▲ Trattato II

Vat. lat. 4595: Trattato III

[Foglio 57 recto colonna b]

El tertio tratato è de septe capituli el primo capitulo è el proemio, el sicondo de quelle cose che se debano propore sicondo tuto in la deceptione del viso. El tertio de la cagione per le quale al viso si ne adviene deceptione.

El quarto in distinguendo de la deceptione del viso / el quinto è de le qualità de le deceptione del viso o voi inganamenti la quale si fano solamente per lo senso.

El sexto de la qualità de la deceptione del viso le quale si fanno in cognitione // el Septimo de le qualità de del deceptione del viso le quale si fano in ragione.

[Capitolo 1]

1.1 Spazio per capolettera E chiarato è in lo primo tractato e in lo secondo como el viso comprende li visibili secondo che igli sono se la comprensione de essa fosse stata recta e [h]anno certificata la forma solamente e come si comprende ziascheduna de le intentione particulare sicondo che è como certifica quella.

Ma no ogne cosa comprensibile al viso se comprende da esso sicondo che è neancho ogne cosa che si vede da lo aspitiente esso essere comprenso veramente e rectamente comprenso ma molte volte el viso [s]e inganarà in molti di quegli li comprende de li visibili e comprende quigli per altro modo da quello che sono e forsi scorgie la sua deceptione quando si inghanato e forsi non riputase comprendere bene // dominte che el viso hara compreso alchuna cosa per spatio rimoto a lora la mesura de aparerà minore che la vera mesura o quando quella cosa così viduta fosse forte [Foglio 57 verso colonna a] mente propinquo al viso comprenderà la mesura de sso magiore de la vera. E ancho più quando el viso hara compreso el quadrato

O lo poligono de longie aprenderà quello ritondo si fosse de equali diametri o longo si fosse de inqueali diametri e se hara compreso la spera dal remotissimo comprenderà quella piana e tali sono molti e de molta fatta e tute queste cose sono comprense dal viso per tale modo so falibille [1.2] anchora qualdo el viso hara guatato alchuna stella comprenderà quella quiescente avenghi che la stella alora si muova. E quando lo aspitiente ritorna alscientie saperà quella stella essere mossa apresso apresso quella lo aspecto e quando lo aspitiente hara distinto quello subito se achorto de essere inghanato de questo che hara compreso de la stella è quiescente o voi de la quiete de la stella e quando alchuno hara guatato alchuno individuo sopra la facia de la terra molto da longe e quello individuo fosse mosso per movimento o voi per moto tardissimo e no longho tempo sia durato lo aspecto alora in tale stato le aspecto comprenderà quello essere quiescente.

E si lo aspitiente no hara percepto inanci el moto qi quello individuo e non sia durato molto tempo in la opositione de esso alora non s’avederà se essere decepto in questo che lui cpmprende de la quiete de la quiete di quello individuo e in così fatta comprensione serà decepto e cum questo non se avederà se inghanarsi o voi essere inganato. Adverà adonche al viso la deceptione de quigli in molti i quali ha compresoche forsi sie schorgie da esso e forsi no. [1.3] E perché in dui tratati precedenti è dechiarato como el viso comprende le cose visibile sicondo che sono ma in questo capitulo dechiarato è de quelle o voi per quelle cose che noi habiamo detto che molte volte aviene al viso deceptione in molto di quigli i quali comprende rimane a dechiarare perché la [Foglio 57 verso colonna b] quando la deceptione aviene al viso e quando e perché modo.

Noi siamo contenti in questo tratato pe le decetione del viso en esse comprende rectamente e ancho habiamo dechiarato la cagione in questo e le diversità de le deceptione e como adivene ziascheduna deceptione. [capitolo 2] [2.1] dechiarato è in lo primo tratato che el viso niente comprende de li visibili se no de le verticatione riflesse de le linee radiale / e anchora è detto che uno viso zia una cosa visa la quale si comprende si no quando la opositione de esso in lo rispecto de dui ochij fosse compositione consimile e che se la positione fosse diversa alora uno comprenderà due na ziascheduno di li visibili asueti el quale sempre si comprenderà uno.

