concavità de dui nerbi prio ricongiunti cum lo cervelo e perviene al nervo comune e impie la concavità de esso e viene i due nervi sicondi obtiqui o voi obticie impie questo gli perviene al glatiale e dà li la vertù visibile.
[5.15] E tra la circumferentia glatiale coniuncta cum la uvea e lo forame che è in lo concavo de l’osso del quale nesci el nervo è alquanto spatio e lo nerbo se estende in questo spatio in la fine del forame per fino a la circumferentia l glatialesicondo piramidalità e amplificatione e questo se alonghara dal forame tanto magiormente se amplifichara perfino che vengha a la circonferentia de la spera glatiale e consolidase a se la circonferentia de esso [foglio 3 recto colonna b] [5.16] e el corpo consolidativamente contiene questa parte piramidale del nerboe contiene la spera uvea e la spera uvea antecede el megio de la consolidativa alla parte manifesta dell’ochio e lo corpo de la consolidativa è consolidato cum la spera uvea e alla estremità piramidale del nerbo custodi.ite el sito suo e quando si moverà l’ochio si moverà sicondo tuto e così dechianerà el nerbosupra el quale si compone l’ochioapresso al moto suo seà la declinatione apresso el forameche è in la concavità de l’ossoperché la concavità de l’osso contiene tuto l’ochio e l’ochio se muovesecondo tuto in questa concavità [5.17] e consolidativa consolidase cum quella che è in la parte dinanci de esso per lo nerbo e per l’avancio delle tuniche e de custodiente semper el sito suo. La declinatione adonche del nerbo el moto de l’ochione è si no da la parte de dietro de esso ochio tutoe adonche apresso el forame che in la concavità de l’osso e similmente quando l’ochio serà quiescente e lo nerbo serà declinante e non sira se no apresso el forame che è in la concavità de l’osso.
Et non se altera lo sito de la parte de tuto l’ochio insieme ne apresso el moto ne apresso la quietela declinatione adonche del nervo sopra el quale si compone l’ochio non è si no apresso el forame che è in la concavità de l’osso o movasi l’ochio o voglia siasi [ sive quiescat] [5.18] La superfitie è manifesta de la cornea e superfitie spericha e cum questo continuata cum la superfitie de tuto l’ochio è maggiore de la spera uvea che è una parte de esso <la superfitie manifesta de la cornea cum la superfitie de tuto l’ochio è magiore de la superfitie de la spera de l’uvea> [ripetizione]. El semidiametro adonche de esso è magiore del semidiametro de l’uvea [5.19] e la superfitie intinseca de la cornea sopra posita al forame de l’uvea è superfitie sperica concava equidistqnte a la superfitie manifesta de esso perché quello luoco è de equale spissitudine el centro adonchedi questa superfitie concava è una medesima cosa con lo centro de la superfitie manifesta convessa e questa superfitie concava seca la superfite de la spera uvea sopra la circumeferentia del forame.
El centro adonche [foglio 3 verso colonna a] de esso è più rimoto nel profondo che el centro de l’uvea perché questo centro in la proprietà de la spera
[5.20] ancho perché la spera uvea no è nel megio de la consolidativa ed è antecedente a la parte de la suuperfitie manifesta de lo ochio e la superfitie manifesta de lo ochio e de la spera magiore de la spera de l’uvea fuori del centro de la superfitie manifesta più rimoto in lo profondo del centro de l’uvea [5.21] e la linea recta che continua zioè lo centro dela superfitie de la cornea e lo centro de l’uvea quando si trahe rectamente perviene al centro del forame che è in la parte dinanci de la due megi de dui superfitie del cornea equidistante. La superfitie concava de la cornea e la superfitie convessa de l’uvea sono superfitie sperice secante se medesime una la quale continua el centro de essa passa per lo centro de la circonferenza e essi la perpendicolare superfitie de esso. E quella che esse da l centro de l’ochioed è perpendiculare sopra la superfitie de esso passa per lo centro de due spere.
[5.22] E la superfitie concava de la cornea continge la superfitie de l’umore albugineo la quale è ne la parte dinanci del forame de l’uvea, e superponese
[5.24] e la superfitie de la parte anteriore de lo glatiale anchora è una sperica superfitie seca la spera
[foglio 3 verso colonna b] de l’uvea e lo centro adonche de esso è più remoto in lo profondo de lo centro de l’uvea e la linea recta che continua dui centri di quigli passa per lo centro del circulo de la sectione ed è anchora perpendicolare sopr ello e lo circolo de la sectione in tra la superfitie de la parte dinanci del glatiale e la superfitie de la spera uvea è lo circolo distnguente la fine de la consolidativa tra el glatiale e l’uvea e veramente equedistante a esso impoiché la superfitie la quale è ne la parte dinanci de lo glatiale e oposita la forame che è ne la parte anteriore de l’uvea e lo sito è simile a esso adonche di questa superfitie del circolo de la sectione tra due superfitie del glatiale e che lo esso circulo de la consolidativa e che le equidistante //
[5.25] si lo adonche circolo de la sectione tra due superfitie glatiale fosse circolo de la consolidatione questo circolo adonche ciroclo de la sectione de sectione tra la superfitie de la parte dinanci de lo glatiale e trala superfitie de l’uvea. E si lo circulo del asectione de la superfitie del glatiale fosse equidistante al circolo de la consolidatione de la spera de lo galtiale cum l’uvea e questo adiviene si fosse consolidatione ne la parte posteriore del glatiale serà superfitie de la parte anteriore del glatiale quando ella serà inmaginata estensa sopra quello sopra quello che ella è per la sua spera secante al spera de l’uvea sopra el circulo equidistante a questo circulo zioè el circulo de la sectione intra due superfitie del glatiale per la similitudine del sito di quello ochio e la circonferenza de la spera de l’uvea e di questa sectione el circolo è equidistante al circolo de la consolidatione.
Serà adonche el circulo de la sectione tra la superfitie de la parte anteriore de lo glatiale e tra la spera uvea o vero esso circolo de la spera de la consolidatione o veramente a lui equidistante. Se adonche questo circulo de la consolidatione. La linea recta che passa per lo centro de la parti dinanci de lo glatiale e per lo centro de l’uvea passerà per lo centro de esso circulo perpendiculare sopra esso perché questo circulo serà circulo de sectione de due superfitie sperice. E si questo [Foglio 4 recto colonna a] equidistante al circulo de la consolidatione ed è equidistante al circulo de la sectione tra due superfitie del glatiale adonche e adonche cum lo circulo de la sectione tra due superfitie de lo glatiale in la superfitie sperica e de superfitie de la parte dinanci de lo glatiale e d è equidistante a lui la linea adonche che passa per lo centro de l’uvea e per lo centro de la superfitie de lo antecedente glatiale passa per lo centro del circulo de la consolidatione sopra tute le dispositione serà perpendicolare sopra esso o sia circulo de la consolidatione esso circulo de la sectione tra la superfitie de lo glatiale anteriore e tra la spera de l’uvea o sia equidistante a questo circulo.
[5.26] E ancora la superfitie de lo anteriore glatiale e la superfitie de l’avancio de lo glatiale sono due superfitie sperice secante se medesime. El centro adoncha de la
superfitie antecedente è più rimoto nel profondo de la superfitie o voi del centro de la superfitie posteriore. E la linea recta che continua quigli due centri passa per lo centro del
circulo de la sectione e serà perpendiculare sopra esso // et zia declarato che passa per lo centro del circulo de la consolidatione ed è perpendicolare sopra esso. E quello circulo o che
ello è circolo della consolidatione o che ello è equidistante a lui
[5.27] E la linea adonche che passa per lo centro de la uvea e per lo centro anteriore de lo glatiale e per lo centro del circolo de la consolidatione ed è perpendiculare sopra questo circulo passa per l’avancio del centro de lo glatiale e quando questa linea passa per lo centro de l’avancio del glatiale e per lo centro del circolo della consolidatione ed è erecta sopra la superfitie del circulo de la consolidatione sicondo li anguli recti estendisse adonche nel megio de la concavità del nerbo sopra el quale si compone l’ochio perché el circulo de la consolidatione e extremità de la concavità del nerbo//
[5.28] E zia è dechiarato che la linea transeunte per lo centro de l’uvea e per lo centro del forame che è ne la esteriore o in l’anteriore d l’uvea se estende nel megio de la
concavità del nerbo questa linea adonche che passa per dui centri de la superfitie glatiale e per lo centro de la cornea e per lo centro de l’uvea e per lo centro del forame che è in la
parte anteriore de l’uvea e per lo centro del circu [Foglio 4 recto colonna b] lo de la consolidatione e passa per dui megi de le tuniche tute oposite
[5.29] E cum ziò cia che sia dechiarato che el centro de la cornea e lo centro de la superfitie anteriore de lo glatiale amedue sono sopra questa linea e amedue sono più rimoti nel profondo del centro de l’uvea meglo [meglio] è che el centro de la superfitie de la parte dinanci del glatiale sia esso centro de la cornea si che el centro de tutte le superfitie oposite a lo forame de l’uvea sia uno punto comune e cosi sarano tute le linee che eschono dal centro a la superfitie de l’ochio perpendiculare sopra tute le superfitie opposite al forame e cum questo si dichiarara de drieto per lo nostro sermone in la qualità de la visione che el centro de la superfitie del al cornea e lo centro de la superfite de la parte dinaci de lo glatiale è uno centro comune. Le superfitie adonche de le tuniche de lo viso opposite al forame de l’uvea sono superfitie sperice de le quale el centro è uno punto comune //
[5.30] E ancho perche quello centro de la superfitie manifesta de lo ochio continuata cum la superfitie continente tuto l’ochio e tuto l’ochio e ritondosono quanto li manca del compimento de la spera de la grasecia de la consolidativa in la parte anteriore de esso ochio e questo difetto non fa diversità in lo moto de l’ochio perché non tocha el concavo de l’osso
Questo centro adonche sarà centro di tuto l’ochio adonche serà tra tuto l’ochio [5.31] quando adonche si moverà l’ochio non si mutarà el punto de l’ochio e lo centro e lo centro de la superfite de la tunica del viso ne ancho si mutara el sito de esso da queste superfitie è custodiente el sito de esso perché l’ochio quando si muove non si muove si no sicondo tuto el sito e lo sito de le parte tute insiemenon si mutarà appresso questo moto e quello centro è intra. El sito adonche de esso non si muta appresso tuto l’ochio poi [Foglio 4 verso colonna a] apresso al moto de esso viso al sito adonche di questo centro a presso la superfitie de le tunice del viso non si mutano nel moto ne in la quiete.
[5.32] E già dechiarato è che la declinatione del nervo apresso el moto del viso e apresso la quiete non è se no apresso el forame el quale è in la concavità de losso perché non è si non da la parte de dietro de esso ochio tuto. La declinatione de nervo apresso la moto del viso e la quiete de esso non è si no da la parte posteriore del centro de esso [5.33] e non si muta el sito del centro de la parte de tuto l’ochio la declinatione del nerbo ne in el moto ne in la quiete.
La linea adonche recta transeunte per lo centro non muta el so sito apresso tuto l’ochio ne apresso le sue parte no in lo moto ne anche in la quiete e cun cio sia che el sito di questa linea non si muta apresso la superfitie de l’ochio de la consolidatione ne apresso la sua circonferenza e questo circulo è la estremità de la concavità del nerbo. El sito adonche de la superfitie de esso da la superfitie de la concavità del nerbo è sito consimile e la declinatione de la parte piramidale del nervo sopra la superfitie di questo ochio e del circulo consimile perché el sito glatiale di questo nerbo è sito consimile [5.34] e cum ziò sia che el sito de la parte de l’ochio non si muta insieme a la superfitie adonche de la concavità del nerbo da luoco de la circonferenza de lo circolo de la consolidatione.
[5.35] È zia dechiarato che el sito de la linea che passa per lo centro non si muta appresso del circulo de la consolidatione e che essa se estende nel megio de la concavità del nervo. Et cum cio sia che el sito di questa linea non si muta apresso el sito de la consolidatione ne de la concavità del nerbo la quale è da lo luoco de la circonfe [Foglio 4 verso colonna b] rentia del circulo della consolidatione per fino a lo luoco de la declinatione muta el so sito apresso el suo circulo de la consolidatione questa linea adonche muta el so sito appresso la concavità del nerbo perfino che la pervenghi al lo luoco de la declinatione. La linea adonche che passa per lo centro de le tuniche del viso passa per lo centro de la consolidatione e serà erecta sopra elle sicondo anguli recti e si estende nel megio de la concavità del nerbo piramidale perfino [. . . . .] che pervenga a lo luoco de la declinatione del nervo e serà sempre el sito suo da la superfitie de la concavità del nerbo che è intra tuto l’ochio e da tute le parte de l’ochio e da tute le superfitie de le tuniche del viso uno medesimo sito e non si muta ne in lo moto del viso ne in la sua quiete.
[5.36] Quisti adonche sono li siti de le tuniche del viso e sito del centro di essi e sito de la linea recta che passa per lo centro de essa //
[5.37] Li ochi amendue sono consimile in utte le sue dispositione e in le sue tunice e in lo sito de ciascheduna tunicha rispecto de tuto l’ochio cum zo sia che sia così el sito adonche de ziascheduno de li centri di quali la distintione è stata dechiarata appresso tuto l’ochio e apresso le parte de esso e como sito del centro rispondente a quello centro in l’altro ochio apresso tuto quello ochio e apresso la parte de esso. E cum ziò sia che el sito de i centri in l’uno e l’altro ochio è simile al sito de li soi rispondente ne l’altro ochio serà el sito del la linea transeunte per li centri de li ochi apresso tuto l’ochio e apresso la parte de esso e apresso le sue tuniche simile al sito de la linea passante per li centri de l’altro ochio apresso tuto l’ochio e apresso le sue tunice.
El sito adonche de le sue linee passante per li centri de le tunice del viso da l’uno a l’altro ochio è sito consimile in tute le sue dispositione. [5.38] E l’una e l’altra de le consolidativa si consollida cum essi cum ziò sia che eschano due lacerti o muschuli picholini e l’uno di quegli in la parte lacrimale de l’occhioe l’altro in la parte posteriore e contengono l’uno e l’altro ochio le palpibri e li cigla [Foglio 5 recto a]
[5.39] Questo adonche che avemo dechiarato è la dispositione de la compositione de l’ochio e forma de esso e forma de le sue tuniche e ogne cosa che noi avemo detto de le tunice de l’chio e de la compositione de esse già è dechiarato da li anatomi in libro de le anothomie e questa è la forma de l’ochio.
