▲ Trattato I

Vat. lat. 4595: Trattato II

[Capitolo 1]

[Foglio 18 recto colonna a]

[1.1] E chiarato è como si fa la visione e de la qualità del senso del viso da la forma de la luxe e del colore i quali sono in la cosa visa de le cose ordinate così come sono in la superfitie de la cosa visa el viso da le cose visibile molte intentione oltra la luxe e ‘l colore.

[1.2] È dechiarato in lo primo tractato che lo viso non serà se non per la vertitione de le linee radiale e le linee radiale se diversificano in le sue disposizione e similmente se diversifichano le disposizione de le forme veniente sopra di esse al viso [1.3] e la comprensione del viso de la cosa visa no è in tuti i tempi neancho in tuti i visibili o voi le cose visibile sicondo un modo ma se diversifichano la qualità del senso del viso da le cose visibili e diversifichasi la qualità del senso del viso da una cosa visa sicondo uno sito e secondo una medesima distanza e secondo una medesima distanza [1.4] e noi dichiareremo in questo tratato la diversità de la disposizione de le linee radiale e distingueremo le proprietà de esse e tute le intentioni comprendute dal viso col chiariremo perché modo comprende el viso ziascheduna de quella e la diversità de la comprensione del viso da esse.

[Capitolo 2]

Già dechiarato è in lo primo tractato che le linee radiale de le quale le verticatione comprende le cose visibile sono linee recte de le quale le estremità concoreno apresso el centro del viso è già dechiarato è in la forma del viso che el membro sentiente è el membro glatiale ed è composto sopra la estremità de le concavità del nerbo sopra lo quale è l’ochio tuto composto e questo nerbo no n’è se no girato da la parte de drieto del centro del viso ed a la parte o voi de drieto de tuto l’ochio e apresso el forame che è ne lo concavo de l’osso. // [2.2] E già è dechiarato che la linea recta che passia per tuti li centri de le tuniche del viso se estende nel megio del concavo del nerbo e perviene rectamente al megio de la giratione del concavo de lo nerbo e passa per lo centro del forame [Foglio 18 recto colonna b] che in la parte dinanci de l’uvea e altramente de la linea

Ed è dechiarato già che lo centro de la linea quella non se diversifica in rispetto de tuto el viso ne in rispetto de le tunice de le superfitie neancho in rispecto de la parte del viso. La linea adoncha recta passiante per tuti li centri de le tuniche del viso sempre si stendono drittamente da lo luoco de la giratione del concavo del nerbo sopra lo quale si compone tuto l’ochio in tute le dispositione o sia el viso in moto o voi in quiete e perché questa linea passa per lo centro del forame che è in la parte dinaci de l’uvea si stende nel megio de la piramide dela quale el cono è centro del viso e contiene quello in la circumferentia del forame de l’uvea // chiameremo adunche questa linea l’asse de la piramide.

[2.3] E già dechiarato è in lo primo tractato primd [piramide] figurata o vo signiata tra la cosa visa e lo centro del viso destingue da la superfitie glatiale la parte continente tuta la forma de la cosa visa la quale è apresso la base di quella piramide e sera forma ordinata in questa parte de la superfitie glatiale per la vertitione de le linee radiale essente tra la cosa visa e lo viso sicondo la ordinatione de le parti de le superfitie de la cosa visa. // quando adonche comprende alchuna cosa visa e perviene la sua in la parte de la superfitie del glatiale la quale distingue la piramide predicta zuascheduno punto de la predicta forma e sopra la linea estensa tra quello punto e lo punto oposito a quella superfitie de la cosa visa sopra la quale viene la forma a quello puncto in la superfitie de la cosa visa sopra la quale viene la forma a quello puncto in la superfitie glatiale recta.

Quando adonche la forma de cosa visa fosse in lo megio de la superfitie del glatiale sera axe predetto una delle linee per lo quale venghono le forme de li punti le quale sono in la superfitie de la cosa visa el quale è apresso la estremità di questo axe quello sopra el quale viene la forma de esso sopra questo asse. [2.4] E dechiarato è in lo primo tractato che le forme quale sono comprese per lo viso se stendono in lo corpo glatiale e in lo cavo del nerbo sopra lo quale si compone l’ochio e perviene al nerbo [Foglio 18 verso colonna a] comune el quale è apresso de la parte anteriore e ivi seo [erit] la comprensione del sentiente ultimo de le forme de le cose visibile e che la visione non si compie se no per avegnimento de la forma a lo nerbo comune ed è l’estensione de le forme da la superfitie del glatiale serà sicondo la rectitudine de le linee recte radiale solamente. Perché el glatiale non receve queste forme se no sicondo la vertitione de le le linee radiale solamente [2.5] e l’ultimo sentiente non comprende el sito de la parte de la cosa visa si no secondo el suo sito in la superfitie.

E quando el sito da le parte de la forma insieme zia perveniente de le forme perveniente a la superfitie del glatiale como el sito de le parte de le superfitie de la cosa visa e queste forme si se estendono come fue preditto

Cum zio sis che sia cosi adonche la visione non se compierà si no per lo punto de la forma la quale è in la superfitie del glatiale al nerbo comune. El sito de le parte sue sicondo el suo essere in la superfitie del glatiale sencia alchuna permistione [2.6] de forme no perviene da la superfitie del glatiale al nerbo comunese no per la estensione de esso in lo concavo del nerbo sopra el quale si compone el glatiale se adonche la forma non pervenisse in lo concavo di questo nerbo sicondo el suo essere in lo glatiale ne anchora pervira al nerbo comune sicondo el suo essere.

Ma la forma non se po estendere da la superfitie glatiale al concavo nerbo sicondo la rectidudine de le linee recte e conservare el sito de le parte sicondo l’essere suo perché quelle tute linee concoreno a presso el centro del viso a da poi quando fosseno estense sicondo la rectitudine dopo el centro se convertirà el sito de essee qullo el quale è destro se farà sinistro e così contrario e quello che di sopra vira di sotto e cosi contrario. Se adonche la forma sera extensa secondo la rectitudine de le linee radiale se congregara appresso al centro del viso e farassi quasi uno punto

E el centro del viso è quasi ne lo megio de tuto l’ochio e inanci de lo luoco de la giratione del concavo de lo nerbo se la forma fosse estensa estensa (sic) da lo centro a esso pervirà uno punto sopra la linea pervirà a lo luoco de la giratione [Foglio 18 verso colonna b] e esso è uno punto così no pervirà la forma e se la fosse estensa sicondo la rectitudine da le linee radiale e passarano el centro sera conversa secondo la conversione de le linee secante sopra le quali se estendeva non poi adonche la forma pervenire da la superfitie del glatiale al concavo del nervo se no sicondo le linee riflesse secante le linee radiale [2.7] e cum cio sia che così sia la visione adonche non si compierà se no da poi che se riflecterà la forma la quale perviene a la superfitie del glatiale e si estende sopra la linea secante la linea radiale questa riflessione deba essere inanci el pervegnimento al centro perché se le fosseno riflesse dopo el transito del centro serano converse. [2.8] E già dechiarato è che questa forma passa nel corpo glatiale sicondo la rectitudine de le linee radiale e cum zio sia che essa non possa pervenire al concavo del nervo se no da poi che la si riflecte sopra le linee radiale la forma non si reflecterà se no dopo il pertransito d’essa in lo corpo glatiale.

E zia predeto è in la forma del viso che el corpo glatiale è di diversa diafanità e che la parte de drieto de esso la quale se chiama è de diversa diafanità da la parte dinanci e nisuno corpo è in lo glatiale de diversa forma da la forma del corpo vitreo e de proprietà de le forme de la luxe e de li colori e che si reflectano quando concorano a l’altri corpi di diversa diafanità dal corpo primo. Le forme adonche no si riflecteno se no apresso el punto de esse a lo humore vitreo e quello corpo non fosse de diversa diafanità dal corpo anteriore voi de la parte dinanci del glatiale se no a ciò che si reflectano le forme in esso [2.9] è de essere la superfitie de questo corpo antecedente el centro a zio che se rifletano le forme in esso inanci che passino el centro e de[ve] essere questa superfitie de simile ordinatione aparebe la forma monstruosa dopo la riflessione.

Ma la superfitie de consimile ordinatione e che piana che sperica è uopo essere superfitie questa esperica de la quale el centro sera centro del viso perchè si fosseno cosi serebeno le linee radiale sopra perpendiculare sopra esso cosi si estenderebe la forma [Foglio 19 recto colonna a] sicondo la erectitudine de esse e non si reflecteranno ne può essere de pichola de pichola spera perché se ella fosse de pcihola spera quando la forma se riflecteresse da essa e alongharasi da essi si farà monstruosa.

Questa superfitie adonche o che la piana e che ella è sperica da alchuna spera è de alquanta boa o voi grande quatitate si che la spericità de essa non operara in la ordinatione de la forma [2.10] la superfitie adonche de lo humore glatiale la quale è differentia comuna tra quello tra quello corpo e lo corpo denanci glatiale e superfitie de consimile choordinatione antecedente el centro del viso e tute le forme superveniente in la superfitie de lo glatiale se estendonoin lo corpo glatiale sicondo la rectitudine de le linee radiale perfino che pervenghano a questa superfitie e quando sono pervenienti a questa superfitie si riflecteno apresso quello sicondo linee di consimile ordiantione secante le linee radiale. Le linee radiale adonche radiale non giovano a la ordinatione de le forme de le cose vise se no apresso el glatiale solamente perché apresso quello membro e principio del senso. E dechiarato già in lo primo tractato che impossibile è che la forma de la cosa visa sia ordinata in la superfitie del viso cum la imagine de la cosa visa e parvità de la cosa sentiente se no per queste linee.

Queste linee adonche non sono se no intrumento instrumento (sic) per la quale se compiesse la comprensione de le cose vise sicondo il so essere // El pervegnimento de le forme a l’ultimo sentiente no ha de bisogno de la estensione sicondo la rectitudine di queste forme. [2.11] E anchora la recezione del membro sentiente a le forme no è si no la receptione de li corpi diafani ad queste forme perché el membro sentiente recieve queste forme e sente quelle e passa in quello per la sua diafanità e vertù sensibile la quale è in esso e recieve adonche queste forme sicondo la receptione del senso. I corpi diafani non recievono queste forme se no de receptione da la quale recieverà queste forme a rendere e non sentirà quelle. E quando la receptione del corpo sentiente da queste forme non è como receptione de li corpi diafani non sentienti [Foglio 19 recto colonna b] la estensione de le forme in lo corpo sentiente no dè essere sicondo le verticationi le quali si richiedono a li corpi diafani el viso adonche non è apropriato a lo ricievimento de le forme de le verticationi a le linee radiale solamente se no che la proprietà de le forme è che leste si estendano in li corpi diafani sopra tute le vertitione recte.

E quando queste forme serano pervenute ordinate apresso al membro sentiente e si aprendono apresso al membro el membro sentiente ordinatemente rimara dopo lo indigente da queste verticationi [2.12] la parte adonche de la parte dinanci del glatiale è apropriata a la receptione de le forme per la verticatione de le linee radiale la parte de drieto la quale è al vitreo e la vertù recipiente la quale è in questo corpo zio è apropriata cum lo suo senso de queste forme sino a custodire e guardare l’ordinatione de esse solamente e cum ziò che così sia la qualità de la receptione vitrea da la forma o voi de la receptione del vitreo a le forme no è como la qualità de la receptione del corpo de la parte dinanci al glatiale e la vertu recipiente la quale è cum lo vitreo no è la vertù recipiente la quale è in la parte anteriore [2.13] e per la qualità de la receptione del vitreo no è qualità de la parte anteriore del glatiale.

La riflessione adonche de le forme apresso la superfitie de vitreono è si no per la diversità de la qualità de la receptione del senso tra quisto dui corpi le forme adonche si flecteno appresso el vi<so>treo per due cagioni de le quale l’ una è la diversità de la diafanità e l’altra la diversità de la qualità de la receptione del senso tra questi dui corpi. [2.14] E se la diafanità quisti dui corpi fosse consimile perchè la forma estesna in lo corpo vitreo sicondo la recitudine de le linee radiale per la similitudine de la diafanità è perché è riflessa per la diversità de la qualità del senso e così serebe la forma dopo la riflessione monstruosa e che due forme se debono per questa dispositione.

E qua [Foglio 19 verso colonna a] … la diversità de la diafanità afferma la riflessione il transito zioe la obliquatione e la diversità de la qualità del senso afferma quella obliquatione sera l forma dopo quela obliquatione una forma e per questo se diversificha la diafanità del corpo vitreo e la diafanità del corpo anteriore o voi da la parte dinanci de lo glatiale le forme adonche pervenghono al vitreo ordinate sicondo le ordinatione de essere in la superfitie del viso e recieve quello questo corpo e sente esse da poi se obliquano per la diversità de la diafanità e per la diversità del senso de questo corpo e così perviene la forma sicondo la disposizione sua e da poi se estenderà questo questo (sic) senso e questa forma per questo corpo che pervengha questo senso e questo corpo a l’ultimo sentiente e serà la estensione del senso e la estensione de la forma ne lo corpo vitreo e in lo corpo sentiente estenso in lo concavo del nerbo a l’ultimo sentiente como la estensione del tacto e del senso del dolore a l’ultimo sentiente [2.15] el senso del tacto el senso del dolore si estendo da li membri si no in li fili de nerbi e in lo spirito estenso secondo quigli fili.

E le forme de le cose visibile quando elle pervenghano nel corpo de l’umore vitreo si stende al senso da questo membro in lo corpo sentiente estenso in lo concavo del nerbo continuato tra el viso e la parte dinanci al cerebro. E sicondo la estensione del senso si estendono le forme ordinate sicondo la sua disposizione la quale el corpo sentiente naturalmente conserva la ordinatione de queste e questa ordinatione de la parte de lo corpo sentienti e recivante o voi receoiente la parte de le forme e la ordinatione de le vertù de lo recipiente la quale è in le parte de lo recipiente e in lo corpo de l’umore vitreo e in ogne corpo sotili estenso in lo concavo del nerbo lo ordinatione consimile. Con zio sia che così sia quando la forma perviene a ziascheduno punto de la sueprfitie del vitreo corera in continua vertitione e no se altererà el sito [Foglio 19 verso colonna b] suo in la concavità del nerbo in lo quale si estende al nerbo corpo sentiente e serano tute queste verticationi per le quale concoreno tuti i punti i quali son in la forma de consimile ordinatione insiemee serano tute queste verticatione girante apresso la giratione del nerbo e serano apresso la giratione ordinate sicondo la sua oridinatione inanci a la giratione e dopo per la quale per la qualità di questo senso di questo corpo è per questo modo pervirà la forma al nerbo comune sicondo la sua dispositione.

E non è possibile che sia la estensione de la forma dei visibili perfino a l’ultimo sentiente si no per questo modo perché non è possibile che le forme pervenghano al al nerbo comune sicondo el suo essere si non è la estensione di quella sicondo questo modo e [2.16] quando le forme si estendono questa ordinantione ed è mestieri che la forma perveniente a ziascheduno punto del glatiale se sempre si stenda sopra un amedesima verticatione ad uno medesimo punto e lo luoco de lo nerbo comune al quale perviene la forma./ Ma la forma perveniente a ziascheduno punto de la superfitie del glatiale perviene sempre a uno medesimo punto de la superfitie del vitreo/. E sequirassi di questo che ogni due punti di consimile sito in rispecto de dui ochi da essi si stendano due forme ad uno medesimo punto nel nerbo comune // [2.17] e conseguirà anchora che el corpo sentiente e l quale è in lo concavo del nerbo alquanto diafano azio che aparischano in esso le forme de la luxe e del colore.

Et sequissi ancho che si al diafanità de lo humore vitreo a ciò che non se obliqueno le forme apresso el ingnumento [perventum] de esso a l’ultima superfitie del vitreo vicinante el concavo del nervo // perché quando la diafanità de due corpi fosse consimile non si obliquerano le forme. E non fia possibile che le forme se obliqueno apresso questa superfitie perché quest è sperica ma si le forme se obliquassero da questa sueprfitie si elongharebono da questa sin pocho e fureboe o voi furebese [Foglio 20 recto colonna a] e si farebeno tosto monstruose. La obliquatione adonche de le forme no po essere apresso questa superfitie. [2.18] E quando la diafanità del corpo sentiente la quale è in lo concavo del nervo non è diversa da la diafanità de lo humore vitreo nè farà contigere questa diversità alchuna diversità in la forme: E avenga che la forma se estenda cum la estensione de el senso la diafanità del corpo sentiente el quale è in lo vìconcavo del nerbo no è diviersada la diafanità del corpo vitreo. Ma la diafanità di questo corpo non è si no perché si estendano le forme in esso sicondo la vertitione le quale si convenghano a la diafanità e la diafanità non è si no a ciòche recieva la forma de la luse e del colore e che aparischano in esso perché el corpo non recieve la luxe e lo colore neancho passano in esso le forme de la luxe e del colore se non è diafano e che sia in esso alcuna cosa de la diafanità e no apare la luxe nel colore in lo corpo diafano se non è con esse alchuna cosa de spessitudine e per questo non el glatiale in fine de la diafanità neancho in fine de la spessitudine. El corpo adonche sentiente che è in lo concavo del nerbo è diafano e ancho in esso è alchuna cosa de spissitudine la forma adonche passa cum quello cum quello (sic) corpoche è in la diafanità e aparisseno le forme in esso a la vertù sensitiva cum quello che è in esso de spissitudine e la sentiente ultimo non comprende le forme de la luxe e del colore se no da le forme perveniente a quello corpo apresso el nerbo comune e comprende la luxe da la iluminatione di questo corpo e lo colore da la coloratione sicondo adonche questo modo serà el pervenimento de le forme a l’ultimo sentiente e la comprensio de l’ultimo sentiente quanto a quelle.

[2.19] E da poi che è dechiarato che le forme de la obliquatione apresso la superfitie de l’umore vitreo dixiamo che la luxe de la priamide radiale non poi essere declinante sopra questa superfitie né poi essere altra linea perpendicolare sopra la quale essa perché l’asse se la fosse declinante sopra questa superfitie quando le forme pervenis [Foglio 20 recto colonna b] seno a questa superfitie se diviersificarebono in l’ordinatione e mutarebese le sue dispositione le forme adonche non pono pervenire in la superfitie del vitreo in la sueprfitie del vitreo sicondo el suao essere se no vi sia l’asse de la piramide sopra questa piramide perpendicolare.

Perché quande el viso serà oposito ad alchuna cosa visa e pervirà l’asse radiale sopra la superfitie di questa cosa visa pervignerà la forma di questa cosa visa in la superfitie di questa cosa visa in la superfitie de lo glatiale ordinata sicondo la ordinatione de la parte de la sueprfitie de la cosa visa e pervirà la forma del punto che è apresso la estremità de l’asse cosa visa de l’asse a la superfitie de la cosa visa al punto che sopra l’asse in la sueprfitie del glatiale e pervirano le forme de tuti i punti a la superfitie de la cosa visa li quali la rimotione dal punto el quale è apresso la estremità de l’asse è uguale o voi equale ai punti del le forme le quale sono in la superfitie del glatiale di quali la rimotione dal punto lo quale è apresso l’asse è equale perché non tuti i punti pervenienti a la superfitie de lo glatiale sono sopra le linee radiali estense dal centro del viso ea la sueprficie del viso e l’asse radiale è perpendiculare sopra la superfitie de lo glatiale tute adonche le sueprfitie piane exeunte da l’asse e secante la superfitie del glatiale serano perpendiculare sopra questa riflessione superfitie.

2.20 E già dechiarato è che la superfitie de l’umore vitreo o che piana o che è sperica e lo centro no è centro del viso. Se adonche l’axe radiale non Est declinans è declinante sopra questa superfitie e non è perpendiculare sopra essa no ne ussirebe da l’asse la superfitie piana perpendiculare sopra questa superfitie se no una superfitie solamente e tute le altre superfitie esseunte da l’asse serano declinate sopra esso perché questa è la proprietà de le linee declinate sopra la superfitie del Due righe saltate vitreo estendersi da l’asse secara adonche la superfitie de l’umore vitreo e la superfitie del glatiale e signara in esso

[Foglio 20 verso colonna a] in esso due differenze comune e imaginemo sopra la differenza comune la quale è comune a questa superfitie glatiale tra questa superfitie e la superfitie glatiale due punti e siano remoti dal punto el quel è sopra l’axe equalmente. E imaginemo due linee exeunte dal centro del glatiale perfino a questi dui punti serano adonche due linee cum l’axe in la superfitie comune perpndiculare sopra la superfitie del vitreo perchè duo punti e lo punto del centro quisti tre punti sono in questa superfitie e sono dui angoli i quali si farano di queste due linee del’asse equale serano a queste due linee sectate la differenza comune la quale è in la superfitie del vitreo sopra dui punti e similmente la l’ axe secara questa diferentia comune zio sopra el punto megio tra quisti dui punti

Se adonche la superfitie del vitreo è piana serà la differenza comune la linea recta de l’asse serà declinato sopra la superfitie del vitreo e fossa la superfitie la quale fe la differenza comune perpendiculare sopra questa superfitie serà asse declinante sopra la comune differentia zioe sopra questa linea e serano dui latera e li anguli inequali. Perché se l’asse fosse perpndiculare sopra questa differentia comune serebe perpendiculare sopra la superfitie. E quando dui anguli sono inequali e dui anguli iquali sono apresso del glatiale el quale è estremità de l’axe sono inequali serano due parti de la linea la quale è differentia comune inequale. Adonche dui punti le estremità de diversa distantia dal punto che sopra l’axe esistente in questa linea e quisti dui punti sono quigli ai quali pervengono de dui punti del la superfitie del glatiale i quali sono equaleviate destanti da l’asse perché sono apresso le estremità de due linee radiale transeunte per quisti dui e lo punto el quale è sopra l’asse de la superficie del vitreo e quello al quale perviene la forma del vitreo punto el quale è sopra l’asse de la superfitie del glatiale Traduzione sin piuttosto ineguale .

[2.21] E quando l’asse fosse declinante sopra la superfitie del vitreo e la superfitie del vitreo fosse [Foglio 20 verso colonna b] piana due Da qui non corrisponde più punti le forme perveniente in la superfitie del glatiale di quali la distantia del punto che è sopra l’asse è equale le quale sono in la superfitie perpendiculare sopra la superfitie del vitreo serà distantia de essi dal punto perveniente sopra l’asse distantia inquale.

E Da qui riprende il paragrafo 2.21 quando l’axe fosse declinante sopra la superfitie del vitreo e fosse la superfite del vitreo piana serà la differentia comune la quale si fa da ziascheduna superfitie esseunte da l’axe e sectante la superfitie del vitreo continuanti cum l’asse dui anguli inequali oltra una superfitie solamente e de quella secta la superfitie perpendiculare sopra el vitreo perché la differenza comune de esso continuerà cum l’asse due anguli recti e serà axe declinantesopra le differenze comune de tute le altre superfitie.// E quando dui anguli prediciti fosseno inequali o fosseno dui anguli risguardanti due parte de la differentia comune zioe gli anguli i quali sono apresso el centro de la superfitie de lo glatiale equali serano due parte de la differentia comune la quale è in la superfitie del vitreo e quali serano i due punti i quali sono le estremità di quella differentia comuna di diversa distantia dal punto el quale e sopra l’axe. Le due parte de la differentia comune le quale sono in la superfitie del glatiale serano equale . E serano due punti i quali sono ne la estremità di questa differentia comune de equale distantia dal punto la quale è sopra l’asse in la superfitie glatiale e quando così fosse la forma che fosse pervenuta da la superfitie del glatiale a la superfitie del vitreo serà l’ordinatione de esso non sicondo lo essere suo in la superfitie de la cosa visa.

[2.22] E similmente anchora se dechiararà quando la superficie vitrea o voi del vitreo humore fosse sperica e fosse l’axe declinante sopra esso perché dui punti i quali sono in la superfitie del glatiale di quali la distantia è da l’asse è equale quanto pervirà a la superfitie del vitreo serà la distantia dal punto de l’asse inequale perché quando l’axe veramente fosse perpendiculare sopra la superfitie del vitreo e la superfitie del vitreo fosse sperica non [Foglio 21 recto colonna a] passarà questo asse per lo centro del vitreo e esso passerà per lo centro del glatiale.

Le line adonche che passano per lo centro del glatiale a li punti di quali la distantia dal punto de ess (sic) l’asse in la superfite del glatiale equale contenghono cum l’asse apresso el centro del glatiale anguli equali e quando così è el centro del glatiale no è centro del vitreo queste linee distinguirano la da la superfitie del vitro archi inequali e nisune linee continente e nisune due linee continente cum l’asse anguli recti che stiano cum l’axe in una medesima superfitie distingueno da la superfitie del vitro dui archi equali si no due linee solamente e sono quelle che sono in la superfitie secante la superfitie perpendiculare sopra la superfitie del vitreo. Quando adonche l’axe fosse declinante sopra la superfitie del vitreo le forme perveniente in la superfitie del vitreo serano de diversa ordinatione o sia questa superfitie piana o sia spericha [2.23] e quando l’asse fosse perpendiculare sopra la superfitie del vitreo serà perpendiculare sopra tute le differentie comune, e serano ziaschedune due linee exeunte dal centro del glatiale el quale è punto in l’asse continente cum l’axe anguli recti e distinguente da la differenza comune la quale è in la superfitie del vitreo due parte equale e serano distantia de dui punti i quali sono sopra le estremità de due parte equalmente dal punto el quale è sopra l’asse |in la superfitie| del vitreo e quale o sia la superfitie del vitreo o piana o sia spericha. Sicondo adonche ogne dispositione non perviene la forma a la superfitie del vitreo el sito de le parte sicondo lo suo essere apresso al pervgnimento de esso sentiente comprende la ordinatione ne le parte de la cosa visa secondo el suo essere in la superfitie de la cosa visa //no è adonche possibile che le forme pervengano in la superfitie del vitreo si no sia la ordinatione de le parte de esse sicondo el suo essereno è adonche possibile che l’axe radiale sia declinate sopra la superfitie del vitreo serano adonche perpendiculare // tute adonche le altre linee iuditiale (sic) serano obliquate sopra queste su [Foglio 21 recto colonna b] perfitie o sia piana o sia spericha perché secano l’axe sopra el centro del glatiale. Nisuna anchora linea de queste passia per lo centro de la superfitie del vitreo o sia spericho o no se no l’asse solamente perché è perpendiculare sopra esso. E perché el centro de la superfitie del glatiale non è centro de le superfitie del vitreo e perché è dechiarato che le forme perveniente in la superfitie del glatiale non pervenghono al concavo del nerbo si no da poi che fosseno oblique riflesse e non è la riflessione se esse se no apresso la superfitie del vitreo e l’assa è perpendiculare sopra questa superfitie quando le forme perviranno a la superfitie del vitreo se obliquerano tuti i punti i quali son in essa oltra el punto de l’asse perché questo punto se estende sicondo la rectitudine de l’asse perfino che pervengha a lo luoco de la giratione del concavo nerbo // Nisuna forma adonche perveniente al superfitie del glatiale se estende al concavo del nerbo sicondo la certitudine si no el punto solamente de l’asse e tuti l’altri punti residui pervenghono al concavo del nervo siano linee oblique. [2.24] Quando adonche el viso ara compreso la cosa visa e qualla cosa fosse oposita al megio del viso e fosse l’asse tra la piramide radiale continente quella cosa visa, la forma di quella cosa visa pervirà a la superfitie del glatiale sicondo la rectitudine de le linee radiale da poi si stendono le line forme da questa superfitie sicondo la rectitudine de le linee radiale per fino che pervengano a la superfitie del vitreo da poi el punto de l’asse si stenderà a questa superfitie sicondo la rectitudine de l’asse per fino che pervengha a lo luoco de la giratione del concavo del nervo e tuti li punti residue se obliquano sicondo le linee secante le linee radiale de consimile ordinatione perfino che le pervengano a lo luoco de la giratione del concavono del nervo. Pervirà adonche la forma in quello luoco ordinata sicondo el suo ordine in la superfitie del glatiale e sicondo el suo ordine o voi ordinatione in la superfitie de la cosa visa.

Ma la disposizione de le forme oblique non è come de le forme extense [Foglio 21 verso colonna a] recte la quale obliquatione indurà alteratione in esse de alchuna alteratione necessaria Sequirasi adonche da questa dispositione che sia punto perveniente a lo luco de la giratione del concavo del nerbo el qulae si stendeva sicoondo la recttudine de l’axe più verificato a tuti li punti de le forme [2.25] e ancora la obliquatione de li punti pervenienti in la superfitie de l’obliquatione ad propinque al punto de l’axe e più minore è più rimodo de megio perché la obliquatione non è si no per li anguli quali fosseno da le linee sopra le quale venghono da le perpendiculare le quali sono sopra la superfitie de la obliquatione e le linee continente cum la perpendiculare gli anguli minori. E la linea continente cum la perpendicolare gli anguli magiori.

E le linee radiale più propinque a l’asse meno dechienano sopra la superfitie de l’obliquatione e così contenghono cum la perpendiculare le quale sono in sopra la superfitie de la obliquationeli anguli minori e quelle che sono più rimote da l’asse più dechienano sopra la superfitie de la declinatione e cosi contenghono cum le perpendiculari angoli magiori. E le forme de le quale l’obliquatione è magiore el punto adonche el quale è sopra l’axe perveniente a lo luoco de la giratione del concavno del nervo è più manifesto de tuti li altri punti più propinqui a questo e più manifesto del più rimoto.

[2.26] E queste forme sono quelle che si estendono al nervo comune e da quelle comprende il’ultimo sentiente la forma de la cosa visa E quando questa forma perveniente a lo luoco de la giratione del concavo del nerbo è de diversa dispositione zioe che lo punto de l’asse è più manifesto de tuti l’altri punti e quello che è più propinquo a quello è più manifesto dopo la forma perveniente in lo nerbo comune da la quale comprende la vertù sensitiva la forma de la cosa visa sera e lo punto del quale [spazio bianco respondens] al punto de l’asse in la superfitie de la cosa è più manifesto de tuti li altri punti a la forma, e a lui propinqua è più manifesto.

[2.27] E quando se giud [Foglio 21 verso colonna b] icano le disposizioni de le cose vis e distinguanse le qualità de la comprensione del viso da le cose vise le quale comprende le viso insieme a la qualità a la qualità de la comprensione del viso da le parte de una cosa visa se trovaranno ad essere conveniente a questo che noi avemo dechiarato

Imperò quando lo aspitiente fosse in uno medesimo tempo oposito a molte cose visibile el viso suo fose quieto e non movesse quello troverà la cosa visa al megio del so viso più manifesto di quelle le quale sono da la parte de le latera di quello megio e che più propinquo al megio serà più manifesto. E sempre quando lo aspitiente hara guatato la cosa visa grande e lo viso de esso fosse oposito al megio di quella cosa visa e fosse quieto comprenderà el megio de quella cosa visa più manifesto di questa cosa de le estremitate o voi in le estremità. E questo si manifesterà bene quando fosseno molti visibile a lui propinquo e lo apsitiente fosse oposito a uni de quigli visibilia viso quieto perchè alora comprenderà de comprensione manifesta quello megio e cum questo comprenderà quigli i quali sono i li lati de esso meno manifestamente altramente più manifestamente (sic) e questo più si manifesta qando el sptio sopra el quale sono quigli visibili fosse longo perché alora sera tra la comprensione del megio e la comprensione de le estremità più diversità [2.28] da poi si questa tale spetia di moto movea el viso in lo aspitiente e serà oposito a quella cosa visa oltra quella cosa visa la quale inanci era oposita comprenderà questa siconda per comprensione debole e manifesta ma la prima ma la prima per comprensione debole.

E se fosse oposito a la estremità e guatila per comprensione più manifesta che in la comprensione de la prima dispositione sicondo la rimotione de essa da quello e cum questo comprenderà el megio per comprensione debole avingha che sia più presso e serà tra la comprensione del megio e apresso a la opositione in sua al megio di quello la diversità sensibili si manifesterà/ [2.30] adonche per questa experimetatione che la visione per modo del viso e per l’asse la quale noi habiamo [Foglio 22 recto colonna a] distinto è più manifesta de la visione per le estremità del viso e per le linee continente l’axe.

Dechiarato è adonche la visione serà per asse della piramide radiale più manifesta cha la visione per tute le linee radiale e che la visione per quello che è più propinquo a l’axe è più manifesto cha per quello el quale è più rimoto

[Capitolo 3]

[3.1]Il senso del viso non comprende de le cose visibile seno in lo corpo / ma nel corpo molte cose se congregano e advengono a esse molti cose e lo viso comprende di li corpi molte cose le quale sono in esse e che adivenghono a quelle e lo colore e una di quelle cose che adivenghono a li corpi e cosi similmemte la luxe e el senso del viso comprende l’uno e l’altro di quisti ne corpi e comprende anchora quelle cose oltra queste como / e la figura el sito e la magnitudine o voi grandecia el moto e alchune altre cose che noi distingueremo puoi. // e comprende anchora la similitudine di li colori e la similitudine de la luxe e la diversità de esse. E similmente anchora comprende la similitudine de li siti e di moti [3.2] e la comprensione di tute queste cose no è sicondo un modo, neanche la comprensione di ziascheduno di questi è solamente per lo senso.

E perché el viso quando comprende due individue / in un medesimo tempo e fosseno consimili in la forma e comprenderà l’individue e comprenderà e la similitudine// ma se la consimilitudine de due forme de dui individui no è / quelle forme neanche una di quelle [3.3] e quando el viso comprende l’individui da la forme o voi per le forme pervegniente al viso de dui individui / esso adonche comprende la consimilitudine de dui individui da la consimiltudine o voi per la consimilitudine de due forme perveniente da la forma al viso e la consimilitudine de due forme al viso e la consimilitudine de due forme no è <qu> esse forme né tertia forma propria a la consimilitudine.

[3.4] E ancho la consimilitudine de doe forme cum alchune convenentia convenentia (sic) / non si comprenderà adonche la similitudine de doe forme se non per la comparatione de uno a l’altro / E da la comprensione di quello in lo quale sono consimile e quando el viso comprende la similitudine e no e/ in quello la tertia [Foglio 22 recto colonna b] forma per lo quale comprende la similitudine. el viso adonche non comprende la similitudine de due forme se no per la comparatione de una a l’altra.

[3.5] E similmente comprende el viso la diversita de due forme diverse per la comparatione de luna a l’altra e [3.7] perché così è, la comprendione adonche del senso del viso da la consimilitudine de le forme e da la diversità di quelle no e sino per solo el senso sicondo la comperatione de le forme insieme [3.8] E anchora quando el viso comprende due colori de uno genere o voi de una generatione e fosse uno de quegli più forte de l’altro como è/ el colore verde del mirto e lo colore dil fistico che sono chiamati pestachij, comprenderà che sono virde e comprenderà che l’altro è de più viridità e distinguerà d tra queste due viridità la similitudine de quigli in la viridità e la diversità de quegli in la fortecia e debolità // [3.9] ma la distinzione tra quelle due viridità no è esso senso de la veridità perché el senso de la viridità e de la viridificatione del viso e da la viridificatione del viso da l’una e l’atra verdecia comprenderà che sono di una medesimo genere.

La comprensione adonche del senso adonche che altra viridita e più forte de l’altro e che due cose siano de uno medesimo genere e distintione de la coloratione la quale è nel viso no esso senso del colore. [3.10] E similmente quando dui colori sono consimile in fortecia e fosseno de uno medesimo genere. E perché el viso comprende dui colori comprende che siano di uno genere e che siano consimile in fortecia. [3.11]E similmente è la disposizione de la luxe apresso el viso perché el viso comprende la luxe e distingue la luxe tra la luxe forte e debole // [3.12] la comprensione adonche del viso quanto a la similitudine di colori e la diversità de essi e la similitudine de la luxe e la diversità de essa e la consimilitudine de le lineazione delle forme de le cose tra visibili e le significatione de li siti de esse no è se no per la comparatione de essi no è per lo senso solo. [3.13] E anche el senso del viso comprende la diafoni (22 verso a) tà de li corpi diafani e la diafanità de li corpi i quali sono in fine de la diafanità ma no comprende tale diafanità se no per comparatione perché la pietre diafane de quale diafanità è pocha no si comprendeno dal viso essere diafani se no da poi che egli serano oposite i la luxe e quando se comprenderà la luxe del de dietro si comprenderà che le sono diafane.