Ùùùdove sia di bisogno noi dechiarare como uno viso zioè como una cosa veduta si comprende da dui visi e l’uno in magiore parte di tempo e in più dispositione e chomo la la positio de uno se no de amedui l’ochij en magiore parte del tempo e in più serà consimille. E dechiaramo anchora como la positione de uno si no da amendui visi serà positione diversa e quando adivene questò. E già dissimo questo in lo prima tratato e dechiareremo quello universalmente no determinatamente // [2.2] dixiamo quando lo inspitiente harà inspecto e guatato alchuna cosa visa alora l’uno e l’altro viso serà in opositione di quello viso zioè di quella cosa visa per directione e quale e quando el viso fosse sopra la cosa visa mosso alora l’uno e l’altro viso se moverà sopra quello [2.3] e quando lo aspitiente hara diriziato la pupila a la cosa visa e alora l’axe de dui visi se agregarano in quello cosa visa e congiungesi o voi se congiungieno in alchuno puntodi quella superfitie e si lo inspitiente hara mosso el viso e per quella cosa visa alora quigli dui [Foglio 58 recto colonna a] asse se moveranno insieme sopra la superfitie di quella cosa visa e per tute le parte sue e universalmente dui ochij sono equali in tute le sue dispositione e la vetù sensibile la quale è in essa è una medexima e l’actione e la passione de quigli sempre è equale e consimile e se l’altro viso fosse mosso a vedere subito l’altro si moverò a quella cosa <mota> visa per quello medesimo moto e se l’altro viso se quiescerà ancho l’altro se quiescerà. E impossibille fia che in che l’altro viso si mova a vedere e l’altro quiescha e riposi se non impaciato altramente. [2.4] e dechiarato è ne le preicte cose che tra ziascheduno viso el centro e lo centro del visoo è primadime imaginabile apresso la visione de la quale el cono e centro del viso e la base superfitie che el viso comprende.

Ma questa piramide contiene tute le verticatione per le quale se comprende quella cosa visa quando adonche due axe de hamedui visi serano coniunti in alchuno punto de la superfitie del viso alora la superfitie ivi serà base comune a tute due le piramide radiale figurate tra dui centri de tuti dui li visi e quella cosa visa per alora la positione del punto in lo quale due asse sono congiunti a presso tuti dui visi eè positione consimile perché è oposito a dui megi e de tuti dui visi serano perpendiculari sopra la superfitie de dui visi e quello che rimane de la superfitie de la cosa visa tra ziascheduno punto in esso e dui centri di tuti dui li visi sono due linee de le quale al positione in rispecto de due asse serà positione consimile in le parte perché ogne due linee imaginabille tra dui centri de dui visi <e più> e lo punto de la superfitie del viso in lo quale due asse se congiungeno se declinarà al punto o voi dal punto de la declinatione ad una medesima parte del punto el punto de la coniuntione e sopra l’uno e l’altro asse le rimotione di queste linee da doe asse sono equale perché ogne due linee esseunte da dui centri de dui visi a ziascheduno punto de li punti più propinquo o voi molto propinquo al punto al punto (sic) de coniuntione equalemente da dui asse qu [Foglio 58 recto colonna b] anto al senso due adonche eseunte da la coniunictione serano equale o no serà tra quella diversità sensibile quando la cosa visa non fosse molto propinqua al viso e la distantia de essa dal viso fosse mediocre e similmente la disposizione de ziascheduno punto molto propinquo al punto de la coniuctione zioè che ogne due linee eseunte da dui centri de dui visi a ziascheduno punto de essi quasi che non diferisseno in la longitudine quanto al senso e forse serano equale.