[Capitolo 7]
[6.1] Già dechiarato di sopra che ziascheduno corpo illuminato cum ziascheduno lume essi la luxe a ziacheduna parte oposita a lei quando adonche el viso se oppone ad alchuna cosa visae fosse quella cosa illuminata cum ziascheduno lume de lo lume de la cosa vira lo lume a la superfitie del viso. E dechiarato fue che la proprietà de la luce a oprare in lo viso e che de natura del viso e a patire la lucie. Digna cosa adoncha che non senta el viso lo lume de la cosa visa seno per lo lume vegnente da essa al viso.
[6.2] E dechiarato è già che la forma del colore de ziacheduno corpo colorato e cum ziascheduno lume vignente da quello corpo a ziascheduna parte vegnente a quello corpo oposite serà lume in forma del colore sempre simile adonche a lo lume vegnente al viso de lo lume del corpo viso e cum ziò sia che lo lume e lo colore venghano insieme a la superiftie del viso, e lo viso sente el colore el quale è in la cosa visa de lo lume vignente de la cosa visa.
Digna cosa è che non sia del viso del colore de la cosa visa seno de la forma del colore vegnente ad esso viso co lo lume [6.3] e ancho sempre la forma del colore sempre è amista cum la forma de lo lume e no è distantia [distincta] da esso el viso adonche non sente el vedere lo lume si no amisto al colore. Digna cosa è adonche che non sia senso del viso del colore de la cosa visa e de lo lume el quale è in quella si no per la forma mixta de lo lume e del colore vignente ad esso// [6.4] E ancho le tunice del vedere o voi del viso le quale sono situate al megio de la parte dinanci del viso sono diafane contingentesse ziò tochante l’una l’altra. E la prima di quelle zioè la cornea tocha l’aere en lo quale prima viene la forma. E de le proprietà de le lucie è pa [sic pertransire] [Foglio 5 recto b] in ciascheduno corpo diafano. E similmente è la proprietà de la forma del colore la quale in accompagna a lo lume pertransire in lo corpo diafano e se estende in lo corpo diafano como se estende lo lume. Et la natura de di corpi diafani è di recevere le forme de la luxe e di colore e rendere quelle de la parte oposita a quello.
La forma adonche vegnente de la cosa visa a la superfitie del viso passa per la diafanità de le tunice del viso per lo forame che è in la parte anteriore de l’uvea pervirà adonche a lo humore glatiale e passarà adonche in esso per la diafanità o voi secondo la diafanità sua, digno adonche è che le tunice del viso non fosseno diafane seno a ziò che passeno in quelle forme de la luxe e di colori vegnenti a esso.
[6.5]Aduniamo adonche ora quello tuto che si compone de quista [6.6] e diremo che el viso che el viso sente lo lume e i colori i quali sono in la superfitie de la cosa visa e
passano per la diafanità de le tunice e questo è quello in lo quella in lo quale si firmava e consisteva la opinione de naturali
E cum zo sia che le forme se extendono da la cosa visa a ziascheduna parte oposita e non pervenghono si non per la opositione la forma che perviene de la cosa visa al viso a tutta la superfitie del viso e cum zo sia che quando el viso è oposito alchuna superfitie dela cosa visa e perviene la forma del colore de esso e de la luxe a la superfitie del viso e avesse veduto in quello tempo risguardanti li altri visibili [Foglio 5 verso colonna a] di diversi colori oposite al viso e la forma del colore de la luxe e de ciascheduno die quigli visibili virà a la superfitie del viso e serà la forma de quigli visibili perveniente a tuta la superfitie pervirano adonche a tuta la superfitie del viso e in tua multi lume diversi e molti colori diversi e ciascheduno de quigli impierano la superfite del viso perviene adonche in la superfitie del viso la forma admixta de colori diversi e de lumi diversi.
[6.8] Se adonche el viso sentirà quella forma admixta sentirà el colore diverso dal colore de ziascheduna di quelle cose diversee non si distinguerano da esso visibile e no hara sentito le altre comprenderà una cosa visibile e non le altre ma lui aprende tuti quigli visibili in uno medesimo tempo e comprende quigli distintamente [6.9] e se no hara sentito una di quelle forme niente sentirà de quelle o de altri visibili oposti a quigli ma ello sente ogni cosa.
[6.10] E anchora serà in uno medesimo viso e lineari secondo l’ordine e ciascheduna parte de esso fuori de lo lume e lo colore sicondo tute le linee recte le quale se estendono in l’aere continuo quando adonche fosseno le parte de alchuna cosa visa de diversi colore venirà a tuta la superfitie del viso do ziascheduno de quigli la forma del colore e de la luxe como si mescolano i colori di quelle parte ne la superfitie del visoel perché el viso comprende quigli amisti o che el non comprende nulla de quigli. Se lui comprende quigli admisti non si distinguerano da esso neanche se ordinarano le parte o i colori del le parte. E si niente comprende de quelle forme niente comprenderà de la parte niente comprenderà de la cosa visa ma il viso comprende la cosa visa illuminata opposita a se e comprende le parte de essa de diversi colori ordinata e distinta [6.11] cum ziò sia che così è amanifesto o che la qualità de la visione serà per altro modo o serà questo modo parte del modo de vedere.
Doviamo adonche considerare se questo modo possa convegnire a le conditioni per le quale sono distinti i colori de le cose visibili e siano ordinate le parte appresso el viso e serano conveniente ad essere che elle hano in lo corpo [6.12] diremo adonche che quan [foglio 5 verso colonna b] el viso fosse opposito ad alcuna cosa visibile virà da ciascheduno punto del superfitie dela cosa visa la forma del colore e de la luxe le quale dono in essa a tuta la superfitie del viso. E da ziascheduno punto de tute le cose visibile oposite al viso in quella dispositione e virano le forme de le luxe e di colori che sono in quello ad tuta la superfitie del viso.
Se adonche el viso hara sentito da tuta la sua superfitie le forme del colore e de la luxe che pervengono da alchuno punto de la superfitie de la cosa visa sentirà da tuta la superfitie de essa le forme de ziascheduno punto de le superfitie di quella cosa visa e le forme de ziascheduno punto de la superfitie de tuti i visibili de le cose oposite a quello in quella dispositione e così non se ordinaranno da ello le parti de una cosa visa ne se distingureano da esso.
[6.13] E se hara sento la forma veniente da uno punto de la superfitie de la cosa visa ad tuta la superfitie del viso da uno punto tanto o voi solamente da la superfitie de esso viso e non hara sentito la forma de esso punto da tuta la sua superfitie se ordinara da esso la parte de la cosa e distingueranosi tuti e visibili opositi perché quando hara compreso el colore de uno punto solamente da uno punto de la superfitie de esso comprenderà el colore de una parte de la cosa visa da una de le parte de la sua superfitie e comprenderà el colore de una parte de de la cosa visa da una parte comprenderà da l’altra parte de la superfitie sua el colore de l’altra parte e comprenderà ziascheduna parte de le cose visibile da lo luoco de la sua superfitie al tuto diverso a lui per lo quale comprenderà l’altra cosa visibile per la quale cosa serano le cose visibili ordinate e distinte e similmente la parte de ziascheduno di quegli.
[6.14] E ora consideremo si questo sia possibile e conveniente de essere. E dixiamo prima che la visione no è si non per lo humore glatiale e sia la visione per le forme vegnente da la cosa al viso o vogli per lo altro modo e la viso no è per una de le altre tunice non sono si no instrumenti de lo glatiale perché se contigisse a lo humore glatiale [foglio 6 recto colonna a] cagimento cume salute de le altre tunice si guastarebe la visione e se addivinisse a l’avancio de le tuniche el cagimento romagnante la sua diafanità cum la salute de lo glatiale no si guastara el viso e anchora se nel forame de l’uvea fosse oppilatione e guastise la diafanità de lo humore de esso si guastara el viso cum la salute de la cornea e se l si rimove la opilatione ritonarà el viso cosi similmente se intervignisse tra l’albugineo la parte grossa como [non] diafana fosse nela facia de l’umore glatiale e tramegiante tra esso e lo forame de l’uvea si guastarà la visione.
E quando se rimovesse quello grosso o che declinarà l’aversione o averticatione rectamente la quale è tra lo grìlaciale (sic) e lo forame de l’uvea ad alcuna parte ritornarà el vedere e a tute queste consente la medexina// [6.15] la destinzione adonche del senso del viso apresso la coruptione de lo glatialecum la saluute de le tunice antecedente a quella è significatione che el senso no è seno per questo humoree non per le tunice antecedente a quella
E la destructione del senso apresso la distructione de la diafanità che è tra lo glatiale humore e la superfitie del visoper lo corpo denso no transluxente perché la diafanità
de queste tunice no è seno azioche continue la diafanità de le tunice del viso cum la diafanità de l’aere e dovintino corpi quali sono tra lo glatiale e la cosa visa diafani dela
continuata diafanità e la distinctione del senso apresso abscissione l’abscissione de le linee recte le quale sono tra lo glatiale e la superfitie del viso che el senso del glatiale no
serà se no per le linee recte le quale sono tra esso e la superfitie del viso// [6.16] diremo adonche se el senso del viso è per lo colore de la cosa visa e de la luze che solo in esso e
de la forma vegnnente de le cose vise al senso no è si no per lo glatiale adonche no per la superfitie del viso sentirà el viso questa forma se no da poi che ara passato la superfitie del
viso e serà pervenuto a lo glatiale e la forma che viene da la cosa via a la superfitie del viso pertranse in la diafanità de le tunice del viso perché la proprietà de la diafanità è che
passeno in essa le forme de la luxe e di colori che esse si stendano rectamen [foglio 6 recto colonna b] te
E anchora dechiarato apresso el nostro sermone in la obliquatione come quelle si presentara. Se adonche el senso del viso de la lucie e del colore le quale sono in la cosa visa e per la forma ad veniente al viso da la cosa visa apresso la perveniente o voi adiungimentodi quella forma al glatiale serà al senso.
E già è dechiarato che non è possibile che el viso comprenda la cosa visa sicondo lo essere suo si no quando hara comprenso la forma de uno punto de la cosa visa da uno punto solamentede la sua superfitie no è possibile adonche che lo glatiale comprenda la cosa sicondo lo essere suo si no quando comprende il colore di uno punto de la cosa visa per la forma adveniente ad esso da uno punto solamente de la superfitie del viso ma la forma viene da ziascheduno punto de la superfite de la cosa visa e passa tuta la superfitie del viso ma perché la viene da uno punto de la cosa visa a tuta la superfitie del viso e passa le tunice del viso e perviene al glatiale non comprende si no quello che viene ad esso da uno punto solamente de la superfitie del viso e perviene ad uno punto solo de la superfitie sua e non comprende quello punto de la cosa visa per la forma altra che pervengha a la superfitie de essa de l’avancio de la superfitie del viso compierase la visione e ordinarano si le parti de la cosa visa e distingueranosi le cose vise apresso al viso [6.17] e non si compierà la visione se non per questo modo.
E questo non poi essere si no quando fosse di punti i quali sono in una superfitie del visio per la quale passa la forma de uno punto a la superfitie de la cosa visa distinto da i punto che sono in la superfitie del viso distinta da le altre linee per le quale o voi sopra le quale viene la forma e per questo poi lo humore glatiale comprenderà la forma veniente sopra la linea e de punto de la superfitie del viso el quale è sopra quella linea non se poi comprendere [Foglio 6 verso colonna a]
Non comprenderà quello per altre cose.
[6.18] E con ziò sia che s’enducano le luxe e si se esperimenta la qualità el transito de essi e de la estensione di quigli in li corpi in li corpi diafani ritrovasi che la luxe si stende per lo corpo diafano sicondo le linee recte perfino a tanto che il corpo sia serà de consimile diafanità. E quando occorresse altro corpo de diversa diafanità da la diafanità de l corpo precedente in lo quale se estendano no passarà sicondo la rectitudine de le linee sopra lo quale se estendano inanci seno quanto quelle linee fossano perpendiculari sopra la superfitie del secondo corpo diafano. E si quelle linee fossano obliquate sopra la superfitie de sicondo corpo e non perpendiculare se obliquara la luxe apresso la superfitie del sicondo corpo e non si estende rectamente e quando se obliqua se mostrarà in lo sicondo corpo sicondo le altre linee recte sopra el quale se obliquava la luxe in lo sicondo corpo e anchora declinate la superfite del sicondo corpo e no perpendiculare. E si fosseno alchune linee sopra le quale viene la luxe nel primo corpo perpendicolare sopra la superfitie del sicondo e alchune declinante e stenderasse la luxe la quale serà sopra le linee perpendiculari in lo corpo sicondo sicondo la rectitudine e quella che serà sopra le linee declinante se obliquara apresso la superfitie del secondo corpo sicondo le linee declinante et estenderassi in quello sicondo la rectitudine di quelle linee declinante sopra le quali obliquava. E questo noi dechiareremo nel sermone de la obliquatione e dimostraremo la via per la quale si poterà alcuno spromintare in questa disposizione e aparira al viso e caderà sopra quello certeza. [6.19] E cum ziò sia cosa che così sia la forma adonche de la luce e del colore le qualo vengono da ziascheduno punto de la cosa visa a la superfitie del viso niente passara de essi per la diafanità de le tuniche del viso sicondo la rectitudine si no che quello che serà sopra la linea recta elevata sopra la superfitie del viso sicondo le anguli recti e que [Foglio 6 verso colonna b] fosse sopra l’altra linea si riflectera e non passara rectamente perché la diafanità de le tunice no è come la diafanità dell’aere contigente la superfitie del viso. E quello che si reflecte de queste forme si reflecterà ancora sopra la linea declinante no sopra le linee perpendiculari estense tra i loci de la riflessione.
E nisuna linea recta esci ad alchuno punto ad alchuno punto de la superfitie del viso da uno punto de la superfitie de la cosa visa o si che ella sia perpendiculare alla superfitie del viso se no una linea solamente e escono ad essa linea infinite declinante sopra la superfitie del viso e la forma veniente sopra la rectitudine o voi secondo la rectitudine perpendiculare passa le tunice sicondo la rectitudine perpendiculare. E tute le forme veniente sopra la linea declinante a quello punto si riflecteno apresso quello puncto e passano in le tunice del viso secondo le linee declinante. E ancora niente passa di esse sicondo la latitudine de le linee sopra le quale eno venute neanche sicondo la rectitudine perpendiculare de lo erecto sopra quello puncto.