E similmente la diafanità de ziascheduno corpo <dia> diafano non si comprende dal viso se no da poi che sarà compreso el corpo avere la luxe la quale e da la parte de dietro de esso. E comprenderasse di questo per la distintione di quello corpo che da la parte de drieto del corpo diafano e diverso dal corpo diafano / [3.14] ma la comprensione di quello di quello (sic) che e da la parte de drieto del corpo diafano e diverso da quello corpo no è comprensione solamente del senso.

Ma e comprensione per ragione. E perché la diafanità no si comprende se Manca : Non comprehendetur nisi per signiationem no per distintione e ragione [3.15] e anchora la scriptura no si comprendera si non per la distintione delle forme de le litere e per comparatione de quelle simille alora le quale sono note al scriptore inanci. E similmente molte cose visibili quando si considererà la qualità de la compensione de quelle si trovarà che non si comprenderanno per solo senso ma per ragione e distintione. [3.16] E poiché cosi è non adonche ogne che si comprende dal viso si comprende dal solo senso ma molte visibile intentione si comprendeno per ragione e distintione cum lo senso de la cosa visa o voi de la forma visa, [3.17] ma el viso non ha virtu de distinguere ma la virtu distintiva distingue queste cose ma la distintione de la virtu distintiva in queste cose visibili no e si no mediante el viso.

[3.18] E ancho el viso anchora comprende molte cose vise per la cognitione e cognosce l’uomo essere huomo el chavalo essere cavallo quando prima hara veduto queste cose e Manca Socratem esset Socratem cognosce gli animali asueti ad esso e li arbore e le piante e le pietre quando hara veduto esse imprima e cosi altre cose consimile e cognosse tute l’intentione a lui asuete in le cose visibili [3.19] e non comprende el viso la quidita de alchuna cosa visa se non per la cognitione.

La cognitione adonche no si comprende per lo senso solo perché el viso non cognosse ogne cosa che lui vede prima e quando el [foglio 22 verso colonna b] viso hara compreso alchuno individuo e poi se partira da esso per longho tempo e poi hara veduto esso e non serà ricordante di quello non cognoscerà quello el quale lui ha conosciuto seno quando sera rimemorevole.

Se la cognitione adonche fosse comprensione per solo el senso serebe de mistieri quando el viso vedesse alchuno individuo el quale prima havea veduto che subito lo cognoscesse in la siconda visione sicondo tute le dispositione ma no è così [3.20] E perché la cognitione non e se no per la memoratione la cognitione adonche non e comprensione per lo senso solo // ma la comprensione per la cognitione è comprensione de la consimilitudine per alchuno modo di ragione perché la cognitione e la comprensione de la consimilitudine de due forme zioe de la forma che comprende el viso apresso la cognitione de la forma la quale comprendeva in l’altro de la cosa visa o de simile a lui in la prima volta e le volte primaie e però non serà cognitione se no per rimemoratione perché se la prima forma non serà presente a la memoria non comprenderà el viso la similitudine de due forme e cosi non cognoscerà la cosa visa.

[3.21] La cognitione è de la forma de alchuna individua e de la forma de la spetie de la cognitione adonche de l’individuo da la similatione de la forma de lo individuo la quale comprende el viso per la cognitione de l’individuo a l’altra forma la quale comprendeva prima // E la cognitione de la spetia e per la similatione de la forma de la cosa visa le altre forme simili a l’individui de la sua spetie prima comprendeva

[3.22] E la comprensione de la similitudine è comprensione per ragione la quale no è se no per comparatione de una forma da l’altra / la cognitione adonche no e [se non] modo de ragione ma questa ragione il testo latino e’ diverso, più comprensibile, il volgare qui pare in contradirsi ma questa ragione no si distingue da tuti le ragione perché la cognitione non sera per inductione de tuti le intentioni le quali sono in la forma ma era per signa quando adonche il viso comprende alchuna de le intentione le quale sono in la forma e sera rimemorante de la prima forma subito cognoscerà la forma ma non e cosi ogne cosa che si comprende per ragione perché più cose le quali se comprendono per ragione non se comprenderanno seno per la indutione de tute le intentione le quale sono in [foglio 23 recto colonna a] in quelle [3.23] perché quando uno scriptore in uno momento zioe di toto ara guatato la forma de a. b. c. d. Subito comprenderà che e a. b. c. d. de la comprensione adonche di quello e a precedente o e ultimo comprenderà che le a. b. c. d. e similmente se manca : si viedris DOMINUs scritpum l’ara veduto scripto subito comprenderà per cognitione e consuetudine e similmente ogni dictione cosi asuete quando el scriptore s le vedera diboto le comprendera sencia indigentia de distintione l’una da l’altra e non è così se lo scriptore hara guatato la dictione estranea scripta la quale lui non haveva veduto inanci perché el scriptore non comprenderà questa dictione sino da poi che lui hara distinto queste littere e da poi comprendera la dictione.

Ogne forma adonche la quale non hara prima veduto el viso ne simile a esso quando si comprenderà dal viso non comprenderà el viso che sia quella forma se no da poi che hara distinto tute quelle distintioni di quella forma o più di quelle [3.24] la forma consueta si comprenderà dal viso subito per comprensione de alchune intentione le quali sono in quella forma quello adonche che si comprende per cognitione si comprenderà per segno e no ogni cosa che si comprende per ragione si comprende per signa. E più intentione de le cose visibile non si comprendono se no per cognitione e non si comprenderà la quidità de alchuna cosa visa ne de alchuna cosa sensibileper altro senso si no per cognitione. E la virtù de la cognitione è congiunta a la virtù del senso e non si compie la virtù de le cose <vis> sensibili se no per cognitione [3.25] e la cognitione no è solamente per lo senso.

Le intentione adonche che si comprendeno per lo senso del viso alchune si compredeno per lo senso solo e alchune per cognitione e alcune per ragione e per distintione [3.26]e ancho più intentione de le cose visibili le quale si comprendono pe ragione e per distintione si comprendono in tempo molto picholoe non pare che la comprensione loro sia per ragione e distintione per la velocità de la ragione per la quale si comprendono queste intentione. Perché la figura la magnitudine, la diafanità del corpo e altre cose simile de le in [foglio 23 recto colonna b] per le intentione le quale siano in le cose visibile si comprendono in magiore parte per comprensione molto velocie e non comprenderà alora che la comprensione di quelle siano pe ragione e quando la comprensione e quando la comprensione di queste intentione è pe ragione no è se no per manifestazione de le proposizione di quelle e per la conversione o voi inancia de la vertù distinta altramente distintiva a queste ragioni. // Apresso adonche lo avignimento di questa forma comprende tute le intentione le quali sono in esse e così si distinguerano da esse apresso la comprensione. [3.27] E similmente l’argumentazione e ogne ragioni del quale le propositioni sono universale e manifeste non ha di bisogno la virtù distintiva alquanto tempo e anchora in comprendere le sue conclusione apreso lo intelecto de la propositione ma apresso lo intelecto de la propositione poco chiaro, cfr. in Smith: sed apud intellectum statim propositionis intelligetur conclusio è dilato se intenderà la conclusione e la ragione niente [3.28] E la ragione niente è che la virtù distintiva arguisca per comprensione e ordinatione de la propositione como si compone l’argumentatione per vocabula perché lo argumento che la conclude no è argumento sicondo el verbo ma sicondo la ordinatione de le propositione incomprensione del testo latino: ma sicondo la ordinatione dovrebbe essere né sicondo ecc.ecc.

Ma l’argumento de la vertù distintiva no è così perché la virtù distintiva comprende la conclusione sencia indigentia in parole e senza indigentia de ordinatione de propositione e de ordinatione de parole [3.29] Perché la ordinatione de le parole a la argumentatione no è si no un modo de quantità [qualitatis] de la comprensione de la vertù distintiva da la conclusione ma la comprensione de la vertù distintiva a la conclusione non ha bisogno del modo de la qualità neancho de le ordinatione neancho de la qualità de la comprensione. // [3.30] La intentione adonche visibile la quale si comprende per essere più molto veloce e no apare in la magiore parte perché la comprensione loro sia per ragione.

E ancho le intentione visibile le quale si comprendono per ragione e per distintione perché molte volte si comprendono per ragione e intende la vertù distintiva le intentione de essa se da poi la vertù comprenderà quelle per [foglio 23 verso colonna a] per cognitione senza indigentia de … a distintione de tute le intentione le quale sono in le siconde ma per li signi solomante e distinguerà quella conclusione per la cognitione sencia indigentia la distintione de tute le intentione le quale sono in le siconde ma per signi solamente e distinguerà quella conclusione per cognitione sencia indigentia de l’argumentatione che sereba ripetere o voi reiterare/ Et è esempio in in quello scriptore el quale prima vede la parola estranea [3.31] e similmente tute le intentione le quale si comprendono per ragione quando la propositione deesse fosseno manifeste e le conclusione vere imperò che quando l’anima hara inteso la conclusione essere vera e da poi molte virà a l’anima serà la conclusione quasi propositione manifesta e così quando l’anima vederà la propositione subito intenderà la conclusione sencia indigentia de l’argumentatione iteranda, zioe che se repetri.

E più intentione le quale comprende la vertù distintiva che le siano vere se no per ragione presumosi che siano propositione proprie e che non si comprendano se no per natura e per intelecto e non per ragione verbi gratia zioè per gratia de lo essempio s. zioè che el tuto sia magiore de la sua parte e pensasi che la natura de lo ‘ntelecto giudiche che la comprensione de la verità de esso non è per ragione // ma el tuto essere magiore de la parte non si comprenerà si no per ragione e perché la distintione no na la via a comprendere che el tuto sia magiore de la sua parte si no dopo che hara inteso la distintione del tuto e de la parte e la intentione de la maiorità perché se no lo hara inteso la intentine de le parte no intenderà la intentione del tuto.

La intentione del tuto no è no è si no comunità e la intentione de la parte no è sino aliquidità zio cosa alchuna o voi parte del tuto e la magiorità si è la relatione in l’altro zioè è uno rispecto che chade tra el tuto e la parte. E la intentione del magiore è quello el quale è equale a l’altro e anche più che l’altro e la probatione che ogne tuto è magio[foglio 23 verso colonna b] re de la sua parte è che si riferischa a lui cum alchuna equivalentia e agiunghasi esso a li avanci e per la convenienza de la intentione magiore cum l’intentione del tuto sia magiore de la sua parte.

E la comprensione de esso che el tuto sia magiore de la parte no è si no per questa via la comprensione adonche de esso non è sino per ragione ne per natura de l’intelecto e quello è magiore l’intelecto no è sino la comprensione de la convenientia de la intentione del tuto e de la intentione del tuto e de la intentione magiore in l’argumentatione solamente [3.33.] e l’ordinatione de questo simile è questa ogne tuto agiugne sopra la parte e ogne adente o voi ogne cosa che agiugne a l’altro e magiore de esso adonche ogne tuto è magiore de la sua parte // e la velocità de la comprensione de la virtù distintiva circa la concluxione no è si no perché la propositione universale è manifesta ma la comprensione de la virtù distintiva ch’el tuto sia magiore de la sua parte è per ragione e perché la propositione universale è manifesta a lui comprenderà la conclusione apresso lo advignimento de la propositione de la minore particulare <da> aditione del tuto so a intentione del tuto sopra la parte.

E perché la verità di quella conclusione in simili modo è verissima in l’anima e presente a la memoria o voi in la memoria quando virà quando virà (sic) la probatione da esso recieverà quello lo ‘ntelecto senci ingi digentia de argumentatione che se habie a ridire ma per la cognitione solamente // [3.34] E ogne cosa di questo genere è chiamato dagli uomini propositione prima e pensano si comprenda per solo intelecto e che non sia di bisogno in la comprensione de la verità contra esso se no per solo intelecto. E la ragione è che si comprendeno tosto.

[3.35] Similmente adonche quigli de chui la propositione sono universale e manifeste si comprendono in tempo insensibili da poi quello che se simola l’intelecto comprenderà si che la verità de la conclusione si certifiche e apara ne l’anima alora si farà conclusione quasi propositione manifesta e sicondo [foglio 24 recto colonna a] questo modo serà la comprensione de la vertù distintiva a più intentnione de le quali si comprendono per ragione in tempo sencia bisogno che si facia altra argumentatione.

[3.36] E ancho molte volte apare la qualità de la comprensione de le intentione di li visibili per ragione e per cognitione perché la comprensione di quigli non è velocie è perché la comprensione de la qualità de la comprensione è se no per lo primo e secondo argumento dopo el primo per lo quale fue la visione ma la vertù distintiva no usa questo argomento sicondo in lo tempo in lo quale comprende alchuna intentione visibile neanche distingue como comprende quella intentione neancho po per la velocità de la comprensione de quella a le intentione comprense per la cognitione e per l’argumento del quale la propositione sono manifeste e cierte ne l’anima / e per questo non se sente la qualità de la comprensione de la verità di più propositione vere le quale si comprendeno per la cognitione. E la radise de la firmatione de la verità de esse e per la ragione e lo agiungimento de esso.

E perché queste propositione advengono a la virtù distintiva solamente giudicha che le siano vere per la cognitione ma a presso la cognitione non cierca como prima fosse affirmata la verità neancho cierca como comprende che siano vere apresso lo advignimento de esse e ancho el sicondo argomento comprende la virtù distintiva la qualità de la comprensione de esso a quello che lui comprende no è argomento in fine de la velocità ma a de bisognode consideratione perché la comprensione si diversifichano. E alchune sono per ragione de lo ‘ntelecto e alchune per cognitione e alchune per consideratione e alchune per distintione la comprensione adonche de la qualità de la comprensione e la comprensione la quale è de questa maniera di comprensione no è si no per argumento e per distintione no velocie no apare molte volte la qua [foglio 24 recto colonna b] lità de la comprensione de le cose visibile le quale si comprendono per ragione apresso la comprensione.

[3.38] Ed è anchora l’huomo nato a distinguere senza dificultà e ad arguire sencia faticha e non si avede che arguisca si no quando arguisse cum difficultà ma quando no usa dificultà e cogitatione o voi pensamento non si avedi che arguischa.

Li argumenti adonche usati di quali le propositione sono manifeste e non hano di bisognio di dificultà sono ne l’uomo naturelmente e pero non s’avive quando comprende la conclusione de esse, che comprende quelle per argumenti.// E significhasi che l’uomo è nato a distinguere ad arguire e che lui arguisse i no se avide di quello che lui arguisse e apare in lo primo incremento o vo acrisimento perchè ello comprende più cose como fa l’uomo perfecto distinguente e usa molte operatione per distintione e gratia de lo esempio perché i principij la traduzione latine è diversa, vedi Smith: Verbi gratia quia puer, quando ei demostratur [pueri] quanto sono demostrati a lui prima due cose de uno medesimo genere come sono due pome o voi due mele spere e uno sia più bello dell’altro torà el più bello e lassiara stare ma la electione de la cosa più bella è per la comparatione a l’altra zioè per comparatione de una cosa a l’altra cosa, e la comprensione de la cosa più bella che sia più bella è che la spucilente cosa e bruta sia bruta e similmente eliegetti una cosa più bella tra le altre belle zioiè che non eliegia sino dopo sino dopo la comperatione de una de quelle cose belle a l’altra e per la comprensione de la forma de ziascheduna de esse e comprensione de lo argumento de la belecia de la più bella cosa sopra la meno bella.

E la ellectione de la più bella no è per propositione utile che dicha quello che è più bello e migliore e che fia migliore fia più digno a essere ellecto adonche lui usa questa propositione e di far[l]o e non si n’avede o voi che non sente quella tale propositione // [3.39] e perché così è el [foglio 24 verso colonna a] fanciullo adonche arguisse e distinguisse e non è dubio che el fanciulo non sa quello che sia l’argumento neancho s’avedi de quando arguisse e non sa se lui arguisse o no e se alchune anchora havesse intentione de amaestrarlo quello ceh fosse l’arguire no lo intederebe e quando el fanciulo arguisse no intende che sia l’argumento.

L’anima umana è nata senza dificultà e fatigha e no s’avede l’uomo a presso la comprensione de la cosa che così sia e che sia per l’argumento ma le intentione le quale se comprendeno per ragione non sono seno intentione manifeste perché le propositione non sono molto manifeste

Per ché gli argumenti hano dificultà per le quale si comprendono da l’uomo forsi avede che lui comprenda per ragione quando le serano de vera distintione.

Già dechiarato è de ogne cosa la quale noi habiamo detto che lachune intentione le quale si comprendeno per lo viso si comprendeno per lo senso solo e alchune per cognitione e alchune per distintione e argumento e ragione e la qualità de la comprensione de le intentione particulare per lo viso non appare per la msgiore parte per la velocità di questo che si comprende per cognitione e per la velocità de l’argumento, per le quale le intentione visibile perché la virtù distintiva è nata a distinguere e ad arguire senza faticha e dificultà ma per natura e consuetudine [3.40] e no ha de bisogno che si ripeta più argomentatione e quella virtù in comperatione de alchuna de le intentione particulare le quale molte serano state vedute [3.42] e comprese per ratione e per distintione le quale sono in l’anima si che l’uomo no recieve la quiete ne le riposamento di quelle ha principio sensibile perché lui ha de pueritia che aprende le cose visibile e da la pueritia o da la fanciulecia [foglio 24 verso colonna b] è in lui <al> alchuna distintione e spetialmente la distintione per la quale si comprendeno le distintione sensibile esso adonche comprende la intentione sensibile per ragione e per distintione e aquista la cognitione de le intententione sensibile.

E molte volte si rendeno quello intentione sensibile a quella successivamente perfino che si ripossino in l’animasua e cos+ ancho non si avegha de la quiete de esse e così quando serà venuta ne l’anima sua comprenderà anchora apresso lo suo adiugnimento per cognitione e cum questo no schorgie la comprensione de la qualità de la comprensione ne la qualità de la cognitione ne perché modo si riposi la cognitione di quella intentione della sua anima. Tute adonche le intentione particulare le quale comprendano per ragione e distintione e molte volte si rendeno già sono compresi dall’uomo in lo tempo passato e sonosi riposati ne l’anima e fata è la forma universale quiesente e riposantese da ziascheduna <parte> intententione de le particulare.

Comprendesino adonche queste intentione sencia argumentatione ripetenda zioè che se debie ridire la quale prima lui fieci e sencia ragione per la quale comprensa fo la verità di quella intentione e sencia comprensione de la qualità de la cognitione apresso la comprensione e niente rimarebe che havebisse bisogno de argumentatione che convegnesse redire se no le intentione particulare le quali sono in li individui particulari como la figura in la cosa individua in la cosa visa signata o veramente el sito de la cosa visa individua cum lo colore de l’altra cosa visa indvidua e a lei simiglievole. E sicondo queste modo o quisti modi serà la comprensione de tute le intentione particulare le quale sono in le cose visibile

[3.43] E quando serano dechiarate tute queste cose incomincaremo [foglio 25 recto colonna a] ora a dechiarare la qualità de la comprensione de ziascheduna de le intentione particulare le quale si comprendeno per lo viso e le qualità per gli argumentiper li quali aquista la virtù distintiva le intentione comprese dal senso del viso.

[3.44]Le intentione particulare quale si comprendono dal viso sono molte e generalmente se dividono in vintidue, zioè 22 / e sono queste/ la luxe / el colore / la remotione / el sito / la corporeità / la figura / la magnitudine / la continuatione /la discretione / la separatione / el numero / el moto / la quiete / l’aspretia / la levità / la diafanità / la spissitudine / l’umbra / la oscurità / la belecia / la turpetudine o voi la brutecia / e lo consimiltudine. E la diversità in tute le intentione particulare e in tute le forme composite de le intentione particulare // Queste sono adonche tute quelle cose che si comprendeno per lo senso del viso e si alchuna intentione visibile [sicut ordinatio] si potrà collocare sotto el sito e la scriptura e la pictura si colochano soto la figura e ordinatione.

E cosi como la rectitudine e la curvità e la concavità e la conessione le quale si colochano soto la figura / e la moltitudine e la parvità le quale si colochano soto el numero / e come la qualità e l’agumento che si colochano soto la consimilitudine e diversità e l’alacrità o voi aligrecia del viso e la tristitia la quale si comprendano da la forma de la facia si colochano adunque sotto la figura / e così come el pianto se comprende da la figura de la facia cum lo moto de le lacrime si colocha adonche sotto la figura e lo moto.

E così como l’umidità e la sicità le quale si collocano sotto el moto e la quiete // E perché la humidità si comprende per lo senso del viso e lo senso del viso no si comprende sino per la liquidità del corpo humido e per lo moto de una parte de quello inanci a altra.

E la sicità si comprende per lo senso del viso sino per la concussione de le parte del corpo secco e per la privatione [foglio 25 recto colonna b] del moto de la liquidità.

E similmente ziascheduna intentione particulare comprensa dal viso si colloca sotto le parti le quale noi habiamo predetto e tute le intentione visibile sono come le habiamo detto di sopra [3.45] e perché così e la distintione e la cognitione de le forme e de li signi di quigli non serano seno per la distintione de la virtu distintiva de le forme o vo da le forme perveniente adentro el concavo del nerbo comune apresso la comprensione del ultimo sentiente quelle per la cognitione de li signi di queste forme. [3.46] e ancho lo corpo sentiente esteso da superfitie del membro sentiente perfino al concavo del nerbo comune zioè el spirito visibili è sentiente per tuto perché la virtù sensitiva è per lo tuto di questo corpo quando si estende la forma da la superfitie del membro sentiente perfino el concavo del nerbo comune ziascheduna parte del corpo sentiente sentirà la forma e quando pervirà la forma in lo concavo del nerbo comune si comprenderà da l’ultimo sentiente e alora serà distintione e argumentatione.

La virtù sensitiva adonche sensitiva sente la forma de la cosa visaper tuto el corpo sentiente estensa da la superfitie da la superfitie (sic) del membro sentiente perfino al concavo del nerbo comuno e la vertù distintiva distingue le intentione le quale sono in la forma apresso la comprensione de l’ultimo sentiente e da la virtù distintiva.

E dechiarassi per questa dispositione che la virtù sensitiva sente lo luoco del membro sentiente in lo quale perviene la forma perché non sente la forma se non in lo luoco dal quale perviene o veramente in lo quale perviene la forma// [3.47] E dechiarato è

In lo capitulo precedente che ziascheduno punto de la superfitie glatiale [foglio 25 verso colonna a] si stende la forma sicondo una vertitione continua cu[m] esso el quale è in quello de la obliquatione e curvatione perfino che pervengha a uno punto de lo luoco in lo quale perviene la forma in lo concavo del nerbo comune e perché così è la forma adonche perveniente in la parte de la superfitie glatiale da quella parte a l’altra parte del nerbo comuno.

E le cose vise diverse le qale si comprendeno insieme in uno medesimo tempo si stende la froma di quelle a lo luoco cierto de lo concavo del nerbo de lo glatiale comune e pervenghono le forme di tute quelle cose in se insieme quando adonche serà oposito ad alchuna cosa visa la forma de la luxe e del colore di quella cosa visa pervenghono in la superfitie del glatiale e si stende sopra la vertitione determinata le quale noi habiamo detto sicondo la sua ordinatione e figura e forma perfino che vengha al concavo del nerbo comune e comprendesi da la virtù sensitiva apresso lo pervegnimento de esso in lo corpo de glatiale e apresso el pervegnimenti de esso in tuto el corpo sentiente da poi el pervignimento suo si comprenderà in lo concavo del nerbo comune da l’ultimo sentiente e la vertù distintiva distingue tute le intentione le quale sono in quella o voi in essa e la forma e la forma del colore non pervenghono al concavo del nervo si no perché el corpo sentiente estenso in lo concavo del nerbo si colora da la forma de la luxe e del colore e illuminasi sa la forma de la luxe e perviene la forma de al concavo del nerbo comune e serà parte del corpo sentiente el quale è in lo concavo del nerbo comune al quale perviene la forma de la cosa visa colorata del colore di quella cosa visa e illuminata de la luxe la quale è in quella cosa visa. E se la cosa visa harà uno colore serà quella parte del corpo sentiente [foglio 25 verso colonna b] de uno colore.

E se le parte de la cosa visa fosse de diversi colori serano le parti di quella parte del corpo sentiente el quale è in lo nerbo o voi in la concavità del nerbo comuno de diverso colore e l’ultimo sentiente comprenderà el colore de la cosa visa per la coloratione la quale lui truova in quella parte.

E la virtù distintiva comprende più intentione particulare le quale sono in la cosa visa da la distintione de le intentione le quali sono in quella forma da essa e zioè da la ordinatione de le parte de la forma e da la figuratione di quello el quale esso contiene la forma per la figuratione de le parte e per la diversità de li siti e de li ordinatione e le quale sono in le parte di quella forma e per la consimilitudine e per la diverità di quelle. [3.48] E ancho la luxe veniente la cosa visa colorata sl viso non perviene per sé senza el colore e la forma del colore veniente da la cosa visa colorata al viso non viene senzia luxe sola e non viene la forma de la luxe e del colore le quale sono in la cosa visa sino admiste ne ancho comprende quelle l’ultimo sentiente se no admiste e niente meno con questo el sentiente comprende la cosa visa illuminata e la luxe apparente in la cosa visa è diversa dal colore e questa aprensione è distintione.

La distintione no è se no de la virtù distintiva non sensitiva pure cum comprensione di questa intentione da la virtù distintiva questa distintione si riposa ne l’anima e non ha de bisogno de argumentatione che s’abia a rifare a presso al suo argumento de ziascheduna forma ma si quieta ne l’anima e la luxe la quale è in essa è diversa da lo colore el quale è in essa. // <E la distintione> E la comprensione de la virtù distintiva che la luxe accidentale la quale è in la cosa colorata è diversa dal colore lo quale è in esso e perché sopra una cosa visa si diversificha la luxe e alchuna volta si se augmenta e al [foglio 26 recto colonna a] alchuna volta se diminuisse e cum questo rimane el colore d’esso medesimo avengha che se diversificherebbe la sintilatione del colore sicondo la diversità de la luxe e niente meno el genere non si identifica. E ancho forsi la luxe accidentale perviene a la cosa visa dal forame o voi per lo e quando ello serà opillato quello forame oscurassi quella cosa visa.

Per la comprensione adonche de la virtù distintiva contra la diversità de la luxe sopra le cose vise e per la comprensione sua contra la illuminatione de la cosa visa de alchuna volta per privatione de la luxe si da quella alchuna volta comprende che i colori i quali sono in le cose vise sono diversi da la luxe <da> la quale adviene in quigli la forma de al quale adonche comprende el sentiente de la cosa visa colorata è forma admista de la forma de la luxe de la forma de la luxe e de la forma del colore le quale sono in la cosa visa e la virtù comprende che le colore el quale è in esso è diverso da la luxe la quale è in esso e questa comprensione è comprensione sicondo la cognitione apresso lo advignimento de la forma in lo sentiente perché già si riposa nel l’anima che la luxe de ziascheduna forma admista a la luxe ed al colore è diversa dal colore el quale è in essa// [3.49] e la prima cosa la quale comprende la virtù distintiva de le intentione le quale sono apropriate a la forma e a la quidità del colore, zioè che cosa è il colore. La quidità del colore non si comprende da la virtù distintiva se no <da> per la cognitione el colore de la cosa visa fosse de colori uxati e la comprensione de la quidità del colore da virtù distintiva sicondo la cognitione no è sino da la compratione de la forma del colore a le forme le quali comprendeva inanzi da le forme simile <a lei> a quello colore.

Perché el viso quando harà compreso quello colore rosso comprenderà ch’el sia rosso [foglio 26 recto colonna b] si no perché cognosce quello e questa cognitione non è si no per l’asimilatione de la forma de la forma sua a le cose le quale comprendeva prima.

E se el viso no havesse compreso mai el colore rosso se no ora non saperebbe apresso la comprensione de lo rosso che sia rosso. Quando adonche el colore fosse dai colori asueti o voi uxati si cognoscerà dal viso sicondo la cognitione. E se fosse da li stranei siché il viso no havesse mai compreso inanci tale colore no si comprenerà dal viso che cognosca quello ma assimilirà quello ai colori propinqui a quello i quali i colori lui prima cognosceva.

La radixe adonche de la comprensione di li colori è solamente dal senso da poi quando in altre volte ritornassi sopra el viso si comprenderà secondo la cognitione zioè di che maniere sarà quello colore. [3.50] e la quidità de la luxe anchora non si comprenderà dal viso se no per la cognitione perché el viso cognosce lo lume del fuocho e lo lume del sole e distingue e tra esso e lo lume della luna e del fuocho.

La comprensione adonche de la quidità de ziascheduna di queste lucie dal viso no è si no per cognitione [3.52] da poi ogne cosa che si comprende per lo senso del viso dopo la luxe ee el colore non si comprenderà per lo senso solo ma comprenderasso per distintione e e argumentatione cum lo senso perché ogne cosa che si comprende per argumentatione e distintione non si comprendeno si no per la distintione de le intentione le quale sono in la forma sensibili. E similmente ogne cosa che si comprende per cognitione non si comprende si no per comprensione de li signi i quali sono in la forma sensibile. E le intentione le quale si comprenderano per distintione e argumentatione non si comprendeno si no con lo senso de la forma.

La luxe la quale è in lo corpo illuminato per sé si comprende dal viso sicondo el suo essere e per sé da quello senso e la luxe e lo colore [foglio 26 verso colonna a] i quali sono in lo corpo colorato illuminato de lume accidentale si comprende dal viso insieme admista e per lo solo senso.

La lux adonche essentiale si comprende dal sentiente per la illuminatione del corpo sentiente el colore si comprende dal sentiente per l’alteratione de la forma del corpo sentiente e coloratione de esso e cum così fatta comprensione de luxe dal corpo sentiente amisto cum quello colore. El sentiente adonche comprende dal corpo apresso el pervignimento de la forma del colore ad esso la luxe colorata e comprende esso apresso el pervegnimento de la forma de la luxe essentiale in esso la luxe sola e queste due cose solamente e queste due cose solamente si comprendeno dal viso per lo senso solo.

[3.53] E ancho dicimo che la comprensione del colore in quanto in quanto è colore inanci la comprensione de la quidità del colore zioè che el viso comprende el colore e sente che le colore inanci che elle senta de qua che siacolore perché apresso el pervegnimento de la forma in lo viso si colora el viso e quando si colora el viso sente che è colorato e così sente el colore. Da poi per la distintione del colore e per la comperatione de esso a li colori noti el viso cmprende la quidità del colore. La comprensione adonche del colore in quanto colore è inanci la comprensione de la quidità del colore e serà la comprensione de la quidità del colore per cognitione.

E la significatione che el viso comprende el colore in quanto è colore inazi che conpreda de che maniera sia quello colore e che visibili di quale sono le forte forte [colores sunt fortes] como è la viridità proffunda e la foschecia e altre cose simiglievole quando fosse in luoco obscuro no tropo no si comprendono dal viso in quello luoco se no perché el colore è oscuro solamente ma niente meno sente che siano un colore in lo principio de la comprensione. E quando el luoco non fosse tropo obscuro e fosse il viso molto risguardante comprende che maniera è quello colore e se la luxe si augmenta e cresca in quello luoco dechiarassi ad [foglio 26 verso colonna b] onche per questa experimentatione che lo viso comprende el colore in quanto colore inanci che ello comprenda de che se sia colore.

[3.54] e quello che comprende el viso dal colore in lo principio de so adiungnimento al viso e coloratione è lo colore è quasi obscurata o umbra quando el colore fosse sotile. E se la cosa visa fosse de diversi colori comprenderà per la forma di quella cosa visa la obscurità de le parte de diversita qualità sicondo la fortecia e la debilità o veramente quasi umbre diverse in la fortecia e la debilità la prima cosa adonche che comprende le viso de la forma del colore è la mutatione del membro sentiente e la coloratione de esso ch’è obscurità o veramente similitudo a la obscurità.

Da poi lo sentiente disitnguerà quella coloratione e se la cosa visa fosse illuminata distinguerasse quello colore dal viso e comprenderasse la sua quidità quando la fosse dai colori i quali molte volte comprendeva e si la fosse dei colori li quali veramente comprendeva in minnimo tempo e in lo istante sicondo tra el quale el primo in lo quale comprende el colore in quanto è colore no è sensibile tempo ma si fosse di colori non manifesti i quali el viso no ha compreso inanci se no rade volte e che fosse stato in luoco obscuro de luxe debole non si comprenderà dal viso la sua quidità si no in tempo sensibili. E se la cosa visa fosse obscura e non fosse in essa si no pocha luxe como quello si comprende in la nocte e in luoci molto oscuri non si distinguerà dal sentiente si no de essa la oscurità solamente.

Dechiarato è adonche da la comprensione de li colori in gle luoci obscuri che la comprensione del colore in quanto è colore è inanci a la comprensione de la quidità [3.55] e la significatione anchora che el viso comprende il colore in quanto colore è perché el viso quando ello comprende el colore estraneo el quale non vide mai inanci comprenderà che le colo [foglio 27 recto colonna a] re cum questo non s’abia de che sia colore e quando serà molto contra lui assimilara quello al più propinquo colore simiglievole a lui.

[3.56] De queste sperimentatione adonche se dechiara perché per dechiaratione manifesta che la comprensione del colore in quanto è colore serà inanci de la quidità del colore, e dechiarato è per queste experimentatione che la comprensione de la quidità del colore non serà se no per distintione// Quello adonche che comprende el viso per solo senso no è si no colore in quanto è colore e luxe in quanto luxe oltra queste cose non si comprende per lo senso solo se no per distintione e argumentatione e cognitione. [3.57] E ancho dixiamo che la comprensione de la quidità del colore no è sino in tempo perché la comprensione de la quidità del colore no è se no per distintione e assimilatione.

Ma la distintione no è si no in tempo adonche la comprensione de la quidità del colore no è si no in tempo. E la significatione manifesta che la comprensione de la quidità del colore no è si no in tempo e quello che apare in lo <illegibile> [troco] apresso el moto de esso perché quando in lo trocco fosseno tinture diverse e quelle tinture fosse linee estense dal megio de la <linea manifesto> superfitie manifesta e da la parte del suo collo per fino al fine della sua circumferentia perché quando el trocco fosse circumgirato de uno forte moto e alchuno l’avesse guatato comprende tuti li suo colori in uno diverso da tuti li colori i quali sono in esso come fosse colore composito de tuti li colori di quelle linee e non comprenderà la lineatione né la diversità de li colori e questo comprenderà ello quasi quieto quando el moto de esso fosse molto forte perché ziascheduno punto non se ficha in uno medesimo luoco per tempo sensibile ma in minore tempo gira tuta la circumferentia sopra la qua [foglio 27 recto colonna b] le si rivolgie perviene adonche del viso punto nel viso sopra la circumferentia del circulo in lo viso e lo viso non comprende el colore di quello punto in minimo tempo se no da tuta la circonferentia del circulo perveniente in lo viso comprende adonche el colore di quello punto in minimo tempo circugirato e similmente tuti li punti i quali sono in la superfitie del trocco si ché el viso comprende le colore de ziascheduno de quigli sopra tuta la circonferentia del circulo sopra e la quale è el moto di quello punto in minimo tempo e tuti li punti di quali la rimotione dal centro è equale si moveno apresso la circonferentia del trocco sopra una medesima circonferentia de circulo.