Ma quando due linee declinante congiunte fosseno in la superfitie in la quale due ase serano in equale perché la linea la quale escie dal punto in lo quale due axe se congiugino ad punto declinante da quello contiene cum due asse li anguli in equali e due asse sono in equale e la linea copulante dui punti è comune per la quale cosa due linee declinante serano inequale ma questa inequalità no opera in lo senso se el punto declinante fosse propinquo al punto de la declinatione Declinatione è un refuao coniunintione / ma se le due linee declinante fosseno declinate da l’ axe e sopra quigli posseno essere equale se el punto fosse soto l’axe o sopra essi o ne le positione le quale sono tra quelle linee declinate minore che che la diversità che è tra prime declinante e così no serà tra quelle differentia operante nel senso [2.5] adonche due linee eseunte da dui centri de dui visi ai punti propinqui al punto in lo quale se congiungeno dui asse non difiriscono quasi in longitudine quanto al senso e due asse sono equale e la linea la quale copula el punto de la coniunctione cum lo punto declinante al quale escono le due linee da dui centri è comuno a dui triangoli fatti da queste linee e adonche dui anguli i quali sono apresso dui centri de dui visi a li quali se soto destendonno apreso la superfitie del viso una linea comune serano equale o quasi tra esse non serà diversità sensibili e quisti dui anguli sempre serano minimi quando el punto serà molto propinquo a la coniunctione de due asse [2.6] e quando due linee le esseno a zias [Foglio 58 verso colonna a] cheduno punto propinquo de la coniuntione cum due asse òi anguli equali alora la rimotione de ziascheduno de due linee eseunte da uno medesimo punto di li punti propinqui al punto de la coniuntione de due axe de dui visi serà rimotione equale [2.7] Adonche la positione de ziascheduno punto de la superfitie del viso in lo quale se congiungono due e l’axe de viso fosse proprinquo al punto de la coniuntione in lo rispetto de dui visi e positione consimili in parte e in rimotione da due axe .

Ma la dispositione in gli punti remoti dal punto de la coniuntione declinanti ad una parte da amendue <gli anguli sono> l’axi <sono> è così fatta.

Gli anguli i qualo sono tra due linee exeunte ad alchuno punto de essi forsi che differissino in alchuna diversità e la positione de tuti i punti di questa fatta rimoti dal punto de la coniuntione in rispecto de dui visi è positione consimile in la parte solamente ma no è in la rimotione da due asse la cosa visa adoncha comprensa da dui visi quando la fosse de alchuna quantità e de propinqui diametri la positione de ziascheduno punto apresso dui visi è positione consimili in parte e in remotione per la quale cosa la forma sua si statuirà o voi fermarà in dui visi in dui loci de consimile positione da dui visi e quando la cosa visa compresa da dui visi fosse de multi grandi diametri alora la positione di quello punto in lo quale se congiungeno due asse serà positione consimili apressio dui visi equanto serano più serano apropinquati a lui dui punti i quali sono ne la superfitie di quella cosa visa tanto magiormente è positione de quigli apreso ai due visi serà consimile in parte e in e in remotione insieme.

Ma i punti i quali sono in la superfitie di quella cosa rimota dal punto de la coniuntione e declinata da tute due le asse a una parte hano proportione consimile in la parte apresso dui visi e il la rimotione forte consimille e forsi che no la forma adonche la quale è apresso lo luoco de la coniuntione di questa cosa visa [Foglio 58 vero colonna b] e di quello che contiene el punto de la coniunctione di questa cosa visa e di quello che è a lui propinquo se instituisse in dui luoci di quali visi de consimile positione in tute le dispositione se instituirano le forme de le residue parte rimote dal punto de la coniuntione circundante la parte de consimili positione continue cum la forma de la parte de consimile positione e così de universe due forme de instiuisse in dui luoci de dui visi tra i quali non è massima differenza in la positione ma se ve serà serà tra li due estremi solamente e serà pocha differenza per la continuatione de li estremi cum dui megi i quali sono di consimile positione e questo serà quando i visi fosseno fissi in la opositione de la cosa visa e due asse fosseno fissi in uno punto de esso / ma quando dui visi fosseno moti sopra la cosa visa e dui asse fosseno traslati o voi trasportati da quello punto e serano moti insieme per la superfitie di quella cosa visa alora la positione di quello punto ziascheduno de quella cosa visa è la postione de li punti propinqui a quella in rispecto de dui visi apresso la coniunciotne de due asse in quello serà positione consimile molto e la forma de ziascheduna parte de la cosa visa a presso el moto de dui asse per la superfitie i dui loci de positione consimile apresso dui visi e così la forma de le parte de la cosa visa apresso el moto e la intuitione serà de consimile dispositione apresso amendui visi.