[6.20] E ziascheduno punto de la superfitie del viso venghono in uno medesimo tempo le forme di tuti i punti le quale sono in le superfitie di tute de visibili e de li illuminati opposite a quello in quello tempo perché tra esso e ziascheduno oposito a ello è linea recta. E da ziascheduno di punti i quali sono in le superfitie di visibili illuminati si estendono le forme de esso sopra ziascheduna linea recta la quale si poi estera da quello puncto. E la forma de uno punto solamentedel numero di tutti i punti opositi al viso la quale viene a quello punto de la superfitie del viso a quello tempo viene sopra perpendiculare elevata sopra quello puncto della superfitie del viso. E le forme de tuti gli altri punti venghono a quello punto de la superfitie del viso sopra le line declinante.
E in ziascheduno punto de la superfitie del viso passano in quello medesimo tempo le forme de tuti i puntile quali sono in le superfi [Foglio 7 recto colonna a] tie de tuti i visibili opositi in quello tempo e la forma de uno punto solamente passa per la diafanità de le tunice del viso e del punto el quale è apresso a le estremità perpendiculare exeunte da quelo punto de la superfitie del viso. E le forme de tuti li altri punti si reflectono apresso a quello punto de la superfitie del viso sicondo le linee declinante sopra la superfitie del viso [6.21 E da ziascheduno punto de la superfitie del glatiale essi una linea solamente perpendicolare sopra la superfitie del viso eschono linee infinite a la superfitie del visio e serano declinante sopra quella el punto adonche de la superfitie de lo glatiale del quale exe perpendiculare e passia sopra la superfitie del viso e passia el forame de l’uvea e eschono da quelle linee infinite le quale passano el forame de la linea e pervenghono a la superfitie del viso oltra quello perpendiculare.
[6.22] E le estremità de tute le linee eseunte da alchuno punto de la superfitie de lo glatiale e transeunte per lo forame de l’uvea le pervenienti a la superfitie del viso e declinanti sopra quella quando fosseno imaginate riflectersi sicondo el modo el quale affirma la disversità de la diafanità de la cornea e la diafanità de l’aere pervenghono a diversi punti e a loci diversi del numero di punti di quali sono in le superfitie di visibili opositi al viso in uno tempo e nesuna di queste linee ocorre al punto che è apresso le estremità peprendiculare. E le forme de punti le quale sono apresso le estremità de tute queste linee e de le superfitie de visibili se estendono sicondo la rectitudine di queste linee e pervenghono al superfitie del viso e riflectono ad uno medesimo punto de la superfitie dele glatiale oltra la forma del punto che è apresso la estremità perpendiculare perché e essa se estende sicondo la rectitudine perpendiculare e passa aquelo punto de lo humore glatiale.
Se adonche [Foglio 7 recto colonna b] lo glatiale sente da uno punto in esso tute quelle forme veniente ad esso de tute le verticationi sentirà de ogn [i pun] tole forme admiste de molte forme diverse e de molti colori de le cose de le cose visibile oppositi al viso in quello tempo e così nulla si distinguirà da esso de li punti i quali sono ne le superfitie di visibili neancho adonche se ordinano le forme di punti che venghono a quello punto. E se lo glatiale hara sentito da uno punto de esso da una verticatione sola se distiguirano da esso i punti i quali sono in le superfitie de visibili. [6.23] E nisuno di punti di quali le forme pervenghono a lo glatiale sopra linee riflesse è più degno de l’altro de le forme riflesse ad uno punto glatiale in uno tempo sono molte e non determinate.
E lo punto del quale la forma viene sicondo rectitudine perpendiculare a uno punto de lo glatiale fue uno punto solamente e nessuna altra forma viene cum essa sicondo retitudine perpendiculare perché ogne forme riflesse non si riflecteno se no sicondo linee declinante. E anchora cun zi sia che el centro de la superfitie del viso sia una medesima cosa cum lo centro de la superfitie del glatiale la linea la quale è perpendiculare sopra la superfitie ad uo punto del glatiale sopra la superfitie del viso è perpendicolare sopra la superfitie de lo glatiale.
La forma adonche che adviene sopra perpendiculare se distingui de le altre sue forme per due dispositione de le quali l’una è che se estenderà de la superfitie de la cosa visa al punto glatiale sopra la linea recta e le altre venghono sopra le linee riflesse, l’altra la quale è che essa perpendiculare erecta sopra la superfitie del viso è perpendicolare sopra la superfitie de lo glatiale//
E le altre linee sopra la quale venghono le altre forme riflesse sono declinante sopra la superfitie di lo glatiale perché sono declinante so [Foglio 7 verso colonna a] pra la la superfitie del viso [6.24] e la operatione de la luxe vegnente sopra perpendiculare è più forte de la operatione de la luce vegnente sopra le linee inclinate.
E più degno adonche che lo glatiale non senta da ziascheduno punto quello che viene a quello punto sicondo le verticationi riflesse. [6.25] E ancho cum ziò sia che lo centro de la superfitie del viso e lo centro de la superfitie de lo glatiale sia uno medesimo punto tute perpendicularmente elevate sopra la superfitie de lo glatiale e la superfitie del viso concoreno sopra el centro comune e serano diametri in le superfitie de le tunica del viso e serà ciascheduna perpendicularmente occorrente a la superfitie de la cornea in uno punto e occorrente a la superfitie del glatiale in uno puntoe non serà a quello punto de la cornea si no una perpendicolare solamente ne fuori ad altro punto de lo glatiale in si no a quella perpendicolare solamente.
La forma adonche che esse dal punto de la superfitie de la cosa visa sopra la perpendicolare la quale se estende da esso a la superfitie del viso ocorre al la superfitie del viso sopra uno punto sopra el quale no occore alchuna altra forma a esso de le cose che venghon non perpendiculare. E anchora è determinato che da ziascheduno punto del corpo colorato e illuminato cum ziascheduno lume escano la luxe e il colore sopra ciascuna linea recta la quale si poterà estendere da quello punto [6.26] tra adonche ziascheduno punto oposito ad alchuna superfitie e ziascheduno punto di quella superfitie è linea recta ymaginabile e intra quelo punto e intra quela superfitie è la piramide imaginabile del quale è cono quello punto ed la quale la base è quella superfitie e quella pirame contine tute le linee recte imaginate le quale sono intir quello punto e tuti quigli punti di quella superfi [6.27] cum ziò sia adonche la forma del la luxe e del colore escono de ziascheduno pun [Foglio 7 verso colonna b] to de la superfitie del corpo colorato e illuminato sopra ciasceduna linea recta la quale si poterà estendere da quello punto a ziascheduno punto oposito il corpo illuminato e colorato de la forma de la luxe e del colore li quali sono in la superfitie di quello corpo si estende da ziascheduno punto a la superfitie di quello corpo a quello punto oposito a quello sopra la linearecta estensa tra esso e quello puncto.
La forma adonche de la luxe e del colore de ziascheduno corpo colorato e illuminato cum ziascheduno lume se estende da la sua superfitie a ziascheduno punto oposito a quella
superfitie sicondo el volgimento o voi vertione de la piramide la quale si forma tra quello punto e quella superfitie e serà forma ordinata in quella <pirami>
piramide per quelle linee occorente a quello punto el quale <el quale> è cono della piramide el quale è ordinatame in la parte del colore el quale è in la superfitie di quello corpo
[6.28] quando adonche fosse el viso oposito ad alchuna cosa visibile si formara tra el punto che è centro del viso e la superfitie de essa cosa visa un piramide imaginata del quale el
conio serà centro del viso e la base serà la cosa la superfitie de la cosa visa cum ziò sia che la luxe mediane tra quella cosa visa e lo viso fosse continuo e non fosse megio tra la cosa
visa e lo coro viso denso e sia stata quella cosa visa illuminata cum ziascheduno lume serà la forma de la luxe e del colore in quali sono in la superfitie di quella cosa visa estensa al
viso sicondo la verticatione di quella piramide ed forma de de ziascheduno punto de la superfitie di quella cosa visa extensa sicondo la rectitudine de la linea la quale è tra quello punto
e lo cono de la piramide la quale è centro del viso.
[6.29] E perché il centro del viso è una cosa medesima al centro de la superfitie de lo glatiale serano tutte quele linee perpendiculare sopra la superfitie [Foglio 8 recto colonna a] manifesta de l’ochio sopra la superfitie de lo glaciale e sono tute superfitie equidistante del viso equidistante e serà la piramide continua sopra queste perpendiculare continente tutte queste perpendiculare e l’aere in lo quale si estende la forma da tutta la superfitie di quella cosa visa oposita al viso secondo la verticatione perpendiculare. E serà la superfitie dello glaciale secante questa piramide e cosi perviene la forma de la luxe del colore i quali sono in la superfitie della cosa visa in la parte de la superfitie del glaciale la quale distingue la piramide e a ziascheduno punto de la parte di quella superfitie de lo glatiale viene la forma del punto oposito a la superfitie de la cosa visa sicondo la rectitudine perpendiculare exeunte da quello da quello (sic) punto de la superfitie del acosa visa sopra la superfitie de le tunice del viso e sopra la superfitie de lo glatiale e passa la diafanità de le tunice del viso sicondo la rectitudine di quella perpendiculare e non passa cum quella forma sicondo la rectitudine di quella perpendiculare quella altra forma e serà questa forma perveniente a questa parte del glatiale in quella sicondo le linee sopra le quali pervenghono a esso le quale sono perpendiculare a esso e concorente a presso el centro del viso como ordinatione de la parte de la superfitie de la cosa visa cum questo venghono in quella dispositione a ziascheduno punto di questa parte de la superfitie del glatiale molte forme da molti punti da le superfitie vise in quello tempo pervenghono adonche in questa parte de la superfitie del glatiale la quale si distingueno da la piramide molte forme di molti colori diversi.
[6.30] Se adonche el glatiale hara sentito da la parte distinta per piramide la forma veniente ad essa per la verticatione di quella piramide solamente nE hara sentito da quella parte de la superfitie altra forma veniente sopra quella verticatione sentirà la forma di quella cosa secondo el so essere e sentirala ordinata sicondo la sua ordinatione e potrà anchora sentire in quella dispositione le forme de le altre [Foglio 8 recto colonna B] cose oltra quella cosa visa da le piramide distinguente da le sua superfitie le altra parte da quella parte. E potra sentire de ziascheduna di quelle cose vise sicondo el suo essere.
[6.31] E se lo glatiale hara sentito le forme veniente ad esso da le verticatione riflexe senterà da quella parte la quale se distingueno de la sua superfitie per quella piramide le forme admiste da le forme di molte cose vise diverse e sirano admiste de molti colori diversi e sentirà da ziascheduna parte de la sua superfitie oltra quella parte de la forma admista de le forme de molte cose vise diverse e così non sentirà la forma veniente sicondo la verticatione de la piramide sicondo el suo essere né alchuna altra che venga da le verticatione riflesse non sentirà adonche la forma de una cosa visa sicondo el suo essere ne se distinguirano da quello le cose vise oposite a quella in quello medesimo tempo [6.32] ma el vedere comprenderà quelle cose vise distincte e comprenderà de una cosa visa ordinata sicondo el suo essere in la superfitie de la cosa visa comprenderà le cose vise molte insieme in uno medesimo tempo.
E cum ziò sia che la visione per le forme che venghono da le cose vise al viso niente sentirà lo glatiale de le forme de le cose vise de le verticatione riflesse// [6.33] E anchora nisuna forma de le pervenienti a la superfitie de lo glatiale sicondo el suo essere ne altra forma de le parte de una cosa visa de le perveniente a la superfitie de lo glatiale se ordinara in la superfitie de lo glatiale sicondo el suo essere in la superfitie de la cosa visa se no le forme che pervenghono ad essa sicondo la rectitudine perpendiculare elevate elevate sopra la superfitie de lo viso solamente, si como de le forme riflesse appresso la superfitie del viso e pervenghono a la superfitie de lo glatiale converso e perviene la forma di uno punto cum questo in la portione de la superfitie del glatiale no in uno punto.
E questo è quello che la forma di uno punto dextro appresso el vise quando se estenderà al punto de la superfitie del viso e sarà la linea sopra la quale se estendrà la forma declinante sopra la superfitie del viso rifleterasse a la parte sinistra a perpendiculare [Foglio 8 verso colonna a] la quale se estende dal centro del viso a quelo puncto de la sua superfitie e perviene la forma la quale si reflecte a la estremità perpendiculara sicondo questo modo al punto sinistro dal punto del glatiale da la superfitie sopra el quale absinde quella quella (sic) perpendiculare.
E similmente la forma del punto sinistro dal viso la quale se estende a quello medeximo punto destro in perpendiculare e dal punto de la superfitie del glatiale di sopra quella perpendiculare. E perché no se appropinquano dopo la reflexione perpendiculare exeunti da lo luoco di la riflessione e no pervenghono per applicatione de la forma perpendiculare neancho dopo la riflessione passano esso perché questa è la proprietà de le forme riflesse// [6. 34] E similmente le forme de dui punti le quale sono in una medesima parte da lo viso che eschono da uno punto de la superfitie del viso e declinano sopra essa in una medesima parte pervenghono al superfitie del glatiale conversa.
Perché due linee sopra le quale se estendeno due forme de punti si secano loro medesime al punto de la superfitie del viso sopra el quale concore due forme e concorano al perpendiculare exeunte a quello punto de la superfitie del viso cum ziò sia che queste due siano declinante da la superfitie del viso in una medesima dal perpendiculare exeunte dal centro del viso a quello punto se reflecterano le forme de dui punti a la parte oposita a quella parte.
E anchora perché due linee sopra le quale se estendono due forme ad uno punto de la superfitie del viso sectano se sopra a quello punto e de necesità che quando elle se estendono sicondo sua rectitudine dopo la secatione che l’apaia el sito di quilli converso in rispecto del perpendiculare. E fassi la line ala quale era destra inanci lo augiugnimento suo a la superfitie del visio da quelle linee due sinistre dopo el suo transito ne la superfitie de lo visio sinistro e destro.
[6.35] E similmente serà el sito de due linee sopra le quale si riflectono due forme da uno punto de la superfitie del viso imperò che due forme le quale si riflecteno da uno punto se apropinquano amedue al perpendiculare e estendise la forma la quale era sopra la linea [Foglio 8 verso colonna b] più rimota e ancho da perpendiculare de minore rimotione che a la linea sopra la quale era. E si estende la forma la quale era sopra la linea più presso al perpendiculare e dopo la sectione sopra la linea più propinqua al perpendiculare ma anchora de magiore propinquità che non era linea sopra lo quale esso era.