E aviene adonche per questo che aparischa de ziascheduno punto di quali la rimotione dal centro è equale sopra la circonferentia de uno medesimo circulo in minimo tempo che serà tempo di rivolutione pe la quale cosa aparerà i colori de tuti li punti in tuta la circonferentia di quello circulo admixti e per questo si comprende le colore de la superfitie del trocco quasi colore uno admixto de tuti i colori i quali sono in la sua superfitie. [3.58] Se adonche el viso avesse compreso la quidità del colore in uno istante e no vi fosse bisognato a comprendere la quidità tempo (sic) harebe compreso in uno istante e ziascheduno de l’instanti del tempo in lo quale si move el trocco la quidità de tuti li colori i quali sono in lo trocco distinti apresso el punto Perché se non fosse di bisogno tempo a comprendere la quidità de essi comprenderà quigli in la parte del tempo de la revolutione e in ziascheduno degli instanti del tempo de la rivolutione apresso el moto di quigli como apresso la quiete de essi perché la quidità de tuti li colori visibili uxati in la quiete e in lo moto sono de uno modo no mutato // in ziascheduno adoche istante ne quali si muove [foglio 27 verso colonna a] la cosa visa no si muta el colore de esso e quando el viso non comprende la quidità de li colori i quali sono in la superficie del [troco qui e nelle due successive ricorrenza della parola troco (trottola) l’amanuense lascia un spazio vuoto. Da notare che anche le altre occorrenze del termine si vedono esitazioni, evidentemente chi scrive non sa cosa sia l’oggetto di cui siparla nel testo ] quando el troco se moverà de uno moto veloce comprenderagli quando el troco serà reposantesi e de moto tardo perché così el viso adonche non comprende la quiete [quiditatem] del colore salvo se no e fusse el colore in uno medesimo luoco in tempo sensibili o fosse in tempo moto in tempo (sic) sensibili del quale la quantità non è opera nel sito di quello colore dal viso per operatione strania

[3.59] E dechiarassi adonche per questa dispositione che la comprensione de la quidità non serà si no in tempo perché quando el viso non comprenderà la quidità del colore el quale si comprende per lo senso solo in tempo e maximamente li fa bisogno de la comprensione in tempo in le intentione visibile le quale se comprendono per distintione e per argumentatione // la comprensione adonche de la qualità de le cose visibile e la comprensione per cognitione e la comprensione per distintione e argumentatione non serano si no in tempo ma molte volte serano in minimo tempo.

[3.60] E ancho diremo che ‘l colore in quanto colore e la luxe in quanto che luxe non si comprendera dal viso se no in tempo / zioè che l’istanti apresso el quale serà la comprensione del colore in quanto in quanto colore e la comprensione de la luxe in quanto luxe è diveros da l’istante el quale è primo istante in lo quale contige la superfitie del viso l’aere pertanto la forma perché del colore in quanto colore e la luxe in quanto luxe no si comprendeno da l’ultimo sentiente se no dopo il pervegnimento de le forme al concavo del nerbo comuno no è senon siano i pervinienti de la luse dai forami per i quali intra la luxe in gli corpi opositi a quigli forame e lo pervegnimento de la luxe dal forame al corpo oposito al forame non serà si no in tempo avengha si na [foglio 27 verso colonna b] sconde al senso perché el pervignimento de la luxe del forma al corpo oposito non po schampare se no per l’uno de dui modi zioè che la luxe vengha in la parte de la lucie vicinante al forame inanci che vengha a l’altra parte sequente da poi pervirà a l’altra parte da poi a l’altra per fino che virà al corpo oposito al forame o che la luxe pervengha in tuto l’aere megio tra el forame e lo corpo oposito al forame insieme.

Se adonche l’aere recieve la luxe successivamente non perviene la luxe oposita se no per moto ma no serà el moto se in tempo ma si tuto l’aere era ricievuto la luxe insieme el pervignimento de la luxe anchora … i l’aere dopo che era in quello che non è si non è si no in tempo avengha che se naschonde al senso perché quando el forame per lo quale entra la luxe fosse opilato o voi chiuso e da poi fosse rimosa quella cosa che opilava l’instante in lo quale fo rimossa quella cosa la quale opilava e da la prima parte del forame in lo quale fosse discoperto l’aere el quale è in lo forame da la parte de la luxe è diverso da lo istante apresso al quale perviene la luxe in l’aere continuato cum quello aere sicondo tute le dispositione perché la luxe non perviene in alchuna parte de l’aere la quale è in lo forame il quale è coperto con la luxe se no da poi che serà discoperta alchuna parte del forame contra la luxe e nisuna parte del forame in minore tempo de uno istante, ma lo istante non se dividi. Niente adonche de la luxe perviene adentro del forame in quello instante in lo quale fosse discoperta quella parte del forame perché quello il quale è discoperto del forame in uno istante non si discopre successivamente neancho quello che se discopre da uno forame in uno istante è parte de alchuna quantità perché non si dischuopri in uno istante ne el punto è bisognoso di quan [foglio 28 recto colonna a] como la linea è carente de latitudine perché non si rimuove el coperiente da quello che ha longitudine e latitudine si no successivamente adonche si farà per lo moto e si di fa per lo moto si fara si no in tempo.

E quello che se dischuopre dal forame in uno istante ha bisogno de latitudine. [3.61] è adonche punto o linea ma el punto è bisognoso de quantità e la linea è bisognosa de latitudine no è parte de l’aere. El punto adonche bisognoso de quantità e la linea carente de latitudine el quale è punto che si dischuopre dal forame in uno istante no è se no fine de alchune parte o voi de alchune de le parte de l’aere el quale è tra el forame no parte de aere el punto che è bisognoso de quantità non recieve la luxe neancho la linea carente de latitudine perché niente recieve lucie si no è corpo e perché così è niente perviene de la luxe in l’aere el quale è intra in lo forame in istanti in lo quale se dischuopre el primo che si dischuopra el fora lo istante adonche el quale è lo primo istante al quale perviene la luxe in l’aere el quale è in tra el forame o in la parte de esso è diverso da lo istante in lo quale si discuopre el primo che si dischuopre dal forame. Ma tra ziaschedune due istanti è tempo in megio la luxe adonche non perviene da l’aere el quale è fuori del forame al’aere el quale è dentro dal forame se no in tempo ma quello tempo molto se nasconde al senso per la velocità de lo recievimento de le forme de la luxe da l’aere.

[3.62] E simiglievolemente quando el viso fosse opposito a la cosa visa da poi che no era così e fosse stato l’aere portante al forame [formam] de la cosa visa contigente la superfitie del viso da poi che niente fosse da l’aere dafferente o voi portante la forma a dentro el concavo del nervo comuno se no in tempo ma el senso carente o voi bisognoso de la via de la comprensione di questo tempo per la sua parvità e per lo so erore e per [foglio 28 recto colonna b] la debilità soa a comprendere quello che in fine de la parvità questo adonche tempo rispecto del senso è como uno istante.

[3.63] E ancho el membro sentiente non sente le forme adveniente a esso si no quando patisse da quelle no sente adonche el colore in quanto colore e neanche la lucie in quanto che lucie si no da poi che ha patito da la forma de la luxe e del colore, ma la passione de la forma de la luxe del membro sentiente da la forma de la luxe e del colore è alquanta alteratione no è si no in tempo el viso adonche non comprende el colore in quanto colore ne la luxe in quanto luxe se non in tempo. E in lo tempo in lo quale si stende la forma da la superfitie del membro sentiente al concavo del nervo comune serà comprensione del colore in quanto colore e de la luxe in quanto luxe da la virtù sentiente che è in tuto el corpo sentiente e apresso al pervegnimento de la forma in lo concavo del nervo comune serà comprensione del colore [in eo, quod est color et lucis in eo] in quanto è la luxe da lo ultimo sentiente.

La comprensione adonche del colore in quanto è colore e de la luxe in quanto è luxe è nel tempo sequente al tempo in lo quale perviene le forma a <da> la superfitie del membro sentiente al concavo del nervo comuno. [3.64] E ancora lo istante el quale è primo a presso el quale pervenisse la forma il la superficie del viso è diverso da lo instante el quale è primo instante in lo quale [aer] defferente la forma contige el primo punto de la superfitie del viso quando el viso fosse oposito a la cosa visa da poi che non fosse stato cusì da poi che l’ochio avesse aperto le palpedre po’ che le fosseno chiuse perché quando fosse così el primo che contigi la superfitie del viso de l’aere o voi da l’aere defferente la forma di quella cosa visa è uno punto o linea carente de latitudine dopo una parte dopo l’altra perfino che si facie aere defferente la forma parte de la super [foglio 28 verso colonna a] fitie in la quale perviene la forma e apresso al contacto di quello punto carente de la quantità o veramente de la linea carente de la latitudine de la superfitie del viso al punto carente de la quantità ino anci a la linea carente de la quantità de la superfitie de l’aere defferente la forma / niente perviene de la forma o voi da la forma de la luxe e de colore in la superfitie del viso perché el minimo in la sueprfitie del viso in cui perviene la luxe o la forma del colore e no serà se no la superfitie/ in lo istante adonche che contige il punto in lo quale contige el punti de la superfitie del viso el primo primo punto de l’aere defferente la forma niente perviene in la superfitie del viso.

Lo istante adonche che è primo istante apresso al quale perviene in la superfitie del viso è diverso el quale è primo istante apresso el quale contige l’aere defferente la forma la superfitie del viso quando el viso fosse oposito a la cosa visa e arà aperto le sue palpedre po’ che le fosseno state chiuse [3.65] e perchè così è non perviene la forma de la luxe e del colore in alchuna parte del membro sentiente del viso si no in tempo no comprende adonche el sentiente el colore in quanto è colore ne la luxe in quanto è la luxe se no in tempo/ zioè che lo instante apresso el quale cade el senso del colore in quanto è colore e de la lucie in quanto è luxe è diverso da lo instante primo apresso al quale continge l’aere deferente la forma de la superfitie del viso // Già adonche è dechiarato de ogne o voi per tute le cose che noi habiamo detto q chomo comprende el viso la luxe in quanto è luxe e chomo comprende el colore in quanto è colore e como comprende la quidità del colore e de la luxe e como comprende la qualità de la luxe.

[3.67] La L capolettera, si individua una forte distinzione tra le parti del testo confermata dal contenuto. Qui inizia la Remotio Lo stessa lettera di capoverso si trova nel manoscritto di Windsor, e anche la stessa divisione in paragrafi (almeno nella colonna) diversa da quella Sabra Smith, verificare se la divisioni in paragrafi della traduzione volgare segue Windsor Il primo paragrafo perde il filo del discorso remotione de la cosa visa dal viso non si comprenderà dal viso per lo solo senso né la comprensione [foglio 28 verso colonna b] è de la cosa visa in suo loco né la comprensione de la rimotione de la cosa visa è comprensione de luoco de la cosa né la comprensione de la cosa visa nel suo luoco è da la rimotione de la comprensione de la rimotione d’essa solamente.

Perché el luoco de la cosa visa si fa per tre intentione / zioè per la rimotione e per la parte e per la quantità de la rimotione la quantità <de> [3.68] la quantità adonche de la rimotione è diversa da la intentione de la rimotione in quanto è rimotione perché la intentione de la rimotione tra dui corpi e privatione de contacto e la privatione de conctato no è [si no] spatio alchuno tra due corpi e la quantità de la rimotione è la quantità di quello spatio La intentione de la rimotione in quanto rimotione è per lo sito no è adonche la quantità de la rimotione // La comprensione adonche de la rimotione de la quantità de la intentione de la rimotione la quale e privatione de contacto è diversa da la comprensione de la quantità del spatio la quale è mesura de la rimotione [3.69] e la comprensione de la quantità de la remotione e da la comprensione de la magnitudine.

E la comprensione de la rimotione de la cosa visa e la comprensione de la parte de essa amedue sono da la comprensdione de sito de lo luocho e la qualita de la comprensione de tuti dui questi è diversa da la qualita de la comprensione de l’altro perchè la privatione del contacto è diversa da la parte // la comprensione adonche del luogo de la cosa visa non è comprensione de la rimotione de la cosa visa. [3.70] E la comprensione de la cosa visa in lo so luoco consisti in la comprensione di cinque cosa zioé de la comprensione dela luxe la quale e in essa e da la comprensione del colore de essa e da la comprensione de la rimotione de essa e da la comprensione de la parte e da la comprensione della quantità de la rimotione de essa. E nisune de queste si comprendono per sé solamente neancho [foglio 29 recto colonna a] se comprende l’uno dopo l’altro ma tuti si comprendono insieme perché si comprendono per cognitione non per argumentatione che se deba reitare o voi redire.

[3.71 IMPORTANTISSIMO Digressione sulla natura della visione come atto cognitivo basato sull’esperienza pregressa ] E per la comprensione de la cosa visa dela cosa visa (sic) in lo so luoco ponno imaginare ponenti zioè quigli che ponghono i ragi che la visione serà per li ragi exeunti dal viso e che pervenghono al luo[co de la c]osa visa e che la visione serà per la estremità del ragio e ano ragionato contra li naturali dixente quando la visione fosse per la forma veniente da la cosa visa al viso e quella forma perviene adentra el viso per la quale cosa si comprende la cosa visa in lo suo luocho el quale è fuori del viso e la forma de esso zià perviene adentro del viso e no hano saputo quisti che la visione non si compie solamente per lo senso solo e che la visione non si compie se no per distintione e cognizione e argumentatione antecedente// E si la cognitione e distintione antecedente no fosse non si compie nel viso questa visione è non comprenderà el viso quello che sia la cosa visa apresso la visioneperché quello che è la cosa visa non si comprende per lo senso solo se no per distintione o per cognitione e per argumentatione iteranda appresso la visione

Se adonche la visione fosse per lo solo senso solamente e tute quelle cose che si comprendeno da le intentione le quali sono nelle cose visibile non si comprendono si no per lo senso solo / non si comprenderà la cosa visa in suo luoco se no da poi che fosse pervenuta alchuna cosa da esso e tochasse e sentisse quella perché la visione non se compie per lo senso solo ma per distintione e argumentatione e cognitione e non fa di bisogno de la cosa in lo so luoco sentiente estenso ad esso / [3.72] ritorniamo a narrare la qualità de la comprensione de la visione, [foglio 29 recto colonna b] e dixiamo che la rimotione de la cosa visa non si comprende per sé si no per distintione e cum questo questa intentione no è si no da le intentione le quale si riposano ne l’anima sicondo i tempi passati si ché non percepti da l’anima per la tropo frequentazione e iterazione de essa sopra la virtù distintiva per la quale cosa no è de bisogno in la sua comprensione de argumentazione reiteranda apresso la comprensione de ziascuna cosa visa neanche domanda anchora la virtù distintiva o voi tuta la virtù distintiva e anchora apresso la comprensione de ziascheduna cosa visa e perché modo se riposa la intentione de la remotione de la cosa visa in essa perché distingue la qualità de la comprensione apresso la comprensione de ziascheduna cosa visa e non comprende la rimotione si no cum le altre circostantie intentionele quale sono ne la cosa visa e comprende quelle apresso la comprensione de la cosa visa per cognitione antecedente.

[3.73] Perché modo la virtù distintiva comprenda la rimotione per distintione è sicondo che io nararò quando el viso fosse oposito comprende la cosa visa e quando si rimove da la opositione si guastarà la comprensione e similmente quando el viso arà aperto la palpedrà da po che le fosseno chiuse e fosse opposito ad alchuna cosa visa comprenderà quella cosa visa e quando hara chiuso le palpedra si guastarà la comprensione e la natura de lo intellecto è che quello che aviene in lo viso apresso alchuno sito e gastasi apresso la sua rimotione no è fisso né fermo dentro alviso né è operare esso entra del viso cui la natura de lo ‘ntelecto è che quello che apare apresso l’apertione o voi lo aprire de le palpedre e guastasi apreso el chiudere di [foglio 29 verso colonna a] esse no è fisso intra el viso ne quello che fa adivenire quello è intra el viso e quando la virtù distintiva comprende quello che aviene nel visio per lo quale el viso comprende la cosa visa no è cosa fissa intra el viso ne lo operante de esso è nel viso dentro di boto comprende che quello che adviene nel visio è veniente per de fuori e lo operante esso è fuori del viso.

E perché la visione si guasta apresso la clausione o voi lo chiudere de le palpedre e apresso la rimotione da la opositione e così apresso lo aperire de le palpedre e apresso l’apertione la virtù distintiva che quello che è nel viso non è aplicato cum lo viso o voi in lo viso// E quando la virtù comprende che quello se vede non è intra el viso ne applicato cum lo viso di boto comprende che tra esso e lo viso è rimotione perché la natura de lo ‘ntelecto de manifestatione de la disti[nti]oneogne cosa che è in lo corpo non è neancho è applicato cum quello che sia tra quello rimotione e questo de la qualità de la comprensione de la rimotione de la cosa visa in quanto è rimotione. [3.74] Ma la virtù distintiva no ha de bisogno in la comprensione de la rimotione de la cosa visa dividere quelle cose che noi habiamo diviso perché noi non habiamo facto quisto per gratia de dechiaratione e la virtù distintiva comprende qui la concluxione di questa distintione apresso la visione sençia bisogno di quella divisione

Per la comprensione adonche de la cosa visa apresso la opositone e apresso lo aprire della palpedra e per disitnctione di quello apresso la rimotione de la opositione e apresso la chiusione de le palpedra comprende la virtù distintiva che la cosa visa è fuori del viso. Sicondo quisto modo comprende la virtù distintiva che tra il viso e la cosa visa sia rimotione da poi per la frequentatione di questa intentione e la reiteratione de essa se riposata ne l’anima si che no schorg [foglio 29 verso colonna b] lo riposamento de esso né la qualità de suo riposamento si che tuti visibili sono fuori del viso e che in ziascheduna cosa visa e lo viso fia rimotione.

La rimotione adonche de la cosa visa dal viso no si comprende si no per pocha distintione zioè che la virtù distinctiva comprende che la visione è per la intentione estrinsche dal viso. E cum questo quando ello serà quiescente nell’anima intenderà la virtù distintiva che ziascheduna cosa visa si comprensa dal viso è fuori del viso e tra essa e lo viso è rimotione [3.75] e cum questo como noi habiamo detto di sopra non si comprende ka rimotione se no cum le altre cose // E apresso el nostro sermone de la qualità della comprensione del sito se dechiararà perché modo se comprende la remotione con lo sito e perché si comprende la cosa visa ne lo so loco.

[3.76] E la comprensione de la quantità de la rimotione dal viso si diversificha perché alcune si comprendeno per lo senso del viso e si certificha la sua quantità e alchune si comprendeno de le quale la quantità non si certifica. La rimotione adonche de la cosa visa dal viso si comprende in ziascheduna e certificasse in ziascheduna.

La quantità de la rimotione non si certifica in ziascheduna cosa visa perché tra alchune cose visibile sono corpi ordinati e continuati e tra alchuni no [vero et ] el viso non sono corpi ordinati e continuati né la rimotione <spazio vuoto> [eorum respicit] risguarda i corpi ordinanti e continuati// quigli i quali di quali la rimotione risguarda i corpi ordinati e continuati i quali risguardano la rimotione de essi visibili per la quale comprenderà la quantità di quigli corpi e quando hara compreso la mensura di quigli corpi comprende la quantità di li spazi i quali sono tra le extremità di quigli che è tra diverse estremità del corpo sino che risguarda la rimotione la quale è tra el viso e la cosa visa de le quale l’una è in la parte [foglio 30 recto colonna a] de lo aspitiente è rimotione de la cosa visa dal viso perché risguarda el spatio che è tra la cosa visa e lo viso

Quando adonche el viso hara compreso la mensura di questo spatio comprenderà la mensura de la cosa visa zioè la mensura di la rimotione de la cosa visa el viso adonche comprende la quantità de le rimotioni de le cose visibili de le quale la rimotione risguarda i corpi continuati ordinati per la comprensione de le mesure de li corpi ordinati risguardanti la rimotione de quelle [3.77] E la rimotione de alchune cose de le cose visibile è mediocre zioè megiana o voi di megia fatta e la rimotione de alchune sono fuori della megianità.

La rimotione di visibili di quali la rimotione è mediocre o vo megiana si comprende dal viso per vera comprensione certificata perché i visibili di quali la rimotione è megiana e tra essi è lo viso sono corpi ordinati continuati si comprendeno dal viso per vera comprensione // E quando el viso comprende quisti visibili corpi per vera comprensione comprenderà li spati che serano in megio tra queste estemità per vera comprensione e quando hara compreso i spati per vera comprensione comprenderà li mensure de la rimotione di visibili risguardanti questi spatij per vera comprensione ceritificata.

Li visibili adonche di quali la rimotione è risguardanti i corpi ordinati continuati e di li quali la rimotione dal viso è megiana el viso comprende le mensure di le rimotione de essi per vera comprensione cierta e de tanto a dire certa quanto in ultimità in la quale potrà el senso comprendere // [3.78] ma le mensure de la rimotione de li visibili di quali la remotione è fuori de la megianità e di quali la remotione risguarda i corpi ordinati e continuati e cum questo sono comprensi dal viso <non> per vera comprensione certificata perché visibili di quali è fuori de la megianità non si con [foglio 30 recto colonna b] prendono dal viso per vera comprensione. E quando tra il viso e quisti visibili fosseno corpi ordinati e continuati non si comprenderanno dal viso tuti quisti visibili per vera comprensione per la straniezia de la rimotione de le estremità de esse e lo usimento ovoi lo uxire de essi da la megianita per la quale el viso certifica li visibili

E quando el viso non hara compreso quisti corpi per vera comprensione non comprenderà li spatij che saranno in megio tra le estremità per vera comprensione non comprenderà adonche le rimotione le quale sono in megio tra esso e li visibile i quali sono appresso le estremità di questo corpo vuoi di quisti corpi per vera comprensione // le quantità adonche de le rimotione de li visibili di la remotione e fuori de la megianità e tra essi e ‘l viso sono corpi ordinati continuati non si comprendono dal viso per vera comprensione.

[3.79] La remotione de i visibili di quali la rimotione no risguarda li corpi ordinati continuati non si comprendeno dal viso per quella comprensione, per la quale cosa quando el viso hara compreso ne nuvole in lo piano e ne luochi ove non siano monti estimarà che siano di grande rimotione in rispecto de li corpi celesti // E quando le nuvole fossero tra i monti e fosseno continuate si coprirano le cima zioè le parte di sopra de li monti da le dicte nuvole.

E quando le nuvole fosseno distanti forsi aparirono le cime di li monte di sopra a le nuvole e forsi comprenderà el viso le parte de le nuvole applicate e congiunte cum le cime di li montai e forsi che sera questo in li monti non molto alti per questa adonche ixperimentatione si vede che la rimotione de le nuvole no è estranea e che più di quelle sono propinque più a l’altezza de le cime de li monti

E che quello che se estima de la stranietà de la rimotione di quelle è erore // E dichia [foglio 30 verso colonna a] rassi poi che el viso non comprende la mensura de la remotione de le nuvole in lo piano e che la mensura de la rimotione de le nuvole se comprenderà dal viso quando sarano tra li monti e parerano le cime de li monti di sopra. [3.80] E ancho questo si truova in più visibili i quali sono sopra la superfitie de la tera zioè che le mensure de la rimotione no risguardante le corpi ordinati e continuati no se comprenderanno dal viso. E quegli adonche per li quali si manifesta questo zioè che il viso non comprende la quidità [quantitatem] de la remotione de la cosa visa se no quando la remotione d’essa fosse risguardante li corpi ordinati e continuati e hara compreso el viso quigli corpi / e hara e hara (sic) certificato le mensure d’essi como si manifesta el spromitatore de la casa in la quale no intra inanci l’ora de la experimentatione e sia in alchune pariete di quella casa scripto ovoi signato uno [strictum] forame [et sit post illud foramen] vacuità la quale vacuità esso no habia veduto inanci quella hora e siano in quella vacuità due pariete de le quale pariete l’una sia più propinqua al forame de l’altro e sia tra quegli due pariete distantia de alchuna quantità e sia la pariete più propinqua coperiente alchuna parte del pariete piu rimoto e sia alchuna parte del pariete più rimoto aparente e sia el forame elevato da la terra si ché quando lo aspitiente hara guatato per esso no vegia la facia de la terra lo quale e dopo il pariete in lo quale è il forame. E lo exprimentatore quando serà quando serà intrato in questo luoco e hara guatato in questo forame vederà due pariete insieme e non comprenderà la rimotione che è tra quigli ma se la rimotione del primo pariete fosse grande rimotione extranea dal forame comprendera dui pariete quasi che si tocheno insieme e forsi estimara che sia uno pariete continuo [quando color eorum fuerit unus]. E si il pariete primo fosse rimoto da lo forame mediocremente e schorgiassi che siano [duo parietes] propinquo a lui adiverse co [foglio 30 verso colonna b]tingente [extimabitur quod sunt duo propinqui sibi, aut se contingentes] non sarà certificato la rimotione che siano siano due pariete se estimarà la rimotione che è tra quigli. E quando hara compreso el primo pariete el viso quando la remotione de esso fusse mediocre quasi fosse propinquo non certifichara la rimotione de esso e anco no se certificara la rimotione la quale e tra quisti dui corpi di questo per lo senso del viso quando inanci a quella hora no ha veduto questo luocho ne ancho quigli dui parieti e forsi che comprende el viso quigli dui corpi como si toccasseno insieme, avengha che sapesse inanci la distantia la quale è tra quigli corpi il passo è corrotto vedi Sabra .

[3.81] E quando el viso no havesse compreso la rimotione la quale e tra quigli dui corpi cosi fatti non comprende la quantità de la rimotione de l’ultimo corpo e cum questo comprende la forma de esso. E quando non comprende la quantità de la rimotione [istius corporis] de l’ultimo corpo e cum questo comprende la forma de esso e quando no comprende la quantità de la rimotione de questo corpo avengha che comprenda questo corpo se non comprende li corpi continui risguardanti la rimotione de esso non comprenderà el viso la quantità de la rimotione de la cosa visa certamente per la comprensione de la forma de la cosa visa. E non comprende el viso la quantità de la rimotione de la cosa visa se non per argumentatione. El viso non arguisse sopra alchuna mensura se no per comparatione di quella mensura a quella mesura già compresa dal viso a la mesura alora compresa cum essa. E niente è per lo quale possa el viso mensurare la rimotione de la cosa visa e comperarlo e zioé fare comparatione a lui siche comprenda la mensura de esso <veram> veramente si no i corpi ordinati risguardante la rimotione de la cosa visa // Se el viso hara mensurato la rimotia per altre cose cha per questi corpi sera la mensuratione cosi non certa

Ne adonche se comprende la quantità de la [Foglio 31 recto colonna a] cosa visa la rimotione de la cosa visa da el senso del viso dove sia la rimotione d’essa risguardante i corpi ordinati e continuati e comprende el viso quigli corpi e le mensure de quigli

[3.82] E questa experimentatione la quale noi habiamo detto ci ha molte simigliance da visibili come de due arbore erecte sicondo el modo che no habiamo detto in le pariete o in lo <ligno> legno posto per traverso al forame sicondo le modo che noi haviemo detto del pariete primo // [3.85] le rimotioni di visibili distante insieme si comprendono dal viso per la comprensione de la divisione la quale è tra i visibili.

La dispositione andonche de la quantità de la rimotione de visibili <dal viso> insieme sono apresso el viso como dispositione de la rimotione di visibili dal viso perché due cose vise e distante si tra quelle fosseno corpi ordinati e continuati e hara compreso el viso quigli corpi e le mensure de esso comprenderà la quantità de la rimotione la quale è tra quelle due cose ma si no comprenderà la quantità de la distantia la quale e tra quelle veramente. E similmente <fe> si tra quelle due cose vise fosseno corpi ordinati e continuati e fossino de molto estranea rimotione si che el viso non potesse certificare le mensure di quilli corpi non si certificarà la mensura la quale e tra quigli due corpi // [3.86] La rimotione adonche de i visibili dal viso non si comprendino se no per la comprensione de la virtù distinctiva perche quello che adiviene in lo viso apresso la visione no adiviene per alcuna cosa se no estrinseca. E nisuna quantità de la rimotione de i visibili si comprende per lo senso del viso per vera comprensione se no le rimotione de visibili di quali la rimotione risguarda i corpi ordinati e continuati e di quali la rimotione cum tuto questo è megiana. E lo viso <anco> ancho cum questo comprende i corpi ordinati risguardanti le rimotione [Foglio 31 recto colonna b] de quigli e certifica le mensure de quilli corpi ma le mensure de la remotione oltra questi non si certificano dal viso.

I visibili adonche di quali le misure de le rimotioni de esse non si certificano dal viso alchune rimotione de esse sono risguardante i corpi ordinati continuati e lo viso cum questo comprende quisti corpi e se no di quali le estremità la rimotione è estranea e alchune remotione de essi sono risguardanti i corpi ordinati e lo viso cum questo comprende quigli corpi e sono quigli di quali le estremitàin le estremità la rimotione è estranea.

E alcune remotione de essi sono risguardanti i corpi ordinati continuati ma el viso non comprende quigli corpi o sia le remotione estranea o siano mediocre. E alchune remotione de essi no risguardano i corpi ordinati continuati e quilli sono le cose visibile molto elelvate da le terra le quale sono estranee rimotione e che no hanno a presso essa rimotione ne pariete risguardante le rimotione de essi e tuti quisti visibili <hanno> se divideno in parte queste o voi in queste parte. [3.87] E quando el viso hara compreso visibili di quali de li remotioni non se diversificano [non certificantur] dal viso.

La vertù disitintiva di loro cognosce le mensure de la remotione de quigli sicondo la estimatione non sicondo la rectitudine e compera o voi simigla la remotione de quigli a la remotione di i simiglievoli a lui de visibii comprensi dal viso inanci e sustentasi l’argumentatione sopra la forma de la cosa visa e fa comperatione de la forma de la cosa visa a la forma de li visibili simili le quale el viso comprende inancidi quali le quantità de le rimotioni già sono certificate da la virtù distintiva e così copera o vo fa compera de la rimotione de la cosa visa di [Foglio 31 verso colonna a] di la quale la quantità de la rimotione non certifica a la remotione de visibili simili d’essa le quale comprende el viso inanci e di quali la remotione le mensure si certificano già da la vertù distintiva

Quando adonche la virtù distintiva no né hara anchora certificato la lineatione de la forma de la cosa visa farà comperatione de la quantità de tuta la forma de essa a la mensura de la forma de li visibili equali a quelle forme in la mensura de quali le quantità de la rimotione già sono diversificate e asimila la remotione de la cosa visa de la quale la quantità de la rimotione non si certificava da esso/a la rimotione de li visibili equali a quilli la mensura di quali la rimotione sono già certificati. [3.88] È questa la maxima cosa sopra la quale la vertù distintiva poi in chomprendendo le mensure de le rimotione di li visibili forse trovarà per questa argumentatione la certecia in comprendendo la rimotione di quello che così fatto e forsi erarà. E in quelle cose in le quale trovarà la certezia no se certificha se la trovarà la certeçia o no. E questa arguitione serà arguitione in fine de velocità per la asuefactione de la virtu distintiva in comprendere la rimotione de li visibili per argumentatione e certificatione. [3.89] E forsi estimarà la virtù distintiva la mensura de la cosa visa zioè de la rimotione de la cosa visa se vi serà rimotione de essa risguardante i corpi ordinati e continuati e fosse da le remotione mediocre per la asuefactione de la virtù distintiva in estimare la rimotione de li visibili e per la velocità cum l’arguitione de la sua estimatione. E quando la rimotione de la cosa visa fosse mediocre ovoi megiana non serà tra la estimatione de la rimotione e la vera rimotione grande diversità.

[3.90] Quando adonche e viso hara compreso alchuna cosa visa di boto la virtù comprenderà la rimotione de esso e la mensura de la rimotione de essa si [Foglio 31 verso colonna b] sicondo che la potrà comprendere / zioè o per certa o per estimatione e subito la rimotione e subito ha nell’anima la mensura imaginativa o voi imaginata.

La mesura adonche de la rimotione de la cosa visa comprensa dal viso dela quale la forma è imaginata in l’anima quando quella rimotione fosse risguardante i corpi ordinati e continuati e cum questo fosse quella intentione mediocre o voi megiana e cum quest che habie compreso el viso quigli corpi ordinati risguardanti la sua rimotione e cum questo la virtù distintinva ara cognosuto essi e hara verificato le mensure sue e alora la mensura è certificata [3.91] ma si la sua rimotione non serà risguardanti li corpi ordinati e continuati e che fosse risguardanti li corpi ordinati e continuati e habia compreso el viso quigli corpi e cum questo ancho stato la rimotione estranea si che el viso non po certificare quelle mesure de di quigli corpi o che fosse risguardante i corpi continuati e ordinati e no hara compreso el viso quigli corpi no hano certificato le mensure de essi.

O che potrà comprendere quigli corpi ma no ha guatato quigli alora neancho alora neancho a mensurato la quantità de essi o siano rimotione di quisti visibili o estranee o mediocre e serà alora la mensura sua da la quale è imaginata ne l’anima ne certificata ne verificata.

[3.92] E le remotione le quale sono tra visibili distinte non si comprendono si no da la compresnione de la distintione la quale è tra i visibili e alchuna quantità de la remotione le quali sono tra i visibili divisi si comprendeno perverà comprensione e alchuni si comprendeno per estimatione. La mesura de la rimotione la quale è tra dui visibili tra i quali sono corpi ordinati e continuati e lo viso hara compreso quigli corpi e hara certifichato le mensure de quigli e mensura certificata / ma la mensura de la rimotione la quale è tra dui visibili tra i quali non sono corpi ordinati e con [Foglio 32 recto colonna a] tinuati o tra i quali sono corpi ordinati e continuati ma el viso non certificha le mesure de quigli corpi ordinati o che non comprenderà quigli corpi è mensura non certificata [3.93] sicondo adonche quisti modi serà la comprensione de le rimotione de li visibili per lo senso del viso.

E ancho li corpi risguardanti la rimotione de li visibili usati i sono le la rimotione asuete si comprendeno dal viso e si ceritificano le loro mensure per la frequentazione de essi dal viso si ché el viso comprende alchuno visibile asueto e fosse in la rimotione usata cognoscerà ella cognoscera la sua rimotione e estimara la quantità de la rimotione sua. // Quando adonche hara estimado la quantità de la rimotione de quisti visibili serà la estimatione de essi apresso el vero e non serà tra la estimatione sua e la verità grande diversità/ le quantità adonche de le rimotioni di li visibili asueti i quali sono in le rimotioni asuete son comprese da viso per cognitione ed estimatione de le quantità de essi / e più remotioni visibilli si comprendeno sicondo questo modo [3.94[ ma el sito el quale comprende de li visibili dividisi in tri modi di quali l’uno è sito de tuta la cosa visa e appresso al viso e questo modo è opositione el sicondo modo è de la cosa del sito de la superfitie oposita al viso apresso el viso quando la cose di molte superfitie e serà quello che apare de quelle o voi per quelle al viso molte superfitie e lo sito de i termini de le superfitie de li visibili apresso el viso è lo sito de le linee e spati j i quali sono tra ziascheduno punti o tra ziascheduno dui visibili i quali insieme si comprendono dal viso apresso el viso. El modo tertio è il sito de le parte de la cosa visa insieme è lo sito de li termini de la cosa visa e de la superfitie insieme / è el sito de le parte de li termini de la cosa [Foglio 32 recto colonna b] visa a la superfitie insieme. E questo modo è ordinatione e similmente è el sito de visibili diversi insieme si colloca zioè si pone sotto questo modo.

Tuti adonche i siti ii quali si comprendono dal viso se divideno in quisti tri modi [3.95] e lo sito de ziascheduna cosa ha sito apresso l’altro si compone de la rimotione di quello che ha sito da quello altro e dal sito di quello che ha sito rispetto a quello altro. La oposizione adonche de la cosa visa al viso si compone de la rimotione de la cosa visa dal viso e de la parte in quale rispecto de viso / ma la comprensione de la rimotione de la cosa visa già dechiarato è che è intentione che si riposa ne l’animadove el vero luocho de la cosa visa si comprende del sito de la cosa visa apresso la visione / perché el viso non comprende la cosa visa se no da la opositione e’ luocho i quali non si comprendeno si no da la distintione, el senso e la distintione distingue tra i luoci avengha che in quilli luoci niente sia da visibilli / e distingue la distintione tra lo luco obiecto o voi oposito al viso e lo luoco propinquo a esso e la vertù distintiva comprende tuti i luoci per imaginatione e perché nisuno è oposito a quello luoco e comprendesse alchuno visibile e lo viso e poi fosse rimosso da quello luocho e fosse oposito altro luoco si guastarà la visione di quella cosa visa e quando ritornarà di quella cosa la visione [3.96] e quando el viso harà compreso la cosa visa apresso l’oposito di quello in lo luoco in lo quale è la cosa visa e comprenda la virtà distintiva el luocho oposito al viso apresso la comprensione de la cosa visa.