[2.8] E similmente quando el viso comprende i visibili separati in una medesima hora insieme e due asse fosseno coniunti in alchuni de essi e quello viso zioè quella cosa visa in la quale fosseno o veramente sono congiunti quigli dui asse fosse de diametri propinqui alora la forma di quella cosa visa se instituirà in dui loci de dui visi de consimile positione e ancho la forma di quello che propinquo a quella cosa visa fosse de pichola quantità se intituirà in dui luoci de dui visi per si fatto modo che tra le positione di quali non serà differentie sensibile / ma la forma del viso rimoto zioè de cosa visa rimota dal viso in lo quale due axe [Foglio 59 recto colonna a] se congingeno quando tuti i dui visi comprendeno quella cosa visa se instituirà in dui loci de dui visi de consimile posiione in parte solamente e no la rimotione o no tute le parte de essi serano de consimile positione in la rimotione da due asse né la forma serà certificata.

Da poi se dui visi fosseno moti e due asse fosseno congiunti in ziascheduno di visibili comprensi insieme alora la forma de ziascheduno de loro se constituirà in dui luoci de consimile dispositione in rispecto de dui visi in parte e in remotione alora se certificarà de ziascheduno di quilli visibilli. [2.9] E inoltre non se congiungeno l’axe de tuti e due li visi in alchuna cosa visa e cum questo dui visi se comprenderano l’altra cosa visa de la quale la positione in rispecto de amedue i visi serà diversa in la parte e questo serà quando l’altra cosa visa visa fosse propinqua a dui visi o voi a amedui li visi la cosa visa in la se congiungeno due asse e fosse cum questo tra due asse e fosse più rimoto da amendui li visi dal viso in lo quale se congiungeno due asse e fosseno tra due axe e fosseno noi imaginati quigli essere estensi per dopo la coniuntione e lo viso in lo quale gli se congiungeno due non coprirà el viso el quale è più rimoto d’esso o veramente coprirà alchuna cosa di quello [2.10] per quisti modi adonche si fa la comprensione di li visibili a tuti dui li visi.

E anchora è dechiarato in lo sicondo tractato che l’asse radiale in ziascheduno viso o voi in ziascheduna cosa visa è una medesima linea la quale non si trasmuta e che passa el centro de tute le tunice del viso e si stende directamente per lo centro de tute le tuniche al megio de la incurvatione dal concavo del nervo sopra el quale si compone l’ochio el quale è apresso el forame el quale è in lo concavo de l’osso e che esso è insemperabile da tuti li centri e che la positione de esso apresso a tute le parte del viso è positione sempre una medesima non trasmutabille apresso al moto del viso ne anchi apresso la quiete e che la positione de dui [Foglio 59 recto colonna b] asse apresso dui visi e positione consimile in rispecto de amendui i visi e la concavità del nerbo comuno per la quale cosa l’ultimo sentiente comprende le forme di li visibili imaginemo adunche un alinea recta copulante o voi congiungente tra dui centri de dui forami i quali sono in concavità de due asse ossi continenti dui ochij e immaginemo due linee eseunte de dui centri de dui forme de l’osse estense in dui megi de due concavità de nervi queste linee adonche se congiungeno in megio de la concavità del nervo comuno perchè la positione de dui nervi <in lo megio> in respecto Aggiunto in interlinea sopra in lo megio corregge un refuso de la concavità del nervo comuno e positione consimili a la compositione de due de queste linee apresso la linea copulante tra dui centri de dui forami serà positione consimile e così dui anguli che sono tra queste due linee e la linea copulante tra di centri de dui forami divisa in dui parte equale [2.12] e imaginemo la linea eseunte dal punto el quale è in lo megio de la concavità del nervo comuno in lo quale due linee estense in la concavità de dui nervi sono coniunte estense al punto dividente la linea copulante dui centri de dui forami in due parte equale serà adonche questa linea perpendiculare sopra la linea copulante in lo centro de dui forami e imaginemo quella perpendiculare estensa rectamente en la parte oposita al viso e così questa linea serà fissa in uno medesimo stato e la postione de essa non si transmutarà perché el punto el quale è in la ocncavità del nerbo comuno in lo quale due linee estese in due concavità o veramente in dui megi de le concavità de dui nervi sono congiunti è uno no trasmutabile el punto anchora el quale dividessi la linea copulante dui centri de dui forami e anchora uno punto non trasmutabile per la quale cosa la positione de la linea transmutabille transeunte per essi è una positione no transmutabile.