E similmente tute le forme le quale se reflecteno da uno punto [6.36] e quando questo fosse spromentato de una esperienza sotile si troverebe sicondo che noi habiamo ditto. E noi mostriamo la via per la quale si spromentaracum vera esperimentatione a presso al nostro sermone in la reflessione e alora si manifesterarano tuti i dispendi [omnia dependentia] da la reflessione.
E noi no usaremo quigli in la declinazione de le cose le quale noi haremo in so questo tractato de quelle le quale noi habiamo dechiaratoin questo tractato per queste [6.37] dico adonche [Duo ergo puncta] che i diclinanti ad una parte in la cosa quando le forme de essi se stendeno ad uno punto de la superfitie de la cosa visa del viso secanosi dopra due linee de le quale el sito sarà appresso al viso in rispecto de la cosa visa e cosi per convesto o voi per contrario dal sito de le due linee prime dopra le quale se estendevano due forme a la superfitie del viso.
Serà adonche el sito de dui punti de la superfitie glatiale ai quali pervenghono due forme e per converso sito de due punti da i quali venghono due forme. Tute adonche le forme che si riflecteno da uno punto de la superfitie del viso pervenghono in la superfitie del viso glatiale [converse].
[6.38] E anchora la forma de ziascheduno punto perviene ad tuta la superfitie del viso adonche se reflette da tuta la superfitie del viso. E la forma che si reflette da tuta
la superfitie del viso si riflette a la parte de alchuna quantità de la superfitie del glatiale no ad uno punto imperò che se le forme de la riflessione si convertisseno dopo la
rilfessione sopra uno punto sectarebono la perpendiculare apresso de le quale le estremità si reflectevano o che le passarebono o che usirebe la forma da la forma de la superfitie
<inqu> in la quale si riflecteva ma nisuna forma riflessa ocore al perpendiculare apresso de la cui estremità fue riflessa dopo la riflessionene passa que [Foglio
9 recto colonna a] lla la quale esse da la superfitie in la quale fue riflessa. E tute queste cose se manifestano apresso lo esperimento.
La forma adoncha de uno puncto de la cosa visa la quale perviene in la superfitie de lo glatiale per riflessione non serà in uno punto ma ne la parte de alchuna quantità de la superfitie del glatiale. E no serà el sito de le forme de punti diversi de la superfitie de la cosa visa i quali pervenghono in la superfitie del glatiale per la riflessione che fano insieme como il sito de esse sicondo le suo essere in le superfitie de le cose vise.
Nisuna adonche de le forme riflesse de le cose vise perviene a la superfitie del glatiale e sicondo sue essere in le superfitie de le cose vise. E già dechiarato che le forme che venghono sopra perpendiculare se ordinano in la superfitie del glatiale sicondo el suo essere perché le si stendono rectamente da la superfitie de le cose vise a la superfitie del glatiale <nisuna adonche de le forme veniente la cosa> nisuna adonche de le forme de le cose veniente a la superfitie del glatiale se ordinano in la superfitie del glatiale sicondo el suo essere in la superfitie de le cose vise seno le forme estense sopra la vertitione de perpendiculari solamente.
[6.39] Se adonche el senso de le cose vise se fa da la forma perveniente ad esso da le superfitie de lel cose vise niente comprenderà el viso de le forme de le cose vise perveniente ad esso se no da la vertitione de le linee unde che le estremità si <…o> [concurrunt] apresso el centro del viso solamente//
Perché el viso niente comprende de le forme de le cose vise se no l’ordinato secondo il suo essere in le superfitie de le cose vise.
[6.40] E cum ziò sia che el centro de la superfitie [non est centrum superficei] glatiale le linee recte le quale eschono dal centro de la superfitie del viso si stendono nel forame de l’uvea e pervenghono a le cose vise non serano perpendiculare sopra la superfitie glatiale ma declinate sopra quelle in lo sito de esse in la superfite del glatiale serano el sito consimile se no una linea solamente e de quela che passa per dui centri .
Le forme adonche veniente da la superfitie de le cose vise a la superfitie glatiale non po sentire el glatiale da le verticatione di quelle linee solamente zioè che sono [Foglio 9 recto colonna B] perpendiculare sopra la superfitie del viso la quale è superfitie de la cornea che le forme del quale sono sopra questa perpendiculare solamente le qu (sic) sopra ordinate in la superfitie de lo glatiale sicondo lo ordine de esse in la superfitie dele cose vise. [6.41] si adonche lo glatiale comprende le cose vise da le forme veniente ad essa e no comprenderà si no per le verticationi di queste linee e queste linee non sono perpendiculare sopra la superfitie de esso comprenda alora le forme per le verticatione del quale i siti da la superfitie sono diversi siti declinanti sopra la sua superfitie e comprendano le forme per le verticatione de diversi siti declnanti comprenderanno tute le forme riflesse da le verticatione siti apresso la sua superfitie e se havesse compreso le forme riflesse da le verticatione de dui siti niente se distinguerebe da esso de le cose vise per quello che fue dechiarato di sopra. E cum ziò sia cosa che non sia possibile che comprenda le forme riflesse da le verticatione de dui siti non sia possibile che comprenda le forme de le cose vise per le verticatione de le linee le quale sono perpendiculare sopra la superfitie del viso se no quando le linee zioè queste linee fosseno perpendiculare sopra la superfitie de esso e fosseno i siti di quigli in la superfitie consimili. E queste linee perpendiculari sopra la superfitie sua si no quando el centro de la superfitie sua e lo centro de la superfitie del viso fossino uno medesimo punto.
Se adonche el senso del viso di le cose vise è per le forme veniente ad ess da i colori de le cose vise e da la luxe di quelle è necessario che el centro de la superfitie del viso e lo centro de la superfitie glatiale siano uno putnto comune e niente comprenda el viso de le forme de le cose vise si no da le verticatione de le linee recte de le quale le estremità concoreno apresso questo punto solamente. [6.42] Ed è impossibille che dui centri siano uno medesimo perché già dechiarato è che due sono li centri da la aprte de drieto o voi dal dretano centro de l’uvea è sopra una linea recta passano per tuti li centri. E cum ziò sia che no sia possibile che dui centri siano uno medesimo e che le linee recte che escono da [Foglio 9 verso colonna a] i centri como perpendiculare sopra deu superfitie del glatiale no e anchora impossibile che sia comprenso al viso de le cose vise da le forme veniente ad esso del colore e de la luxe le quale sono in la superfitie de le cose vise cu ziò sia che la comprensione di queste forme per la verticatione o voi vertione perpendiculare solamente. E quello è como natura del vedere a ziò che ella sia recipiente quelle cose che venghono ad esso da le forme de le cose vise ed anchora sia la natura al viso natura appropriata che no receva quelle cose che venghono ad esso de le forme se no da le proprie verticatione e no da tute le verticatione.
E sono le vertitione de le linee recte del quale le estremità concoreno apresso del viso solamente. E quest avenghi che apropinqueno perché sono diametri de esso viso e perpendiculare sopra la superfitie del sentiente e così serà el senso de le forme che verano da le cose <cose> vise. E serano queste linee quasi instrumento per lo quale si ditinguerano dal viso le cose vise e per lo quale se ordinano le parte de ziascheduna de le cose vise [6.43] E che lo essere del vedere è apropriato ad alchune verticatione solamente e son simile in le cose naturale perché la luxe nasce da li corpi luminosi e sistendono sopra le vertitione o voi le verticatione solamente che sono recte e no si stende sopra le linee arcuale o voi curve.
E li corpi ponderosi si muoveno in zioso per lo moto naturale sopra le linee recte non sopra le linee curve o arcuale o voi tortuose. E no si muoverano ogne linee le quale sono sopra esse a la superfitie de la terra e de lo diametro de la terra
E li corpi celesti si moveno sopra le linee sperice e no sopra le linee recte ne anchora sopra le linee de diversi ordoni. E quando haremo risguardato i moti naturali trovaremo che ziascheduno de essi è apropriato ad alchune vertitione.
No è adonche impossibile che sia apropriato in la receptione de le operatione de la luxe e del colore ad alchune verticatione recte le quale concoreno esso centro e sono perpendiculare sopra la superfitie de esso [Foglio 9 verso colonna b] la comprensione del viso de le cose vise de le vertitione de le linee recte de le quale le estremità concoreno apreso el centro del viso è concesso da mathematici e nisuna diversità è tra loro in questo e cosi le linee sono chiamate da loro linee radiale.
[6.44] E cum ciò sia cosa che questo sia possibile che le forme de la luxe e del colore venghano al viso e passeno per la diafonità de le tuniche del viso e la visione non si compie per la receptione de quste forme se no quando el viso hara recevuto queste per le verticatione perpendiculare solamente. El viso adonche non comprende la luxe e e i colori de le superfiti in se se non da le forme superveniente ad esso da le superfitie de le cose de le cose vise e non comprende queste forme se no da la verticatione de le linee recte de le quale le estremità concorono apresso al centro del viso solamente.
[6.45] agreghiamo ora adonche quelle cose si possino agregare di tuto quello che noi avemo detto. [6.46] E dixiamo che’l viso sente la lucie e lo colore i quali sono ne la superfitie de la cosa visa de la forma estensa da la lucie e da lo colore le quale sono in la superfitie de la cosa visa per lo corpo diafano che è megio tra el viso e la cosa visa.
E cum questo è dechiarato che sia questo possibile e no impossibile// [6.47] noi ora exporemo la questione diciendo che la visione non po essere si no sicondo questo mo[do] perché el vedere quando hara sentito la cosa visa da poi che no la sentiva alchuna cosa che gli adverebe che no era e niente gla venirà dopo che non era prima per alchuna cagione o voi per altra cagione. E troviamo che quando fosse el viso oposito a la cosa visa sentirala e quando si rimetterà da la sua opositione no la sentirà e quando ritornarà a l’opositione ritornara el senso.
E similmente troviamo el viso quando sentirà la cosa visa e da poi hara chiuse le palpebre che el senso si guatarà e quando apre le palpebre e la cosa serà in opositione
ritornara el senso e la cagione e quello quando si guasta si guastarà el causato [Foglio 10 recto colonna a] e quando ritornara ritornara el causato. La cagione adonche che fa
tochare o voi contingere la cosa visa el viso e la cosa visa apresso la sua opositione al viso el viso adonche non sente quella cosa visa se no per quello che fa la cosa visa contingere o
voi advenire nel viso apreso la sua opos…one
[6.48] E ancho el viso non comprende la cosa visa <visa> se no quando el corpo el quale è megio tra quelle fosse diafano. La comprensione del viso de la cosa veduta da
la parte de drieto de l’aere el quale è megio tra esse non per la humidità de l’aere ma per la diafonità de esso imperò che s’el serà megio tra el viso e la cosa visa o aqua
Quello che adonche opera la cosa visa in lo viso apresso la sua opositione contra quello del quale è lo senso non si compie se no per la diafanità del corpo megio tra el viso e la cosa visa. La luxe el colore adonche de la cosa visa non si comprenderà dal viso se no per alchuna cosa che sia da quella luxe e colore nel viso e quello no e quello no adiviene dal colore e da la luxe in lo viso quando el corpo megio tra el viso e la cosa visa fosse diafano [6.50] la diafanità non se apropria de alchuni de essi che pendano dal colore e da lalucie per lo quale se diversifiche da la no diafanitàse no che la forma de la lucie e del colore passano per lo diafano e in lo diafano [Foglio 10 recto colonna b] E perché el corpo diafano recieve la forma de la luxe e del colore e rende quella in la parte oposite a lucie e al colore e lo corpo non diafano non ha questa proprietà. E quando el viso non sente la luxe el colore li quali sono ne la cosa visa se no per alchuno contigente de la luxe e del colore nel viso se no quando el corpo megio rta el viso e la cosa visa fosse diafano e lo corpo diafano per nesuno modo se distingua dal corpo non diafano per quelle cose che pendeno da la luxe e dal colore per recievemento de le forme e de li colori e reditione de essi a le parte oposite.
È dechiarato è perché quando el visio fosse oposito a la cosa visa la forma de la luxe e del colore la quale sono in la cosa visa si renderano al viso e pervenirano in la superfitie del sentiente. El viso adonche non sente la lucie e ‘l colore de la cosa visa se no per la forma estensa per lo corpo diafano tra la cosa visa e ‘l viso e da la cosa per la quale fa contingere la cosa visa apresso sua opositione a quello mediante el corpo diafano.
[6.51] Ed è licito a noi dire che ‘l corpo diafano recieve alchuna cosa dal viso e rende quello a la cosa visa. E per la continuatione de questa cosa tra el viso e questa cosa visa aviene el senso. E questa e la opinione di quigli che ponevano li ragi// [6.52] Pongasi adonche che cosi sia che radij escano dal viso e passino per lo corpo diafano perveniente a la cosa visa e per questi ragi sia el senso e quando fosse così el senso adomandoti se il si renderà al viso alchuna cosa o che non si renderà.
Se el senso serà pre li ragi e no se ritorneno al viso el viso niente sentirà ma el viso sente la cosa visa e quando sente la cosa visa e non sente si no mediante li ragi. Quisti ragi adonche che senteno la cosa visa retornano al viso alchuna cosa per la quale el viso sente la cosa visa. E quando i ragi rendeno al viso alchuna cosa per la quale serà el sen[so] del viso de la cosa visa el viso non sentirà la luxe el colore li quali sono in la cosa visa [ nisi ex aliquo veniente a luce et colore que sunt in re visa ad visum] e li ragi redeno quello. Sicondo adonche ogne dispositione no serà el se no per avegnimento de alch [Foglio 10 verso colonna a] cosa visa da la cosa visa o veramente che siano exiti dal viso li ragi o no.
[6.53] È già dechiarato che la visione no si compie si no per la diafanità del corpo megio tra el viso e la cosa visa e non si compie quando fosse megio corpo no diafano. Ed è manifesto che ‘l corpo in niente si distingue dal no diafano se no sicondo el modo preditto.
Cum ziò sia che che così sia como habiamo detto e fue dechiarato che la forma de la luxe e del colore li quali sono in la cosa visa pervenghono al viso oposito quello adonche che viene a la cosa visa al viso per la quale el viso comprende la luxe e li colori li quali sono in le cose vise sicondo ogne dispositione no è se no questa forma o che escanoli ragi o no.