E quando el viso è rimosso da la opositione di quello luoco si guastarà la visione de quella cosa visa alora la virtù distintiva comprende che la cosa visa no è se no in la parte oposita al viso apresso la visione di quella cosa visa. [3.97] E anchora è dechiarato che ‘l viso recieve le forme propriamente de le veritcatione da le lin [Foglio 32 verso colonna a] ee radiale e che ello no recieve passione de le forme se no da le verticatione de queste linee solamente e anchora se dechiara commo la forma se distende il lo corpo del viso sicondo la rectitudine de le linee radiale quando adonche la di la cosa visa serà pervegnuta in lo viso subito lo sentiente hara sentito la forma e sentira la parte del viso in la quale perviene la forma e sentirà la verticatione per la quale si stende la forma in lo corpo del membro sentiente

Quando adonche comprende el viso e’ luocho de la forma in lo visio comprenderà la verticatione per la quale si stendeva la forma / tosto la vertù distintiva comprende lo luocho in lo quale e dal quale e per lo quale si stendeva la quella verticatione / lo luoco dal quale e per lo quale si stende la verticatione e’ luocho quella cosa visa e sa la comprensione adonche di quella parte del viso in lo quale la forma de la cosa visa e per la comprensione de la vertitione per la quale se estendeva la forma e da la quale patisse o voi recieve passione el viso comprende òa virtù distintiva la vertitione per la quale si stendeva la forma de la cosa visa sicondo verità e sicondo questo modo se distingueno i luochi divisibili perché i visibili distinti non se distingueno dal viso si no da la distintione de luoci in la superfitie distinti dal membro sentiente ai quali pervenghono le forme di visibili distinti [3.98] e la comprensione de la cosa visa secondo questo modo è simile in lo audito perché el sentiente comprende la voxe per lo subiecto de lo audito ecpmprende el luocho dal quale viene la voxe e distinegue tra la voxe veniente da la parte [d]extra e tra lovoxe veniente da la parte sinistra e così tra quella voxe che viene da dinanci e tra quella che viene de drieto e ancho distingue tra e’ luoci de le voxe de distintione più sutile di questa e distingue tra el luocho de la voxe veniente da lo luocho obliquo da [Foglio 32 verso colonna b] la verticatione de la obliquatione opositione e no si distingue dal sentiente i luoci da i quali venghono le voxe in rispecto de l’audito se no per la verticatione sopra le quale venghono le voxe al senso de l’auditoadonche l’audito comprende le voxe e da le comprensione de le verticatione sopra le quale venghono le voxe e sopra la rectitudine del quale perchuote la boxe l’audito comprende la virtù el luoco dal quale perviene la voxe.

Se adoncha i lcuoci de le voxe i comprendeno dal seno de l’audito da poi la vertù distintiva mediante lo audito quisti luoci de li visibili si comprendeno da la virtù distintiva per lo subiecto de viso [3.99] e per quigli per li quali si dichiara perché el sentiente comprende la verticatione sicondo la quale patisse o voi recieve passione el viso da la cosa visa come quello che si comprende nel spechio sicondo la riflessione imperò che la cosa visa la quale comprende el visio sicondo riflessione non si comprende dal visio si no in opositione e cum questo oposita a quella ma la forma sua perviene al viso sicondo la verticatione de le linee recte le quale sono linee radiale estense da ‘l viso in la parte de la opositione.// Quando adonche el viso hara sentito la forma per la verticatione de le linee recte radiale estimerà la cosa cosa visa essere a presso le estremità di quelle linee ymaginate tra il viso e la cosa visa le quale sono linee radiale. E per la comprensione de la cosa visa dal viso sicondo la quietatione in la opositione del viso e sicondo la rectitudine de le verticatione sopra le quale le forme riflexe pervenghono al viso parerà che el sentiente senta la verticatione per la quale viene la forma e per la quale recieve passione el viso da la forma

Ma quando el sentiente sente la verticatione per la quale patisse la forma comprende la virtù distintiva lo luoco in lo quale si stende quella verti [Foglio 33 recto colonna a] catione e comprenderà lo luoco de la cosa visa e lo loco adonche de la cosa visa si comprende da lo sentiente per largha comprensione e per la comprensione del sito apresso la visionee conprenderassi da la virtù distintiva per largha comprensione e per la comprensione del sito de la cosa visa apresso la visione si comprende per vera conprensione certificata e per la comprensione de la verticatione per la quale si ricieve passione el vissione da la forma de la cosa visa.

La remotione de la cosa visa è intentione la quale già si s’è riposata ne l’anima adonche apresso el pervegnimento de la cosa visa al viso comprende la vertù distintiva e’ luoco de la cosa visa cum lo riposamento de la intentione de la rimotione apresso esso e la intentione de la rimotione e de lo luoco è opositione.// Quando adonche la virtù distintiva comprende lo luoco de la cosa visa è per la comprensione de la rimotione de la cosa visa insieme e cum la comprensione de lo luoco serà sicondo il modo che nui habiamo detto quando adonche la forma de la cosa visa serà pervenuta in lo viso sentirà lo sentiente lo luocho de lo membro sentiente in lo quale perviene la forma e comprende la virtù distintiva e’ luoco de la cosa visa da la verticatione per la quale si stende la forma. E la intentione de la rimotione è già quieta apresso essa / essa adonche comprende lo luoco e la rimotione insieme apresso la comprensione de la forma dal sentiente adonche apresso dal sentiente comprende la virtù distintiva la opositione.

[3.100] Sicondo adonche questo modo detto la comprensione serà de la opositione. E già è dechiarato come el viso comprende el luoco de la cosa visa per lo solo senso apresso adonche el pervegnimento de la forma de la cosa in lo viso del sentiente comprenderà el colore de la cosa visa e la luxe de esso e lo luoco del viso el quale si colorarà e che si illuminarà da quella forma e comprenderassi la virtù distintiva e’ luoco de esso e la rimotione apresso la compressione de la luxe e del colore de esso dal sentiente / e co [Foglio 33 recto colonna b] sì si comprendono la luce e ‘l colore e’ luoco e la rimotione insieme zioè in minimo tempo ma o lucho e la rimotione sono opositione ma la luce e ‘l colore sono forme de la cosa visa e per la comprensione de la forma cum la comprensione cum la comprensione de la opositione si sustenta la comprensione de la cosa visa in la opositione del viso no è se no che la forma è la opositione si comprendeno insieme.

Da poi per la frequentatione del viso de questa intentione è per la multitudine de la reiteratione d’esso e facta forma signo al senso e a la virtù distintiva apresso el pervegnimento de la forma in lo viso si comprende da sentiente e comprende la virtù distintiva la opositione e fassi da questo o voi per questo è da esso sentiente la comprensione de la cosa visa in la suo luoco e similmente de ziascheduna de le parte de la cosa visa [3.101] quando adonche la rimotione de la cosa visa fosse de la rimotione mediocre de certificata quantità sera e’ luoco de la cosa visa in lo quale si comprenderà dal viso e’ luoco vero e si la rimotione de la cosa visa non fosse de la rimotione de mesura certificata serà la comprensione de la cosa visa in la opositione certificata sicondo le opositioni.

Perché la opositione si compone de ubi che tanto a dire quanto de luoco e de rimotione in quanto rimotione ma lo luocho de la cosa visa in lo quale se comprende dal viso è estimato e no certificato perché lo luoco no certificato non si comprende si no per la certificatione de la quantità de la rimotione// [3.102] el sito <delas> o veramente de la superfitie di visibili presso el viso si divideno in due zioè in directa opositione e obliquatione / la superfitie direta oposita al viso è quella la quale quando si comprende dal viso apresso la recta opositione <ocoxe> occore l’axe radiale alchuno punto de essa e cum questo serà l’asse elevata sopra la superfitie de elevatione equale e la superfitie [Foglio 33 verso colonna a] obliquata è quella la quale quando si comprende dal viso apresso la obliquatione occore l’asse radiale de alchuno punto de essa serà obliquata superfitie no elevata sopra esse in elevatione equale tute le diversità de modi de le obliquatione

[3.103] I termini de la superfitie di visibili e le linee li quali son in le cose e i spati i quali sono tra i visibili e intra le parte de visibili si divideno in due di quali uno è linee e spatio secante le linee radiale e l’altro è le linee e gli spatij equidistanti a le linee radiale risguardante esse. E le linee di spatij secante le linee radiale si divideno secondo el sito in due in obliquatione e directione sicondo la divisione de li siti e de le superfitie in questi due / la linea directa è quella de la quale ad alcuni punto pervirà l’axe radiale e serà sopra esso / e la linea obliquata è quella che quando l’axe radiale parvirà ad alchuno serà obliquato sopra esso no perpendiculare [3.104] ma el viso comprende l’obliquatione de la superfitie e de le linee e la qualità de esse perché quando el viso avrà compreso la remotione de le estremità de essa e hara sentito la equalità de la remotione de la superfitie da esso o veramente la equalità de la remotione de la superfitie da esso e la equalità de le remotione de la superfitie da esso o la equalità de due loci opositi de equale remotione da lo luoco de la superfitie al quale guatarò alchuno comprenderà la superfitie essere directamente oposita e giudicharà la virtù disitintiva che la sia recta.

E quando el viso hara compreso la superfitie de la cosa visa comprenderà la diversità de la rimotione de le estremità de essa e non trovarà in la superfitie due loci di equale rim [Foglio 33 verso colonna b] otione da lo luocho de la superfitie al quale el guata di quali fossi la rimotione da essa comprenderà la superfitie obliquata in rispecto de essa e giudechara la virtù distintiva che la sia obliquata [3.105] e cosi similmente del sito de le linee e di li spatij de li recti e di li obliquati zioè che el viso comprendera la directione de la <li>linea e dello spatio quando hara sentito che due rimotione de due estremita de la linea o del spatio da esso sono equale / o veramente che due rimotione de due punti de la linea o de lo spatio di quali la rimotione dal punto dal punto al quale risguarda alchuno al punto e de la linea e de lo spatio di quali la rimotione <dal punto al quale> sono equale e comprende la obliquazione de la linea de lo spatio quando hara sentito che due rimotione de due / extremità de le linee o de spatio da esso si ché due remotione de dui punti di equale rimotione dal punto al quale alchuno risguarda de la linea o del spatio sono diverse e questa equalità e diversità molte volte si comprendono dal sentiente per estimatione e signe.

Sicondo questo modo adonche deà la comprensione de la obliquatione dal viso // [3.106] e quando la superfitie tuta o la linea tuta fosse recta al viso no serà ziascheduna parte de essa arte directa al viso ancho in nisuna parte de essa è oposita directo al viso per sé se no la parte sopra la quale è l’asse apresSo la directa opositione // quando adonche si move l’axe radiale sopra la superifitie directa o sopra linea directa ziascheduna parte perché esso passia l’asse serà asse obliquato sopra esso oltra la prima dvoe le è lo puntosopra el quale fo l’asse perpendiculare e como serà ziascheduna parte de la superfitie directa oposita e la linea directa oposità quando la serà presa per sé obliquata oltra la parte predicta si tolesse [accipietur] tuta la superfitie o tuta la linea directa.

E quando el punto apresso el [Foglio 34a recto colonna a] quale serà l’asse perpendiculare a la superfitie o la linea fosse in lo megio o de la linea serà la superfitie o de la linea serà la superfitie / o la linea infine de la directa opositione al viso / ma se el punto non fosee in megio sera la superfitie o linea directi ma no in fine de directione e quanto più el punto al quale l’asse fosse perpendiculare sopra la superfitie o la linea fosse in lo megio più propinquo a la superfitie o ka kunea tanto magiormente la linea o la superfitie de magiore e directa opositione.

[3.107] el sito de le linee e de li spatij equalmente distanti da le linee radiale se comprendono dal viso e da la comprensione de la opositione perché quando el viso hara la estremità de linee e del li spatiij i quali igli sequitano se apropinqua i visibili oposite a quelo che la estremità de essi e la propinquità che sequino el viso de esso comprenderò el sito de quigli comprenderà la estensione di quigli per la verticatione de la opositione. [3.108] Sicondo adonche quisti modi serà la comprensione de li siti e de le superfitie de le linee e de li spatii dal viso rispecto di quello.

[3.109] Ma alchune superfitie linee e spatij secante le linee radiale sono de molte grande obliquatione sopra le linee radiale e alchune sono de pocha e alchune perpendiculare sopra le linee radiale / e sono le superfitie e le linee e li spatij directamente oposite al viso e la estremità e la estremità de la rimotione de ziascheduna de le superfitie e de le linee e de li spatij de maxiam obliquatione sopra le linee radiale sequino la parte rimota del viso / zioè la parte sequente de le linee radiale e la estremità più proprinqua sequità la parte più propinqua al viso zioè la parte è sequente el viso / e quando el viso hara compreso alchuna linea e alchuno spatio di boto comprenderà due cose sequente le estremità di quello spatio. E similmente quado el visio hara compreso alchuna superfitie e harà compreso le verità [ubitates] sequente le estremità di quelle superfitie per la comprensione de le estensione di quella superfitie in longitudine e latitudine // quando [Foglio 34 recto colonna b] adonche el viso hara compreso la superfitie obliqua sopra le linee radiale e fosse quella superfitie de maxima declinatione comprenderà el viso sequente la estremità più rimota e apresso la comprensione dela superfitie e comprederà esso essere sequente la estremità delle linee radiale e comprenderà la sequente quello che è appresso el viso. E similmente de la linea e dello spatio de maxima obliquatione / e quando hara scorto che una de due estremità de la superfitie de la linea o delo spatio siquirà la verità rimota del viso e che l’altra estremità sequi la verità propinqua al viso di boto comprenderà la rimotione de una de due estremità di quella superfitie o linea o spatio e apropinquatione de l’una quando harà compreso la rimotione di una di quelle due estremità o linea o superfitie o la apropinquatione di quella una di boto schorgiera la obliquatione del sito di quella superfitie o linea o spatio.

La obliquatione adocnhe de le linee o del spatio o de le superfitie de le obliquatione sopra la linea radiale de estranea obliquatione si comprende dal viso per la comprensione de due verità de le estremità de essi // [3.110] la declinazione e la directa opositione del sito de le linee e de le superfitie e de li spatij de pocha obliquatione e directa al viso non se comprendono dal viso per vera comprensione certificata si no la rimotione sua sia mediocre / e risguardanti i corpi ordinati cumprense dal viso hara compreso per le mensure di li rimotione de le estremità di quelle superfitie e linee e spatij e hara compreso la equalità de due rimotioni di due estremità da la superfitie o de la linea o de lo spatio o la inequalità di quelle perché nisuni de luoci sequenti le estremità de le linee o di la superfitie o de lo spatio directamente oposito e declinante per pocha declinatione è sequente el viso ma le estremità de [Foglio 34 verso colonna a] di quigli opositi sequitano le verità destre o sinistre o superiore e inferiore.

Se adonche el viso non comprende le mensure de la rimotione di quella cosa così dal viso non comprenderà la diversità e la inequalità de la rimotione da le extremità de essi e quando no hara compreso questo non comprenderà la obliquatione de essi ne la directione // quando adonche le linee, le superfitie e li spati si fosseno di grandissima rimotione e fosse la obliquatione pocha no potrebbe el viso comprendere la obliquatione de essi ne ancho potrà distinguere tra lo obliquo e lo recto.

Perché la quantità de la rimotione de le superfitie e de le linee e de li spati di quali la rimotione è massima no si certificano dal viso ma estimanose. E quando la rimotione de quigli fosse grande e ancho fosse cum questo di pocha obliquatione sera finalmente differentia tra le remotione de le estremità di quigli opositi ma molto pocha e quasi che no hara quantità rispeto de la quantità de la rimotione de essi e quando el viso no hara certificato la quantità de le rimotione de le estremità de essi non comprenderà la diversità la quale è tra la rimotione de le estremità de le estremità de essi. E quando no hara comprenso la diversità la quale è tra le rimotione de le stremità de la superfitie de la linea e de lo spatio estimarà quelle rimotione essere equle e non comprende la obliquatione di quella superfitie o linea o di spatio. E quando ne hara compreso la obliquatione di quella superfitie e de la linea e de spatio estimarà esso essere directo e la obliquatione de le superfitie de le linee e di li spatij di quali la rimotione è maxima son si comprende dal viso quando fosse pocha.

El viso adonche comprende tute le superfitie e linee e spatij li quali sono de maxima rimotione e de minima [Foglio 34 verso colonna b] obliquatione quasi directa opositione e non certifica el sito de essi neanche didtingue tra l’obliquo e il directo opositoma comprende el directo e lo obliquo secondo un altro modo. [3.111] E similmente el sito de le linee de le superfitie e di li spatij di quali la rimotione è megiana quando non fosse risguardanti li corpi ordinati e che el viso no hara compreso i corpi risguardanti la rimotione de essi e no hara certificato le quantità de le rimotione de essi alora el sito no serà certificato dal viso ne ancho distingue el viso tra lo obliquo de essi e lo directo ma tole el sito de essi per estimatione e estimara che di questo modo lo essere discreto avengha che sia obliquo.

E quando le superfitie e le linee e li spatij fosseno in remtione mediocree le rimotioni di quigli fosseno risguardante li corpi ordinati e comprendesse el viso quilli corpi e le quantità de quigli

Comprenderà la quantità de la rimotione di le estremità di quelle superfitie e linee e spatij e comprendrà le equalità de la rimotione de le estremità si fosseno quelle estremità equale e comprenderàla inequalità se fosseno inequale. // E quando hara compreso la equalità de la rimotione de la estremità de la superfitie o de la linea o de lo spatio o la inequalità de essi comprenderà la directione di quella superfitie o de la linea o de lo spatio o veramente la obliquatione de essi per certificata comprensione. [3.112] E similmente la obliquatione de le linee o de le superfitie o de li spatij li quali sono de maxima obliquatione no si comprendono dal viso si no per la rimotione mediocre in rapporto de magnitudine de essi.

El vedere non comprende la verità sequente le estremità de la superfitie o de la linea o de lo spatio se no quando harà compreso la qualità de la estensione de la superfitie de la linea <o del viso> ma el viso non comprende la qualità [Foglio 35 recto colonna a] de la estensione de la superfitie o de la linea e de lo spatio si no quando fosseno in la rimotione mediocre in rispecto de la quantità de quella superfitie o de la linea o de lo spatio.

La declinatione adonche de linea o de la superfitie o de lo spatiosecanti le linee radiale quando la serà maxima la si comprenderà dal viso per la comprensione de la verità de essa e se serà de pocha obliquatione o de directa opositione si comprenderà dal viso essere obliquo e essere directo per la comprensione de la quantità de la remotionee de le estremità di quilli opossiti. E lo viso non certifica le quantità di siti de le superfitie e de le linee e di li spatij i quali sono de maxima obliquatione se no quando hara certificato la qualità de la estensione de essi e no ha certificato i siti de le superfitie e de le linee e deli spatij i quali sono di pocha obliquatione o di li opositi directamente si no hara certificato le quantità de la rimotione de le estremità de essi opositi o la qualità di quigli.

Ma el viso certifica rade volte el sito de li visibili e più cose che comprende el sito viso da li siti visibili non comprende si no per estimatione // la substentatione adonche del viso per la comprensione di li siti di li visibili no è si no per estimatione no è sino per estimatione quando adonche lo aspitiente hara guatato e hara voluto certificare el sito de alchuna superfitie o lo sito de alchuna de linee le quali sono in li visibili o lo sito de alchuni degli spatij i quali sono in le superfitie de li visibili guatarà la forma de alchuna cosa visa e la qualità de la estensione de quella superfitie o de linea o de spatio.

Si adonche la forma di quella cosa visa in la quale è quella superfitie o de linea o de spatio serà manifesta certificata e fosse stata la obliquatione di quella superfitie o de linea o de spatio maximo comprende el viso la obliquatione de essa veramente per la comprensione de la qualità de essa per la comprensione de due vertù di [duarum ubitatum] [Foglio 35 recto colonna b] de le estremità de esse oposite.

E si la forma di quella cosa visa fosse manifesta e … fosse de maxima obliquatione e la rimotione de essa respitiente li corpi ordinati vederà i corpi ordinati risguardanti le rimotione de le estremità de essa e considerarà la qualità di quigli e comprenderà la rimotione di quella superfitie o di linea o di spatioe la quantità de la obliquatione de essa o la directione de esso per la comprensione de la quantità de la rimotione de le estremità de essa. [3.113] E se la forma della cosa visa non fosse manifesta o fosse manifesta o fosse manifesta ma la obliquatione non fosse maxiam e la rimotione non fosse risguardanti li corpi ordinati non comprenderà el viso la certecia del sito di questa così fatta superfitie o de linea ode spatio. E cum questo quando el viso hara compreso non manifesta e si havesse trovato le rimotione de essa rispondenti li corpi ordinati subito s’acorgierà che el sito di quella superfitie o linea o spatio non è certificato.

[3.114] Sicondo adonche quisti modi comprende el viso el sito o voi li siti de le superfitie di visibili e li siti de le linee e de li spatij le quale sono in le superfitie de li visibili zioè che tute siano secante le linee radiale [3.115] le quale no e [se] no [Quod vero est] da li spatij che sono tra li visibili distinti in le cose più rimote maxime zioè quando fosse rimotione de amedeu li visibili i quali sono apresso le due estremità la maxima remotione adonche si comprenderà dal viso conto [tunc] quasi directo oposito avengha sia obliquo perché non comprende la diversità la quale è tre le rimotione de le estremità de essa. E si l’uno de dui visibili i quali sono apresso de due estremità del spatio fosse più propinquo a l’altro e havesse sentito el senso la propinquatione de esso comprende el spatio che tra ess’è essere obliquo sicondo che l’ara compreso da la propinquatione di propinqui e di quigli dui visibili e da la ri [Foglio 35 verso colonna a] rimotione la rimotione (sic) de quigli si uno di quigli dui visibili fosse propinquo ma el viso no hara compreso la propinquatione de esso non sentirà la obiquatione del spatio el quale è tra essi.

El sito adonche de la superfitie e de linee e degli spati secanti le linee radiale non si cerifica dal viso si no la remotione de essi è mediocre e cum questo certifica el viso la equalità o le inequalità de le remotione de le estremità de essi e la inequalità non poterà certificare el sito di quigli i quali si comprendeno dal viso da li siti de visibili non si comprendeno se non per estimatione manca una parte del testo 3.116 quasi tutto. .

Se adonche fosseno in remotione mediocre non serà grande diversità tra el sito comprenso dal viso per estimatione e lo vero sito e si fosse in remotione maxima no distinguira tra lo obliquo e lo directo / perché quando el viso no hara compreso la inequalità de due remotione de due estremità de la cosa visa comprende esse equale e cosi giudicarà esse cosa visa essere directa [3.117] Sicondo adonche quisti modi serà la comprensione de li siti de le superfitie e de le linee e de li spatij per lo senso del viso

[3.118] El sito de le parte de la cosa visa insieme e lo sito diveri di le superfitie de la cosa visa e de le superfitie de essa insieme e li siti di visibili distinti insieme li quali sono collocati sotto ordinatione si comprendono dal viso per la comprensione di luoci del viso ai quali pervenghono le forme de le parte de la forma de perviene al viso da la virtù o voi per la virtù distintiva perché la forma de ziascheduna de le parte de la cosa visa perviene in alchuna parte [Foglio 35 verso colonna b] de la parte de la superfitie de membro sentiente il quale perviene la forma e quando la superfitie de la cosa fosse de diversi colori e fosse tra le parte de essa diferentia per le quale se distingueno le parte insieme serà forma perveniente al viso de diversi colori e serà la parte de essa o voi la parte de essa distinte sicondo la distintione de le parte a la superfitie de la cosa visa e lo sentiente sente la forma e sente ziascheduna de le parte de le forme o voi de la forma per lo senso dei colori de quelle parte e di la luxe la quale è in essi e sente i luoci de le forme de le parte di quelle e de la luxe di quelle.

E la virtù distintiva comprende la ordinatine di quelli luoci per la comprensione per la comprensione de la diversità de le luxi e de le parte de la forma e per la comprensione de le dette parte e così comprende el destro e lo sinistro el disopra e di sotto e per la comprensione di tuti quigli insieme e comprende lo contigente e lo separato. // [3.119] El sito de le parte de la cosa visa insieme sicondo lo accesso e la rimotione sicondo s [scilicet] sicondo la preeminentia e la fondatione o voi fondamento si comprendo dal viso per la comprensione de la quantità de le remotione de le parte da essa e comprensione de la diversità e la rimotione de le parte sicondo più e meno.

El sito adonche de le parte de la cosa visa quando essa fosse in la rimotione mediocre insieme sicondo la cessione e la rimotione si comprendono da viso e questo è quando hara compreso el viso la quantità di quella rimotione e hara compreso le quantità de le remotione de le parte de essa e la equalità / ma se el viso non hara certificato la quantità de la rimotione de essa e la quantità de la remot [Foglio 36 recto colonna a] ione de le parte de essa no comprenderà el viso la ordinatione de le parte sicondo la cessione e la remotione apresso la visione.

Ma si fosse stato da li visibili asueti i quali si cognoscheno dal vise comprenderà la ordinazione de le parte de essa sicondo la preeminentia e profundatione e figura de la superfitie de essa per la cognitione non per sola visione // ma si fosse da li visibili estranei i quali non cognoscerà i quali non cognoscerà el viso comprenderà la superficie de essa quasi piana la quale non Inserito a posteriori hara certificata la quantità o voi la quantità de la de le remotione de le parte de essa. E questa intentione apare quando el viso hara guatato alcuno de li corpi convessi o convasi e fosse ne la rimotione massima perchè alora el viso non comprenderà la concavità e la conveità ma comprenderallo quasi piano. [3.120] E lo sito de le parte de la superfitie de la cosa visa insieme in la diversità de le unità [ubitatum] in la separatione e continuatione non si comprendeno si no dal viso per la comprensione de la diversità de li colori e de le diferentie per le quali si distingueno le parte e per la comprensione de la ordinatione de le parte de la forma da la vertù distintiva el sito de le parte de la superfitie de la cosa via in la cessione e anche sicondo la cessione e la rimotione in rispecto del viso non se comprendeno dal viso se no per la compressione de le parte zioè de la quantità e de la einqualità de <le parte> le quantità de le rimotione di esse.

La ordinatione adonche de le parte sicondo la cessione e la rimotione di quello del quale le quantità de le rimotione de le parte si certificano dal viso si comprende dal viso de le ordinatione e de le rimotione de le parte de quello de le quale le quantità non se certificano dal viso non si comprendono dal viso per la comprensione per la comprensione de li luoci del viso in le quale pervenghono le forme di quelle forme. [Foglio 36 recto colonna b] forme parte (sic) e per la comprensione d li distintione in lo viso da la virtù distintiva e similmente de visibili distinti.

I termini de la sueprfitie de la cosa visa e de le superfitie de essa e la ordinatione de essi si comprendono dal viso per la comprensione de le parte de le superfitie de essa a la quale perviene el colore di quella parte e la ordinatione de la criconferentia di quella parte de la virtù distintiva // Sicondo adonche quisti modoi (sic) comprende el viso el sito de le parte de visibili insieme al sito de li termini e de le superfitie e siti de le parti distinti di li visibili insieme e li siti de li visibili distinti insieme.

Spatio per un capo lettera [3.121] [L]a corporeità la quale è estensione sicondo tre dimensione si comprende dal viso in alchune cose non però Manca una parte, vedi Smith : comprehenditur a visu in quibusdam corporibus et in quibusdam non. Tamen homo quello distinguente già quiete e apresso esse che non si comprende dal senso se non el corpo e così quando esso comprende e saperà di boto che l’è corpo avengha che no comprenda secondo trina dimensione. E lo viso comprende in tuti li corpi le estensioni de essi sicondo longitudine e latitudine Manca: ex comprehensione superficierum corporum oppositorum illi. Cum ergo comprehenderit superficiem corporis, sciendo quod illud visibile est corpus, comprehendet statim extensionem illius corporis secundum longitudinem et latitudinem. e non rimanesi se no la dimensione tertia. E alchuni corpi si contenghono da le superfitie piane secantese per le altre insieme <ealc> e alchuni sono continuti o voi si contenghono da le superfitie concave e convesse. E alchuni si continghono da le superfitie de diverse figure sicantese obliquamente insieme e alchuni se contenghono da una superfitie ritonda el corpo veramente che se contiene da le superfitie secantese del quale l’una superfitie è piana quando si comprende da lo viso e fosse la superfitie de esso oposita piana la viso e directo de esso e fosseno le altre superfitie secante [Foglio 36 verso colonna a] la superfite directamente oposita perpendiculare sopra la superfitie directamente oposita o vera obliquamente sopr’essa in la parte stricta da la parte posteriore de la superfitie directa oposita no aparerà dal viso di quello si no la superfitie solamente directo oposita.

Adonche de quisti [si]mili corpi non comprende el viso si no la longitudine e la latitudine solamente adonche non sente la corporeità di corpi così fatti // ma el corpo che se contiene da le superfitie secantese quando la superfitie de esso fosse oposita al viso ma non sicondo directa opositione e fusse la sectione di questa superfitie cum l’altra superfitie di quello corpo comprensa dal viso si che potrà comprendere sue superfitie insieme si comprenderà dal viso alora la sua corporeità perché comprenderà la obliquatione de la superfitie del corpo a la profundità de esso imperò comprenderà la estensione del corpo sicondo la profondità comprenderà da se el sito per estensione obliqua in longo e in lato e così comprenderà la corporeità di quisti <luoci> [3.122] E similmente quando una de le superfitie del corpo fosse directa oposita al viso e fosseno le superfitie <sequoi> sectante qualla superfitie o veramente una di quelle oblique sopra la superfitie directo oposita perché il viso comprende in tale corpo la superfitie directamente oposita e la superfitie obliquamente secante la superfitie oposita e comprenderà anchora la sectione di queste superfitie e cosi come noi habiamo detto comprenderà la corporeità di quello corpo.

E generalmente dico che ziascheduno corpo in lo quale el viso poi comprendere due superfici secantese comprenderà la corporeità in quigli. // [3.123] i corpi in quali sono le superfitie o v [Foglio 36 verso colonna b] eramente è la superfitie convexa comprensa dal viso e fosse quello che contiene esso una superfitie o veramente molte superfitie el viso potrà comprendere de la verità de esso da la comprensione de la verità de esso perché quando la superfitie convexa fosse oposita al viso serano le rimotione de le parte de esso dal viso inequale e serà el megio de esso più propinquo de le estremitià al viso E quando el viso ha compreso la convexità comprenderà che el megio de esso è <al vi> più propinquo de le estremità al viso. E quando hara sentito ch’el megio serà piiù propinquo de le estremità e exiente apresso esso da l’ultimi tendenti a la parte de drieto e così sentirà la estensione del corpo in la profondità rispeto de la superficie directo oposita / e ello comprenderà la estensione di quello corpo sicondo longitudine e latitudine. E similmente l’altra superfitie del corpo oltra la superfitie directo oposita fosse convessa che avesse compreso el viso la convesità de esso perché el viso anchora comprenderà la estensione de esso sicondo tre dimensione [3.124] ma il corpo in lo quale è la superfitie <convexa Convexa non cè nel testo latino di smith e dunque è un refuso > concava comprensa dal viso quando el viso hara sentito quella superfitie zioè l’altro corpo in lo quale è l’altra superfitie Manca in latino e hara sentito la sectione de esso cum la superfitie concava alora sentirà la obliquatione di quella superfitie di quello corpo.

E quando hara sentito la obliquatione di quella superfitie di boto sentirà la corporeità de esso ma se la superfitie concava fosse comprensa dal viso e non fosse aparuta al viso altra de li altre superfitie non comprenderà el viso la corporeità di quello corpo [Foglio 37 recto colonna a] ne el viso comprenderà de quisti corpi così fatti si no le estensione de esso ma due dimensione del corpo solamente.

El viso non sentirà la corporeità di quisti corpi se no per la scienza precedente non per lo senso di tre dimensione di quello corpo e la superfitie concava si estende anchora in la profundità concava per la propinquità del le estremità de esso al viso e la rimotione del megio e non si comprende per la estensione de la vertù (sic) profundità si no la estensione de la vacuità no è la estensione del corpo si no del quale la superfitie è quella superfitie concava. // [3.125] La comprensione adonche de la corporeità dal viso no è sino per la comprensione de la obliquatione de la superfitie di li corpi e le obliquationi de le superfitie de li corpi per le quale si significa al viso che i corpi sono corpi e non si comprendono se no in li corpi di quali la rimotione è mediocre in li corpi de maxima remotione di quali la rimotione non si certificarà non comprende el viso le obliquatione de le superfitie e così non comprende la corporeità de esso per lo senso del viso perché in tali corpi non comprende el sito de le parte de la superfitie de essi insieme ne hara compreso quelle sono piane / e così non comprende la corporeità del corpo de maxima remotione non se certificha a quello [3.126] e esso comprende la corporeità di li corpi per la comprensione de le obliquatione de le superfitie di li corpi non Manca: et obliquationes superficierum corporum si comprendono dal viso in li visibili <mediocre> de mediocre rimotione di quali li siti de le parte de le superifitie insieme si comprendeno dal viso dal viso e oltre questi visibili non comprende la corporeità de esse el viso e non comprende la corporeità de esso si no per scientia preciedente

Spazio per capo lettera [3.127] [L]a figura de la cosa visa si divide in due cose de le quale l’una è figura de circumferentia de la superfitie o de la circumferentia de la parte de alchuna parte de la cosa visa.

E la seconda è la figura de la corporeità de la cosa visa o la fighura de la corporeità de alchune parte de la cosa visa. E questo modo è forma de la superfitie de la cosa visa de la quale la corporeità se comprende per lo viso o voi per lo [Foglio 37 recto colonna b] senso del viso o forma de le parte de la superfitie de la cosa visa de la quale la corporeità si comprende. E ogne cosa che el viso comprende da le forme de sensibili se divide in quisti modi.

[3.128] La figura veramente de la circonferenza de la superfitie de la cosa visa di comprende dal sentiente dal sentiente per la comprensione de la circonferentia de la forma la quale perviene in lo concavo del nervo comune. E per la comprensione de la circumferentia de la parte de la superfitie del membro in la quale perviene la forma de la cosa visa perché in ziascheduno di quisti dui loci se figura la circumferentia de la superfitie de la cosa visa. E similmente la figura de la circumferentia de ziascheduna de le parte de la superfitie de la cosa visa se comprende da lo sentiente per lo senso de la ordinatione de le parte de li termini de la parte de la forma altra mente de le cose fracte. // E quando el sentiente harà voluto certificatione de la figura de la criconferentia de la superfitie de la cosa visa o la figura de la circonferenza de alchuna parte de la cosa visa move l’asse radiale sopra la circumferentia de la cosa e così per lo moto certificarà li siti de li termini de le parte de la forma de le superfitie o del la parte de le superfitie la quale è in la superfitie del membro sentiente ed in lo concavo del nerbo comuno e però se comprenderà per la certificatione el sito el sito (sic) de li termini de la forma e de la figigura (sic) de la circonferentia de la cosa visa de circonferentia de la superfitie de la cosa visa.

Sicondo adonche questo modo serà la comprensione de la circumferentia de la cosa visa e de la figura de la circumferentia de la cosa visa e de la figura de ziascheduna parte de la superfitie de la cosa visa per lo senso del viso. [3.129] La forma de la superfitie de la cosa visa non si comprende dal viso se no per la comprensione de siti de le parte de la superfitie de la cosa e per la dissimilitudine de li siti de le parte de le superfitie <de le coso visa> de la cosa visa e per la consimilitudine di quigli medesimi e certificassi la forma de la superfitie per la comprensione de la diversità de la inequalità de le rimotione de le parte de le superfitie de la cosa visa e de la equalità di quelle e de le inequalità de le elevazione de le parte de le superfitie [Foglio 37 verso colonna a] de la cosa visa e de la equalità de essi e de la inequalità de le elevatione de le parte de al superfitie non si comprenderà dal viso si non per la propinquità di megio in la superfitie e de la rimotione de le parte in li termini o veramente da le inequalità de le remotione elevatione de le parte de esse imperò che la superfitie superiore del corpo quando se fosse concava e similmente la convexa e similmente la convexità del termine de la superfitie non si comprende dal viso si no per la comprensione de la propinquità del megio e de la rimotione de le estremità quando la convexità de esso se oppone al viso o veramente da le inequalità da le elevatione de le parte de esso qando la gibosità sua fosse di soto o di sopra o in la equalità del dextro de le parte de esso e del sinistro.