Sia adonche questa linea chiamata asse comune e [2.13] inmaginemo apresso alchuno punto di questa linea in la parte oposita al viso alchuna cosa visa e imagi [Foglio 59 verso colonna a] nemo dui visi guatare quella cosa visa e due asse insieme congiungersi in lo punto de la superfitie de la cosa visa in la quale l’axe comune occorrre a la superfitie di quella cosa visa e certamente così à possibile in ogne cosa visa la quale l’axe comune occorre a la superfitie de quella cosa visa e certamente così è possibile in ogne cosa visa la quale de la quale el sito de dui visi è sito consimile quando adonche due asse fosseno congiunte in alchuno punto de l’asse comune alora l’asse l’asse (sic) comune e la linea che copula dui centri de le forami de due ossi e due linee estense in la concavita de dui nervi tuti serabino in una superfitie o veramente serano in una superfitie due asse passano per li centri de dui forami perché passa per dui megi de le concavità de dui nervi termini in lo luoco de piramidatione de dui nervi.

Quando adonche due asse fosseno congiunti en l’axe comune e similmente la linea secante quella che copula li centri de li forami de due ossi e due axe da lo lu[o]co del centro de dui forame perfino al punto de la coniuntione de quale è in l’asse comune serano equali e la positione de quigli apresso l’asse comune serà positione consimile due parte de due axe le quale sono da i centri de dui visi da i forami de dui ossa per fino al punto de la coniuntione serano equali a la remotione de dui centri divisi dei forami de dui ossae dai centri de dui forami è rimotione equale e anchora de parte de due asse le quale sono da le superfitie de dui visi per fino al punto de la coniuctione e serano equali per ché due medietà di li diametri de le spere de dui visi sono equale e perché cosi è la positione del punto de la superfitie de la cosa visa in la quale sono congiunti due asse apresso dui punti per li quali passano due asse serà positione consimili e elarimemoratione la rimotione de esso da quigli serà equale a quisti due punti de le superfitie del viso sono quigli in le quali se fige o voi fica la forma del punto in lo quale sono congiunti due asse [2.14] e ancho la positione de l’uni e l’altro de dui punti i quali sono in due asse de le superfitie de apresso la concavità de nervo comune serà positione consimile e la positione [Foglio 59 verso colonna b] de quisiti duo punti apresso ziascheduno punto in l’asse comune e positione consimile adonche la positione de dui puntili quali sono in due asse de la sueprfitie de dui visi apresso al punto de l’asse comune el quale è in lo megio de la concavità del nervo comuno in lo quale sono congiunte due linee exeunte da li centri de dui foramini e positione molto consimile ed equale. E tute che li forme che se instituisseno instituisseno (sic) in dui punti de la superfitie de dui visi i quale sono in due asse quando serano pervenienti a la concavità del nervo comune si ficarano in lo punto el quale è in l’asse che è nel megio de la concavità del nervo comuno in lo quale le linee sono congiunte e faranosi una forma. [2.15] E quando due forme le quale sono in due asse de le superfitie de due visi si ficano nei punti o in lo punto el quale è ne l’asse comuna el quale è in lo megio de la concavità del nervo comune le forme le quale sono in li punti circundanti l’uno e l’altro de dui punti i quali sono in due asse de le superfitie de dui visi se infighono in la concavità del nerbo comune in li punti circundanti el punto il quale è nell’asse comune e la positione de ziascheduno de dui punti de le superfitie de dui visi di quali la positione apresso dui punti positi in lo megio in due asse de dui visi è positione consimili serano declinante dal punto che è in l’asse comune el quale è in lo luoco de la coniunctione de le linee da la concavità del nerbo comune in la parte a la quale amedui i punti i quali sono in le superfitie de dui visi sono declinanti e la rimotione de quigli da esso serà sicondo la rimotione de quigli da esso serà sicondo la rimotione da due asse e due forme le quale si ficano in dui punti i quali sono de consimille positione apresso la superfitie de dui visi fosse perveniente a quello medesimo punto de la concavità comune de esso nervo e fia a essi sopraposito apresso quello punto e farassi una forma e la positione de ziascheduno punto ovoi di ziascheduno de li punti de la superfitie del viso [Foglio 60 recto colonna a] i quali sono in lo circuito del punto el quale è ne l’asse comuna apresso due asse de dui visi e positione consimile adonche la forma de ziascheduno de punti de esso se figera in dui visi in dui lici de consimile de consimile positione in rispecto de dui punti i quali sono in dui asse de le superfitiee de due visi due adonche forme vise in che sono congiunte tre asse si fingono o vero ficano in dui megi di due superfitie de diversi visi de diversi visi Non c’è in Smith de dui vise e due forme del punto in lo quale sono congiunte tre asse si ficano in due punti i quali sono in due asse de le sueprfitie de dui visi da poi due forme vise pervirano a la concavità del nerbo comuno e pervirano due forme le quale sono in lo punto el quale è in due asse al punto el quale è in la comune asse e dovintarano una forma e ziascheduna due forme le quale sono in dui punti de consimili positione da dui visi pervirano a uno punto medesimo de punti circundanti el punto el quale è nell’ asse comune e due forme de tuta la cosa visa se serano posite a esa e dovinterano una forma et sic comprenderà una cosa visa.