[6.54] È già dechiarato che le forme de la luxe e del colore sempre se generano in l’aere e in corpi diafani a le parte oposite o sia l’ochio presente o no. Lo essito adonche de li ragi è superfluo e otioso el viso adonche no sentela luxe ne el colore de la cosa visa si no de la forma veniente da la luxe e dal colore li quali sono in la cosa visa. [6.55] E ancho è dechiarato che la forma de ziascheduno punto de la cosa visa oposita la viso perviene al viso secondo le vertitione molto diverse e che el viso non po apprendere la forma de la cosa visa siconda la sua ordinatione in la superfitie de la cosa visa sicondo la sua ordinatione in la superfitie de la cosa visa se no quando lo recievimento del viso de le forme fosse per la vertitione de le linee recte le quali sono perpendicolare supra la superfitie del viso e la superfitie del membro sentiente.
E che le linee recte perpendicullari non serano sopra queste superfitie si no quando el centro di queste superfitie fosse uno punto e che questo è possibile. E cum questo tuto sia como è detto e de necesità che ‘l centro de la superfitie de lo glatiale al centro de la superfitie del viso siano uno punto. El viso adonche niente po comprendere de le forme dele cose vise se no da le vertitione de le linee recte de le quale le estremi [Foglio 10 verso colonna b] tà concoreno appresso questo centro solamente. E questo è quello che noi promisimo inanzi de dechiarare in questo capitulo lo precedente sermone de la forma dil viso. E già è dechiarato che le centro del glatiale el centro de la superfitie del viso sia uno medesimo punto comune.
[6.56] Rimane adonche a considerare la opinione de quigli che pongono i ragi e dechiarare quello che sia vero e quello che sia falso de quella opinione. Dixiamo adonche se la visione sia per la cosa exeunte dal vedere a li cosa visa quella cosa o che la è corpo o che la no è corpo. Se la è corpo quando noi haremo guatato el cielo e haremo veduto le stelle che sono in quello è de necessità che in quello hora escha dal nostro viso corpo e impia quella el quale è tra el cielo e la terra e che niente se diminuisca dal viso e questo è falso. La visione adonche no è per corpo exeunte dal viso a la cosa visa e si quello el quale fosse uxito dal viso fosse non corpo quello non sentirà la cosa visa el sentire o voi el senso no è se no in la cosa corporea in li corpi. niente adonche esse dal viso a la cosa visa sentiente quella cosa [6.57] e manifesto è che la visione è per lo viso e cum questo è, e lo viso non comprende la cosa visa si no quando essi da quello alchuna cosa a lacosa visa e quello che essi non sente quella cosa visa. Quello adonche che essi dal viso a la cosa visa non rende al viso alcuna cosa per la quale el viso comprenderà la cosa visa e questo che essi dal viso no è sensibile ma opinabile e niente si debba pensare se no da la ragione o dal vedere.
Ponenti li ragi se imaginano questo perché quigli truovano che ‘l viso comprende la cosa visa e fra quigli è spatio ed è cognosciuto da gl’uomini che el senso no è seno per lo tacto per quale cosa sono opinati non sia si no per alchuna cosa exeunte dal viso a la cosa visa si che quello exeunte senta la cosa visa in lo suo luoco veramente togla choelle [accipiat aliquid] da la cosa visa e renda quello al viso e alora sentirà [Foglio 11 recto colonna a] quello viso.
[6.58] E nientemeno non po essire dal visio corpo sentiente la cosa visa e niente sente la cosa visa se non corpo. Non rimase se non a pensare che quello che dal viso esse al da la cosa visa retiene la cosa visa chouelle e rende al viso. E quando è dechiarato che l’aere e li corpi diafani recievono la forma de la cosa visa e rendela al viso e ogne corpo opposito a la cosa visa e alora quello che è opposito a la cosa visa e alora quello che è oppo sto che rende al viso chouelle de la cosa visa no è si no aere e corpi diafani tra el viso e la cosa visa.
E quando l’aere e li corpi diafani rendeno al vedere alchuna cosa de le cose vise in ziascheduno tempo le rendano e sicondo ogne dispositione quando el viso fosse oposito a la cosa visa sencia indigentia de alchuna cosa exeunte dal viso. La ragione adinche che indusse quigli che ponevano li ragi a dire che li ragi fosseno eè superflua perché quello che indusse loro a dire che li ragi fosseno è sua opinatione o voi imaginatione che la visione non si po compiere se non per alchuna cosa estensa tra el viso e la cosa visa e renda al viso alchuna cosa de la cosa visa.
E cum cio sia che l’aere e li corpi diafani fatiano questo senza indigentia de alchuna cosa exeunte dal viso e siano cum questo estense tra el viso e la cosa visa, senza indigentia alora ad oppore alchuna cosa rendente al viso chouelle dela visa e nisuna opinione. Dire adonche ragi essere no è a dire chouelle [Dicere ergo esse radios est nichil].
[6.59] E anchora tuti mathematici dicente essere ragi no usano le denominationi de loro se no linee imaginate solamente e chiamano quelle linee radiale. E già habiamo dechiarato noi che ‘l viso non comprende niente de le cose vise si no de le vertititione di queste linee solamente.
La opinione adonche de lo opinante che le linee radiale sono imaginate è opinione vera e la opinione de lo opinante che alchuna cosa esca dal viso è opinione falsa e già habiamo dechiarato che questo essere no afferma qui [Foglio 11 recto colonna b] gli ne ragione induxe. [6.60] È già dechiarato da tute le cose che noi habiamo detti che ‘l viso non sente la luxe e ‘l colore li quali sono in la superfitie de la cosa visa si no per la forma estensa da la superfitie de la cosa visa al viso per lo corpo diafano megio in fra el viso e la cosa visa e che le viso ninete comprende da le forme se no da le verticatione de le linee recte le quale se imaginano estense tra la cosa visa e ‘l centro del viso solamente le quale sono perpendicolare tra tute le superfitie de le tunice del viso e questo è quello che noi volemo dechiarare.
[6.61] Questa adonche è la qualità de la visione generalmente perché el viso non comprende in la cosa visa per senso spogliato se no la lucie e ‘l colore le quale sono in la cosa visa solamente. L’avancio de le altre cose che comprende el vedere de le cose vise come è la figura la magnitudine e le altre cose simile non si comprendono dal viso per senso spogliato si no per ragione e per li signe. E questo dechiareremo noi poi in lo secondo tractato dopo la dechiaratione compieta o voi compiuta apresso el nostro sermone in la distintione de le cose visibili le quale comprende el viso.
E questo che noi habiamo dechiarato zia la qualità de la visione è conveniente a la opinione de li verificanti l’arte mathematica e natura. E dechiarato è per questo che due secte dicono vero e che due opinione sono recte e conveniente ma non si compie l’altri di quelle se no per l’altro ne ancho po essere visione si no per quello che si agrega de le due secte. [6.62] El senso no è si no da la forma e da la operatione de la forme in lo viso e da la passione del viso e da la forma e lo viso e apare chiaro a patire da questa forme secundum situm proprium (sic) si situm … sicondo el sito proprio zioè de le vertitione perpendiculare sopra la sua superfitie.
La natura del viso o è apropriata si questa proprietà si no che non se distinguino visibili neancho se ordinano le parte de ziascheduno [Foglio 11 verso colonna a] de essi apresso el viso si no quando el senso de esso fosse per queste vertitione solamente le linee adonche radiale sono le linee imaginabili e figurase per elle le qualità del sito sopra la quale patisse el viso da la forma.
[6.63] E già è dechiarato che el viso quando fosse oposito a la cosa visa si figurara fra la cosa visa e el centro del viso da la base de esso la superfitie de la cosa visa e serà tra ziascheduno punto de la superfitie de la cosa visa e fra el centro del viso una linea recta imaginata perpendiculare sopra le superfitie de le tunice del viso e così serà piramide continente tute queste linee e serà superfitie del glatiale secante questa piramide perché el centro del viso che è el cono della piramide è da la parte de drieto del glatiale. Quando l’aere l’aere el quale è tra il viso e la cosa visa fosse continua serà forma estensa da quella cosa visa sicondo la vertitione de quello in l’aere perché distingua quella piramide in le tunice del viso diafani per fino a la parte de la superfitie glatiale le quale se distingueno per questa piramide continente tute queste vertitione le quale sono tra el viso e la cosa visa da le quale comprende el viso la forma de quella cosa visa e serà forma ordinata in questa piramide como è ordinata in la superfitie glatiale.
[6.64] E già è dechiarato che el senso no è se no per lo glatiale. El senso adonche del viso da lo colore e da la luxe i quali sono in la superfitie de la cosa visa no è si no da la parte de glatiale perché distingue la piramide signata tra quella cosa visa e ‘l centro del viso. E già predicto è che in questo humore è de alquanta diafanità e una parte de alquanta spissitudine e per questo è adsimilato al ghiaçia.
E perché è in quello alquanta diafanità recievono le forme e passano in quella cum quello che è de medesima diafanità. E perché in quella è alchuna spissitudine vieta le forme dal transito cum quello che è de una medesima [Foglio 11 verso colonna b] spissitudine e se fingono le forme in su la superfitie de essa e in lo corpo. E similmente ziascheduno corpo diafano il lo quale è alchuna cosa de spissitudine quando sopra esso nasce la luxe passarà in esso sicondo ch’è in esso de diofonità e fingasi la luse in la superfitie de essa che è in quello de la spesitudine [6.65] e anchora la glatiale è aparechiata a recievere queste forme a sapere quelle forme adonche passano in quella per la vertù sensibile che recieve.
[6.66] E quando la forma perviene in la superfitie del glatiale opera in quella e lo glatiale patirà da quella perché de proprietà de la luxe è che operi nel viso ed è proprietà del viso che patisca da la luxe e così la operatione la quale opera la luxe in lo glatiale passa el corpo del glatiale sicondo rectitudine de le linee radiale solamente perché la glatiale è preparata a comprendere le forme de la luxe da le vertitione de le linee radiale.
E quando la luxe passi in lo corpo del glatiale el colore passa cum essa el colore admisto cum la luxe e lo glatiale recieve questa operatione e questo passare. E de questa operatione e passione serà el senso del glatiale da le forme de le cose vise le quale sono in la superfitie e passano per tuto el so corpo e per ordinatione de le parte de la forma in la sua superfitie e in lo so corpo tuto serà el senso de esso per ordinatione de le parti de lo operante.
[6.67] E questa operatione la quale adoperà la luxe in lo glatiale è del genere del dolore, ma pure alchuni dolori sono passibilli e non si angustia el membro per essi e così fatti dolori non si manifestano al senso ne giudeche el dolente che sia dolore. E la significatione sopra questo che la luxe induxe dolore è perché le luxe forte angustiano el viso e offendo manifestamente como fa la luxe del sole quando lo aspitiente hara guatato el corpo de esso sole.
E così como la luxe del sole riflessa da li corpi tersi al viso perché queste luxe induchono dolori manifesti in lo viso e la operatione de ogne luxe [Foglio 12 recto colonna a] è per uno genere e non se diversifica si no sicondo più o meno.
E cum ziòsi che tute siano da uno genere e la operatione del più forte luxe è del genere del dolore adonche tute le operatione de le luxe sono del genere del dolore e non si diversificano si no secondo più o meno. E per la legiereza de le operatione de le luxe debole temperate in lo vso non si manifesta al senso che esse induchano dolore. El senso adonche de lo glatiale per operatione de la luxe è del genere del senso dolorato// [6.68] Da poi questo senso che cagie apresso el glatiale se estende in lo nerbo obtico e viene a la parte dinanci de lo cerebro e ivi è lo ultimo senso de lo sentiente ultimo el quale è la vertu sensitiva la quale è in la parte anteriore del cerebro.
E questa vertù comprende le cose sensibile del viso o che non è sino uno instrumento di questa virtù perché el vedere recieve el vedere de le cose vise e rende quelle a lo sentiente ultimamente e lo sentiente ultimo comprende quelle forme e comprende per esse le cose visibile le quali sono in quelle e quella forma in la superfitie del glatiale si stende in lo corpo del glatiale. Da poi el corpo sotile ch’è in lo concavo del nerbo perfino a tanto che pervengha a lo nerbo comune e compiese la visione per la forma aveniente apresso el pervento de la forma al nerbo comune e per la forma veniente al nerbo comune comprende l’ultimo sentiente la forma de le cose vise//
[6.69] ma lo spitiente comprende le cose vise per dui occhi e cosi e de mestieri che la forma de la cosa visa pervengha in l’uno e l’altro ochio per la quale cosa pervira in lo viso da una cosa visa due forme nientemeno lo aspitiente comprendera una cosa visa e questo è perche due forme le quali pervengheno in dui visi da una cosa visa quando le pervengono al nerbo comune concorono due forme e sopraporassi l’una a l’altra e sarano si una forma e di quella forma adunata de due forme comprendera l’ultimo sentiente la forma di quella cosa visa.
[6.70] E la significatio sopra questo che due forme le quale pervengono in due ochi da una cosa visa se ordinano e divintano una forma inanci che comprenda quella l’ultimo sensatore e che l’ultimo sensatore non comprenda la forma si no dopo l’adunatione [Foglio 12 recto colonna b] de due forme e che lo aspitiente quando hara mutato luoco o veramente el sito del so ochio de l’uno e de l’altro serà immoto el moto de l’uno ochio mutato sicondo el sito fosse da la parte dinanci e vedera de una cosa oposita due e se levara uno ochio <…> coperto uno ochio no vederà si no uno. [6.71] Se adonche el sentiente havesse comprenso perché uno volesse comprendere esso sempre uno. E si fosseno venute ad esso due forme da una cosa visa comprenderebbe sempre una cosa visa essere due.
E cun ziò sia che l’ultimo sentiente non comprenda la cosa visa se non per la forma veniente ad esso e alchuna volta comprenderà una cosa visa due e quello è signo che quello che alchuna volta viene ad esso quando comprende quello due venghono due forme e quando comprende una cosa visa una quello che viene ad esso è una forma e cum ziò sia che due cose in l’una e l’altra dispositione pervenghono da una cosa visa in dui ochij due forme. E quello che si rende a l’ultimo sentiente alchuna volta due forme alchuna volta una e la forma che si rende a l’ultimo sentiente da due forme la qual pervenghono in due ochij da una cosa visa quando el comprende uno una forma.
[6.72]E cum ziò sia che cosi sia due adonche predicte forme se stendino da due ochij e concoreno insieme inanci che comprende quelle el sentiente ultimo la forma adunata di quelle due forme le quali pervenghono in dui ochij da una cosa visa quando comprende quelle due estendisino da due ochii e no concoreno e pervenghono a l’ultimo sentiente sono due forme de la cosa visa. [6.73] E la comprensio di una cosa visa aparente alchuna volta uno alchuna volta dui significa che la visione non è se no per uno ochio solamente .