[3.130] la concavità de la superfitie quando ella se oppone al viso si comprende dal viso per la comprensione de la rimotione de le parte megie e apropinquatione de le estremità de li termini. E similmente è de la concavità de li termini de la superfitie quando se oppone al viso e lo viso non comprende la concavità de la superfitie quando la concavità fosse opposita o di soto appresso a lo lato si no quando la superfitie fosse in la parte absisa aparerà l’arcualità del termine de ssa la quale è verso el viso.

[3.131] In la planecia de la superfitie si comprende dal viso per la comprensione de la equalità de la rimotione de le parte e de la consimilitudine de la ordinatione de essi e similmente la rectitudine dal termini de la superfitie quando el termine se opera la viso. // La rectitudine del termine o de la superfitie e l’arcuità e la curvità de esso quando la superfitie fosse oposita al viso e fossero i termini continenti quella si comprenderà dal viso per la ordinatione de le parte a questa insieme [3.132] La convexità adonche de la superfitie de la cosa visa e le quale si opponghano al viso e la concavità de esse e la planetia zioè la pianura de essa si comprendeno dal viso per la comprensione de la diversità de la remotione de le parte de la [Foglio 37 verso colonna b] superfitie e de le elevatione de esse o de la latitudine de esse e de la qualità de esse e de la quantità de lo excesso de la rimotione de le parte o de le elevatione e de la latitudine de esse insieme e similmente la convexità e la concavità e la planitie de ziascheduna de le parte de la cosa visa si comprende dal viso per la comprensione de l’excesso de le elevatione o de la latitudine de esse o de la equalità de esse e per questa ragione non comprenderà el viso la concavità e la convessità sino in li visibili di quali la remotione è megiana / el viso comprende la proprinquità de alchune parte de le superfitie e de alchune rimotione per alchuni corpi intervenienti a essa e a la superfitie e per li corpi risguardanti la rimotione le rimotione de le parte di quali la propinquatione e la rimotione se certificano dal viso. E quando alchune parte de la superfitie preeminente che tanto a dire quanto poste in fuori e alchune profonde comprende el viso la preeminenza e la profondità di quelle e per la obliquatione de le superfitie e sectione de le parte e curvità di quelle in gli luoci de la profondità e per li siti di le superfitie inanci ne altre cose de tale genere.

Ma si quella cosa visa fosse da li visibili asueti o voi usati comprenderà el viso la forma de essa e la forma de la superfitie per cognitione anteciendente la forma de la cosa visa la quale fia continuta da le superfitie e di diversi siti si comprenderà dal viso per la comprensione de la sectione de la superfitie de essa e per la comprensione del sito de ziascheduna de le superfitie de essa e per la comprensione de la forma de ziascheduna de le superfitie de essa. // [3.133] le forme adonche de la figura de le quale la corporeità si comprende si comprendano per la comprensione de le forme de le superfici de esse e per comprensione di li siti de le superfitie di li visibili di quali le parte sono diversi siti si comprendeno dal viso [Foglio 38 recto colonna a] per la comprensione de la concavità e de la conesità e de la planitie de le parte de le superfitie de essi visibili e de la preeminentia e de la profondità de le parte de le superfitie // Sicondo adonche questo modo serà la comprensione de le forme de le superfitie di li visibili e de le figure de essi e quando lo sentiente si hara voluto certificare la forma de alchuna parte de la cosa visa moverà el viso in la opositione de e farà passare l’asse radiale sopra tute le parte de essa perfino che sentirà le remotione de la parte <de la superfite> de essa e lo sito de quelle o voi de ziascheduna de quelle apresso el viso e lo sito de esse insieme.

E quando lo sentiente hara compreso la rimotione de le parte de le superfitie e lo sito de esse hara compreso la preeminentia e la profondità di quelle comprenderà la forma di quella superfitie di quella cosa visa e certificherà la figura de essa. // E molte volte errs el viso in quello che lui comprende da le forme de le superfitie di li visibili e le forme de le figure di visibili e non se achorgie lo erore perché la concavità pichola e la convesità pichola non si comprendeno bene sicono lo accesso al viso avengha che la rimotione de essi sia mediocre se la non è propinqua bene al viso.

[3.134] I visibili adonche di qali le forme si comprendono dal viso sono quigli di quali le quantità de le parte de le superfitie si comprendono dal viso e di quali li excessi e la qualità de le rimotione de le parte si comprendeno dal viso. E li visibili di quali le forme se certifichano dal viso sono quigli di quali la quantità de lo excesso de la rimtione de le parte se certificano dal viso. E similmente le figure de le circonferentie de le superfitie de li visibili non se certificano dal viso si no como in la rimotione mediocre mediocre e hara certificato el viso le ordinatione de li termini [Foglio 38 recto colonna a] de esse el sito de le parte de li termini de esse insieme e hara certificato li anguli de esse e di quali termini del el sito o li siti no se certifichonano dal viso ne ancho li anguli de quili se hara anguli non certifihcerà el viso le figure de esse.

Tute adonche le forme de li visibili di comprendeno dal viso sicondo i modi i noi habiamo dechiarato

[3.135] L Lettera Capoverso a magnitudine e la quantità de la cosa visa si comprendono dal viso ma la qualità de la comprensione de esso è per la qualità dubitabile in la qualità de la comprensione de la magnitudine e più di quigli se imaginano che la qualità de la magnitudine de la cosa visa non si comprende sino per la quantità dell’angolo che sia apresso al centro del viso che contiene la superfitie de la piramide radiale de la quale la base contiene la cosa visa e che el viso compere zioè facie comperatione e similitudine de le quantità de le cose vise a le quantità de li anguli le quale si fanno da li ragi i quali contiene le cose vise apresso el centro del viso e non si substentano in la comprensione de la magnitudine si no sopra li anguli solamente.E alchuni de quigli se imaginano che la comprensione de la magnitudine non si compie ne la comparatione agli angoli solamente ma per la consideratione de la rimotione de la cosa visa el sito de essa cum la comparatione a li anguli. [3.136] E la verità si è che non è possibile che sia comprensione de la quantità de le cose vise per la comparatione de li anguli apresso al viso i quali comprenosi a presso el viso zioè apresso el centro del viso solamente perché una medesima cosa visa non si diversifica in la quantità apresso al viso avenga che le rimotione de essi non si diversificherebbero de diversità non grande perché quando la cosa visa fosse apresso el viso e hara compreso el viso la quantità de essa [Foglio 38 verso colonna a] e poi serà elongata dal viso non si diminuirà molto la sua quantità apresso al viso quando la rimotione siconda fosse mediocre e no se diversifica mai la quantità de alchuna cosa visa asueta apresso el viso quando le rimotioni de esse si diversificano e quano fosseno de rimotione mediocre. [3.137] E similimete li corpi equali di diverse remotione quando la rimotione di quigli fosse mediocre si comprendano dal viso [equalia]

ma gl’anguli i quali si risgurda una medesima cosa visa in le remotione diverse mediocre se diversificano per la diversità de alchuna quantità perché quado la cosa visa fosse rimota dal viso per un gubito po finalmente se la fia longhata dal viso e fosse la rimotione de essa per più gubiti la diferentia serà tra dui anguli i quali si fano apresso el viso da quella cosa grande excesso. E niente meno non comprende el viso la cosa visa in la remotione de dui gubiti minore cha in la rimotione de uno gubito e similmente si s’alongha per tri gubiti o quatro no aparerà minore avengha che gli anguli i quali si fanno apresso al viso se diversificheno per diversità estranea. [3.138] E ancho se in la superfitie de alchuno corpo se signe una figura quadrata de equali lateri e recti anguli e elevosi quello corpo de quela detta superfitie in la quale è quadratione sia apresso del viso e cosi che el viso comprenda cum questo la figura quadrata comprende el viso la figura quadrilatera de equali latera e pure gl’anguli i quali risguardino le latera del quadrato e quali apresso al centro del viso fosse apresso la superfitie in la quale è la quadratione serebono diversi e pure el viso comprenderà le latera quadrati equali [3.139] e similmente equali quando in lo circulo si traghono i diametri de diversi siti e poi si eleva la superfitie il la quale è lo circulo per fino che sia apresso la equidistantia del viso serano gli anguli ei quali risguardano del diametri del circuli apresso el viso diversi di grande diversità sicondo la diversità dei siti de li diametri.

Eppure el viso non comprende i diametri del circulo si no equali quando la rimotio [Foglio 38 verso colonna b] ne de quigli fosse megiana.

[3.140] Se adonche la comprensione de le cose vise fosse dalla comprensione degli anguli solamente i quali fosseno de li visibili apresso al centro del viso non si comprenderano li latera de li quadrati equali neanche si comprenderano li diametri de li circuli equali neanchi lo circulo se comprenderebe ritondo ne si comprenderà una cosa visa in le remotione diverse de una quantità // E per experimentatione adonche di queste intentione è manifesto che la comprensione de le quantità de le cose vise no è per la comparatione a gl’anguli solamente [3.141] e perché qui è dechiarato e ora certifichiamo la qualità de la comprensione de la magnitudine e già dechiarato è che la substentatione in la comprensione de più sensibili no è si no sopra l’arguitione e la e distintione de più sensibili.

La magnitudine è una de le intentione le quale si comprendeno per arguitione e per ragione. E la radise sopra la quale se substentia la virtù distintiva in la distintione in la distintione de la quantità de la magnitutdine de la cosa visa è quantità de la parte del viso in la quale perviene la forma de la cosa visa si termina e mensurasi per lo angulo el quale è apresso el centro del viso el quale contiene la piramide radiale continente la cosa visa e la parte del viso in la quale perviene la forma de la cosa visa e l’angulo el quale contiene la piramide radiale contiene quella parte [spazio vuoto ] [sunt radix] perché non possono i sensi e la distintione intitire [vitare] nella comprensione de la magnitudine de la cosa visa [3.142] ma non basta pote di distinguere [virtute distinctive] in la comprensione de la magnitudine la considerazione de l’angulo solamente o veramente la consideratione de la parte del viso risguardanti l’angulo solamente perché quando si comprende dal viso e ancho apresso esso comprende il sentiente lo luoco del viso in lo quale perviene la forma de la cosa visa comprenderà la quantità di quello luoco da poi quando quella cosa visa se elongharà dal viso [Foglio 39 recto colonna a] se comprenderà anchora dal viso E comprenderà el sentiente lo luoco del viso in lo quale perviene la forma de essa sicondariamente comprenderà la quantità de lo luoco è manifesto è che lo luoco del viso in lo quale perviene la forma de esso prima è lo luoco ‘l viso in lo quale perviene la forma sicondariaminte se diversificano secondo la quantità perché lo luoco de la forma in lo viso serà sicondo le qualità degli anguli o voi de l’angulo el quale se risguarda quella cosa visa apresso el centro del viso.

E quanto più se elongara la cosa visa tanto più si farà strecta la piramide continente continente quello e ancho la longitudine de esso e lo luoco e lo viso in lo quale perviene la forma. E quando lo sentiente comprende lo luoco in lo quale perviene la forma de la cosa visa e comprende la quantità del luoco, comprenderà la diminutione de luoco apresso la rimotione de la cosa visa dal viso. [3.143] E questa intentione spesse volte ritorna la viso zioè che li visibili sempre se elonghano dal viso e lo viso da essi e appropinquasse al viso el viso a quigli. E lo viso comprenderà essi e comprende la diminutione di li luochi recti di quigli in lo viso apresso la rimotione e comprende l’argumentatione de li luoci de le forme de quigli in lo viso apresso la propinquatione per la quale cosa a la comprensione de la quantità de la cosa visa agiugne la virtù distintiva la rimotione de la cosa visa a l’angulo de la piramide radiale e l quale è nel centro de l’ochio. E la frequentia di questa intentione la quale serà ne l’anima apresso la virtù distintiva che quanto più la cosa visa se alongha dal viso tanto più se diminuisse lo luoco de la forma de esso ne lo viso e lo angulo el quale risguarda la cosa visa apresso el centro e cum questo è quieto in la distintione che lo luoco in lo quale perviene la forma de la cosa visa e lo angulo el quale risguarda la cosa visa apresso el centro del viso non serà si no la rimotione de la cosa visa dal viso e niente meno questo è quieto o voi chiaro ne l’anima [Foglio 39 recto colonna b] quando la virtù distintiva hara distinto la quantità de la cosa visa non considerarà l’angolo solamente ma considerrarà l’angulo e la rimotione insieme.

La quantità adonche de li visibili non si comprenderà si no per distintione e comperatione la comperatione per la quale si comprende la quantità de la cosa visa è comperatione de la base de la piramide radiale la quale è superfitie de la cosa visa a l’angulo de la piramide e la quantità de la longitudine de la piramide la quale è rimotione de la cosa visa dal viso. E la consideratione de la virtù distintiva dal viso nn è sino in la parte de la superfitie del membro sentiente in lo quale perviene la forma de la cosa visa cum la consideratione de la rimotione de la cosa visa da la superfitie del viso perché la quantità de l’angulo el quale risguarda quella parte apresso el centro del viso e non è tra la rimotione de la cosa visa da la superfitie del viso e la rimotione de esso dal centro del viso in la magiore parte diversità operante la rimotione de esso.

[3.144] E già dechiarato è che lo sentiente comprende la verticatione le quale sono tra el viso e la cosa visa le quale sono verticatione de le linee radiale e comprende la ordinatione de le verticatione e la ordinatione de visibili e le ordinatione de le parte de la cosa visa e quando el sentiente hara compreso questo la vertù distintiva comprende che queste verticatione quanto più se elonghano dal viso tanto più se larghano i spatii i quali sono tra le loro estremità e questa distintione è già quietà in l’anima e ancho già è quieto e chiaro ne l’anima che le linee radiale quanto più se elongheranno dal viso tanto più serà la cosa visa la quale è apresso la estremità loro magiore quando adonche el viso hara compreso i termini de essa comprenderà la verticatione per le quale comprenderà li termini de quella cosa visibile. E le verticatione per le quale comprende li ter [Foglio 39 verso colonna a] mini de la cosa visa se no le linee continente li anguli o voi l’angulo el quale è apresso al centro di quella el quale risguarda quella cosa visa e sono le linee continente le luoco del viso in lo quale perviene la forma de la cosa visa e quando adonche el viso hara compreso la verticatione imaginarà la vertù distintiva le estensione di quelle linee dal centro del viso perfino ai termini de la cosa visa. E quando cum questo comprende la quantità de la rimotione de la cosa visa imaginarà la quantità de la longitudine de queste linee e la quantità del spatio che è tra le estremità de esso.

E spati i quali sono tra le extremità di queste linee sono diametri de la cosa visa e quando la virtù disitintiva ymaginarà la quantità de l’angulo e la quantità de le longitudine de le linee radiale e la quantità di spatij che sono tra le estremità de esse comprenderà la quantità de la cosa visa secondo el suo essere / [3.145] le verticatione le quali si estendono in lo centro del viso e li termini de ziascheduna cosa visa comprensa dal visio si comprendeno dal sentiente e da la virtù distintiva e lo sentiente e la virtù distintiva comprendono la quantità de la parte del viso in la quale perviene la forma di quella cosa visa.

E quando la virtù distintiva hara compreso la verticatione de le linee radiale e comprenderà i siti de quelle insieme insieme e comprenderà la propinquatione e la rimotione de esse insieme e comprende la quantità de le estensione de esse e niente rimane per lo quale se compie la comprensione de la magnitudine de la cosa visa si no la quantità de la rimotione de la cosa visa. [3.146] E già è dechiarato è che la qualità de la comprensione de la rimotione de la cosa visa che ziascheduna cosa visa la rimotione si comprende dal viso o certamente o per extimatione. E quando la virtù distintiva hara compreso la sito de le linee radiale continente i termini de la cosa visa e la quantità de la parte la quale è tra esse superfitie del membro sentiente che è quantità de l’angulo e hara imaginato cum questo la quantità de la rimotione de la cosa visa su [Foglio 39 verso colonna b] bito imaginarà la quantità de l’angulo de la rimotione insieme.

E quando hara imaginato la quantità de l’angulo e la quantità de la rimotione insieme comprende la quantità de la cosa visa sicondo la quantità dell’angulo e sicondo la quantità de la rimotione insieme e la virtù distintiva imagina la quantità de la rimotione de ziascheduna cosa visa cumprensa dal viso imagina la verticatione continente i termini de esso e per questa imaginatione pervirà apresso essa forma de la piramide continente la cosa visa e la quantità de la base de essa che è la cosa visa e così pervirà a quello la quantità de essa che è la cosa visa e così pervirà a quello la quantità de la cosa visa. [3.147] E la significatione che la comprensione de la magnitudine de la cosa visa serà per comparazione de la magnitudine a la rimotione de la cosa visa e quando el viso hara compreso dui visibili di diversa rimotione risguardanti uno medesimo angulo a presso al centro del viso, zioè i ragi passanti per le estremità del primo di quigli pervenghano agli estremi del sicondo e lo primo di quigli non cuopra tutto el sicondo. E arà compreso quivi el viso la rimotione de ziascheduno di quigli per la comprensione certificata sempre el visibile de la rimotione si comprenderebe dal viso del visibile più propinquo magiore e quanto più el visibile più rimoto se elongherà el viso harà certificato la quantità de la rimotione de esso tanto più si comprenderà magiore per gratia de lo exempio che quando el viso hara guatato el pariete rimoto dal viso per la rimotione mediocre e hara certificato el viso la rimotione di quello pariete e la quantità de esso e hara certificato la quantità de la latitudine de essa dapoi porà lo aspitiente la mano a uno viso tra lo viso e ‘l pariete e hara chiuso l’altro ochio trovarà che la mane comprirà una grande parte di quello pariete e comprenderà la quantità de la mano de esso in quella dispositione e comprenderà che la quantità coperta da la mano per la pariete è molto magiore de la quantità de la mano de esso e lo viso comprenderà l’angulo el quale contenghono le linee radiale.

Alora [Foglio 40 recto colonna a] adonche el viso comprende che l’angulo el quale la mano e la pariete è uno medesimo angulo alora anchora comprende che la pariete coperto cum la mano de esso è molto magiore de la mano. E perché la virtù distintiva in quela comprensione comprende che la rimotione de dui visibili de diversa rimotione risguardanti uno angulo è de magiore quantità [3.148]da poi quando el viso in quella dispositione si rimuove e hara guatato l’altro pariete di quello pariete e hara posto la mano de esso sopra el viso e quello pariete trovarà che quello che è coperto del secondo pariete è magiore di quello che si chuopre dal <sicondo> primo / e quando alora hara guatato e lo trovarà che la mano de esso coprirà el megio di quello che apare del cielo o una grande parte de esso lo aspitiente non dubitarà però che la de esso niente sia rispecto di quello che si chuopra del cielo sicondo el senso.

Dechiarassi adonche per questa esperimentatione che el viso non comprende la quantità de la magnitudine de la cosa visa a la quantità de la remotione de esso cum la comperatione a l’angulo se no per la comparatione a l’angolo solamente. / E se la comprensione de la qualità de la magnitudine fosse sicondo angulo solamente bisognarebe che dui visibili di diversa rimotione risguardanti uno angulo apresso el centro del viso si paiano equali e non è così.

La quantità adonche de la magnitudine de la cosa visa non se comprende per la distintione se no per la imaginatione de la piramide continente la cosa visa da la virtù distintiva e per la imaginatione de la quantità de l’angulo de la piramide cum la imaginatione de la longitudine de la piramide e per la comperatione de la base de la piramide a la quantità de lo angulo de esso e a la quantità de la longitudine de essa insieme e questa è la qualità de la comprensione de la magnitudine [3.149] e per la magnitudine de la consuetudine del viso in la distintione de la rimotione de li visibilli [Foglio 40 recto colonna b] quando hara sentito la forma e la rimotione di quella cosa visa subito imaginarà la quantità del lo luoco de la forma e la quantità de la rimotione subito imaginarà la quantità de lo luoco de la forma e la quantità de la remotione e comprendasi per la congregazione di queste due intentione la magnitudine de la cosa visa ma niente … le qualità de la rimotione de visibili sono atribuite in le magnitudine le quale si comprendono dal viso. E già dechiarato è che alchune quantità de le rimotione de visibili si comprendeno certamente e alchune estimatamente e che quigli i quali si comprendeno estimatamente si comprendono da la similitudine de la rimotione de la cosa visa a le remotione de simile a se de visibili de certificata rimotione.

E che la rimotione de la certificata quantità sono quelle le quale risguardano li corpi ordinati e continuati. E per la comprensione de li corpi ordinati e continuati. E per la comprensione de li corpi ordinati e continuati risguardanti esse dal viso e per la certificazione de le quantità di quigli corpi serà la certificatione de le quantità de la remotione di visibili i quali sono apresso le estremità de essi // rimangono adunche ad essere dechiarato como el viso comprenda la quantità de le rimotione de li visibili risguardati i corpi ordinati e continuati e como ello certifica le quantità di corpi ordinati e continuati risguardanti le rimotione de visibili [3.150] i quali sono in magiore parte visibili asueti i quali sempre si comprendono dal viso e più frequentemente sono le superfitie de la terra e lo corpo de la terra iaçe tra esse e lo corpo di gl’omini aspitienti o voi lo corpo de l’uomo aspitiente. E la quantità de la parte de la terra interiacente aspitiente visibili i quali sono sopra la facia de la terra risguardante la rimotione di quisti visibili dal viso sempre si comprendono dal viso (sic). E la comprensione de le quantità de le parte de la terra interiacente e risguardante i visibili i quali sono in la superfitie de la terra non è se no per la mensuratione [Foglio 40 verso colonna a] de esse insieme da viso e da la mensuratione de le parte de la terra rimosse <d> da esso viso e le parte de la terra propinque a quella di lo quale le quantità sono certificate da poi da la frequentatione de la comprensioen de le parte de la terra de esso e per la frequentatione de la mesura di quelle da esso comprenderà la quantità de le parte de la terra li quali sono appresso li piedi per la congiunzione e per assimilatione di quelle da esse simile già comprense prima.

El viso adonche quando hara guatato la parte de la terra interiacente esso e la cosa visa cognoscerà la quantità de esso per la frequentatione de la comprensione di simili a quella parte della terra e questa intentione è per la intentione le quale ela sentiente aquista dal principio de la crescentia e così pervenghono le quantità de le remotione di visibili asueti figurati in la imaginatione e riposamento ne l’anima si che l’uomo non percipe zioè schorgie la qualità de la quiescentia de esse [3.151] e perché el principio de esse el quale la quantità si certificarà dal viso è quello che è apresso li piedi perché la quantità de quello che è apresso i piede si comprende e da la virtù distintiva. E el viso certifica quella per la mesura del corpo de l’uomo perché quello el quale è di terra apresso i piedi sempre si mesuri da l’uomo sencia intentione per li piede de esso quando el va o voi quando va sopra esso e per lo bracio de esso quando estende la mano d’esso.

E quello che è apresso da la terra sempre si mesura per lo corpo de l’uomo sincia intentione e lo viso comprende questa mensurazione e sente quello da la virtù distintiva comprende questa mesura e intende quella e sente essa. E la virtù distintiva per essa le quan [Foglio 40 verso colonna b] tità de le parte de la terra continuate cum lo corpo de l’uomo.

Le quantità adonche de le parte de la terra propinque a l’uomo già sono intese apresso el sentiente e apresso la vertù distintiva. E già le forme de esse sono imaginate apresso a la virtù distintiva e l’[h]a quiete ne l’anima e lo viso comprende queste parte di terra sempre e lo sentiente sente questa verticatione le quale si stendono dal viso a le estremità di queste parte a presso a la comprensione di quelle dal viso e apresso la consideratione de lo corpo de la terra dal viso comprende la parte de la superfitie del membro sentiente in le quale pervenghano le forme di queste parte de la terra e comprende la quantità de le parte del viso e la quantità di gl’anguli e quali risguardano queste parte de la terra propinqua a l’uomo se intendono apresso lo sentiente sicondo el transito del tempo e le loro forme vengono imaginate ne l’anima e la quantità de la longitudine de le linee radiale le quale si stendono da lo centro del viso a le estremità de le parte de la terra propinqua a l’uomo si comprende da lo sentiente e da la virtù distintiva e certificasi da essa perché la longitudine di queste verticatione sempre si mensurano per lo corpo de l’uomo sencia intentione.

Si adonche l’uomo fossi stato erecto e havesse guatato la terra a presso i piedi de esso serano le longitudine de le linee radiale sicondo la quantità de la erectione de l’uomo e la virtù distintiva intenderà certamente che <l’uomo> la remotione iacente tra el viso e la parte de la terra che è la quantità che è la quantità de la erectione de l’uomo [3.152] e la longitudine di luoci de la terra continuate cum lo corpo de l’huomo sono intese e comprese quantità apresso la virtù distintiva e le forme de esso sono quiete ne [Foglio 41 recto colonna a] l’animo.

Quando adonche el viso guatato la parte la quale è apresso li piedi subito lo assentiente comprenderà le verticationi perviniente a le estremità de esse e le quantità de gl’anguli i quali contiene quelle verticatione // E quando la virtù distintiva harà imaginato la quantità de le longitudine de le verticatione e le quantità degli anguli che contengono le verticatione E comprenderà la quantità de lo spatio lo quale è tra le estremità di quelle verticatione per certa comprensione.

Sicondo adonche questo modo se certificano le quantità de le parte de la terra per lo senso del viso // [3.153] da poi le quantità de le parte sequente queste parte in la rimotione si comprendono dal viso da la comperatione de le quantità radiale le quale si stendeno a le estremità de esse a le quantità radiale le quale si stendeno a le prime parte le quale sequitano l’uomo e così compera la virtù distintiva le linee radiale veniente al tercio luoco veniente a li ragi sicondariamente veniente a le prima parte e a la siconda e comprende la quantità de la augmentatione del tercio sopra el sicondo e quando harà sentito questo sentirà la quantità del tercio ragio e esso comprenderà del secondo ragio per cierta comprensione. Serano adonche due ragi contineti la siconda parte per ragione de la quantità apresso la vertù distintiva.

E similmente serà el sito de essi cognosuto apresso esso. E quando hara compreso la longitudine de dui ragi e lo sito de essi comprenderà el spatio che è tra le estremità per certa comprensione.

Sicondo adonche questo modo comprenderà la virtù distintiva anchora la quantità de le parte de la terra sequente le parte continente i piedi [3.154] e anchora le parte sequente le parte continente i piedi sempre ancora si mesurano per lo corpo de l’uomo per quando l’uomo sera serà ito sopra la terra se mesura la terra sopra la quale è ito per li piedi de [Foglio 41 recto colonna b] esso passo. E comprenderà la virtù distintiva la quantità de esso e quando l’uomo hara passato lo luoco in lo quale fui o voi è stato e in lo quale la parte continente cum li piedi d’esso e serà pervenuto a quelle parti sequente si mensureranno anchora queste parte sequente como is mesurano le prime e comprende le sequente como anchora como comprendeva la prima. E questa comprensione serà certificata sencia dubio e così se certificherà de esso per la comprensione questa sicondo la prima comprensione / ma si la prima quantità de esso non fosse prima certificata si certifichara poi secondariamente. E questa mensuratione si certificarà poi da lo sentiente o veramente si comprenderà da lo sentiente sempre o usa quella sentia intentione solicita ma risguardata da alchuna de le parti de la terra dal viso comprende le sentiente e la virtù distintiva questa mesuratione per via acidentale sencia intentione da poi per la frequentatione di questa intentione sono già certificate le intentione quantità de le parte de la terra sequente e piedi e le quantità de esse le quale sequitano esse.

Sicondo quisto modo adonche aquista lo sentitente e la virtù distintiva le quantità de le parte de la terra continete l’uomo iacente tra el visoo e li visibili e questo aquistaminti è in lo principio de lo cressimento de l’uomo da poi si quietano le quantità de le rimotione di visibili asueti i quali sono sopra la facia de la terra a presso lo sentiente e la virtù distintiva. Serà adonche la comprensione di li visibili asueti sopra la facia de la terra apresso el sentiente e apresso la vertù distintiva per cognitione e assimilatione de quigli insieme [3.155] Ed è directamente per la comprensione de le quantità de le rimotione di visibili per aqixitione dal sentiente e da la vertù distintiva no che quisti comprendono quanti cubiti siano in ziascheduna rimotione ma aquista da ziascheduna rimotione e da ziascheduna parte de la terra la quantità imaginata e a quelle determinate compera o voi fa similitudine a le qualità de la rimotione di visibili lo quale [Foglio 41 verso colonna a] comprende da poi e similmente aquista del cubito e de la palma e da ziascheduna quantità mensurata quantità determinata.

Quando adonche lo aspitiente arà compreso alchuno spatio e hara voluto sapere quanti cubiti fosseno in quello comperarà la forma aquistata per imaginationede quello spatio a la forma aquistata per imaginatione de quello spatio a la forma aquistata per cum la imaginatione dal cubito e comprenderà per questo comperatione di spatio la quantità rispecto del cubito [3.156] e anchora per l’asuefatione de l’uomo è che quando hara voluto certificare alchuna intentione frequentarà l’aspecto de esso e distinguerà le intentione de esso e considerarà el tempo e per quello comprenderà quella intentione sicondo verità // lo aspitiente adonche quando comprende alchuna cosa visa sopra la facia de la terra e hara voluto certificare la rimotione de essa guatarà la parte de la terra continuata giaciente tra esso e la cosa visa e moverassi el viso in la longitudine de esso e così si moverà l’asse radiale sopra quella parte e mesurerà quella e comprenderà sicondo le parte de ziascheduna e sentirà le aprte de esse pichole quando la rimotione di quello ultimo spatio fosse megiano.

E quando el viso hara compreso de la terra ch’arà compreso le parte pichole e hara comprenderà la virtù distintiva la quantità de tuto el spatio perché per lo moto de l’asse radiale sopra el spatio certificara la vertù distintiva la quantità del spatio del vise in la quale perviene la forma di quello spatio e la quantità de lo angulo perché risguarda quello spatio e la quantità de la longitudine del spatio (sic) ragio el quale si estende a l’ultimo del spatio. E quando queste due intentione se certificano da la virtù distintiva se certificarà la quantità del spatio de la cosa visa zioè de la parte de la cosa visa. E similmente la quantità de la longitudine di corpi elevati da la terra ed estense in la parte rimota como de le pariete o de li monti si comprendeno le quantità de le parte de la terra e comprenderà le remotione de li visibili risguardanti esse per la comprensione de le quantità de le longitudine de esse. Sicondo adonche questo modo se certifica el viso le quantità de le [Foglio 41 verso colonna b] remotione de li visibili quando i fossano da le remotione mediocre e fosseno risguardanti li corpi ordinati continuati /[ 3.157] ma alchuni visibili i quali sono sopra la faccia de la terra hanno remotione megiana e le quantità de le parte de la terra iacente tra el viso e esse sono quantità mediocre e alchune sono di quali la rimotione è grandissima e fuori de la mediocrità e de le quantità de le parte de la terra iacente tra el viso e esse sono de estranea magnitudine e la quantità de le parte de la terra si comprendono dal viso sicondo li modi li quali noi havemo narati. Quello adonche de essi che propinquo e de mediocre quantità si comprende e si certificha dal viso e quello che è de essi di strane rimotione non si certifica dal viso de la qualità de esso perché el viso quando hara considerato li spatij comprenderà le quantità di quigli quando sentirà l’augmentatione de la longitudine de li ragi e quando hara sentito gli anguli i quali risguardano le parte pichole de le parte de lo spatio apresso lo moto de l’asse sopra lo spatio e certificarà la quantità del spatio quando sentirà la pichola augmentatione del spatio in la longitudine de ragio e la augmentatione pichola in l’angulo la quale risguarda lo spatio.

E quando la rimotione fosse maxima non sentirà l’augmentatione pichola in la longitudine de lo ragio ne ancho sentirà lo moto de lo ragio per la sua parte de lo spatio el quale la remotione è maxima tra el viso e l’angulo el quale risguarda la parte pichola de la rimotione maxima neancho se certificarà la longitudine del ragio perveniente a lo estremo del spatio neancho certificarà la quantità de l’angulo el quale risguarda quello spatio. E quando no hara certificato la longitudine de lo ragio perveniente a lo estremo del spatio neancho certificarà la quantità de l’angulo el quale risguarda quello spatio e quando no hara certificato la longitudine de lo ragio perveniente a le estremo del spatio e no hara certificato la quantità [Foglio 42 recto colonna a] de l’angulo el quale risguarda el spatio non certificara la quantità del spatio [3.158] e anchora quando la rimotione fosse maxima le parte pichole del spatio le quale sono in lo ultimo del spatio non si comprendeno dal viso neancho se distingueno da esso perché la pichola quantità in una maxima rimotione si s’anesconde al viso.

Quando adonche l’axe si moverà sopra el spatio maximo e pervirà a la rimotione maxima passata la parte pichola in la rimotione maxima non fa l’angulo sensibile apresso al centro del viso // qando adonche l’axe radiale si moverà sopra el spatio rimoto e sentirà el viso che esso già hara passato alchuna parte del spatio la quantitò de quella parte la quale hara passato non serà la quantità la quale comprende per lo senso ma serà magiore e quanto più se aumentarà la rimotione del spatio tanto magiormente serano le parte iacente tra el viso apresso a l’ultimo del spatio e sopra le quale sta nascoso el moto de ragio visivo serano s[cilicet] magiore le quantità adonche de le rimotione maxime le quale sono sopra la facia de la terra non se certificano dal viso perché non se certificano dal viso perché non certifica la quantità de la longitudine del ragio perveniente a l’ultimo de esse ne la quantità de l’angulo la quale risguarda quello spatio.

[3.159] e anchora lo sentiente hara sentito la verticatione de la quantità del spatio perché el visibile propinquo al viso in la rimotione mediocre è oiù de certa visione perché le forme de essi sono più manifeste e si comprendono dal viso per comprensione più manifesta el colore e la luxe de quigli sono più manifeste e sono li siti de le superfitie de essi apresso al viso e lo sito de le parte de esse e de le parte de le superfitie de essi apresso el viso e lo sito de le parte de essi apresso al viso e lo sito de le parte de esse e la forma de le parte de esse e de le parte de le superfitie sono più manifeste al viso. E se in esse fosse la lineatione e parte pichole aparerano al viso più <pichole> manifeste e non è cosi di li visibili de grandissima remotione perché la cosa visa quando la fosse in la remotione ma [Foglio 42 recto colonna b] ssima non certificarà la forma sua secondo il suo essere e dubitarà in lo colore de la luxe e de la forma de la superificie sua e niente aparerà in essa de le sutili intentione e de le parte pichole. E questa intentione è manifesta al senso.

Quando adonche el viso hara compreso alchuna cosa zioè alcuno spatio sopra la facia de la terra subito da poi che lo hara veduto l’ultimo de esso e alchuni visibili in le ultime de esso sentirà quello spatio è da li spatij mediocri o da li spati de maxiama remotione // ma se ello havesse certificato la forma de l’ultimo de esso a la forma de la cosa visa la quale è appresso l’ultimo de esso manifestamente e hara distinto cum questo la quantità di quello spatio sicondo el modo preditto alora la virtù distintiva quando la comprenderà che la quantità di quello spatio è certificata per la cmprensione de la monifestazione de la forma de l’ultimo de essa.