[2.16] Sicondo adonche questo modo due forme le quali si ficarano in dui visi da una cosa visa de la quale la positione in rispecto de dui è consimili si fanno una forma e così el sentiente comprende una cosa visa avengha che due forme si ficheno da esso in dui visi [2.17] e quando due forme le quale sono in dui punti le quali sono in dui megi de le superfitie de dui visi che sno in due asse fosseno perveniente a lo punto el quale è in l’asse comune alora ziascheduna de due forme comune in fisse in due sueprfitie de dui visi in dui punti i quali sono in due asse pervirano sempre a quello medesimo punto de la concavità del nervo comune el quale è in la comune asse / perché dui punti per li quali passano due asse de dui visi non si mutano perché la positione de dui axe apresso dui visi sempre è medesima [Foglio 60 recto colonna b] positione non trasmutabile adonche el punto de la concavità del nervo comuno al quale pervirano due forme le quale se fichano in dui punti i quali sono in due asse de le superfitie de due visi sempre è uno medesimo punto in lo quale è in comuno asse in lo quale concoreno linee de eseunte da dui centri di li forami de ossa estense in due megi de le concavità de dui nervi e questo adonche punto el quale è in la concavità del nerbo comune che è in lo comuno asse chiamisse el centro.

[2.18] Questo dechiarato, dechiarato è che la forma de ziascheduna cosa comprensa la quale si comprende da ame dui i visi in de la quale superfitie el punto concoreno l’asse de dui visi figurasi in due loci de la superfitie e dui visibilii quali sono due megi de le superfitie de dui visi da poi queste queste due forme pervenghono da dui visi a la concavità del nervo comune a uno medesimo luoco e soponosi [superponuntur sibi] a essa e fanosi una forma e due forme del punto in lo quale concureno esse dal viso si ficarano in dui punti i quali sono in due asse de le superfitie de dui visi e andarano da quisti dui punti al punto del centro de la concavità del nervo comune e indiferentemente a el punto in lo quale concureno due axe fosse in l’asse comune o di fuori ma quando el viso ziò la cosa visa fosse in l’axe comune alora due forme di questo punto serano più consimile e la rimotione di questo punto da dui punti i le quali se figheno due forme di questo punto de la superfitie de dui punti visi e sono quigli i quali sono sopra l’asse serano equale perché due asse in questa dispositione serano equale in longitudine e similmente ziascheduno punto simile a quello propinquo a questo punto del quale la rimotione da dui punti in li quali se fighono forme sue super [sunt] equale quanto al senso le forme sue serano più consimile cha la diferentia de la forma del viso el quale è fuori de la comune asse pe la quale cosa la forma [Foglio 60 verso colonna a] del viso el quale è in l’asse comune quando serà in fisse in la concavità del nervo comune serà più certificata ma quando el viso sera fuori de l’asse comune intendo quando io dico el viso la cosa visa e la remotione non serà maximaalora le sue due forme le quale se fichano in dui visi non diferiscano molto fortemente per la quale cosa le forme de esso le quale se fichano in la concavità del nervo comune non serano due.