Perché se fosse così apresso la comprensione de una cosa visa aparente comprenderano due ochi da due forme pervegnite in essi una medesima forma e si cosi fosse comprenderebe sempre ami da due forme una [6.74] e quando el viso comprenda uno viso comprenda alchuna volta uno alchuna volta due in amedue le dispositionie sono i dui ochi due forme significa che li è al [Foglio 12 verso colonna a] è altro sentiente oltra dui ochij apresso lo quale pervenghono da una cosa visa quando si comprende per uno due forme uno o vuoi una cosa e apresso al quale prendeno due forme quando si comprendono e che el senso no si comprende si no per quello sentiente solamente neancho per lo ochio tanto.
[6.75] E ancho el senso non se estende da le membre a lo ultimo sentiente se no in li nerbi continuati a li membri e a lo cerebro deu forme adonche si stendono da lo ochio in lo nerbo estenso tra l’ochio e ‘l cerebro perfino che pervenghi a l’ultimo sentiente queste adonche due forme si stendono da dui ochi e concoreno in lo luoco del concorso de dui nerbi.
[6.76] e la significatione manifesta che le forme de le cose in se si stendono in lo cavo del nerbo e pervenghono a l’ultimo sentiente e dopo adiungimento si compie la visione e quando fosse opillatione in questo nerbo si guastarà la visione e quando si guastarà il tornarà la visione e l’arte de la medicina confessa e insigna questo. [6.77] Perché concora alcuna volta due forme alchuna volta no è perché quando i siti de dui ochii fosse naturale sarà il sito di quigli da una cosa visa sito consimile. E quando fosse declinate el sito de uno di li dui ochi se diversifica el sito degl’ochi da quella cosa visa e cosi pervenghono due forme di quella cosa di diverso sito.
È già espedito in la forma de l’ochio che el sito de lo nerbo comune da dui ochi è sito consimile e così serà el sito de dui loci consimile sito e de dui nerbi concavi e de
due nerbi concavi se ne fa uno in lo quale venghono due forme del viso. [6.80] E licito fia dire che le forme veniente in l’ochio no pervenghono al nerbo comuno la el senso si stende da lo
ochio a lo nerbo comune come si estende al senso del dolore e lo senso del tacto e quando comprende l’ultimo sentiente quello sensibille
[6.81] E noi diremo che esso senso veniente a l’ochio perviene a lo nerbo comune a ogne modo però el senso che perviene a l’ochio no è senso de dolore solamente ma è senso de la operatione del genere del colore e del senso de la luxe e de lo colore e del senso de la luxe e de lo colore e del senso de le admistione de le parte de [Foglio 12 verso colonna b] la cosa visa.
El senso de la diversità del colore e dell’ordinatione de la parte de la cosa visa non è del genere del colore [doloris]. E no lo dichiararemo poi como o voi a che modo serà senso del viso de tute queste cose el senso adonche pervegniente in lo nerbo comuno è senso di luxe e di colore e di ordinatione e quello dal quale comprende el sentiente ultimo la luxe e lo coloree altra forma. [6.83] E ora remane a dire la questione la quale è perché la luxe e lo colore o voi la forma de la luxe e del colore si stende per l’aera e in li corpi diafani e pervenghono al viso e l’aere e li corpi diafani recievono tuti quigli colori e le forme de ziascheduna luxe le quale sono presente in uno medesimo tempo si stendono e in uno medesimo aere e pervenghono a uno ochio e passane la diafanità de le tunice del visio perché fia di bisogna che quisti colori si miscolino e la luxe in l’aere e ne i corpi diafani pervenghaono al viso ogne cose miste e cosi no si distinguano da lo viso i colori de le cose visee così fia el senso adonche del viso non poi essere da queste forme.
[6.84] Diciamo adonche che l’aere e che li corpi diafani no se imutano dai colori neanche se alterano da essi de una alteratione fissa ma la proprietà de la luxe e del colore è che le forme de quigli se stendano sicondo la vertitione recte e da la proprietà del corpo diafano e che non vieta le forme de la luxe e del colore passare per la sua diafanità. E questo non recieve quelle forme si no per receptione a rendere e de la receptione non se alterano. E dechiarato è che le forme de la luxe non si stendono in l’aere si no sicondo le linee recte le forme adonche de le luxe e de li colori la quale sono ne corpi presenti insieme in uno medesimo tempo si stendono sicondo linee recte e serano quelle linee sopra la quale si stenderano le forme diverse alchune equidistante e alchune secantese e alchune in diversi.
E ziascheduna verticatione de esse è distinta per lo corpo dal quale si distingueno le forme sopra quella verticatione, le forme adonche extense da i corpi diversi in uno medesimo [Foglio 13 recto colonna a] aere se estende ziascheduan de esse sopra la sua verticatione e passa le forme opposite
[6.85] E la significatione che la luxe e i colori no si mescholano in l’aere neancho in corpi diafani è che quando in uno luoco fosseno molte candele in luoci diversi distinti e fosseno tute oposite a uno forame passante a lo luoco obscuro e fosse in la opositione di quello forame in obscuro luoco parete o altro corpo non diafano la luxe di quelle candele apaieno sopra el corpo e sopra quella parete distinto secondo parete secondo el numero de le candele e ziascuna di quelle apare oposita a una candela sicondo la linea recta transeunte per lo forame. E se si copra una candela si guastara la luxe oposita a quella candela solamente e se ‘l si rimuove el copertorio ritornera la luxe [6.86] questo tu potrai trovarlo d’ogne ora.
[6.87] E se la luxe si miscolasino cum l’aere e se si mescolino in l’aere del forame e dovrebino passare mescolate e non si distinguiraveno poi e noi non troviamo cosi le luxe adonche non si miscolano ne l’aere ma ziasceduna di quelle si stende sopra la vertitione o voi vertitione recte e quelle vertitione sono equidistante e sicantese e di diverso sito. E la forma di ziascheduna luxe si stende sopra tute le vertitione le quale si possono stendere in l’aere da quella e cum z[io] questo non si miscolano in l’aere neanche l’aere si tocha per quelle ma passano per la sua diafanità solamente e l’aere cum questo non azuinsi [admittit] la sua forma. [6.89] E quello che noi avemo detto de la luxe e de lo colore e de l’aere s’è da intendere in tuti li corpi diafani e tunice del viso diafano.
[6.90] El membro sentiente zioè lo glatiale no recieve la forma de la luxe e del colore come reçeve l’aere e li altri corpi diafani che non sentino. Ma secondo modo diverso da quello imperò che quello membro è preparato a recievere questa forma. Recieve adonche questa in quanto ello è sentiente e in quanto è diafano. Già dechiarato che la passione de esso da questa forma è del genere del dolore. La qualità adonche de lo recievemento de esso da quella forma è divisa [diversa] da la qualità de la receptione de li corpi diafani sentienti ma pure quello membro cum la sua receptione da quella forma in quanto ello [Foglio 13 recto colonna b] è sentiente cum la sua alteratione e mutatione non si continge per questa formao voi se tinge per questa forma de la sua tintura né rimanghono le forme del colore e de la luxe dopo lo spartimento o voi partite de lui da le operationi de esso da lo recesso de esso.
[6.91] E possi contradire questo sermone, zioè dixendo perché sia è predetto che la luxe e i colori forti sintilanti sopra i quali se ornano o voi nasceno le luxe forte operano ne l’ochio e rimanghono le sue alterationi nel viso dopo lo partire e rimanghono le forme del colore ne l’ochio alquanto tempo e ogne cosa che comprende le viso dopo questo serà admixto cum quigli colori i questo serà manifesto e non si dubitae cum ziò sia che cosi sia el viso adonche è tinto dal colore e da la luxe e sequise che li corpi diafani se tingano dai colori e da le luxe. [6.92] E noi diremo rispondendo che questo medesimo significa che ‘l viso no è tinto dal colore e da la luxe ne rimaneno in essa alteratione di colori e de la luxe imperò che queste alteratione che noi habiamo detto non advenghono si no da una estranea fortitudine de la fortitudine de la luxe e del colore.
E manifesto è che queste alteratione no rimanghono se no pocho tempo e poi si rimuoveno e alora sono de debole vertitione e no rimane nulla alora el viso non si tigne da queste alteratione de alteratione fissa e rimangono in quello dopo lo recesso neancho poco tempo.
El glatiale adonche se altera da la luxe e dai colori solamente e sente e da poi si rimove la mutatione dopo lo recesso. L’alteratione adonche de esso da lo colore e da la luxe è necessaria ma no è natura fissa.
[6.93] E ancho è aparechiato el viso a patire e colori e le luxe e a sapere quillicum questo no rimane in quello l’alteratione. E l’aere e li corpi diafani e le tunice diafane da la parte dinanci a lo glatiale non possono disporre a patire la luxe el colore e a sentire quelle e non possono disporre si no a rendere la lux e i colori [Foglio 13 verso colonna a] solamente.
[6.94] Già è dechiarato che ‘l viso no se tinge da i colori e da le forme de la luce de tintura fissa ed è dechiarato che le forme de la luxe e de li colori non si tinghono ne l’aere, mecholano ne l’aere e corpi diafani e che molti visi comprendeno quili ne l’aere e in uno medesimo tempo e ziascheduno de quigli comprende essi sico[n]do la piramidela quale distingue tra esso e el centro del viso. [6.95] perché no apareno tute le forme de uno colore sopra tuti quelli corpi ma alchuno pare alchuno no, no è si no quando el colore fosse forte e la luxe la quale è in lo colore fosse forte e la luxe che nel corpo (sic) sopra la quale apare la forma del colore debole e questo s’apertene al viso perché queste forme non naschono sopra li corpi oppositi a quelli ma sopra li corpi illuminati cum ziascheduno lume colorato perché la forma luxe e del colore de esso sempre naschono sopra ogni corpi opositi o di quali la rimotione no è estreanea molta longha e forte.
In le luxe questo si manifesta imperò che quando fosse sperimentata nientemeno ogne corpo illuminato de lume si che ziascheduno si che fosse lo lume molto debile e fosse
spromintata sicondo i modi che che noi habiamo detto zioè che sia posito in la sua opositione el corpo biancho e quello corpo sia in loco obscuro e fosse tra il corpo illuminato e quello
luoco obscuro uno forame strecto
[6.96] E dechiarato è per indutione che i forti colori quando fosse in luoci oscuri e fosseno le luxe le quale sono sopra essi molto debole quigli colore aparerano obscurie non serano distinti al viso e quando fosseno in luoci illuminati e fosse la luxe la quale è sopra esso forte a pareranno i colori e serano distinti al viso.
[6.97] E dechiarato è già anchora per indutione che quando la luxe forte fosse le forme de li colori aparenti sopra i corpi [Foglio 13 verso colonna b] opositi a quigli se nasconderano al viso e no aparerano e no aparerano se no quando la luxe serà rimota.
[6.98] E anchora è dechiarato che quando la luxe fosse forte e pervirà al viso vetara che lo no aprenda le cose in se non aparenti in se molto oposite a quello alora. [6.99] E anchora è dechiarato che ‘l viso non comprenderà i colori si no da la forma vegnente ad esso da quello colore e che la comprensione de essa serà serà sicondo la verticatione propria. Quando adonche lo inspitiente hara guatato el corpo denso sopra el quale nasceva la forma del colore non comprende quella forma si no da la forma seconda veniente a esso da quella forma. E questa forma seconda è più debile de la forma prima la quale è sopra quello corpo e la prima forma è più debile de esso colore e lo viso non comprende esso corpo denso sopra el quale apare la forma se no quando in essa appare alchuna luxe o la luxe veniente cum la forma del colore sopra esso nascente e che quella luxe cum altra forma la forma adonche siconda la quale viene al viso da la prima forma del colore vene ad esso cum la forma de la luxe la quale è in quello corpo denso e lo colore de quello corpo denso sopra el quale è la forma si comprenderà dal viso anchora in quella disposizione. La forma adonche del suo colore viene al viso cum la forma siconda veniente a esso de la forma del colore la quale è sopra esso e la forma del colore di questo corpo la quale viene al viso in quella disposiione è prima forma.
El viso non comprende quello che le comprende si no da le verticatione proprie. E la verticatione propria la quale è tra esso el corpo denso sicondo sicondo la quale comprende la forma siconda veniente da la forma del colore nascente sopra quello corpo perché quella forma è nella superfitie di quello corpo el viso adonche esso per la verticatione le quale sono tra esso e quello corpo. E esso comprende el colore de esso da le verticatione le quale sono tra esso corpo e lo corpo viso. E similmente comprende el viso la luxe da quelle medesime verticationi.
Tre forme adonche veniente da quello colore al viso si comprendono dal viso per una medesima verticatione [6.100] e con questo si compren [Foglio 14 recto colonna a] deno dal viso per una medesima verticatione e cum questo se comprendono admiste. E le forme siconde che venghono al viso da la forma del colore che sono el corpo oposito a quello si comprendono dal viso sempre admixte cum la forma del colore di quello corpo e la forma de la luxe de esso esso adonche comprende de la agregatione de dui colori la forma diversamda la forma de ziascheduno de essa.
Se adonche el corpo denso sopra al quale è la forma hara avuto forte colore serà la forma de esso la quale viene al viso forte ed è la prima forma e d è admixta cum la siconda forma la quale viene ad esso da la froma del colore nascente sopra quello corpo e questa forma è debole cum pero no pare al viso perché quando cum lo colore debole fosse admisto lo colore fortevinci el colore forte el debole.
E similmente si truovano sempre i colori e le tinture quando si mescholano insieme ma la forma de lo colore non si naschonde quando la luxe è sopra quella forte sino a che la forma siconda viene ad esso viso cum la forma de la luxe forte e cum la biancheçia del corpo.
[6.101] E già è dechiarato che quando la luxe forte la viene al viso vieta al viso la comprensione de le cose o voi de le forme debole. Quando adonche vegnirà al viso la luxe forte cum la bianchecia del corpo al quale ella è vetera o voi vetara quello da la comprensione de la forma sicondo debile la quale viene ad esso cum quella. E se lo corpo che è sopra la forma del colore fosse biancho e la luxe che è sopra esso fosse debole alora la forma de la luxe che è in quello corpo avengha ch’ella sia debole cum bianchecia del corpo forsi vinarà la forma del colore la quale è molto debile e quando serà venuta la viso non serà distinta quella forma al viso.