E s’elo no hara certificato la forma de l’ultimo de esso o la forma de la cosa visa la quale è apresso lo ultimo non certificarà la quantità di quello spatio e cum questo la virtù distintiva apresso la consideratione di quello spatio comprende che questo non è de certificata quantità per lo nascondimento de la forma de la cosa visa la quale è apresso lo ultimo de essa // [3.160] le quantità adonche si distinguono dal viso e la qualità de le comprensione de le quantità de esse se certifica apresso la intentione. E quando lo aspitiente hara voluto certificare la quantità de la cosa visa e certificare la quantità de la rimotione de la cosa visa guatarà la rimotione e distinguerà essa e così distinguerà da esso la rimotione certificata da la rimotione no certificata niente è adonche de le remotione de le remotione de li visibili del quale la quantità sia certificata se no le rimotione risguardante i corpi ordinati e continuati e cum questo sono le remotione mediocre le quantità adonche de queste tale rimotione si comprendeno dal viso sicondo el modo el q [Foglio 42 verso colonna a] uale noi habiamo dechiarato e oltre queste non si certificano dal viso ma se estimano e se sono assimilate zioè che el viso assimila la rimotione di quella cosa assimila la rimotione di quella cosa visa / la rimotione adonche di simili da visibili asueti de quali la quantità de la remotione è certificata da esso e quando il viso hara sentito già la licentia [latentia] de la forma de la cosa visa per la rimotione dubitarà in la quantità de de la rimotione de essa. E de rimotione mediocre de la quale la quantità se certifica dal viso è rimotione mediocre apresso de la quale l’ultimo non si nasconde al viso la parte che ha la proportione sensibile a tuta la rimotione / e /la rimotione mediocre rispecto de la cosa visa è rimotione mediocre apresso del quale l’ultimo non s’asconde la parte di quella cosa visa avente proportione sensibile a la quantità de la cosa visa quando el viso guatarà quella parte per sé in ogne spatio adonche quella parte o voi de ziascheduna de le parte la longitudine ha proportione sensibile a la quantità de la longitudine del spatio si comprende dal viso e no si asconde al viso de le parte del spatio le quale sono apresso l’ultimo de esso si quale si no quello el quale ha bisogno de proportione sensibile a la longitudine de quello spatio e ogne tale spatio è da le rimotione mediocre.

La rimotione la quale è fuori de la estremità mediocrità respecto del viso è quella in la quale si nasconde alcuna quantità di quella cosa visa avente proportione sensibile a quella cosa visa e che si nascondo alchuna intentione de quella cosa visa de lo quale lo nascondimento opera in lo anascondimento de la quidità di quella cosa visa. // [3.161] E ancho lo sentiente comprende la quidità de la rimotione di quella cosa visa per la quantità de l’angulo el quale risguarda quella cosa visa perché quando el viso hara guatato quigli visibili asueti i quali sono ne le intentione asuete subito apresso la comprensione cognoscera quigli el viso. E quando hara cognosciuto quigli cognoscerà le quanti [Foglio 42 verso colonna b] tà de le magnitudine de essi quando le quantità de le magnitudine de essi fosseno certificate per la frequentazione de la comprensione de ziascheduno di visibili assueti e già sono quiete e riposate in la imaginatione.

El viso di boto quando comprende la cosa visa asueta comprende parte del vedere in la quale perviene la forma di quella cosa visa la quale risguarda quella parte. E quando el sentiente comprende la quantità de la magnitudine de la cosa visa per cognitione e hara compreso lo angulo el quale risguarda alora quella cosa visa comprenderà la quantità de la rimotione di quella cosa visa in quella dispositione impero che l’angulo el quale risguarda quella cosa visa comprenderà la quantità de la rimotione non serà se no sicondo la quantità de la rimotione /e/ così como lo sentiente risguarda la significatione sopra la quantità de la magnitudine per la rimotione de quello angulo così tolle la significatione sopra la quantità de la rimotione per la quantità de la magnitudine cognita apresso essa con quell angulo perché quella magnitutdine non risguardara quello angulo si no per quella medesima rimotione per rimotione enquale a quella non da tute le rimotione. E quando el sentiente hara compreso la quantità de la rimotione di quella cosa visa asueta molte volte e frequentemente in le hore in le quale quella cosa visa risguarda apresso el centro del viso simile a quello angulo e molte volte hara tollo significatione sopra la quantità de la magnitudine di quella cosa visa cum laquità [la quantità] de l’angulo el quale è equale a quello angulo la virtù distintiva intenderà ala quantità de la rimotione in la quale comprenderà la magnitudine di quella cosa visa in rispecto di quello angulo e hara compreso in questa rimotione la magnitudine de la cosa visa di [Foglio 43 recto colonna a] quello in rispecto di quello medesimo angulo quando la virtù distintiva hara cognosuto quella cosa visa e hara cognosuto la quantità de la magnitudine di esso la quale esso hara compreso inanci e hara compreso di boto la quantità de l’angulo la quale alora risguarda quella cosa visa cognoscerà la quantità de la remotione sicondo la quale questa rimotione risguarda quello angulo.

El sentiente adonche hara compreso la quantità de la rimotione di visibili asueti per la comperatione de le anguli o voi de l’angulo a la magnitudine de la cosa visa da poi per la frequentatione comprende el sentiente la remotione de la cosa visa asueta per cognitione e serà la quantità de l’angulo che risguarda quella cosa visa asueta presso la comprensione de l’angulo de essa cum cognitione di quella cosa visa // el signo sopra la quantità di quella cosa visa da la rimotione e più de la rimotione di visibili asueti si comprendeno per questo modo e questa comprensione no èsi no in fine de certificatione cum ziò sia che tra questa rimotione e questa certificata rimotione no è diversità maxima e per questa comprensione sono opinati zioè hano pensati li mathematici che la magnitudine de la cosa visa si comprende per l’angulo.

Li visibili adonche asueti i quali sono in le remotione asueti quando el viso hara compreso quisti e hara cognosciuto le quantità de le rimotione se essi sicondo questa visa trovara la verità de la cosa in magiore parte ne le quantità in le quantità de le rimotione de essi e che no serà tra quello che lui comprende de le quantità de le rimotione de essi e tra le rimotione vere grande <quantità> diversità Manca il periodo finale da Visibilia ergo a veras magna diversitatis E fino al cambio di colonna il testo è confuso . // [3.162] In quello che il viso comprende de le quantità de le rimotione di li visibili estranei li quali frequentemente non comprende el viso si era in magiore parte e questo forsi troverà in quello alchuna volta che comprende da le quantità di quelle. Sicondo questo modo sicondo adonche questo modo e quisti modi i quali noi ha [Foglio 43 recto colonna b] biamo dechiarato se comprendeno le quantità de le remotioni di visibili per lo senso del viso. [3.163] E poiché è dechiarata la qualità de la comprensione de le quantità de le remotione de li visibili e distinte sono le remotioni di li visibili distinguiamo ora le magnitudine di visibili i quali si comprendono dal viso e distingueremo la comprensione di quigli dal viso dissiamo adonche che le magnitudine le quale comprende el viso apresso le opositione sopra la quantità de le superfitie di visibili e le quantità de le superfitie di visibili e le quantità de le parte de le superfitie di li visibilie le quantità di li termini de le parte de le superfitie di li visibili e le quantità di spatij i quali sono tra li termini de le superfitie di li visibili e le quantità di spati i quali sono tra i visibili distinte e questi sono tuti i modi de le quantità i quali comprende il viso apresso la opositione de la cosa visa.

Ma la quantità del corpo de la cosa visa si non si comprende |sino Aggiunto interlinea | dal viso apresso la opositione perché el viso non comprende tuti la superfitie del corpo apresso la opositione e non comprende si no quell che si opone a esso avengha che el corpo picholo e se el viso havesse compreso la corporeità del corpo non comprenderà la quantità del corpo di essa ma la figura de la corporeità solamente // de adonche il corpo fosse mosso o che el viso si mova si che el viso comprenda tuta la superfitie dal corpo per lo senso o significatione alora la virtù distintiva comprenderà la quantità de la corporeità de esso per la seconda arguitione oltra l’arguitione la quale è apresso la visione.

E similmente quando la virtù distintiva comprenderà la quantità de la corporeità de ziascheduna de le parte del corpo no la comprenderà si no per arguitione sicondo altra l’arguitione la quale è apresso el viso o veramente la visione le quantità adonche le quale el viso comprende apresso la opositione non sono [nisi] le quantità de le superfitie de le linee le quale noi habiamo de [Foglio 43 verso colonna a] terminato solamente.

[3.164] E già dechiarato è che la comprensione de la magnitudine no è si no per la comperatione de la base de la piramide radiale continente la longitudine e lo angulo de la piramide la quale è apresso el centro del viso e la longitudine de la piramide la quale è rimotione de la magnitudine de la cosa visa. E già dechiarato che alcune rimotione de visibili sono certificate e alchune estimate le magnitudine de visibili di quali la rimotione è certificata si comprendeno dal viso per comperatione de la magnitudine de a gl’anguli i quali risguardano quelle magnitudine apresso el centro del viso e a la rimotione de essi certificate.

La comprensione adonche de le qualità de le remotione di quisti visibili serà comprensione certificata ma la quantità de la rimotione è estimata e no certificata si comprendeno da visoo per comperatione de le magnitudine de essa gl’anguli i quali risguardano le magnitudine apresso al centro del viso e a le remotione de esse estimate e no certificate la comprensione adonche de le quantità de le remotione di quisti tale visibili sera comprensione non certificata.

Quando adonche lo sentiente hara voluto certificare la quantità de la magnitudine de alchuna cosa visa moverà el viso sopra li soi diametri e così moverà l’asse radiale sopra tute le parte de la cosa visa / Se adonche la rimotione de al cosa visa fosse da le rimotione massime subito aparerà al senso lo ascondimento de la forma de essa e manifestassi al sentiente che la quantità de essa no è certificata. E se la rimotione de la cosa visa fosse da le rimotione mediocre subito aparerà al sensola certificazione del al visione de essa / Se adonche l’asse radiale si muove sopra quello che è di quisti visibili mesurerà quello per vera mensuratione. E comprenderà da le parte sue per lo moto certificato la quantità de le parte de la superfitie del membro sentiente in quale perviene la forma de la cosa visa e ancho certificharà la quantità de l’angulo de la piramide el qu [Foglio 43 verso colonna b] uale risguarda quella parte. E quando hara voluto certificare la remotione de essa la quale è equale sicondo el senso a le longitudine de le linee radiale e quando el sentiente hara certificato la quantità de la rimotione de la cosa visa e la quantità de l’angulo la quale contiene la piramide continente la cosa visa si certificarà la quantità di quella cosa visa.

[3.165] El moto de l’axe sopra le parte de la cosa visa non serà per la giratione de l’asse da lo luoco del centro e per lo moto de esso dopo se no la parte de la cosa visa perché già è dechiarato che questa linea sempre è estensa rectamente perfino a lo luoco de la giratione del nervo sopra el quale se compone l’ochio. E lo transito de esso dal viso non si muta ma tuto l’ochio si muove in la opositione de la cosa visa e lo megio de lo luoco el quale è luoco del senso viso se opo a ziascheduna parte de le parte de la cosa visa e quando tuto el viso se moverà in la opositione de la cosa visa alora la forma de ziascheduna de le parte de la cosa visa se estenderà al viso apresso el pervegnimento de l’axe a essa sopra la rectitudine de l’asse. E cum questo serà l’axe fisso in lo suo loco e non si mutarà dal so luocho in rispecto de tute le parti de esso in questa disposizione apresso el moto di tuto el viso in lo luoco del nervo el quale è apresso el concavo de l’osso solamente. [3.166] E quando el viso hara voluto guatare la cosa visa e hara incominciato de guatare in la estremità de la cosa visa serà alora lo estremo de l’axe sopra la parte estrema de la cosa visa.

Sera adonche in questa dispositione la magiore parte de tuta la cosa visa in la parte de la superfitie del viso declinante o obliqua da l’asse ad alchuna parte oltra la parte sopra la quale è l’asse perché la forma de esso in megio de esso e in lo luoco de l’asse in lo viso [Foglio 44 recto colonna a] e serà l’avancio de la forma obliquo ad alchuna parte da l’asse da Mancano alcune righe poi quando el viso si moverà dopo quella dispositione sopra alchuno diametro de la cosa visa se transferirà ad alchuna parte sequente quella parte de essa. E serà la forma de la prima parte declinante a l’altro dove si opone a lo luoco al quale si move l’asse. E da poi non cessarà la forma declinare dominte che l’axe si muove sopra quello diametro per fino che l’asse pervengha a l’ultimo di quello diametro di quella cosa visa a la parte estrema de la cosa visa oposita a la prima parte.

Serà adonche la forma de tuta la cosa visa in questa dispositione obliqua a lo luoco al quale fu la prima obliqua fuori <q> cha la <prima> parte ultime estrema la quale era sopra l’asse e in lo megio del viso e de l’asse in tuto questo moto erà fisso in lo suo sito e sera questo moto molto velocie e in magiore parte è insensibile per la velocità de l’axe o che non si opone in lo so moto el termine de l’angulo el quale risguarda quella cosa apresso al centro del viso ne ancho seca la latitudine de l’angulo el quale risguarda alchuno de i diametri de la cosa visa perché <ch> qui no serà sino quando l’asse moto per sé e tuto l’ochio quiescente la quale cosa è impossibile ma tuto l’ochio si moverà apresso lo risguardamento e l’asse si move per lo moto de esso // ma el sentiente non comprende la quantità de l’angulo el quale si risguarda la cosa visa apresso el centro del viso in la quale si figura la forma de la cosa visa. E per la imaginatione de l’angulo el quale risguarda quello parte apresso el centro del viso [3.167] e lo senso del viso comprende naturalmente le parte de le quantità del viso o voi dire le quantità de le parte del viso in le quale si figurano le forme e naturalminte si imagina gli anguli i quali risguardano quelle parte vise.

El sentiente non certifica la forma de la cosa visa la forma de la cosa visa se no che per questo moto comprende ziascheduna parte de le parte de la cosa visa e per lo megio de essa e per lo medio zioè per lo megio de l’asse lo [Foglio 44 recto colonna b] luoco de lo asse in lo viso w per questo moto si muove la forma de la cosa visa sopra la superfitie del viso e così si mutarà le parte de le superficie del viso in la quale fo la forma perché la forma de la cosa visa apresso al viso moto serà ne la parte dopo l’altra i e l’altro dopo l’altra in la superfitie del viso e quante volte hara compreso la sentiente la parte de la cosa visa la quale è apresso lo stremo de l’asse comprenderà cum questo tuta la cosa visa e comprenderà tuta la cosa visa e comprenderà tuta la parte de la superfitie del viso in la quale perviene la forma de tuta la cosa visa e comprenderà la quantità di quella parte e comprenderà la parte dell’angulo el quale risguarda quella parte e apresso al centro del viso e così molte volte comprenderà el sentiente la quantità de l’angulo el quale risguarda quella cosa visa per la quale cosa serà da esso certificata e per la quale cosa la virtù distintiva intenderà la quantità de l’angulo e la quantità de la rimotione de la cosa visa sicondo la verità sicondo adonche questo modo serà la intentione di visibili dal viso e la certificazione de la quantità e de la magnitudine de le cose vise per lo risguardamento. [3.168] E ancho qando el viso hara compreso le quantità de la longitudine de le linee radiale le quale sono tra il viso e li terminij o tra le parte de la superfitie de la cosa visa sentitrà la equalità e la inequalità di quelle quantità.

Se la superfitie de la cosa visa elqi la quale el viso comprende fosse obliquata sentirà la obliquatione de esso e se la superfitie fosse directamente oposita sentirà la directione per lo senso de la equalità de le rimotione e così non s’anasconde la quantità de la magnitudine de essa la ubità distinta o vero lo luoco distinto / perché la la virtù distintiva comprende per la inequalità di le rimotione di li diametri di li estremi del spatio obliquo la obliquatione de la piramide continente sentirà lo excesso de la magnitudine de la base de essa per la obliquatione non si meschole sicondo l’asimilatione de la quidità obliqua a la magnitudine rectamente oposita [Foglio 44 verso colonna a] se no quando la comparatione fosse a l’angulo solamente e se la comparatione fosse a l’angulo e a la longitudine de le linee radiale giacenti tra el viso e le estremi de la cosa visa no dubitarà in la quantità de la magnitudine,

[3.169] Le quantità adonche de la magnitudine de le linee e de li spatij si comprendono dal viso per la comprensione de la quantità de la rimotione de li estremi de essi e per la comprensione de la equalità e de la inequalità de essi e più rimota e rimotissima de le rimotione mediocre in rispecto de la cosa visa quando la cosa visa fosse obliqua e minore de la rimotissima de le rimotione mediocre in rispecto de la cosa visa quando la cosa visa fosse obliqua è minore de la rimotissima de le rimotione mediocre rispecto de dita cisa visa quando essa fosse directamente oposita perché la rimotione mediocre rispecto de la cosa visa e in lo quale no se nasconde al viso la parte de la cosa visa havente proportione sensibile a tuta la cosa visa. E quando la cosa visa fosse obliqua l’angulo el quale contenghono due ragi exeunte dal viso a l’altra parte medesima e a medesima rimotione quando la cosa visa fosse directamente oposito al viso e la parte <adversa> havente sensibile proportione a tuta la cosa visa quando la cosa visa fosse obliqua s’anasconde in la rimotione minore de la rimotione in la quale sta nascosa quella medesima parte quando quella cosa vsa fosse directamente oposita.

La rimotissima de le rimotioni megiane rispecto de la cosa visa quando quella cosa visa fosse rectamente oposita e tuta la cosa visa obliqua sta anascosa in lo estremo ne la intentione minore a la rimotione per la quale sta nascosa quella cosa visa quando la fusse directamente oposita. [3.170] La magnitudine de queste cose vise de le quale le quantità de certificano dal viso sono quelle de le quale la rimotione è mediocre <edequ> e de le quale la rimotione risguarda i corpi ordinati continuati e comprendesi dal viso per la comparatione di quelle a gl’anguli de le piramide radiali continente esse e a la longitudine de le linee. [Foglio 44 verso colonna b] radiale.

Le rimotione mediocre in rispecto de alcuna cosa visa sono sicondo el sito di quella cosa visa in la obliquatione e in la directa opositione. E gl’anguli non se certificano non se certificano si no per lo modo del viso risguardante sopra li diametri de la superfitie de la cosa visa o veramente sopra el spatio del quale la magnitudine lui hara voluto sapere e certificassi la rimotione per lo moto del visosopra el corpo risguardante le rimotione de li estremi di quella superfitie e di quello spatio E generalmente la forma de la cosa visa de la quale la rimotione è mediocre e cum questo e risguardanti i corpi ordinati continuati e pervenghono comunamente ne la imaginatione insieme apresso lo apresso lo risguardamento de la cosa visa quando el viso comprende el < viso risguardante> corpo risguardante la rimotione de la cosa visa apresso la comprensione de la cosa visa. E così la virtù distintiva comprenderà comprenderà (sic) la magnitudine de la cosa visa sicondo al quantità de la forma de la rimotione de essa certificata coniuncta con la forma de essa.

La quanttà adonche di quisti tali visibili solamente si comprendono dal viso per vera comprensione sicondo adonche questo modo el quale noi habiamo dechiarato si comprendeno le magnetudine de le cose vise per lo senso del viso // [3.171] perché la cosa visa si comprende in maaxiama rimotione de la minore quantità o de la vera e perché si comprende la quantità de la cosa visa in propinquissima rimotione minore de la quantità sua vera noi lo dechiareremo queste e diremo la cagione de essa apresso el sermone en li erori del viso

[3.172] La distintione la quale è tra i visibili si comprende dal viso per la distintione da le forme due de li corpi <dui> di dui visibili distinti pervenienti in lo viso ma in la distintione la quale è tra ziascheduni corpi <distante> dei di [Foglio 45 recto colonna a] oche gl’è luxe o che v’è corpo colorato illuminato o che ve serà oscurità.

Quando adonche el viso hara compreso dui corpi distinti o de la forma de la luxe o de la forma del colore del colore o per la forma de la oscurità la quale è in lo luoco de la distintione perviene in la parte del viso iacente tra due forme de dui corpi destinta perveniente in lo viso e la luxe o lo colore o la sua oscurità forsi serà in lo corpo megio giacente tra dui corpi continuato cum ziascheduno di corpi. Se adonche el viso no hara sentito che la luxe o la oscurità la quale è in lo luoco de la distintione no è in lo corpo continuato cum ziascheduno di corpi i quali sono in le latera non sentirà le distintione de dui corpi e ancho la superfitie de ziascheduno de quigli dui corpi è obliqua a lo luoco de la rimotione in lo luocho adonche de la distintione forse serà la obliquatione de due superfitie de l’uno de dui corpi manifesta al viso e ancho forsi no.

Quando adonche la obliquatione de dui corpi o veramente de le superfitie de dui corpi serà manifesta al viso alora sentirà el viso la distintione de dui corpi // El viso adonche comprende la distintione <dedui> corpi per la comprensione de amendue le intentione le quale noi habiamo detto o per la comprensione de la luxe in lo luoco de la distintione sentendo che quella luxe è da la parte de drieto de due superfitie di li corpi distinti o per la comprensione del corpo colorato in lo luoco de la distintione sentiendo che quello corpo è diverso da amendui i corpi distinti o per la comprensione de la oscuratione de luoco de la distintione comprendendo che questo è oscurità e no è corpo continuato cum dui corpi e per la comprensione de la oliquatione de amendue le superfitie de dui corpi in lo luoco de la distintione o de la obliquationede la superfitie de uno de dui corpi.

Ogne cosa che comprende el viso per la distintione di li corpi non si comprende se no sicondo [Foglio 45 recto colonna b] alchena di queste intentione.

[3.173] La distintione forsi serà tra dui corpi non diversi zioè che due corpi sono continuati sichondo alchune parte e diverse sicondo alchune tra loro como sono le deta e le membra de l’animale e li rami de l’arbore e sicondo de ziascheduna dispositione del viso non comprende la distintione sino sicondo i modi i quali noi habiamo dechiarato e forsi si comprende la distintione di li corpi per la cognitione e per la scientia antecedente ma quella comprensione no è per lo senso del viso [3.174] e alchuna di corpi è ampla zioè larga e alcuna streta la distintioine ampla no s’asconde al viso in la magiore parte per l’apparentia del corpo corpo risguardante la distantia e perché quello corpo apare diverso da l’uno e da l’altro de li corpi distinti e per la comprensione de la luxe e de la vacuità de lo illuminato respitiente la distantia ma la distantia pocha e streta no si comprende dal viso si no in la rimotione en la quale no si asconde al viso el corpo del quale la quantità è equale a la quantità de l’amplitudine de la distantia/ ma si la distantia tra dui sorpi fosse streta oculta e fosse rimotione de quella dal viso simile a quella in la quale se nascondeno li corpi di quali la quantità è como la quantità de l’ampletudine de la distantia non comprenderà el viso quella distantia.

E se la rimotione de dui corpi dal viso sia da la rimotione mediocre/ e quella in la quale non s’asconde d’ogne modo la quantità sensibile in rispecto de la quantità del tuto de la rimotione. E la vera comprensione è quella tra la quale è la verità de la cosa visa non è diversità sensibile in tuto rispecto del tuto de la cosa visa// forsi serà de tale quantità carente de proportione sensibile [Foglio 45 verso colonna a] a la remotione de la cosa visa carente de la quantità sensibile rispecto de tuti dui corpi distinti perché la ditintione serà forsi per quantità de uno capillo ma questo diminuto o voi diminutione no tolle per la distantia.

La distantia adonche tra li visibili no si tolle per dal viso si comprende Saltano le righe finali del 174 [3.175] dal viso per privatione de la distantia quando adonche el viso |no Inserito in interlinea | hara sentito in lo corpo alchuna distantia comprende quello essere continuo e si in lo corpo fosse distantia oculta non comprensa dal viso comprenderà quello corpo essere continuo avengha che in esso sia discretione [3.176] e el viso comprendere la continuatione e la contiguatione da la comprensione de la agregatione de dui corpi e lo viso non iudica la continuatione si no da poi che hara saputo ziascheduno de dui corpi contigui e diversi da l’altro perché la differentia la quale è tra dui corpi contingui forsi si trova in dui corpi continua. Si adonche lo sentiente no hara sentito che ziascheduno de dui corpi è diverso l’uno dall’altro e distinto sentirà la contiguatione e giudicherà la continuatione.

[3.177] El numero veramente si comprende dal viso e la metà del numero [numeri medietas] perché el viso comprende in una hora molti visibili distinti insiemee quando el viso compresa la distintione de quigli comprenderà che ziascheduno de quigli è diverso dall’altro e così comprenderà la moltitudine la virtù distintiva comprenderà il numero per la moltitudine. El numero si comprende adonche per lo senso del viso per la comprensione di molti visibili distinti quando el viso gl’arà compreso insieme e hara compreso la distintione di quigli e hara compreso che ziascheduno è diverso da l’altro sicondo adonche questo modo si comprende el numero per lo senso de viso.

[3.178] Ma el moto si comprende dal viso per comperatione de la cosa mota a quello visibile perché [Foglio 45 verso colonna b] el viso quando hara compreso il visibile mosso e quando ha compreso l’altro visibile comprederà el sito se esso rispecto di quello visibile mosso e quando el visibile fosse mosso e quello altro visibile non fosse mosso, per lo moto visibile di quello moto el sito de li visibili di quello moto se divirsificara rispecto di quello visibili non mosso apresso el moto e quando el viso hara compreso esso comprenderà cum esso quello altro visibile hara compreso el sito de esso rispecto quello visibile compredenrà el moto de esso.

El moto adonche si comprende dal viso per la comprensione de la diversità del sito de la cosa de la cosa visa moss rispecto de l’altra. [3.179] El moto adonche si comprende dal viso sicondo alchuni de tri modi o in rispetto de la cosa visa mossa ad uno visibile Mancano due righe di testo primaminte quando el viso hara compreso la cosa visa el moto e hara compreso quella risguardante alchuno visibile diverso dal primo, esistente el viso in lo suo luoco sentirà el moto di quella cosa visa rispecto de la cosa visa mossa ad uno luoco visibille, quando el viso hara compreso la cosa visa e hara compreso de esso el quale è mutato rispeto di quello altro medesimo visibile che è più rimoto o che è più propinquo o che è in un altra parte esistente el viso in lo so luoco o la permutazione del sito de alchuna parte de la cosa visa rispecto de quello visibile imoto e permutazione del sito de le parte rispecto da quello visibile e sicondo questo ultimo modo har compreso el viso el moto circularmente quando l’uomo hara fatto comperatione de esso a l’altro visibile. // Quando adonche el viso hara compreso el sito de la cosa mota visa o lo sito de le parte de esso [Foglio 46 recto colonna a] comprenderà el moto de la cosa visa mossa.

[3.180] El rispeto de la cosa visa mossa d’essa viso è quando el viso hara compreso la cosa visa mossa comprenderà la verità de essa e la rimotione de essa quando el viso fosse quieto e la cosa visa fosse mossa e alora si mutarà el sito de la cosa visa mota rispecto del viso. // Se adonche el moto de la cosa visa fosse sicondo spatio lato o voi largho si mutarà lo luoco de essa e sentirà el viso la mutazione de lo luoco de essa quiesente el viso sentirà el moto de essa e se el moto de la cosa visa fosse in la longitudine estensa tra essa e lo viso o che la cosa visa se elongharà dal viso per moto o che ela se apropinquarà. E quando el viso hara sentito la lunghationee la propinquatione de essa el viso quiesente nel suo luoco sentirà el moto de esso e se el moto de essa fosse de la cosa visa circulare necessariamente si mutarà lo sito de essa la quale se opone al viso. E quando quella parte di quella cosa visa fosse mutata e sentirà el viso la mutazione de essa esistente el viso in lo suo luoco sentirà el moto di quella cosa visa. Sicondo adonche quisti modi comprenderà el viso el moto quando el viso fosse in lo so luoco [3.181] e lo viso anchora comprenderà el moto sicondo ziaschedunoo di quisti modi avengha che el viso anchora si mova e questo serà quando el viso hara compreso o veramente sentito la diversità del sito la quale diversità aviene a quella cosa visa per lo moto di quella cosa visa e tra la diversità del sito la quale adiviene e per lo moto del viso.

Quando adonche el viso hara sentito la diversità del sito de la cosa visa e la forma de la cosa visa mota di muove in lo viso per lo moto de essa ma el viso non comprende el moto de la cosa visa per lo moto de essa ma el viso non comprende el moto de la cosa visa per lo moto de la forma sua in lo viso solamente ancho el viso non comprende el moto de la cosa visa sino per comperatione de la cosa vi [Foglio 46 recto colonna b] sa a l’altri sicondo i modi i quali non habiamo dechiarato perché la forma de la cosa visa quiscente alchuna volta se move in lo viso cum quiete e per questo el viso non lo comprende essere motu perché el viso quando si moverà sicondo la oposizione de le cose vise si moverà la forma de ziascheduna cosa visa oposità al viso in la superfitie del viso apresso al moto de essa o sia quiescente o sia mota.

E perché el viso già è asueto al moto de le forma de le cose vise in la superfitie de essa cum la quiete de quello cose vise non giudecherà el moto di quella cosa visa per lo moto de la forma de essa si no quando <è> in lo viso fosse pervenuta la forma de un’altra cosa visa e hara compreso el viso la diversità del sito de la forma de la cosa visa mota rispecto rispecto (sic) de l’altra forma de la cosa visa per mutatione delle forme in uno medesimo luco del visoche serà in linea circulare. El moto adonche non si comprende dal viso si no sicondo i modi i quali habiamo distinto/ [3.182] Ma la comprensione de la qualità del moto per la comprensione del spatio sopra el quale si move la cosa visa si moverà secondo se tuta el viso certificherà la qualità del moto quando hara certificato la figura del spatio sopra el quale si muove la cosa visa mota e quando la cosa visa simoverà circularmente el viso comprenderà el moto de essa essere circulare per la comprensione de la mutatione de le parte di essa sequente el viso o veramente alchuna cosa visa o de uno respitiente de alchuna de le parte o voi de alchuna parte di quella a diversi visibili uno dopo l’altro o la parte de una cosa visa una parte dopo l’altra de la tolità zioè de la totalità del cosa visa in suo luoco.

[3.183] e se il moto della cosa visa fosse composito de moto circolare e locale el viso comprenderà quello moto essere composito [Foglio 46 verso colonna a] de la comprensione de le remotione de le parte de la cosa mossa rispcto del viso rispecto de altra cosa visa con la comprensione del moto de la totalità de la cosa visa dal suo loco.

Secondo adonche quisti modi modi el viso comprende la qualità del moto de visibili [3.184] e el viso non comprende moto si no in tempo < e lo viso no> e ogne parte del moto no è sino in tempo e la visione comprende el moto de la cosa visa sino per la comprensione per la comprensione (sic) de la cosa visa in dui luoci diversi o sicondo dui siti e luoco el sito [Loco autem et sito] de la cosa visa non si diversifica se non in tempo quando adonche el viso hara compreso la cosa visa i dui loci diversi o in dui siti diversi no Diverso e poco chiaro serà in dui hore diverse ma tra ziaschedune hore diverse e tempo el viso non comprende el moto si no in lo tempo [3.185] e anche diremo che el tempo in lo quale el viso comprende el moto non serà se no sensibile perchè el viso non comprende el moto si no per la comprensione de la cosa visa in dui loci diversi in uno luoco dopo l’altro o sicondo dui siti diversi uno dopo l’altro. Quando adonche el viso comprende la cosa visa mota in lo sicondo luoco e no l’arà compresa in lo <sicondo> in lo luoco primo in lo quale comprense inanci quella subito sentirà el sentiente che questa hora in la quale comprende quella in lo sicondo luoco diversa da l’ora n la quale comprende quella in lo primo luoco per la quale cosa sentirà la diversità de due hore. E similmente quando harà compreso el moto per la diversità del sito de la cosa visa mota perché quando comprende la cosa mota sicondo el sito e non comprende essa alora sicondo el primo sito sicondo che l’avea compresa inanci subito sentirà la diversità de due hore le quale sentira el tempo che è tra quelle el tempo adonche en lo quale el viso harà compreso el moto sensibile necessariamente [3.186] e cum ziò sia che tute queste intentione siano dechiarate noi nararemo ora quello che si poi [Foglio 46 verso colonna b] adunare cum quelle.

Diremo adonche como el viso comprende el moto per la comprensione de la cosa visa mota sicondo sui siti diversi in due hore diverse tra le quale è tempo sensibile e questa è la qualità de la comprensione del moto da viso. [3.187] E lo viso comprende le qualità de li moti sicondo la velocità la tardità e la equalità di moti per la comprensione de li spatij sopra li quali si moveno i visibili moti / quando adonche el viso hara compreso dui visibili moti e hara sentito che l’uno de dui spatij i quali sono da dui visibili si passano in uno medesimo tempo e maggiore de l’altro sentirà la velocità de la cosa visa passante sopra el maggiore spatio. E quando dui spati sopra li quali si moveno dui visibili fosseno pertransiti o voi passati in dui tempi equali e sentirà el viso la qualità di questi dui spatij e sentirà le equalità di dui moti sentirà la velocità del moto de la cosa mota passante per lo aptio in minore tempo. E similmente quando dui cose mote passarano in dui tempi equali per dui spatij equali e hara sentito el viso la equalità de dui moti.

Già habiamo detto como el viso comprende el moto e la equalità de esso e la inequalità de esso [3.188] ma la quiete si comprende dal viso per la comprensione de la cosa visa in tempo sensibile in uno medesimo luco e in uno medesimo sito quando adonche el viso comprende el viso altramente el moto in uno medesimo luco e sicondo uno medesimo sito in due ore diverse tra le quale tempo sensibile comprende la cosa visa in quello tempo quiesente e lo viso comprende el sito de la cosa visa quiesente rispecto de l’altra cosa visa e rispecto de esso viso sicondo adonche questo moto serà comprensione de la quiete di li visibili dal viso.

[3.189] L’asperità si comprende dal viso in magiore parte per la forma [Foglio 47 recto colonna a] per la forma (sic) de la luxe aparente in la superfitie del corpo aspero perché l’asperità è diversità del sito de le parte de la superficie per la quale cosa la luxe quando nasce sopra la superfitie di quello corpo le parte promeniente farano umbra in la magiore parte. E quando ne virà in le parte proffonde serano anchora cum quelle unbre e le parte preminente serano <proffonde> manifeste a la luxe e discoperte a la luse. E quando in le parte profonde venghono venghono (sic) le unbre e sono preminente non serà alchuna ombrase diversificarà la forma de la luxe in la superfitie di quello corpo ma ne la superfite piana le parte sono de consimile sito e quando la luxe nasce sopra quelle serà la forma de la luxe mota di consimile superfitie / la forma adonche de la luxe in la superfitie del corpo aspero e diverso da la forma de la luxe la quale è in le superfitie aspere.

E la forma de la luxe la quale è in le superfitie piane per la frequentazione de la visione de le superfitie asperi e piane. Quando el viso adonche harà sentito la luxe la quale è in le superfitie del corpo sicondo el modo sicondo el quale era usato in le superfitie aspere iudicata l’asperità di quello corpo. E quando hara sentito la luxe in la superfitie sicondo el modo sicondo el quale serà usato in le sueprfitie piane giuducharà la planitie in le superfitie di quello corpo. [3.190] E quando l’asperità fosse estranea serano le parte preminente de alcuna quantità e così el viso comprenderà la preeminentia di quelle parte e comprenderà el sito de la superfitie de li corpi per la comprensione de la distanza la quale è tra le parte e quando el viso hara compreso la diversità de li siti de le parte de la superfitie comprenderà l’asperità de esso sencia indigentia a considerare [ad considerandum] la luxe [3.191] e ancho quando l’asperità del corpo fosse estranea e nascia sopra esso la luxe in la superfitie de esso diversa de grandissima diversità vederassi per la diversità de la forma de la luxe in la superfitie de esso diversa de grandissima de grandissima diversità vederassi adonche per la diversità de la forma de la luxe la distantia de le parte e le diversità del sito d’esse [Foglio 47 recto colonna b] e per questo aparirà la diversità del corpo l’asperità del corpo.

Se adonche la luxe nasciente sopra el corpo aspero fosse da la parte oposita a la superfitie aspera e fosse la luxe forte non comprenderà el viso l’asperità di questo corpo si no quando harà compreso la preminentia di alchune parte e la profondità de alchune.

Se adonche l’asperità di questo corpo fosse estranea e maxima comprendrà el viso la distantia de le parte e la diversità del sito de esse e comprenderà l’asperità del corpo in magiore parte ma si l’asperità fosse pocha e le parte fosseno profonde e i pori di quello corpo in la ultimità de parvità si naschonderà al viso magiore parte e mai il viso non comprenderà l’asperità di quello corpo si no cum grande appropinquatione e cum lo sguardimento de le parte de le superfitie del corpo quando adonche harà distinto la distantia de le parte di questo corpo e la preminentia e la profondità di quelle comprenderà l’asperità de esse // ma se el viso no hara distinto le distantia de le parte né la prominentia né la profondità de le parte de essa.