E se lo corpo sopra el quale è la luxe serà biancho el colore cum la forma la quale nasce sopra esso fosse nero o veramente obscuro non si obscurarà quella forma se no ne la bianchecia di quello corpo solamente e serà quasi como umbra e comprenderà el viso del quello corpo no molto biancho ne l’ombra per la quale cosa non se distinguera da esso la forma [6.102] e tuto questo serà così [Foglio 14 recto colonna b] quando la luxe la quale è in lo corpo colorato fosse forte e la forma la quale nasce da esso sopra el corpo oposito fosse de bianchecia debole. Ma se la luxe la quale è nel corpo colorato fosse debole alora la forma la quale è per esso sopra quello corpo oposito serà scura e serà apresso el viso como i colori i quali comprende in gli loci oscuri de li corpi de li corpi (sic) diafani sopra li quali nascieno o la luxe debole è sopra essi fosse debole quando naschono sopra li corpi opositi a se non serano se no umbre solamente quanto al senso del viso. E se lo corpo oposito al colore che di questa maniera fosse in luoco obscuro niente aparerà sopra esso per la sua obscurità da la forma veniente ad esso.
E se lo corpo oposito a questo colore fosse in loco illuminato e fosse sopra esso la luxe oltra la luxe di quella forma e fosse quello corpo illuminato aparerà el colore de esso sopra quella forma e aparerà al viso el colore di questo corpo e no aparerà la forma perché la è como una umbrae no sidistinguerà dal viso quest diminutione. E se quello corpo sopra el quale è la forma fosse biancho e cum questo fosse illuminato cum altro lume oltre lo lume de la forma alora la forma oscurara la bianchecia di questo corpo e la luxe de esso solamente per la sua obscuritatecomo fano le umbre ne corpi bianchi [6.103] e queste forme così fatte solamente si comprenderano dal viso sopra i corpi opositi ai colori.
[6.104] El viso adonche non comprende la forma del colore ma el corpo oposito si no quando la forma siconda veniente ad esso da la forma del colore e più vincente la prima forma veniente ad esso cum quella de la luxe e del colore i quali sono nel corpo sopra el quale è la forma e questo modo è molto raro e per qusto rare volte apare questa forma e no apare de essa si no quello che è da i colori fortemente sintilanti. E quando la luce la quale è sopra essi colori fosse forte e quando queste forme fosseno sopra el corpo de una posita bianchecia e quando la luxe la quale è sopra questi corpi fo [Foglio 14 verso colonna a] sse debole in rispecto de quello forme che no è per questo modo non apare. [6.105] E similmente la luxe debole quando no apare sopra lo corpo oposito è perché il corpo oposito a la luce debole quando fosse illuminato da quello lume se mescholano due luxe e così non si distinguerà la luxe debole al viso
E quando lo corpo oposito a la luxe debole fosse obscuro no aparerà la forma de la luxe no aparerà la forma de la luxe debole sopra esso perché la forma de la luxe e più
debole de essa luxe, E la forma siconda perveniente a l’ochio da questa forma per la quale è de bisogno a comprendere el viso questa forma sopra la corpo oposito a la luxe è più debole di
questa forma quando adonche la luxe serà debile e lo corpo opsito serà scuro serà la forma la quale è sopra el corpo oposito molto debole e serà la forma siconda la quale viene da quella
al viso infine de la debilità
Già è adonche dechiaratala cagione per la quale no comprende el viso la forma de tuti i colori li quali sono ne corpi colorati sopra ogne corpo opositi a quella e comprendeno alchune e cum questo comprende i colori i quali sono ne corpi colorati da la propria forma perveniente a quello da quelle la quale è più forte de la forma siconda veniente ad esso da la forma di li colori i quali sono sopra i corpi oppositi a quello comprende la forma di colori singulare no admixta cum l’altra e comprende la siconda forma ad veniente a quello da le forme di li colori di quelle admista cum alea [6.107] e questo è quello che noi promisimo de dechiarare in la fine del capitulo tertio. E dechiarato è mo e reste che li colori i quali comprende il viso de le cose vise non comprende esso quigli se non admisti cum le forme de la luxe le quale sono in essi e admiste cum tute le forme nascente sopra quigli de li colori di li corpi opositi.
E se nel corpo diafano che è megio tra quigli e ‘l viso fosse alchuna spissitudine si mescolare el colo[Foglio 14 verso colonna b] lore de esso è a in quello.
El viso non comprende quello colore di singulari o voi singulare ma le forme le quale naschono sopra li corpi colorati sono in magiore parte molto più debile. E le forme siconde che venghono da esse al viso sono in la fine dela debilità e imperò serano i colori de li corpi de issi più venienti sopra le forme nascenti sopra quigli. E si in lo corpo diafano el quale è megio tra el viso e la cosa visa fosse pichola spissitudine no se distingueria al viso el colore de la cosa visa veniente cum quello quando el colore de la cosa visa veniente cum ello fosse fosse più forte del colore de quella.
[6.108] Perché la luxe forte vieta el viso da la comprensione de alchune cose vise e perché le forme le quale venghono al viso sopra una vertitione non si comprendeno dal viso si no admiste e quando alchuna forma fosse di forte sintilatione e alchuna de debile soperchiara o voi avanciarà la forma forte la forma debile e per questo non si comprenderà la forma debile dal viso. E quando le forme admiste fosseno propinque in la fortecia se comprenderano dal viso e serà la comprensione de ziascheduna di quigli sicondo quello che si mescholara con quelle admiste cum esse perché le forme admiste non si comprendono dal viso singularmente ma pure admiste si comprendono [6.109] le stelle non si comprendono dal viso in la luxe del dì perché la luxe la quale perviene in l’aere è più forte de la lucie de le stelle. Quando adonche lo inspitiente hara guatato el cielo in la luxe del dì serà l’aere el quale è tra esso e ‘l cielo illuminato da lo lume del sole e continuato cum lo viso e serano le stelle da la parte deretana o voi drieto de quella luxe.
E serà adonche la forma de la luxe e la forma de le stelle la quale è in l’aere megio tra el viso e la stella veniente al viso sopra una vertitione e così si comprenderano admiste ma la forma de la luxe è in l’aere molto più forte de la forma de la luxe de la stella, per la qualcosa la luxe o veramente soperchiara la luxe de l’aere la luxe de la stella e così no si distinguerà la forma de la stella [6.110] e similmente la luxe debole la quale è in lo megio de la luxe forte como el fuoco [Foglio 15 recto colonna a] debile in la luxe del sole e come la noctiluca in la luce del dì e similevole cose a quella <…> imperò che queste cose visibile la quale fosseno in la lucie del sole o del dì venirano le forme di quigli amiste al viso cum la forma de la luxe forte nasciente sopra esse e comprende el viso la forma di queste cose vise admiste cum la forma de la luxe forte per la quale cosa superara la forma de la luxe forte sopra la forma debile.
[6.111] E molte volte sta nascosa la luxe debile e la forma de la cosa visa debile in <la> lo viso la luxe forte avengha che non sia punto de due forme al viso de una verticatione e questo serà quando el punto de due forme fosse da due verticationi vicinante e perviene in lo viso in due parte vicinante e questo apare la notte in la luxe del fuoco perché el viso quando hara compreso la luxe del fuoco e fusse el fuoco propinquo al viso e fosse la lucie de esso forte e fosse in la opositione al viso in quella dispositione alchuni visibile è la luxe debile accidentale e fosse quello visibile più rimoto dal viso fuoco e fosse sopra la vertitione vicinante al vertitione del fuoco e propinquo a la vertitione del fuoco alora el viso non comprenderà quello visibile per vera comprensione.
E se lo aspitiente hara coperto el fuoco dal suo viso o veramente si rimoverà da la vertitione del fuoco si che sia la vertitione da la quale comprende quello visibile rimota da la vertitione del fuoco alora comprenderà quello visibile de comprensione più manifesta// [6.112] E la cagione di questo che el visibile in lo quale la luxe debile accidentale ha la forma oscura e quando comprendarà quella el viso non apprenderà cum quella la luxe debile in la quale è alchuna cosa de oscurità tra el viso e la opositione de la luxe forte da la parte di quella in quale perviene la forma de la luxe debile.
E quando el viso hara compreso de la luxe debile e hara compresso cum quella la luxe forte in la parte del viso contingente la parte in la quale comprendeva la forma non comprenderà el viso la luxe debile la quale è in la forma obscura per due cose [Foglio 15 recto colonna b] de le quale l’una è che la luxe forte pervirà nel viso se illumina tuto el viso tuto el viso fosse illuminato non aparera in esso la luxe debole e maximamente quando la luxe debole fosse de debole proportione minima in respecto de la luxe forte e l’altro sia la coniuntione de la luxe debole con la luxe forte in due parte vicinale el viso e la luxe debile rispecto de la luxe forte è quasi como oscurità e quando la luxe se vicina a la forma obscura debole e la forma de la luxe forte fosse in lo viso non comprenderà el viso la forma la quale è in la luse obscura neanche conprenderà da la forma oscura se no l’oscurità solamente e così non si distinguerà da esso la forma neancho comprenderà esso de comprensione vera.// [6.113] e la occultatione de le forme de debile lucie per la vicinità de la luxe forte ha del simile in li colori perché il colore foscho quando se intingerà cum esso el colore biancho vuoi el corpo bianco puntualmente aparerano neri per la fortecia de la bianchecia.
E si quilli medesimi punti fosseno sopra corpi molto neri apareranno quasi bianchi e no aparerà la oscurità la quale è in essi e quando quella tintura fosse ne corpi i quali non sono molto bianchi né molto neri aparerà el colore secondo el suo essere.
[6.114] E similmente quando el colore segetale fosse sopra el corpo citrino apparerà quella tintura obscura. E quando la fosse in lo corpo negro e fosse quella tintura simili al colore de l’origano e similmente ogni tintura megia tra quelle due estremità [6.115] visibili adonche vicinate quando fosseno rimossi in la forteca e debilità del colore quello che è debile colore se naschonderà al viso perché la qualità de la luxe e del colore non si comprendeno dal viso si no per rispecto di loro insieme. E la luxe forte non vieterà la (sic) el viso da la comprensione di visibili de la luxe debile se non per admistione de la forma de la luxe debile cum le forme de la luxe forte sopra le forme de la luxe debile e per la debilità del senso a comprendere quello [Foglio 15 verso colonna a] quello che è de minima proportione in respecto il forte. [6.116] Zia habiamo compiuto la dechiaratione de tute le cose dependente da questo capitolo
[Capitolo 8]
[7.1] Le tunice del viso lo quale noi habiamo detto in la dechiarazione de la forma del viso sopra a l’instrumenti sopra li quali o voi per li quali se compie la visione.
[7.2] La tunica prima la quale si chiama cornea è tunda diafana e forte è de sopra posita al forame de l’uvea zioè ch è ne in la parte dinanci de l’uvea e la prima utilità de quella eè perché copre li copre el forame de l’uvea che retiene l’humore albugineo che è in la parte dinanci de l’uvea. Ed è diafana perché passano in essa le forme de la luxe e del colore a dentro al viso perché non passa se no per le cose diafane. La fortezia sua è che non si corumpa tosto perché ella è oposita a l’aere e possi tosto corumperse dal fuma e da la polveree da cose simile. [7.3 ] lo humore albugineo e diafano e ancho humido e fluxibile la diafanità è a ciò che passe in esso le forme e pervenghano in quello lo humore glatiale la humidità di quello è a ciò che sempre humefacia l’umore glatiale a ciò che la natura sua sia custodita e riguardata perché la tela la quale è sopra el glatiale è molto sotile e per tropo sicità si potrebbe corumpere.
[7.4] La tunica nera continente lo humore albugineo la quale è l’uvea è nera e forte e spessa è nera e spericha in la parte dinanci di essa e el forame ritondo e el forame ritondo come prima havemo narato. La negrecia di quella è a ciò che se obscura l’umore albugineo e glatiale si che aparano in esse la forma de la luxe debile perché la luxe debile apare molto <…> in li loci obscuri e sta nascosto in li luoci luminosi ed è alquanto forte a ciò che retengha lo humore albugineo dove no resede o veramente restia [ut non resudet] de esso alchuna cosa de fuori. E questa è spessa a ciò che ella sia oscura perché se ella fosse rara serebe diafana e quando serà spessa se oscurara l’anteriore parte de essa ed è sperica perché è più temperata figura de le figure ed è punto rimota da le actione e havente li anguli piutosto se altera per li anguli. El forame [Foglio 15 verso colonna b] che in la parte dinanci de questa tunicha è a ziò che passano esso le forme idintro el viso ed è ritondo perché la ritondità è simplicissima de le figure e più ampia degli ysoperimetri [7.5] lo humore glatiale ha inoltre proprietà per le quale se compie el senso perché esso è humido e subtile e da in quello alchuna cosa de diafanità e alchuna cosa de spissitudine e sopra de esso è una tela molto rara e la superfitie de la figura de esso è composita de due superfitie sperice diverse e quella che da la parte dinanci di quelle ed è magiore spericità de l’altra. È humido a ziò che piutosto patischa de la luxe ed è subtile perché tali corpi sono de senso sotile ed è alquanto diafana a ziò che la receva le forme de la luxe e del colore a ziò che passino per esso la luxe e el colore.
Ed è alquanto spesso a ciò che rimanghano longhamente in esso le forme del viso e del colore si che si che apara a la vertù sensibile la forma de la luxe e del colore le quale se figiavano e si fosse diafano in fine de la diafanità passarebono le forme in esso e non patirebbe da le forme pasione la quale è del genere del dolore e così non comprendrebe le forme // [7.6] La tela la quale è sopra questo humore è a ziò che retengha esso a ziò che non discorra perché li humori se non fosseno ritenuti da alchuna cosa discorerebono e no rimarebono sicondo una figura e questa tela è molto rara perché no occulte le forme veniente ed è spericha per la cagione che noi habiamo detto. E la superfitie de la parte dinanci de esso è spera magiore a ziò che sia equidistante a la superfitie anteriore del viso si che li centri di quelle siano uno punto.
[7.7] El nerbo opticosopra el quale se compone l’ochio tuto è otico a ziò che corra per esso el sperito visibile dal cervello e pervengha al glatiale e dia a quello la virtù sensibile successivamente e a ziò che passeno anchora le forme in lo corpo sotile corente in lo suo concavo per fino che pervenghano a l’ultimo sentiente che è in la parte anteriore del cervello [7.8] e prima de dui nerbi sopra i quali si compongono li ochidui sono in le due parte de la parte [Foglio 16 recto colonna a]
anteriore del cerebro a ziò che ‘l sito de dui ochi da dui so principi sia sito consimile e non foe il principio di quilli dal megio de la parte dinanci del cerebro perché
questo luogo è proprio al senso de l’odorato [sensui ordinatus
[7.9] Perché fussino dui ochi è benignità de l’operatore si che se a l’uno de quigli venisse manchamento rimangha l’altro e perché la forma de la facia sia più bella [7.10] la
cagione propria per la quale concoreno quisti dui nerbi già fo dita in qualità de la visione. // [7.11] Le superfitie de le tunice de l’ochio sono sperice e equidistante e lo centro di
quello è uno punto si che la perpendiculare la quale è sopra la prima de quelle è perpendicola e anchora sopra tute e sono sperice a cio che escano perpendiculare da uno punto el quale è
centro de esse da poi disteno da le estremità o voi dire apresso le estremità sicondo la rimotione dal centro si che la piramide estensa dal centro contengha tute le perpendiculare
esseunte da quella cosa visa e distingua da la superfitie del viso e del membro sentiente la parte pichola continente avengha che sia pichola tuta la forma veniente da la cosa visa al
viso. E se le superfite de le tuniche di quella fosseno piane non virebe la forma fino al viso sopra le perpendiculari si non fosse el viso equale a la cosa visa e nisuna fighura è in la
quale se aduneno le perpendiculare e concoreno in uno punto de essa e de la superfitie sopra la quale <se> se eleva de equale ordinantione si no fighura spericha. [7.12] E cum questa
dispositione posseno usire dal centro del viso usire dal centro del viso molte piramide a molte cose vise in uno medesimo tempoe ziascheduna <que> di quelle
distinguirà la parte pichola del membro sentiente e continente la forma di quella cosa visa.
E tute le tunice hano uno centro per quello che noi habiamo detto ed è a ziò che le perpendiculare eseunte da la cosa visa ad una di queste a ziò che siano perpendiculare sopra tute açio che passino anchora le forme tute sicondo una vertitione [7.13] perché niente comprende el viso de le cose visi (sic) [Foglio 16 recto colonna b] se no da le vertitione queste perpendiculare solamente è perché per queste perpendiculare solamente se ordinano le parte in sé de la cosa visa in la superfitie del membro sentiente e questo fue già manifesto inanci che non si po ordinare la forma de la cosa visa in la superfitie del membro sentiente se non è la receptione de esso da la forma de queste vertitione solamente è per questo s’apropria a la natura al viso in questa proprietà e dixise che non recievono alchuna forma si no secondo el sito di queste vertitione solamente e la propriatione del viso habita è una de le cose le quale apareno maxiam discretione de l’operatore e la bonità de la preparatione de la natura preparando l’instrumenti del visoe la forma per la quale se compie el senso e per la quale si distinguono i visibili//. [7.14] La consolidativa contiene tute queste tuniche e in essa è alchuna cosa de humidità e cum questo ha alcuna cosa de retentione ed è alquanto forte e contiene queste tuniche le congrege e conserve quelle e de alquanto humida a ziò che se disponghano i luoci de le tunice de quellache non advenga siccità velocemente a quelle tunice.
Ed è alquanto retentiva e forte a ziò che conservi el sito e la figura de le tunice che non se altereno tosto ed è biancha perché sia la forma de la facia bella// [7.15] tuto adonche l’ochio è ritondo perché la ritondità è meglore de le figure e magiore e più legero moto l’ochio ha bisogno del e de la velocità del moto si che sia oposito per lo moto a molti visibili in uno medesimo tempo e che sia oposito per lo moto a tute le parti de la cosa visa aspetiente el megio si che apprenda da esso per vera comprensione per vera comprensione e cum questo consimilmente perché el senso per lo megio del membro sentiente è qui manifesto e questo dechiaramo poi in luoco più conveniente.
La velocità di moto se del senso viso è che sia aspitiente tute la parte de la cosa visa e li [Foglio 16 verso colonna a] visibili a sé oposite in pocho tempo [7.16] le palpebre sono a ziò di conservare apresso el sono e a cio che faciano l’ochio riposarsi quando è faticato da lo lume perché le luxe forte nocieno al viso o voi a li ochij sopra modo se debiliterebono e questo apare quando li ochi guatano la luxe per lo longo tempo.
E similmente nocie al viso l’aere quando in esso fosse fumo o polvere le palpebre adonche copreno l’ochio da la luxe quando fia de bisogno e conservano quigli da l’aere e rimoveno da issi moltissimi nocumenti. E da poi quando sa fatichano si sopra mettesse ne issi le palpebre per siffatto modo che si compie la requie e lo riposamento de essi ochi e sono de velocie moto a ciò che più tosto si possano sopra porre a l’ochio apresso la propinquatione de li nocumenti a l’ochio.
[7.17] Le ceglia sono a temperare alcuna parte de la luxe e quando si dolerà el viso per la fortitudine de la luxe e per questo ricogli lo aspitiente l’ochio suo e constringie l’ochio suo ciò ch’ellopossa guatare da strectecia quando la forte luxe gle noxera [7.18] queste cose che noi habiamo detto sono utilità de li instrumenti del viso de le quale cose si manifesta una grande discretione de l’operatore sia adonche el suo nome benedetto e la bonità de la preparatione de la natura. // [Capitolo 9] [8.1] Già è dechiarato di sopra che el viso niente comprende de le cose vise le quale sono cum esso in uno medesimo aere si che la compressi de quigli se fa sicondo riflessione si no quando se congregano queste cose e sono a cio che sia tra esse alchuna cosa de spacio e a ciò che sia oposita al viso quella cosa zioè che sia tra ziascheduno punto de la superfitie de esso la quale comprnde el viso e tra ziascheduno punto de la superfitie de esso como linea recta imaginabile e che sia in esso luxe.
E sia el corpo di quello alquanto in respecto de la vertù del senso visivo e dove sia l’aere megio diafano de continua diafanità e che non sia in quello alchuno corpo non diafano zioè che non sia in essa diafanità o veramente che sia più spessa de la diaf [Foglio 16 verso colonna b] anità de l’aere del megio tra esso viso ma quello tale non poi essere sino se zia colore o de simile.
Ma el viso non comprende la cosa visa si no quando se agregano sei intentione e se la cosa visa manchasse in una de queste intentione no si comprenderà dal viso [8.2] la indigentia del viso da una de queste intentione no è si no per alchuna cagione// [8.3] perché non comprende el viso la cosa visa si no quando tra loro fosse distantia alchuna e non comprende el viso e non comprende quella quando fosseno applicati e congiunti insieme <qei> dui cagione de le quale l’una è che ‘l viso non comprende la cosa visa si no quando fosse in essa alchuna luxe e quando fosse contiguità con lo viso e non fosse illuminata per se no serà in la sua superfitie vicinante al viso luxe perché el corpo de l’ochio secondo sicondo el suo sito è vetato dal viso. Le cose illuminate per se sono stelle e fuogho le quale non si possino applicare a la superfitie del viso.
La cagione siconda è che la visione non serà [si no] per la parte oposita al forame de l’uvea dal megio del centro de l’uvea la superfitie al viso e quando la cosa visa serà applicata al viso non se sopraporà a questa parte al viso si no questa parte equale a quella solamente de la cosa visa.// E se el viso comprende la cosa visa per la aplichatione non comprenderà si no la parte aplichata a la parte oposita del forame solamaente e non comprenderà lo residuo de la cosa visa. E se si muove la cosa visa sopra la superfitie del visoperfino che contenga tuta la superfitie de la cosa visa sicondo parte megia e comprende la parte dopo l’altra e quando comprende la parte siconda non comprenderà la parte prima e così non potrà comprendere tuta la cosa visa e cum ziò sia che cosi sia non se signara in esso la forma de la cosa visa si che se alchuna cosa fosse visa serebe dopo el corpo denso e serebe in quello corpo denso forame de minore quantià che la cosa visa e la cosa aplicata al forma non se comprenderebe de essa se non la parte sopra posita al forame solamente.
Dopo se la cosa visa si muove al forame perfi [Foglio 17 recto colonna a] no che sia compreso dal viso la parte dopo l’altra non se fingha nel viso tuta la forma de
essa
E quando tra el viso e la cosa visa fosse alchuno spatio potrà comprendere tuta la cosa visa in quello medesimo tempo da la cosa pichola avengha che la cosa visa sia grande e
poi comprendere molte cose vise insieme in uno medesimo tempo e quando la cosa visa fosse rimossa dal viso serà <dopo sa> el nascente sopra la superfitie de essa oposita al viso per
queste due cagione non comprende el viso la cosa visa la quale
El viso adonche no se sente el colore de la cosa visa se no per lo colore admisto cum la forma de la luxe veniente ad esso da la cosa visa. E per questo se alterano i colori de molte cose vise apresso el viso per alteratione de la luxe nascente sopra esse.
E perché adonche la forma del colore no opera nel viso se no admista sia cum lo lume e no si fa del colore forma se no n’è admista la luxe cum essa niente comprende el viso de le cose visibile se no quando serà in esso alchuna luxe // [8.7] perché se nono comprende el viso la cosa visa se no è el corpo de essa in alchuna quantità perché è dechiarato che la forma de la cosa visa non perviene al viso si no per la piramide de la quale el capo è centro del viso e la base de la superfitie de la cosa visa e che questa piramide distinguerà da la superfitie al membro sentiente la pichola parte in quale se ordinarà la forma de la cosa visa.
E se questa cosa visa fosse molto pichola serà la piramide la qual è in tra quella e lo centro del viso fosse molto pichola serà adonche la parte distinta dal membro sentiente molto pichola ma lo sentiente non sente la forma si no quando la parte de la sua superfitie al quale perviene la forma fosse di quantità sensibile rispecto del tuto// E le vertù del senso anchora finite e quando la parte del membro sentiente al quale perviene la forma no è de qualità sensibile apresso tuto el membro del sentiente no sentirà passione la quale adiviene in quella parte per la sua malignità per la quale cosa non comprende la forma.
La cosa adonche visa la quale la quale è possibile comprendere è possibile comprendere dal viso e quella in la quale serà la piramide la quale si fiche [figuratur] tra el viso el centro del viso distinguente da la superfitie glatiale la parte della quantità sensibile rispecto de tuta la superfitie de lo glatiale qusto senso serà tanto quanto pervirà la vertù sensitiva e no se estende in infinito e se diversificha sicondo la diversità de la vertù de l’ochio e quando la piramide la quale si ficha [figuratur] tra la cosa visa e il centro del viso fosse [Foglio 17 verso colonna a] distinguente da la superfitie del glatiale la parte de la quantità insensibile rispecto del tuto a la superfitie de lo glatiale ne po el viso comprendere quella cosa e per questo non comprende la cosa visa molto pichola.
[8.8] Perché el viso comprende la cosa visa si no quando el corpo mediante tra esso viso fosse diafano e perché la visione non è si no per la forma veniente dalla cosa visa al viso de la forma e no si estende si no ne i corpi diafani e la visione non se compie quando la cosa visa non fosse cum lo viso in uno medesimo aere e fosse la comprensione non sicondo la riflessione si no quando l’aere fosse continuo tra la cosa visa e no hara asciso le linee recte verticale che sono tra esse el corpo denso perché la forma non si estende ne l’aere de consimile diafanità si no sicondo linee recte// E per questo non comprende el viso la cosa visa la quale è cum esso in uno medesimo aere e in la parte oposita al viso se no quando l’aere megio in tra queste fosse diafano de consimile diafanità.
[8.9] Perché el vedere non comprende la cosa visa quando fosse in quella spissitudine o voi densità è per due ragioni de le quale l’una è perché quello che è denso e colorato e dal colore viene la forma al viso per la quale comprende el viso el colore de la cosa visa quella che è infine de la diafonità no ha colore perché non si comprende dal viso // E la cagione siconda è perché el viso non comprende la cosa visa si la no è illuminata e pervengha la luxe che in essa forma siconda il viso cum la forma del colore e non serà forma siconda da la luxe nascente sopra alchuno corpo se no si fiche [figatur] la luxe in quello corpo sopra el quale nasce nasce adonche quando adonche la luxe serà fissa in quello corpo serà da quello o voi per quello la forma siconda e quando la luxe nascerà sopra el corpo diafano molto non si fichara in esso ma si estende in la sua diafanità.
Quando adonche el corpo diafano fosse opposito al viso e sopra esso nascha la luxe da la parte dove è el viso in esso se estenderà e non si fingera la sua superfitie oposita al viso di quello corpo la luxe del quale o voi da la quale vie [Foglio 17 verso colonna b] ne la forma al viso e quello illuminato del quale la luxe nasco sopra quello corpo diafano e fosse oposito al viso e passarà la luxe de esso in lo corpo e pervirà al viso e niente portara secho in quello al viso del colore del corpo diafano// perché el corpo diafano che è infine de la diafanità no ha colore al viso adonche prenderà da quello luoco el corpo illuminato del quale la luxe nasce sopra el corpo diafano dopo el corpo diafano e no comprende el corpo diafano per questo che non comprenderà el viso la cosa visa la quale è infine de la diafanità e cum ziò sia che la diafanità del corpo sia simile a la diafanità de l’aere serà la sua disposizione come la disposizione de l’aere e non si compenderà dal viso como no si conprende l’aere e l’altri corpi diafani di quali la diafanità no è più spessa che la diafanità de l’aere no si comprenderà dal viso perché nisuna forma viene viene da quella al viso la quale poi operare ne lo viso.
E similmente fosse tra el viso e cosa visa el corpo megio diafano oltra l’aere e fosse la diafanità de la cosa visa no più spessa de la diafanità del corpo megio. // [8.10] E quando la cosa fosse densa serà colorata e quando sopra esso nasce la luxe se ficherà in la sua superfitie e serà del colore di quella e de la luxe la quale nasce sopra quella, la forma che si estende in l’aere e in li corpi diafani e cum questa forma pervirà o pervenisse al viso opererà in esso e de essa sentirà el viso la cosa visa.
E quando la cosa fosse diafana ma meno ch’a l’aere ha el colore diafano el sicondo la sua spissitudine e passarà in essa secondo la sua diafanità e serà da quella la forma ne l’aere sicondo el colore e la luxe le quale sono ne la sua superfitie e quando quella forma serà perveniente al viso opererà in lo viso e sentirà el viso quella cosa visa e per questa ragione niente comprende el viso de le cose visibile si no quando fosse denso e fosse in esso alchuna cosa de densità // [8.11] già adonche è dechiarata la cagione per la quale niente comprende lo viso se no quando e fossino agregate in esso le intentione [Foglio 18 recto colonna a] preditte e questo che noi dechiaramo e quello che noi intendiamo dechiarare in questo [tractatu]