L’asperità adonche si comprende da viso per la comprensione de la divirsità de li siti de le parte de le superfitie del corpo e dala forma de la luxe la quale hara consueto in la sueprfitie de corpi asperi. El viso anchora cognosce l’asperità per privatione de la consuetudine Quando adonche el viso hara sentito niente in lo corpo per la consuetudine o voi da la consuetudine iudicata l’asperità de esso e molte volte errs el viso in l’asperità quando vorà cognoscere quella per questa intentione che serà superfitie tersa e no apare la sua tersecia o voi tersione perché la tersione no apare si no in lo sito proprio.

[3.192] La planitie <elaqui> è la equalità de la superfitie del cor [Foglio 47 verso colonna a] po in la quale serà usato de vedere in le superfitie piane e quando la luxe la quale è in le superfitie del corpo sera de consimile forma per quello cognoscerà la planitie de la superfitie. E lo viso alchuna volta comprende per lo risguardamento la planitie.

Quando adonche el viso guatarà la superfitie del corpo piano comprende la equalità de le parte de esso e così comprenderà la planitie.

[3.193] La tersione è la planitie forte si comprende da viso per la sintilatione de la luxe in la superfitie del corpo suo. La planitie adonche si comprende Saltata una riga si comprende (sic) dal viso in magiore parte da la consimilitudine de la forma de la luxe in la superfitie del corpo dal sito sicondo sicondo el quale si riflecte la luxe.

[3.194] E forsi che insieme si congregano l’asperità e la planitie in una medesima superfitie zioè che siano in la superfitie de alchuno corpo parte de diversi siti profonde e preminente e siano le parte de ziascheduna de le parte i siti diversi de le preminenti e de le profonde a la quale parte a la quale le parte de alchuna di consimili sito si che tuta la superfitie sia aspera e le parte de essa o che alcune siano piane e l’asperità di questa superfitie si comprende dal viso per la comprensione de la diversità del sito de le parte preminente e proffonde e la planitie de le parte si comprende per la fomra de la luxe la quale si comprende si comprende dal viso in le superfitie de le parte e alchuna volta el viso comprende la planitie di queste parte per lo risguardamento e da la comprensione de la similitudine de la superfitie di quelle. Sicondo adonche quisti modi comprende el viso la planitie e la tersione e l’asperità.

[3.195] Ma la diafanità si comprende e per l’aprensione di quell che è che è in la parte posteriore o voi ne la parte de drieto del corpo diafano non si comprende dal viso se no quando fosse in essa diafonità de essa più spessa de la diafanità dell’aere giacente tra el visi e esso [Foglio 47 verso colonna b] Se adonche fosse in la fine de la diafonità de esso non comprenderà el viso la diafonità de esso e non comprenderà no comprenderà si no quello che che in la parte de drieto solamente. E perché in quello v’è alchuna diafonità si comprenderù dal viso per quello che v’è de la spissitudine in quello perché la diafonità de esso si comprende per la comprensione di quello el quale è in la parte de drieto de esso perché quando in lo corpo de drieto del corpo diafano fosse la luxe o corpo colorato illuminato si dimostrara aparente in la parte de drieto del corpo diafano.

E lo viso no sente la diafanità del corpo quando harà sentito quello che è in la parte de drieto de esso ma dove l’arà sentito che el colore e la luxe i quali si comprendono in la parte de drieto del corpo diafano non è colore e luxe di quello corpo ma se no sentirà la diafanità del corpo diafano. Se adonche in la posteriore parte del corpo diafano non fosse luxe neancho corpo illuminato ne anche in lo circuito de esso non serà aparito in la parte de drietro de esso neancho in alchuna parte la luxe o lo colore / la diafanità di quello corpo non si comprende e questo serà quando questo corpo diafano fosse aplicato cum cum alchuno corpo spisso e quello corpo spisso fosse continente quello o veramente risguardante quello contra ziascheduno / elo corpo diafano fosse di oscuro colore perché el viso alora non sentirà la diafanità di questo corpo [3.196] e similmente quando in la parte posteriore del corpo diafano fosse luoco oscuro non aparirà in lo luoco posteriore de esso alchuna luxe.

Quando adonche el viso hara sentito che el colore el quale lui comprende in la parte de drieto del corpo diafano sentirà la diafanità del el corpo diafano colore. E similmente quando el corpo diafano fosse de debile diafonità e fosse el corpo che è in la parte de drieto de essa e li corpo quali sono in lo circuito de esso debile [lucis] alora la diafanità de esso non si comprenderà dal vi [Foglio 48 recto colonna a]

po Ripete la prima metà della colonna 47 verso a in la quale serà usato de vedere in le superfitie piane e quando la luxe la quale è in le superfitie del corpo sera de consimile forma per quello cognoscerà la planitie de la superfitie. E lo viso alchuna volta comprende per lo risguardamento la planitie.

Quando adonche el viso guatarà la superfitie del corpo piano comprende la equalità de le parte de esso e così comprenderà la planitie.

[3.193] La tersione è la planitie forte si comprende da viso per la sintilatione de la luxe in la superfitie del corpo suo. La planitie adonche si comprende Saltata una riga si comprende (sic) dal viso in magiore parte da la consimilitudine de la forma de la luxe in la superfitie del corpo dal sito sicondo sicondo el quale si riflecte la luxe.

[3.194] E forsi che insieme si congregano l’asperità e la planitie in una medesima superfitie zioè che siano in la superfitie de alchuno Finisce la ripetizione e inizia dal punto giusto

viso se non se opponesse a forte luxe. Qaundoadonche cognoscerà la luxe in la parte posteriore de esso comprenderà la diafanità /Sicondo adonche quisti modi conprenderà el viso la diafanità di li corpi diafani // [3.198] ma la spissitudine si comprende dal viso per la privatione dela diafanità quando adonche el viso ara compreso el corpo e no hara sentito in esso alchuna diafonità arguirà la spissitudine de esso.

[3.198] L’unbra no si comprende dal viso in rispetto de la luxe illuminante o parte de la luxe perché l’unbra è privatione de alchune luxe cum la illuminatione de luoco de l’umbra da la stranea lucie privata da lo luoco de l’unbra. E quando hara sentito el viso che se avixina a esso e fosse dopra quello corpo vicinato o voi aproximato la luxe de la luxe più forte de la luxe la quale è in lo luoco de l’unbra sentirà la obunbratione di quello luocho e la privatione da la luxe nascente sopra el corpo vicinante a quello perché quando el corpo hara sentito alchuna luxe in alcuno luoco e hara havuto bisogno quello luocio della luxe e de alchuna luxe forte sentirà l’obunbratione di quello luoco [Foglio 48 recto colonna b] e la privatione da la luxe solamente [solis] o da aaltra luxe forte e forsi il viso sentirà el corpo che l’unbra e forsi non se distinguara tosto el corpo obunbrante / ma finaleminte quando el viso hara compreso lo luoco in lo quale è la luxe debile essere de più forte luxe di quella luxe debile sentirà di boto l’unbra di quello luoco. Sicondo adonche questo modo el viso comprende l’unbra.

[3.199] La oscurità adonche si comprende dal viso per arguitione per privatione de la luxe. Quando adonche el viso hara compreso alchuna volta lo luocho e no hara compreso in quello alchuna luxe sentirà la oscurità de esso.

[3.200] La pulcritudine ovoi la beleciasi comprende dal viso per la comprensione de le intentione particulare de le quale la qualità di la comprensione dal viso è dechiarata perché una quasi [qualsiasi] de le intentione predette particulare farà per sé alcuno modo di modi de la pulchritudine o voi de la belecia e per la coniugazione de quelle o voi per la coniunctione de quelle fanno anchora alchuni modi de la belecia e lo viso non comprende la pulcritudine si no ne le forme de li visibili i quali si comprendeno èer lo senso del viso e de le forme de li visibili sono composite da le intentione particulare de le quale la distintione già è dechiarata e lo viso comprende le forme per la comprensione di queste intentione // [3.201] i modi ancora de la pulcritudine quali si comprendeno dal viso in le forme de visibilli alchune hanno una cagioe da le intentione particulare le quale sono in la forma e la [ca]gione de alchune no è si no la coniuntione de le intentione insieme, no esse [ipse] intentione e la cagione di alchuni è composita de le intentione e de la compositione de quelle e lo viso comprende ziascheduna de le intentione le quale sono in ziascheduna forma per sé comprende quelle composite e comprende la com [Foglio 48 verso colonna a] positione e la coniugatione di quelle el viso adonche comprende la pulcritudine sicondo diversi modi e tuti li modi per li quali el viso comprende la pulcritudine ritornano a la comprensione de le intentione particulare / ma se queste intentione particolari fanno intentione pulcritudine e composite e de tanto a dire fare pulcritudine quanto a dire quanto induxere dispositione ne l’anima per la quale apara a lei che la sia cosa bella quella cosa che si vede e cum queste aparerà per preho risguardare (per modicam inspectionem) // perché la luxe fa pulcritudine e per questo apareranno el sole e la luna e le stesse belle e non è in lo sole e la luna e le stelle ragione per la quale apareranno splendide e decore se no la luxe de esse.

La luxe adonche per sé fa pulcritudine [3.203] el colore anchora fa pulcritudine imperò che ogne colore sintilante come el verde el roseo e simili colori a quisti apareranno belli al viso e delectasi el viso in essi e per questo apreranno begli panni tinti, e li fiori e le verzure. Il colore adunche per sé fa pulcritudine // [3.204] E la rimotione anchora alchuna volta fa pulcritudine acidentalmente perché in alcune forme belle sono machie e rughe le quale fano in le forme brutecia ovoi turpitudine e quando lese elongharano dal viso si nascondeno quelle intentione sotile per le quale la forma è bella come la lineatione e la ordinatione / e molte di queste intentione si nasconde al viso in molte intentione mediocre e le quale sono paresso al viso aparerano quelle rimotioni sotile al viso e aparerà la belecia de la forma la rimotione de esse e la propinquazione fanno belecia [3.205] e più intentione belle non pareno belle sino per la ordinazione e per lo sito solamente perché ogne distintine puntate e ordinate quase non appareno belle sino per la ordinatione e le scripture non s’apareno belle si no per l’ordinatione perché la belecia non è si no per la substentione e directione de le figure e de le linee e per compositione di quelle insieme / ma si la compositione delle linee o voi de le litere e la ordinatione de esse non fosse sicondo una pro [Foglio 48 verso colonna b]portione che l’una fosse pichola l’altra fosse grande alora non serà bella scriptura avengha che le figura de le litere per se siano bene poste e alchune volta apare la scritura bella quando la scritura di quella fosse proportionale avengha che le litere non siano in fine de buona dispositione. E similmente più forme de visibili no apareno belle sino per la dispositione e ordinatione de le parte insieme.

3.[206] E la corporeità anchora fa belecia e per questo apareno begli li corpi de l’uomo e di molti animali [3.207] E la figura anchora fa fa pulcritudine e per questo la luna e le forme belle de l’uomo e de multi animali e arbore e piante non pareno belle si no per le forme e per le figure sue o voi de le parte loro.

[3.208] e la magnitudine fa belecia e per questo apare la luna più bella de le stelle e le stelle grande più belle delle pichole// [3.209] E la divisione fa pulcritudine e per questo le stelle separate sono più belle de le stelle extense e più belle le stelle chiamate gallaxie e per questo le candele distinte sono più belle del fuoco.

[3.210] E la continuaztione anchora fa belecia e per questo lo viridario continuo de le piante spesse sono più belle de le distinte. [3.211] E lo numero anchora da pulcritudine e per questo lo luoco del cielo de molte stelle sono più belli de luoci de di oche stelle e per questo molte candele in numero in uno medesimo luoco el numero de esse fa beleciae per questo i luoci del cielo di molte stelle sono <pu> più belli di loci aperti. [3.212] El moto de l’uomo in lo sermone e in la separatione [operatione] de esso [3.213] e la quiete sua fa pulcritudine e però apare bella la taciturnità e la gravità.

[3.214] E l’asperità fa pulcritudine e per questo appare bella la vilosità bella in molti panni [3.215] E la planitie fa belecia e per questo apare bella ne panni [3.216] e la diafanità fa pulcritudine e per questo i diafani di notte risplendenti [3.217] e la spissitudine fa belecia imperò che el colore e la luxe e la figuratione e la lineatione e tute le intentione belle apparente in le forme de visibili non si comprendere[bono] [Foglio 49 recto colonna a] similmente dal viso se no per la spissitudine e unbra.

[3.218] E l’unbra da ararere puncritudine perché in molte forme de li visibile sono le machie e li pori subtile che le fano aparere brutte e quando serano in la luxe del sole aparerano le machie in esse per la quale cosa si nascondera la belecia de essi. / E quando serano in l’umbra e o in laluxe del sole si nasconderano quelle machie e le rughe per la quale cosa si s’aprende la pulcritudine de essa. E ancho la tortuosità le quale apareno in le piume de gl’ucieli e in lo panno el quale se chiama elmuchelinon [alburalmon].

[3.219] E ancho la obscurità fa pulcritudine aparere perché le stelle no apareno si no in la oscurità e similmente no né apare la pulcritudine d’esse sino in la nigredine de la notte e ne luoci oscuri e sta anascosa in la luxe del di e le stelle in le notte oscure sono più belle che in le notti de la luna. [3.220] E la similitudine fa belecia perché le mimbra de l’animale de una medesima spetie somo l’ochio a l’ochio no apreno begli si no quando fosseno consimili per l’ochij quando fosseno de diversa figura zioè ch el’uno sia lungho l’altro ritondo serano in la fine de la turpitudine e ancho se l’uno fosse verde l’altro negro serano brutti e similmente se l’uno fosse magiore de l’altro e similmente se una guancia fosse profonda e l’altra eminente serà in fine de brutecia e similmente quando una de le cigla fosse grosso l’altro sotile o uno de quilli curto l’altro longho serano brutti// tuti adonche i membri degl’animali di uno modo e dopie no serano belle si non siano consimile. E similmente le picture e le litere non paieno belle se le litera no siano di una fatta e consimile.

[3.221] La diversità fa pulcritudine perché le figure de li membri de l’animale sono de diverse parte e non sono begli se non per la diversità perché se el naso tuto fosse equale per tuto en grosecia seria in la fine de la brutecia ela [Foglio 49 recto colonna b] e la belecia de esso non è sino per la diversità de dui estremi de esso e de la sua piramidalità e similmente la belza de le cigla non è se no ch eli estremi se essi siao più sotili de l’avancio denanci e similmente sono tuti membri de l’animale quando serano guatati si troverà che la belecia de quigli no è sino per la diversità de le figure de le parte e similmente la scriptura perché se le parte de la scriptura fosseno equale e di qualche grosecia no aparerebono belle perché se le estreme de le litere non paieno belle si no quando fosseno piuù sutile de l’avancio perché se li estremi de le litere e i megi de essi fosseno de un amedesima spissitudine serebe la scriptura brutissima.

La diversità adonche del pulcro o voi de la cosa bella è in molte forme de visibili// [3.222] già è dechiarato per quello che noi habiamo detto che ziascheduna de le intentione particulare quando si comprendeno per lo senzo del viso alchuna volta fa pulcritudine per se.

E quando el sermone serà fatto de molti corpi inductivamente per sé e quando se indixerano tuti li corpi per sé si trovarà che ziascheduna di queste intentione fa pucritudine in molti luoci e no né habiamo deto quelle cose che noi habiamo dette sino per gratia de lo essempio e a ciò che si posseni aquistara altre esenpij per quigli ma queste intentione non fano pulcritudine in tuti i luoci ma una di queste intentione fa pulcritudine ne ziascheduna forma in la quale èerviene quella intentione ma in alchune forme e in alchune no per gratia de lo esempio che alchuna magnitudina fa belecia in ziascheduno corpo de alchuna magnetudine e similmente non ziascheduno colore fa pulcritudine né il colore verde fa pulcritudine in ziascheduno corpo in lo quale viene quello colore e similmente non ziascheduna figura fa pulchritudine e ziascheduna di queste intentione [Foglio 49 verso colonna a] de quale noi habiamo deto fa pulcritudine per sé ma in alchuni luoci e in alchuni no e sicondo alchuni modi e sicondo alchuni no. E Manca nel redazione latina smith ancho queste intentione fano pulcritudine pulcritudine (sic) e alcune no. [3.223] E ancho queste intentione fanno pulcritudine e coniunciotne di quelle insieme perchè la scripitura bella è quella quando le figure de le litere sono belle e la compositione bella perché la scriptura in la quale se ragunano queste intentione due è più bella de quella in la quale è una di quest deu intentione solamente la fine adonche de la pulchritudine de la scriptura non è se no per la coniugazione o voi la coniuntione del sito e de la figura. [3.224] E similmente quando li colori sintillanti e le picture fossero ordinate de ordinationi consimili sono per la coniugatione o voi coniuntione del sito alla figura più belle di colori e delle pitture carente di consimili ordinatione.

E similmente la pulcritudine aparisse in la forma degli uomini e degli animali e per la coniunctione de le intenzione particulare le quale sono in esse, perché la magnitudine de l’occhij mediocre cum la figura de esse amigdale zioè fatta in modo de madorla e più bella de l’ochio el quale non ha si no solamente la magnitudine o veramente la figura amidalata solamente // E similmente la rotondità de la facia cum la tenuità e la sotilità del colore è più bella che non l’uno sencia l’altro. E similmente la picholecia de la bocha cum la sutilità de le labra e la mediocrità de essi è più bella de la parvità de essa cum la grosecia de le labra ed è più bella de la gracilità de le labra cum la larghecia de la bocha. E questa intentione è di molta diversità e di molti modi. [3.225] E quando harò fatto inductione in le forme belle di tuti li modi visibili voi de le cose visibille trovarà che la coniunctione di particulare la quale sono in le forme fanno in esse modi de la pulcritudineche non fa una de le intentione per sé e la pulcritudine in magiore parte non si fa si no per la coniunctione de queste intentione per [Foglio 49 verso colonna b] ché le intentione particulare le quale noi habiamo detto fanno pulcritudine per sé e fanno coniunctine de esse insieme. [3.226] E ancho la pulcritudine si fa de altra intentione ultra queste due intentione le noi habiamo predetto è la proportionalità e la consonorità perché le forme composite de diversi membri e de parte diverse hanno diverse figure e magnitudine diverse e siti diversi e continuatione e coniunctione e pervengono in ziaascheduna di quelle molte intentione particulare ma tute non sono proportionale perché non ziascheduna figura né ziascheduna magnitudine è bella né ziascheduna magnitudine è bella (sic) cum ziascheduna magnitudine el neancho el sito cum ziascheduno sito ne ziascheduna figura cun ziascheduna figura cum ziascheduna magnitudine ne ziaschedunea magnitudine cum ziascheduno sito ancho ziascheduna de le intentione particulare ha proportione cum alchune de le intentione ed assimetra in alchuna per gratia de lo esempio la simità del naso cum la profondità degl’ochij non è bella e similmente la preminantia forte [frontis] cum la profondità de l’ochij non è bella. E similmente forte planitie cum la profondità di li ochij cum la preminentia de li ochi (sic) non è bella ziascheduno membro ha la figura che fa la forma sua bella e cum questo ziascheduna figura e cum questo ziascheduna figura de ziascheduno menbro seno in alchune figure de l’avancio de li membri o voi degli altri memebri e cum gl’altri no è la forma sia bella per congregatione de la figure proportionale [3.227] e similmente le magnitudine e li siti e la ordinatione de essi cum la mediocrità de la simità del naso e cum la magnitudine proportionale a la magnitudine de l’ochij è bella e similmente la amigdalità de lochij e la dolçecia e la tenuità de la figura de esso e se fosseno picholi cum la sutilità del naso e mediocrità dela figura de la quantità de essa serano begli e similim [Foglio 50 recto colonna a] E similmente la gracilità de le labra cum la subtilità de la bocha è bella quando la subtilità de la bocha de essa fosse proportionale a la gracilità de le labra zioè che le labra non siano in fine de gracilità e ancho la bocha no sia in fine de gracilità e ancho la bocha no sia infine de parvità zioè che non sia picholissima ma serà la parvità de la biche parvità megiana e le labra sotile e cum tuto questo siano siano proportionale a la quantità de la bocha.

E similmente l’amplitudine de la facia quando fosse proportionale a le quantità de li membri de la facia serà bella <como> la facia pure che non sia molto larghissima e li membri de la facia siano proportionali a la quantità de tuta la fatia perché quando la fatia fosse largha de grandissima larguta e le membri che sono in essa sono picholi no proportionali a la quantità de essa non serà la fatie bella avengha che le quantità de li membri siano proportionale e le figure de esse siano belle // E similmente quando fosse pichola fatia e strecta e le membra de essa fosseno grande zioè le membra de la fatia serà la fatia bruta e quando le membra fosseno proportionale tra esse e proportionale a la quantità de la larghecia de la facia serà forma bella [3.228] ma la proportionalità solamente fa pulcritudine quando adonche in la forma si congregarano la belecia de la figura de ziascheduna parte de essa serà la belecia de la quantità de la compositione de esse / E la proportionalità dei membri secondo le figure e le magnitudine e li siti e si cum questo fosseno ancho proportionali a tuta la figura de la facia r a la quantità de essa serà in fine de pulcritudine zioè serà bellissima.

[3.229] E similmente la scriptura non serà bella sino quando serano le lettere sue proportionale in figura e in quantità e in lo sito e ordine e similmente de tuti i modi di li visibili cum le quale se congregano le parte diverse // [3.230] e quando tu harai considerato le forme belle de tuti i modi di li visibili trovarà che la proportionalità fa pulcritudine e più che nisuna altra intentione o più ancho cha altre intentione coniunte per sé. E quando se considerarà le inten [Foglio 50 recto colonna b] le intentione belle le quale fanno le intentione particulare per la loro coniunctione insieme si trovarà che la puclritudine la quale apare per la coniutione di quelle no apare si no no a per la proportionalità di quelle coniuctione coniunte tra sé perché ogne volta se vedarà o voi si risguardarano quelle intentione sia pucritudine ma in alchune forme e in alchune no. E questo è per la proportionalità la quale contige tra quelle intentione.

La pulcritudine adonche non è [se non] per le intentione particulare e la perfetione de essa è da la proportionalità e consonantia la quale si fa tra le intentione particulare // [3.231] già è dechiarato per tuto quello noi habiamo detto che le forme belle comprense da viso non sono belle si no per le intentione paerticulare le quale si comprendono per lo senso del viso e per la coniuctione di quelle insieme e per la proportionalità de esse insieme.

E lo viso comprende che le intentione preditte particulare simplicie e composite quando adonche el viso comprende alcuna cosa visa e fosse alchuna intentione in quella cosa visa particulare che facia pulcritudine per sé pervirà la forma di quella intentione dopo lo risguardare apresso el sentiente e comprende la virtù distintiva de la cosa visa in la quale è quella intentione perché la forma de ziascheduna cosa visa composita de molte intentione de le quale divisione noi habiamo preditto // quando adonche el viso haraà compreso la cosa visa e no hara distinto le intentione le quale sono in quella non comprenderà la pulcritudine di quella e quando hara distinto le intientione le quale sono in quella e serà alchuna intentione di quelle secondo el modo che façie la belecia in l’anima subito el viso apresso lo risguardaminto di quello guatare comprenderà quella intentione per sé e quando hara compreso quella intentione per sé pervirà quella comprensione apresso al sentiente / e distingu. [Foglio 50 verso colonna a] e così la virtù distintiva comprenderà la pulcritudine la quale è in essa e per questa comprensione comprenderà la pulcritudine di quella cosa visa.

E quando adonche el viso hara compreso alcuna cosa visa e in quella cosa visa fosse pulcritudine composità de le intentione coniucte e fosse risguardante quella cosa visa e harà distinto che sono in quella e hara compreso le intentioni le quali fannno pulcritudine e per la coniunctione de esse insieme o per la proporzionalità di quelle insieme e serà pervenuta quella comprensione qpresso lo sentiente e harà fatto comparatione la virtù distintiva di quelle intentione insieme comprenderà la pulcritudine di quella cosa visa composità de la coniunctione de le intentione le quale sono in quella // El viso adonche comprenderà la pulcritudine la quale è da i visibili e per comparatione di quelle intentione insieme secondo el modo el quale noi habiamo dechiarato.

[3.232] La turpitudine è forma carente o voi bisognosa de ziascheduna bella intentione perché già p predetto che le intentione particulare fanno pulcritudine ma no in ogne luogo né in tute le forme ma in alchune si e in alchune no. E similmente la proporzionalità no è in ogne forme ma in alcune forme e in alcune no.

Le forme adonche in le quale non fanno intentione particulare alchuna pulcritudine per sé né per sua coniunctione in le quale è alchuna proportionalità tra le parte de esse careno o vuoi hanno bisogno de ogni pulcritudine e così sono brutte per ché la brutecia de le forme è privatione è privatione (sic) de la belecia in esse. // E forse si congregano le intentine belle e brutte e lo viso comprende la belecia del bello e la brutecia del bruto quando serà distinto e serà risguardante le intententione le quale sono in essa le turpitudine adonche se comprendeno in le forme carente de tute le pulcritudine e per privatione da esso apresso la comprensione.

[3.233] la consimilitudine è equalità de due forme o [Foglio 50 verso colonna b] de due intentione in la cosa in la quale sono consimile.

Quando adonche il visio hara compreso due forme e due intetioni non consimile insieme comprenderà la consimilitudine di quelle e da la comprensione di ciascheduna de due forme e de le intentione e per comperatione de una de quelle a l’altra el viso adonche comprende la consimilitudine in le forme e in le intentione e in le intentione consimili e per la comprensione de ziascheduna de le forme e de la intentione sicondo el suo essere e per comprensione di quelle insieme [3.234] la diversità si comprende dal viso in le forme diverse e per la comprensione de la privatione de la equalità in esse.

La diversità adonche si comprende per lo senso del viso e per comprensione de ziascheduna de le forme e de le intetione per sé e per la comprensione de essi insieme per la senso de la privatione de la equalità dal sentiente [3.235] già ahabiamo compiuto e dechiarato la dechiarazione de la qualità de la comprensione de ziascheduna de le intentione particulare la quale si comprende per lo solo senso e alchune se comprendono per cognitione e alchune per arguitione e significatione sicondo le vie de le quale la dechiaratione noi habiamo predetto.

E queste sono le dechiarazione de le quale noi intendiamo in questa opera. // [capitolo 4] [4.1] già è dechiarato como el viso comprende ziascheduna intentione de le particulare le quale si comprendono per lo senso del viso e lo viso non comprende si no le forme di visibili <iq> le quali sono corpi ma le forme di visibili sono composite sonoo composite de le intentione particulare predicte como è la figura la magnitudine el colore el sito e lordine e altre cose simiglievole.

El viso adonche non comprende ziascheduna de le intentione si no da le comprensione de le forme di li visibili composite de le intentione particulare e lo viso compren [Foglio 51 recto colonna a] <sione>[de] de ziascheduna de le forme di visibili e niente comprende de le intentione particulare per sé perchè nisuna de le intentione perticulare predicte è sola per sé / tute queste intentione particulare non si truovano se no nei corpi e nisuno corpo è in lo quale è alchuna de queste intentione sola sencia l’altra

El viso adonche non comprende si no le forme de visibili ma ziascheduna de le forme de visibili è compositò de molte intentione particulare adonche le viso comprende en ziaschedune de le forme visibili de le forme di visibili molte intentione particulare e distinguerassenossi ne la imaginatione el viso adonche comprende ziascheduna de le intentione particulare apresso la visione de la cosa visa coniunta cum alchuna intentione particulare / da poi da la distintione d’esso tra le intentione che sono in la forma comprende ziascheduna intentione per sé. [4.2] E già dechiarato [è ] e determinato como el viso comprende le forme de visibili le quale si componghono de le intentione particulare // E alchune intentione particulare de le quale se componghono le forme de visibili apareno apresso l’aspetto de la cosa visa e alchune no apareni se ni dopo la rigurardamento e consideratione sotile come la scriptura sotile e la lineatione sotile e la diversità di colori consimile quasi e generalmente ogne intentione subtile no apareno al viso apresso le aspecto de la cosa ma dopo lo risguradare e la forma de la cosa visa comprensa per lo senso del viso e quella la quale si compone de tute le intentione particulare le quale sono da la forma de la cosa le quale possibile fis al viso comprenderle. E lo viso non comprende la vera forma de la cosa visa se no per la comprensione de tute le intentione particulare le quale sono in la forma de la cosa visa in la quale sono intentione sotile no si comprende dal viso se dopo lo risguardaminto [4.3] e anchora quando el viso no hara comprese le intetione sotile si no per lo risguarda [Foglio 51 recto colonna b] re e no ne apare la intentione sotile al viso apressi le aspetto primo.

Quando el viso hara compreso alchuna cosa visa e comprenderà la forma de essa e non fosseno in quella cosa visa intentione sotile. E le intentione non apareno per lo aspecto ma per lo risguardamento. Quando adonche el viso hara compreso alchuna cosa visa e no serà in quella alcuna intentione subtile comprenderà la sua vera forma e si no certificarà che quella forma sia vera si no da poi che hara habuito forte intentione sopra zaischeduna parte de la cosa visa / e arà / certificato che nessuna intentione sotile è in essa e alora certificara che la forma la quale comprende è vera forma [4.4] Sicondo adonche ogne dispositione non certificara el viso la forma de la cosa visa si no per consideratione de tute le parte de la cosa visa e per lo sguardare de tute le intentione le quale posseno aparere in la cosa visa. [4.5] E cum tuto zio che sia dechiarare dixiamo che la comprensione de visibili serà sicondo dui modi comprensione superfitiale è la comprensione per intuitione o voi per guatare la quale risgurada profondo perché quando el viso risguarda la cosa visa comprende le intentione manifeste le quale sono in essa appresso lo aspecto da poi si oltra quello hara guatato esso e considerato tute le parte de esso certificaraà la forma de essa ma se no hara risguardato le parte d’essa comprenderà la forma non certificata e quella forma o che forma d’esso serà vera ma non la certifica che sia la forma de essa vera o che non serà la forma de essa vera e perché così è la comprensione superfitiale la quale è in lo primo aspecto e la comprensione per lo risguardamento la comprensione per lo primo aspecto è comprensione non certificata e la comprensione per intuitione zioè per lo risguardaminto è comprensione per la quale si certificano le forme di li visibili

[4.6] E [Foglio 51 verso colonna a] cum çiò sia che questo sia dechiarato dissiamo che la intuitione zioè lo sguardamento per lo quale si comprendono le forme vere dili visibili serà per esso viso e serà per ditintione per la quale è già dechiarato in la distintione de le linee radiale che le forme le quale si comprendono dal viso da l’asse radiale e quello el quale è presso a l’axe sono più manifeste e di magiore manifestazione [certificationis] de le forme le quale se comprendono da l’avancio de le verticationi o voi da le altre verticatione quando adonche el viso [fuerit oppositus] ad alchuna cosa visa e quella cosa visa non fosse in fine de parvità zioè molto pichola e fosse di alcuna quantità e lo viso fosse fisso in la opositione de essa apresso l’aspectoquello che le opone al megio del viso de quella cosa visa e fosse sopra l’axe o apresso a l’asse serà più manifesto de le altre parte de la cosa visa e lo viso scorgie tuta questa dispositione perché quando hara compreso tuta la cosa visa trovara lo luoco oposito al megio de esso del quale la forma pervirà in lo megio dil viso essere più manifesta de le parte residue [4.7] E di sopra è dechiarato che questa intentione apare al senso quando la cosa visa fosse di grande quantità.

Quando adonche el viso hara compreso tuta la cosa visa trovarà che la forma de la parte oposita al megio de essa è più manifesta de tute le altre parte e quando hara voluto certificare la forma de la cosa vis si moverà si che al megio de essa sia oposito a ziascheduna de le parte de le parte (sic) de la cosa visa per comprensione manifesta certificata como comprende la parte oposita al megio de esso apresso lo aspecto de la cosa visa. / quando adonche el sentiente hara voluto certificare la cosa visa si moverà el viso si che sia el megio de essa oposito a ziascheduna parte de le parte de le parte de la cosa visa molto manifestamente. [4.8] E la virtù distintiva distinguerà tutte le for [Foglio 51 verso colonna b]me veniente a esso distinguerà i colori de le parte e la diversità di colori e la ordinatione de le parte insieme. E generalmente le intentione de la cosa visa le quale apareno per lo risguardamento e per la forma de tuta la cosa visa composita di quelle intentione.

Sicondo adonche questo modo serà la certificatione de ziascheduna de le parte de la cosa visa e non se certifica la forma de ziascheduna de le parte de la cosa visa si no dopo el moto del viso sopra tute le parte. E cum questo è nato el viso al moto de lo sguardamento al moto de lo sguardamento a fare l’asse radiale passare sopra tute le parte de la cosa visa. Quando adonche la virtù distintiva hara guatato e hara cerchato de guatare la cosa visa se moverà l’asse radiale sopra tute le parte de la cosa visa e quando le intentione sotile le quale sono in la cosa visa no apareno se no per lo moto del viso e per lo transito de l’asse o veramete de la linea radiale le quale sno apresso esso sopra ziascheduna de le parte de la cosa visa non pervirà la forma de la cosa visa certificata apresso al sentiente che el corpo de essa fosse de alchuna quantità se no per lo moto del viso e per l’opositione de ziascheduna de le parte de la cosa visa nel megio del viso [4.9] e anchora quando la cosa visa fosse molto pichola e non fosse oposita al megio del viso non sempierà la intuitione de essa si no da poiche si moverà el viso per fino che l’asse passi in la cosa visa e pervengha la forma di quella cosa visa in lo megio del viso e aparischa la forma de la cosa visa e perché così è lo sguardamento per lo quale el viso comprende le vere forme forse serà per esso viso e forsi per la distintione insieme.

La comprensione adonche de la forma vera de la cosa visa no sicompierà seno per lo moto del viso non serà si no per risguradamento e lo sguardamento èer lo quale si certifica la forma de la cosa visa non si compierà si no per lo moto del viso e quando el corpo de la cosa visa fosse ad alchuna quantità non si compierà [Foglio 52 recto colonna a] lo sguardamento de esso si no per lo moto de l’asse radiale in tuti li diametri de la cosa visa.

E questa intentione non nella redazione latina manca la negazione cf. Smith volle dire chilui cl quale opinava e inmaginava che la visione non fosse si no per lo moto e che nessuna cosa visa se vederà tuta insieme Euclide Ottica perché esso intendenva dire la visione certificata la quale non puoi essere si no per intuitionee per lo moto del viso e per lo moto dell’asse radiale sopra tuti li diametri de la cosa visa // [4.10] perché modo adonche el sentiente certificha per intuitione e per moto e forma de la cosa visa è perché quando el viso fosse oposito a la cosa visa el sentiente comprenderà tuta la forma apresso la opositione de alquanta compositione [comprehensione] e comprenderà la parte la quale è apresso lo estremo de l’asse per vera comprensione in fine de verità. E cum questo cum ziascheduna parte de la forma de alchuna comprensione da poi che el viso se moverà e mutassi l’asse da la parte in quale lui era a l’altra parte comprenderà el sentiente in questa dispositione la forma de tuta la cosa visa e anchora per la siconda comprensione. E cum questo serà la comprensione di questa parte la quale è apresso de lo stremo de l’asse in la seconda dispositione più manifesta de la comprensione de essa in la prima dispositione e in questa dispositione anchora comprenderà el sentiente le altre parte per de alchuna comprensione. E similmente, quando l’asse si mutarà per lo moto de la tertia parte comprenderà el sentiente in tertia dispositione tuta la cosa visa per comprensione. E comprenderà la parte la quale è apresso de l’asse zioè de lo stremo de l’asse per tertia comprensione e serà la comprensione di questa parte da esso in questa dispositione più manifesta de la comprensione de le prime due dispositione e cum questo le sentiente lo comprenderà in questa dispositione ziascheduna de le parte altre o voi de le altre parte per alchuna comprensione.

Per lo moto adonche del viso sopra le parte de la cosa visa aquista el sentiente due dispositione de le quale l’una è frequentatione de la com [Foglio 52 recto colonna b] prensione de tuta la cosa visa e la siconda è che comprende ziascheduna de le parte de la cosa visa per l’axe radiale de manifesta o voi cum manifesta comprensione.

Apare adonche al senso ogne cosa la quale è possibile aparere di quelle parte . E quando el sentiente spesse volte hara compreso la cosa visa comprenderà per questa dispositione tuto quello che è possibile a comprendere da quella cosa visa [4.11] e cum questa comprensione molte reoterata in duplicatione e reiteratione de la comprensione distingue la virtù distintiva quello che apare dei colori de le parte e de la luxe e de la rimotione e figura e sito de esse e equalità de esse le quale sono consimile in queste <dispositione> distintione e diversità la quale sono diverse in tute e a queste intentione o in alchune <ol> o in l’ordine de le partie insieme.

E comprende da la distintione de tute queste intentione ad esse cose le quale cognoscono da le simile de esse la forma composita de tute queste e significasi così nella immaginatione forma composita de tute queste intentione e così si cerificarà la forma de la cosa visa per la qual e se apropria quella cosa visa apresso el sentiente. // sicondo adonche questo modo se certifica el sentiente per intuitione o voi per risguardamento de la forma de visibili .

[4.12] E ancho dissiamo anchora che el viso quando comprende alchuna cosa visa e serà certificata la forma de esso apresso el sentiente de la forma di quella cosa visa rimane nell’anima e figurassi in la imaginatione e reiterasse la comprensione de la cosa e serà la forma sua più fissa ne l’anima cha la forma de la cosa visa perché el viso non comprende si no una volta o rade vote o che le viso quando hara compreso alchun individuo e da poi hara compreso altri individui di quella fatta ch’era quello individuo se reitererara la comprensione de l’in [Foglio 52 verso colonna b] dividui frequentemente si riposa quella forma in l’anima e parvirà la forma universalmente figurata ne la inmaginatione.

E se la significatione sono che le forme de visibili rimanenno nell’anima e in la imaginatione / perché l’uomo quadno si ricorda de alchuna cosa o de alchuno huomo el quale lui hara cognosciuto inanci e hara certificato la forma de esso e serà memorante lo tempo in lo quale vide quello huomo e lo luoco per vera memoratione subito se imaginarà la forma de quello huomo e la figura de la superfitie di esso e lo sito de esso in lo quale era in quello tempo e inmaginarasse lo luoco in lo quale hara veduto quello e forsi imaginarà altri visibili i quali fonno in presentia en quello luoco in lo quale hara veduto esso. // E questa significatione manifesta che la forma de quello huomo e la forma di quello luoco sono fissi ne l’anima e sono rimanente ne l’imaginatione.

E per questo quando l’uomo fosse rimemorante de alchuna cità la quale quello hara veduto se imaginarà la forma di quella e la forma di luoci in li quali lui in quella città è stato e la forma de l’individui i quali lui a cognosciuto in quella cità. E similmente de tute le cose le quale l’uomo ha veduto de le cose visibile quando ocorerano a lui a la memoria se imaginarà le forme de essi sicondo l’essere i quali prende circa a essi e inanci essi la imaginatione adonche de le forme de visibili le quale inanci che l’uomo vedesse e hora a saputo che sono absente è significatione che le forme di visibili le quale el viso comprende pervenghono ne l’anima e si figurano de l’imaginatione

[4.13] como la forma de la cosa visa de la quale la comprensione se reitererà dal viso e più fissa ne l’anima<elaim> e in la imaginatione cha la forma de la cosa visa de la quale la comprensione non se reiterà e perché quando ne l’anima viene alchuna intentione subito la forma di quella intentione [perveniet] ne l’anima. E quando el tempo serà passato e prolongato e non rito [Foglio 52 verso colonna b] . iato a l’anima forsi se manda quella intentione ad oblivione da l’anima o alchuna de le intentione le quale sono in altra intentione e se ritornarà a l’anima inanci la oblivione si rennova la forma di quello ne l’anima e rimemorassi l’anima per la forma siconda la forma prima e quando molte volte se reitera lo evento di quella intentione sopra l’anima e serà l’anima rememorante diù di quella intentione più fissa ne l’anima.

[4.14] E ancho in la prima volta in la quale l’intentione perviene a l’anima o la forma de la cossa visa viene a l’anima forsi lanima non comprende queste intentione le quale sono in quella forma ne ancho certificara esse e comprenderà alchune intentione le quale sono in essa e quando la forma sira ritrovata sicondariamente comprenderà l’anima de essa alchuna cosa la quale non comprende in la prima volta. E quanto più l’anima [la forma] se iterata sopra la <forma tanto più> l’anima tanto più si manifestarà quello che prima apareva. // E quando l’anima l’anima (sic) hara compreso da la forma le intentione sotile di essa e hara certificato la forma de essa serà più affissa ne l’anima e più fissa in la imaginatione cha la forma da la veramente non hara compreso tute le intentione le quale sono in essa.

E quando l’anima hara compreso per la forma tute le intentione le quale sono in essa per la prima volta da poi se reiterarà lo evento di quella forma sopra esso e quando vide hara compreso quella siconda intentione più <se> certificata che quello che in la prima volta comprende è vera forma de essa // la forma vera è certificata e verificata e più fissa ne l’anima ne la imaginatione che la forma non certificata la forma adonche de la cosa visa quando molte volte s’è reiterata la comprensione di quello serà più certificata apresso l’anima [Foglio 53 recto colonna a] e la imaginatione per fissione de la forma in l’anima e la imaginatione serà memoratione de esse da l’anima.

[4.15] Ela significatione sopra questo manifesta che le intentione e le forme quando se reiterano ne l’anima serano più fisse che le intentione e le forme none iterate perché quando l’uomo hara voluto tenere in lo core alchuno sermone di quella intentione o verso alchuno iterara el sermone di quella intentione molte volte e così significarà in l’anima sua e quanto più iterarà la locutione de esso tanto più serà fissa ne l’anima ed è più rimota l’oblivionee se una volta avrà letto non rimarà quello verso fisso ne l’anima e similmente se hara lecto el verso ne l’anima forsi non se figirà ne l’anima de esso e se si ficha se tradeta a la oblivione zioiè subito se dimenticharà // per la sperimentatione adonche de questa intentione è manifesta che le forme veniente a l’anima quanto più s’eserciterano tanto più serano pisse ne l’anima e ne la imaginatione. [4.16] El pervegnimento de le forme universale de modi di li visibili ne l’anima e figuratione de essa ne la imaginatione è perché ziascheduno de li modi de li visibilli ha forma e figura in li quali si La redazione latina è diversa e più interessante equarano tuti gli individui de quella fatta / e quigli individui si diversificano in le intentione particulare comprense per lo senso del viso e forsi serà el colore in tuti l’individui di quello modo e di una natura.

E la forma e la figura el colore e tute le intentione de le quale si componghono in le forem di ziascheduno de l’individui de spetie e dela forma universale di quella forma fatta e lo viso comprende quella figura e quella forma e comprende tuta la intentione in la quale se equarano l’individui de la spetia in tuti l’individui le quale se comprendeno de tuti l’individui di quella spetia e comprendesino anchora le intentione particulare per la quale se diversificano quigli individui de uno modo del viso se reitera la forma universale la quale è in quella spetie cum la dive [Foglio 53 recto colonna b] rsità de la forma universale la quale è in quella spetie cum la diversità se reiterarà in l’anima e fighasse nell’anima e quiescesi e per la diversità delle forme particulare veniente cum le forme universale.

Apresso la intentione [intuitionem] comprende <che> l’anima che la forma in la quale se equarano tuti l’individui di quella fatta e forma universale di quello modo. // sicondo adonche questo modo serà el pervinimiento de le forme universale le quale el viso comprende da Mancano alcune parole modi di visibili [4.17] e le forme di modi divisibili le quale el viso comprende rimanghono ne l’anima e si se figurano ne la imaginatione e quanto più se iterarà la compresnione de esse dal viso tanto più serano fisse ne l’anima e in la immaginatione.

E la sustentatione del sentiente in la comprensione de la quidità de li visibili no è sino per cognitione e la cognitione non è se no per la comprensione de la forma la quale el viso comprende a la forma seconda la quale è in la imaginatione de le forme de i visibili le quale comprende el viso inanci e per la comprensione de la consderatione de la forma comprensa ora da alchuna forma del perveniente nel imaginatione // la comprensione adonche de la quidità de la cosa visa no è si no pqw la comprensione de la simulatione de la forma de la cosa visa ad alchuna de le forme de le Aggiunto in margine quiescente ne l’anima fisse ne la imaginatione.

La substentatione adonche del sentiente in la comprensione de le quidità de li visibili no è si no sopra la forma universale perveniente in l’anima di modi visibili. E la sustentatione in la cognitione di gli individui de li visibili non è sino sopra le forme de l’individui perveniente a l’anima de ziascheduno de li individui i quali il viso comprende inanci e siano le forme de essi imaginate inanci e intellecte o voi intese / E la virtù distintiva naturalmente assimila le forme di visibili apresso la visione a le forme fisse ne la imaginatione la quale l’anima aquista da le forme de li vis [Foglio 53 verso colonna a] ibili quando el viso hara compreso alchuna cosa visa subito la virtù distintiva cercha el suo simile ne le forme existente in la imaginatione e quando hara trovato in la imaginatione alchuna simiile forma a la forma de la cosa visa comprenderà la quidità de quella. E si no hara trovato de le forme esistente ne la immaginatione la forma simile a quella cosa visa non cognoscerà quella cosa visa neancho comprenderà la quidità di quella. E per la velocità de la similatione de la forma de la cosa visa apresso la visione dal virtù distintiva forse gle virà erore si che assimilarà la cosa visa a un’a ltra cosa quando in la cosa fosse altra intentione la quale è in quell’altra / da poi se hara considerato cm risguardamento quella cosa cum dopo quella dispositione e hara certificato la forma de esso assimilata assimilata quella a la forma simile e a quella veramente e manifestarasse a quello in che esso sicondariamente havea erato in la prima assimilatione.

Sicondo adonche questo modo si comrendono le quidità de li visibili per lo senso del viso. [4.18] E quando tute queste intentione sono dichiarate dixiamo ora che la comprensione di li visibili per risguardamento serò per dui modi comprensione per solo risguardamento e comprensione cum risguardamento cum scientia precedente / la comprensione la quale è per intuitione o voio risguardamento solamento è comprensione di visibili eistranei i quali el viso non vede inanci e de li visibili i quali il viso ha compreso inanci ma non è rimemorante de la visione de quegli perché el viso hara compreso alchuna cosa visa la quale lui non havea scorto in vedere ne cosa visa di quella facta di quella cosa visa guatarà essa e considerarà per intuitione tute le <for> vertù le quale sono in esse e comprenderò per intuitione la forma de essa vera e quando inanci no harà compreso la cosa visa ne alchuna altra cosa de simile fatta spetie si cognoscera la forma de essa apresso la visione de essa e in quelle tale è de bisogno de intuitione o voi de riguardamiento a quella forma propria.

Serà adonche certificatione de la formadi quis [Foglio 53 recto colonna b] ti visibili tali se no per sola intuitione solamente.

E similmente quando el viso hara compreso alchuna cosas visa la quale inanci hara scorto non è remorante di quella non cognoscerà la forma se essa sicondariamente apresso la intuitione. Serà adonche la comprensione di quisti visibili tali per sola intuitione.

[4.19] La comprensione la quale e per scientia precedente è comprensione di tuti li modi visibili i quali el viso comprenderà inanci o di quali de la spetità alchuno comprende il viso inanci e serano perveniente le forme de le spetie e de l’individui inanci in l’anima quando adonche el viso hara compreso alchuna cosa visa la quale inanci hara compreso o de alchuna spetie alchuna cosa prima comprende subito apresso lo aspecto di quella cosa visa comprednerà tuta la forma de essa da puoi per pocha intuitione comprenderà tuta la forma de essa la quale forma universale o verameten de la spetia. Quando adonche inanciha comprenso i visibilli per tale modo di quella cosa visa e serà pervenuta la forma de quella cosa visa in la sua anima e serà rimemorante per la froma universale per quello modo di quella cosa visa cognoscerà la forma universale la quale comprende in quella cosa visa apresso la comprensione de essa e apresso la cognitione de la forma universale la quale comprende in quella cosa visa subito cognoscerà quella cosa visa spetialmente da poi che havea guatato le intentione residue le quale sono in quella cosa visa certificara la forma de essa particulare ma si no l’arà schorta o voi compresa quella cosa visa o forsi l’arà compresa o voi percepta e non si ricordava de la perceptione o voi che l’abia scorta no cognoscerà la forma particulare e quando no hara cognosuto non cognosse quella cosa visa e così serà la cognitione di quella cosa visa da esso sicondo spetie solaminte e aquistarà per la intuitione e certificatione de la forma de essa particulare la quale è apropriata al suo individuo e se inanci havesse pre [Foglio 54 recto colonna a] caputa o voi comprenduta quella cosa visa e no hara percepto li altri individui di questa spetie e fosse rimemorante di quella e de la forma la quale inanci havea compreso di quella cosa visa quando hara compreso la sua forma particulare cognoscerà apresso la forma particulare e apresso la cognitione de la forma particulare comprenderà la cosa visa e così per comprensione de essa particulare certificharà la forma de la cosa visa da esso così spetialmente el sicondo individuo insieme.

E se inanci arà percepto quella cosa visa ma no harà percepto per modo di quella cosa visa quando hara compreso quella cosa visa quella cosa visa e hara compreso le intentione universale le quale sono in quella cosa visa e intute le cose di quella spetie no ha cognosciuto quella cosa visa neancho comprenderà la quidità de esso per la comprensione de la forma universale quando adonche hara compreso le intentione residue o voi l’avancio de le intentione le quale sono in quella cosa visa e cognoscerà la forma particulare apresso al comprensione de essa e quando hara cognosciuto la forma particulare cognoscerà quella medesima cosa visa e serà cognitione di quella cosa visa da esso l’individuo e nisuna cosa visa si comprende per intuitione si no sicondo alchuno di quisti modi la comprensione adonche di quisti visibili sicondo intuitione cum scientia antecedente tale cognitione e sientia alchuna volta serà secondo la spetia solamente e alchuna volta sicondo spetie e individuo insieme. [4.20] E ancho la comprensione per intuitione non serà se no in tempo. Ma Inserito interlinea il passo appare piuttosto tormentato da parti mancanti el moto no serà in tempo la intuitione adonche non serà si no in tempo. E di sopra è dechiarato che la comprensione sicondo spetie perché la intuitione non serà si no per distintione e moto del viso ma la distintione non serà si no in temo le intuitione adonche non serà se no in tempo.

E di sopra è dechiarato è che la comprensione per cognitione e la comprensione per distintione non serà si no in tempo. E perché dechiarato è che la [Foglio 54 recto colonna b] comprensione de li visibili per intuitione serà per sola intuitione e alchuna volta per intuitione cum cognitione precedente e quello che si comprende per cognitione non si comprende si no in tempo diremo che la comprensione la quale serà per intuitione cum cognitione precedente serà in magiore parte in minore tempo cha sia el tempo in lo quale era la comprensione per sola intuitione existente ne l’anima e presente a la memoria no hanno bisogno che si cognoscano tute le intentioni le quale sono in esse de le quale si componghono veramente ma bastevole sia in la comprensione de alchuna intentione propria quando adonche la virtù distintiva hara compreso in forma veniente ad essa alchuna intentione propria a quella forma e serà memorato de la prima forma cognoscerà tute le forme veniente a essa perché ogne intentione la quale è apropriata ad <ogne> alchuna forma è segno significante se sopra quelle forme [4.21] per gratia de lo essempio quando el viso hara compreso l’individuo de l’uomo e hara compreso la lineatione della sua mano solamente subito comprenderà che sia uomo inanci che comprenda la lineatione de la sua facia e inanci che comprenda che comprenda la lineatione de l’avancio de le parte de esso e similmente se hara compreso la lineatione de la facia de esso inanci che comprenda l’avancio de la parte de esso. E per la comprensione adonche de alchune de le intentione le quale sono apropriate a la forma de l’uomo comprende che quello visibile sia huomo sencia indigentia de comprensione de le parte residue perché comprende le parte residue per cognitione precedente da le forme che fanno residentia de l’anima zioè le forme degl’uomini perché de quelle parlo.

E similmente quando el viso hara compreso alchune intentione le quale se apropriano a la forma particulare de alchuno individuo el quale el viso inanci hara percepito como la simitate del naso e la veridità in [Foglio 54 verso colonna a] l’ochio e l’arcualità in le supercilie e comprenderà cum la cumprensione del tuto de la sua forma quello individuo e cognoscerà quello e similemente cognoscerà el cavallo per alcuna macula in la fronte de esso o per la diversità degli colori

E similmente el scriptore quando hara compreso la forma de alchuna dictione superficialmente cognoscerà essa inanci che considere le litere particulare e similmente tute le parte le quale lo scriptore frequentemente e continuamente vede si cognoscano da esso apresso la comprensione per comprensione de alchune litere [4.22] li visibili adonche i quali el viso comprende inanci e ora cognosse le forme de quigli ed è rimemorante de quelle si comprendeno dal viso per signi. I visibili estranei i quali el viso inanci no ha percepto ma non è ricordevole di quigli no sono così perché quando el viso comprende alchuna cosa visa la quale inanci no ha veduto e comprende le lineatione de alchune parte non comprenderà per quelle la quidità di quella cosa visa perché non è apresso la forma quiescente de lel parte residue. El viso adonche non comprende la certecia de la cosa la quale inanci non ha veduto si no per la consuetutdine de le sue parte e de tute le intentione le quale sono in essa e similmente la forma de la cosa visa la quale el viso inanci ha percepto o voi seh…to ma no si ne rimemora no si certifica da esso si no dopo la consideratione de tute le intentione le quale sono in essa ma la comprensione de alchune intentione le quale sono in la forma serà in minore tempo in lo quale comprende tute le intentione le quale sono in la forma.

La visione adonche la quale è per intuitione cum cognitione precedente serà in magiore parte in più breve tempo del tempo in lo quale era la visione per sola intuitione. E per questo el viso comprende i visibili asueti per comprensione moloto velocie in tempo inperceptibile al senso e non serà tra l’oposito del viso a la cosa visa e tra la compresnioen de la quidità de la cosa visa [Foglio 54 verso colonna b] asueta tempo sensibile in magiiore parte cha l’uomo in la puerità o voi in la pueritia ed al principio de lo crisicimento comprende i visibili e reiteranosi sopra l’aspecto de esssa i visibili individui e le forme universali de li modi visibili zioè de visibili.

E ancho già dechiarato è che le forme di vibili le quale el viso comprende pervenghono a l’anima e fighurano ne la imaginatione. E perché le forme le quale se reiterano al viso se figurano ne l’anima e quiesse o voi reposasi ne la figuratione de esse ne l’imaginatione

Tuti adonche i visibili asueti e tuti li modi asueti sono esistente ne l’anima e quiesente in la figura e la inmaginatione è presente a la memoria. Quando adonche el viso comprende alchuna cosa visa asueta comprende tuta la sua forma e dopo quello hara compreso alchuno signno proprio a quella cosa visa comprenderà la quidità di quella cosa visa apresso apresso la comprensione di quello signo e serà comprensione de la cosa visa da esso per la comprensione precedente e per pocho risguardamento.

I visibilli adunque asueti si comprendono dal viso per signi e per cognitione precedenti per la quale cosa serà la comprensione de le quidità de essi in magiore parte in tempo insensibili. [4. 23] / E ancho la comprensione de la spetie de la cosa visa è minore parte che se comprenda la individuità de la cosa visa è perché quando hara compreso alchuno individuo degl’uomini comprende esso essere huomo inanci che comprenda la forma de esso particulare e forse comprenderà lui essere huomo inanci che comprenda la lineatione de la facia ma per la erectione del suo corpo e per la ordinatione di membri de esso comprenderà lui essere [uomo] avengha che no habia veduto la la facia de esso. E similmente el viso forsi comprende la spetialità de alchuni de modi alchuna volta de visibili asueti per alcuni signi i quali sono apropriatia quella spetia e non è così l’individuità de la cosa visa perché l’indivi [Foglio 55 recto colonna a] duità de la cosa visa non si comprende si no per la comprensione de le intentione particulare le auale se apropriano a quello individuo o per comprensione de alchune.

Ma la comprensione de alchune intentione particulare le quale sono apropriate a lo individuo no si comprendeno sino la <intentione > comprensione de le intentione < particulare le quale > universale le quale sono in quella individuo sono inanci le intentione che sono ne la forma de esso individuale / ma la comprensione de la parte è in minore tempo cha sia el tempo in lo quale comprende el tuto // la comprensione adonche de la spetialità de la cosa visa dal visoè in minore tempo che non è il tempo in lo quale si comprende la individualità del quella cosa visa. [4.24] E ancho de la spetialità o voi de la comprensione de la spetialità perché alchune de le spetie di visibili asueti se assimigliano a le altre spetie como la spetie de l’uomo e la spetie de cavallo perché la forma de la spetie de l’uomo no s’asimigliano al le altre spetie como la spetia de l’uomo e la spetia del cavallo perché el cavallo se asimglia a molti cavagli [animalibus] in tuta la forma.

El tempo adonche in lo quale el viso comprende la spetia de l’individuo de l’uomo e comprende esso essere huomo non è como el temmpo in lo quale comprende la spetie del cavallo comprende esso essere cavallo e massimamente quando hara compreso l’uno e l’altro ne la rimotione de alchuna quantità perché quando el viso hara compreso l’individuo de alchuno huomo moto localmente subito comprenderà quello essere <animale> huomo e no è così quando hara comprenso el cavallo perché el viso quando hara comprenso l’individuo delcavallo moventesi e cum questo comprenderà el moto de esso el moto di piedi [Foglio 55 recto colonna b] o voi el numero di li piedi no comprenderà per questo esso essere cavallo.

Perché queste intentione sono in più quadrupedi o voi più animali de quatro piedi in che le quali se assmigliano al cavallo in più di li quadrupedi che s’asimigliano al cavallo in più intentione e maximamente in lo mullo perché el mul s’asimiglia ac cavallo in molte dispositione perché el mulo non se distingue dal cavallo seno per intentione quasi non manifeste como la lineatione de la superfitiee la intentione del collo e la velocità del moto a l’amplitudine de li passi // ma se el viso no hara compreso alcuna de queste intentione per le quale se comprende el cavallo cum la comprensione de tuta la sua forma non comprenderà esso essere cavallo e el tempo in lo quale el viso la erectione del corpo de l’uomono è come el tempo in lo quale comprende la forma del cavallo cum le intentione particulare per le quale se distingue el cavallo da l’altro.

La comprensione adonche de le spetie de l’uomo è in mnore tempo del tempo in lo quale se comprende la spetie del cavallo avengha che dui tempi siano picholi niente meno uno di quigli dicondo tute el dispositioni è magiore de l’altro. [4.25] E similmente quando el visio ha compreso el colore de la rosa che se chiamo colore roseo ne fiori de alcuno orto subitamente comprenderà che le substantie de quigli sono rose per lo colore proprio de le rose.

E cum questo certamente quello colore in le rose esistente in loro inanci la comprensione de la rotondità e inanci la totondità de le folie de esso e aplicatione de le fogle de una sopra l’altra e inanci la comprensione de tute le intentione de esso de le quale intentione se compone la forma de la rosa e non è così quando hara compreso la viridità del mirto solamente in lo orto non comprenderà esso essere mirto per la comprensione de la viridità solamente perché più de le piante sono verde e cum questo più de le piante se assimigliano al mirto in la viridità e figura / se adoncje no ne hara [Foglio 55 verso colonna a] hara compreso la figura de le fogle de esso e la spisstudine de esso e la intentione precipua del mirto non comprenderà esso essere mirto e lo tempo in lo quale el viso comprende la figura del le fogle del mirto e le intentione in le quale s’apropria el mirto cum la comprensione de la viridità no è così come el tempo in lo quale comprende el colore rosaceo solamente.

E similmente le quidità de tute le spetie le quale si posseno assimiglare a l’altre non si comprendeno se no per grande risguardamento ma la quidità de li visibili de pauca o voi de pocha assimilatione a gl’altri si comprendono dal viso per poche intentione. E similmente de l’individui perché l’individuo che per viso averà non se assimigla a gl’altri o voi a l’altro individuo se comprende si comprende dal viso per poco risguardamento e per la figura e per l’individuo ql quale el viso cognosce si comprende dal viso per grande intuitione [4.26] ma la spetie de l’individuo di tuti i visibili asueti si comprende da viso per pocha intuitione cum la cognitione precidente e serà la comprensione de essi in magiore parte in tempo insensibili.

Pure si diversifica el tempo de la comprensione di quigli secondon la diversità de le spetie de li individui de essi e la comprensione de la spetia più velocie de la cumprensione serà comprensione de spetie de pocha assimilatione a gl’altri individui più velocie de la comprensione de la spetia de molta assimilatione e serà comprensione de l’individuo assimillatione // [4.27] E tempo de la intuitione se diversifica sicomdo le intuitione le quale ziascheduno risguarda in li visibili per gratia de lo essempio quando el viso harò compreso uno animale de muti piedi e de pizioli peidi e quello animale fosse immoto per pocha inutitione guatarà o veramete comprenderà el moto de esso e comprenderà quello essere de multi piedi e per la comprensione de la distantia tra i piedi e cum ques [Foglio 55 verso colonna b] te non cognoscerà el numero de li piedi e se hara voluto cognoscere el numero de li piedi e hara bisogno de più intentioe e in magiore tempo da poi la comprensione de la adonche serà de la animalità de esso e serà in pocho tempo da poi la comprensione de la moltitudine de piedi serà in poco tempo e lo numero de piedi non si comprende si no dapo che el viso fosse risguardante ziascheduno de li piedi e hara numerato essi che non po essere se no in tempo de alchuna quantità e serà la quantità del tempo secondo la multitudine de piedi e la paucità de essa

E similmente quando el viso hara compreso la figura ritonda tra la quale è figura de molti lateri o fossero li lateri de quella figura picholi e cum questo sia de diversi latera

Non però de diversità grande apresso la comprensione de la totalità de la figura coprenderà quella essere ritonda e non comprenderà subito che tra quella sia laterata figura quando le latera de essa serano in fine de parvità zioè molto pichole. E quando hara gutato la figura ritonda cum più proffonda intuitione e aparerà la figura de esso laterata la è tra el rotondo o voi lo ritondo. // Serà adonche la comprensione de la rotondità de la figura più velocie de la comprensione de la figura laterata la quale è dentro.

Da poi apresso la comprensione de questo non aparirà la diversità de le latera di questa figura ne ancho si distingueno da esso o siano equale o no e non aparirà la inequalità de le latera de la figura laterata se no per grande intuitione in tempo de alchuna quantità.

[4.28] E ancho lo sentiente quando hara voluto risguardare la figura de tuta la cosa visa solamente. E similmente quando harà voluto risguardare e colore de la cosa visa basta a lui passare el viso sopra esso solamente e similmente risguardare la sperità de la superfitie de la cosa visa e la planitie o la diafanità o la spissitudine e no sono così le intentione oculte o sotile le quale so [Foglio 56 recto colonna a] no ne i visibili como le figure le quale sono in ziascheduna parte di visibili e la consimilitudine de le figure e la quantità de le parte e la diversità de le quantità e di colori e la consimilitudine de essi e la ordinatione de le pichole parte insieme perché queste intentione non se comprendono per la intuitione si no da poi che sarà fisso sopra ziascheduna de le parte e considerara le figure di quelle parte e hara fatto comperatione de l’una a l’altra e questo non si compierà in picholo tempo e per velocie moto ma in tempo de alchuna quantità.

El tempo adonche de la intuitione de le intentione di li visibilli se diversifica secondo la diversità de le intentione di li risguardati // [4.29] E perché questo è dechiarato dissiamo che quella che è per cognitione precedente e per signe e per pocha intuitione non è comprensione certificata perché la comprensione de la cosa visa per cognitione precedente e per signi non è si no contra la totalità e universalità de la cosa visa in grosso. E la vertù distintiva comprende le intentione particulare le quale sono in quella cosa visa sicondo el modo per le quale cognosce quella cosa visa e voi quelle cose vise de la prima forma di quella cosa visa existente ne l’anima.

Ma queste intenione particulare le quale sono in li visibili si mutano sicondo el transito del tempo e cum questo el viso non comprende le intentione le quale sono mutate in quella cosa visa per la cognitione preciedente e quando la mutazioane fosse oculta no bene manifesta non si comprende dal viso in lo primo aspecto e non si comprende quando la no fosse molto manifesta di no per intuitione per gratia de lo essempio che quando cognosce alchuno huomo e fosse la facia di quello huomo monda e hara certificato el viso la forma de esso da poi serà partito quello huomo dal viso per longho tempo e sia adverità in la facia de esso una machia e sia stata oculta quella machia e hara compreso quello dopo [Foglio 56 recto colonna b] quella dispositione cognoscerà esso apresso la comprensione ma non però per la comprensione e cognitione di quello huomo comprenderà la macula ne la facia de esso si no serà manifest e si no hara guatato quello con più più pichola intuitione o voi picholo risguardamento aparerà a lui la macula la quale è ne la facia de esso e alora comprenderà la forma de esso sicondo el suo essere [4.30] E similmente quando el viso hara compreso alchuna arbore e hara guatato quella e hara certificato la forma de esso e partasse da essa longo tempo durante che serà cresuto l’arbore e che se augmentava e mutavasi la figura de essa e cresse de e se si intendria alchuno rubore in quella si forse alchuno ve ne fosse in essa e quella mutatione la qualle continge in l’arbore fosse pocha da poi si ritorne el vio a quella arbore e cognoscerà essa e no comprenderà apresso la comprensionee quella pocha cognitione e mutatione la quale contige in quella e se sicondariamente è cum questo rimemorante fosse de la vera forma de esso la quale lui aveva in la prima volta comprenderà la mutatione la quale contige in quilla e certifichara la forma de esso non serà quella forma la quale lui comprendeva de quella arbore per cognitione anteciedente essa forma vera la quale ha dopo la siconda comprensione. [4.31] E similmente quando el viso hara compreso el pariete en alchuni luoci e quello pariete fosse piano e fosseno in quello picture e scripture ch’arà guatato el viso quello pariete e hara certificato la forma de essoe dopo partasi da quelloo luoco longo tempo e contige in quello pariete ca poi mutazione de la asperità de la superfitie o per la intentione de alchune picture e no fosse quella mutatione la mutazione molto manifesta da poi ritorni el viso a quello luoco e hara guatato quello pariete e fosse rimemorante de la forma prima [Foglio 56 verso colonna a] adonche comprenderà essa presso la prima visione am apresso la comprensione e la cognitionenon comprenderà oculta la quale contige in esso e lui cognoscerà la forma de esso senza alcuna mutatione. Se adonche un esso contige asperità estimarà esso essere lieve como è usato d’essere e se le picture fossero vere certificate e fosseno mutate estimarà esse quasi essere certificate [4.32] e tuti li visibili i quali sono apresso noi sono recievetni mutatione sicondo el colore e la figura e la magnitudine e lo sito e la levità e l’asperità e la ordinatione de le parte e sicondo molte intentione particulare perchè le nature de esse sono mutabille e aprechiate a le passione di quella cosa che se adviene a esse da estrinseco o voi per de fuori. / E la mutatione la quale è possibile a comprenderessi dal viso è possibille in tute de esse. E avengha dio che in esse sia alcuna mutatione la quale non sia possibile aparere al viso niente è de esse in lo quale no advenga da lo estrinseco mutatione possibille apare al viso e cum zio sia che tuti li visibili siano aparechiati a la mutatione possibile a comprendersi dal viso nisuno è adoncha visibile che il viso comprende ràora ed era prima comprenso e ciertificato apresso la siconda comprensione dal viso zioè che il viso che el viso sia quito [securus] econdariamente che non fosse mutato cum ziò sia che la mutatione sia possibile in tuti li visibili.

Quando adonche el viso hara cumpreso alchuna cosa visa la quale inanci hara compreso e hara risguardato quella e hara certificato quella forma e serà stato rimemorante de la sua forma apresso la comprensione cognoscerà quella e se in quella cosa visa advenisse mutazione manifesta comprenderà quella mutazione apressio la visione ma se la nno serà manifesta congoscerà quella cosa visa e estimara quella essere apresso la cognitione sicondo el modo primo e tuto questo si no hara reiterato lo sguardaminto no serà sequito zioè non hara compreso ch ela forma la quale cognsceva inancinsia riman [Foglio 56 verso colonna b] enete sicondo el suo essere cum ziò si che sia possibile che in essa contigesse mutazione oculta la quale non possa aparere si no per intuitione.

Se adonche hara reiterato la intuitione certificata la forma de essa e se no ne hara reiterato la intuitione non serà la comprensione di quella cosa visa certificata la comprensione adonche de li visibili per cognitione precedente e per signi e per pocha intuitione non è vera comprensione.

E lo viso non comprende la cosa visa per vera comprensione se non per intuitione del de la cosa visa apresso la comprensionede esso e per la consideratione de tutte le intentione le quale sono in quella cosa visa e per la disintione de tute apresso la comprensione di quella cosa visa. [4.33] El viso adonche serà per quisti o voi sicondo quisti dui modi la visione la quale è in lo primo aspecto e la visione la quale è per intuitione e per la visione la quale è in lo primo aspecto comprenderà le intentione manifestamente de la cosa visa solamente e non si certifica per questo così facto aspcto la forma de la cosa visa la quale è in lo primo aspecto. E la visione la quale è in lo primo aspecto alchune volte è solamente fantastica e alcuna volta è cum cognitione preciedente e tale visione la quale è sicondo fantasia è visione di li visibili i quali el viso non cognosce apresso lo aspectoe cum questo no ne hara guatato essa e al visione è sicondo la fantasia sicondo cum cognitione preciedente è visione de li visibili i quali el viso inanci cognosse e cum questo no hara risguardato la intentione loro e sicondo la dispositione de l’uno e de l’altro de essi no havesse conpreso el viso per fantasia la verità de la cosa visa o habia cognosciuto quella cosa visa o no.

[4.34] E la visione per intuitione serà sicondo dui modi visione per sola intuitione cum cognitione preciedente la visione veramente che per sola intuitione è de li visibili i quali inanci el viso no hara compreso o Inserito inter linea no rimemorante de la comprensione de essi quando ora gli guata essi è visione per intu [Foglio 57 recto colonna a] itione preciedente la cognitione e visione di tuti li visibili i quali el viso comprende ed è rimemorante de la vsione de essi quando havesse reiterado la cognitione de essi e havesse considerato tute le intentione le quale sono in esse. E questa divisione si divide in due cose de le quale l’una è visione asueta de li visibili asueti e questa parte serà per signi i quali si comprendono per pocha intuitione e per consideratione de alchune intentione le quale sono in quella cosa visa cum cognitione precedente e questa visione in magiore parte è in tempo insensibili e la comprensione di quello che si comprende sicondo questo modo non è comprensione in fine de cerrificatione.

In la parte siconda e la quale serà per fine de intuitione e per consideratione de tute le intentioni le quale sono in la cosa visa a presso la coprensione di quella cosa visa e cum cognitione preciedente e serà in magiore parte in tempo sensibili e diversifica el tempo sicondo le intentione le quale sono in la cosa visa. [4.35] E la visione la quale e per la quale i visibili asueti si comprendeno per comprensione in fine de certificatione non è si no per la intuitione de tute le intentione le quale sono in la cosa visa e per la considerazione de tute le parte de la cosa visa per la distintione de tute le intentione le quale sono in la cosa visa apresso la comprensione de la cosa visa o habia precognosuto quella cosa o no e questa certificatione la quale è in rispecto del senso è intentione certificatae da dire al fine de la certificatione in quisti luoci è ‘l fine di quello che possibile è a comprendere dal senso . // E cum tuti quisti la comprensione de li visibili dal viso è sicondo la fortitudine del viso quando el snso del viso degli ochij se diversifica sicondo el vigore e la debilità.

[4.37] Sicondo adonche quisti modi serà comprensione de li visibili dal viso. E quisti sono tuti li modi de li visibili // e questo è quello noi intendevamo de dechiarare in questo capitulo.

E già habiamo compiuto la divisione di tuti i visibili e la divisione di tute le intentione per la quale perv [Foglio 57 recto colonna b] iene el viso a la comprensione di li visibili e de le intentione de li visibili e habiamo distinto tute le parte in le quale si divideno tuti quisti modi de le visione. E queste sono le intentioni dite le quale noi intendenvamo dechiararein tuto questo presente capitulo o ovi tratacto.

▼ Trattato III