[2.19] Quando el viso fosse fuori del comune asse e fosse maximamente rimoto da esso e cum questo l’asse de dui visi concuresse in alchuno punto de esso alora la forme de esso se ficara in la concavito del nervo comune una forma e ka forma del punto de esso in lo quale due asse concoreno se ficharano nel punto del centro ma niente meno la forma de esso non serà certificata se no dubitabile / la forma adonche la forma adonche del punto del visi in lo quale due axe concoreno se ficara in ogne dispositione in lo punto del centro de la concavità del nervo comune e che el punto del concorso sia in lo comune asse o fuori di quello .

Ma quello che rimane della forma del viso se ficarà ne lo circuito del punto del centro ma se el viso fosse de minimo corpo e de propinqui diametri e fosse in li comune asse e propriamente alora la forma de esso si ficharà in la concavità del nervo comune una forma è cum questo verificata e la posizione de ziascheduno punto de esse apresso dui visi è positione consimili como noi dechiaramo in prima.

Ma se la cosa veduta fosse di grande corpo e de rimoti diametri e cum questo fusse ne l’asse comune alora la forma di quella parte la quale è apresso lo luoco de la coniuntione de due asse che circonda el punto de la coniunctione se fichara in lo nerbo comune una forma verificata e la forma de le parte residue se ficharà continua cum la forma di questa parte per la quale cosa la forma de la figura de tuta la cosa visa è una in tute le dispositione ma la forma de li estremi è di quigli i quali sono rimoti dal punto del concurso serà non certificata perché non tuti i punti remoti dal punto del concorso se ficharano a la sua forma in dui punti de consimile positione in lo rispecto [Foglio 60 verso colonna b] de amedui li fisi ne la fine de la consimilitudine / ma la forma de ziaschduno punto rimoto dal punto del concorso se fichara in dui punti de amedui i visi di quali la positione apresso dui visi e positione consimile in parte e forsi consimile in remotione da dui assi ma le forme de quigli di quali la rimotione non è consimile si ficharano in la concavità del nervo comuno in dui punti obliqui dal centro in una parte sempre serano [due] / e se el viso fosse a uno colore alora quello apena [illegibile o per iragi e] messo e quasi nulla operarebe per la similitudine delaforma edela identi del colore e de la identità de la forma ma se il viso havesse havuto diversi colori o pictura o intentione subtile alora questo opera in esso per la quale cosa la forma del’estremi essi dubitabili o voi serà dubitabile no certificata.

[2.20] E quando la cosa visa fosse de grande corpo e de diametri rimoti a le asse de ame dui visi fosseno asse in alchuno punto de esso e inmobile alora la forma de esso apare una e lo luoco de lo concorso de esso è quello che s’avicinava serano certificate e indubitabile ma li estremi e quello che se incomincia da essi serano no certificati per due cagione de le quali l’uno è che li estremi si comprendeno per li ragi rimoti rimoti (sic) da l’asse per la quale cosa non serano bene noti e manifesti // la siconda è perché no la forma de ziascheduna de punto de essa se constituisse in la concavità del nervo comuno in uno punto ma alcune cose sono de quale la forma se insituisse in dui punti no in uno.

Quando adonche due asse fosseno moti sono tute le parte de quella cosa visa / alora se verificara la forma de esso ma se el viso fosse fuori de l’asse comune e rimoto da esso zioè la cosa visa alora la forma de esso non serà certificata in la posizione de ziascheduno punto di quella apresso tuti dui visi non è positione consimili per la inequalità de le remotione del punto in quella cosa visa dal punto de la superfitiede dui visi in li quali se instituisse [Foglio 61 recto colonna a] no due forme de esso e da due asse quando adonche amedue se obliquarano a questo viso così fato che quasi l’asse comune venga a questo viso o apresso alora certificarasse la forma de esso.

[2.21]E similmente quando amendui visi harano compresi molte cose vise insieme e le asse de amendue le visi insieme concoresse in alchune di quelle cose vise e fosseno fissi in quello le altre cose vise fosseno fuori de due asse e fosseno de minimo corpo alora la forma del viso in lo quale concuresseno due axe in sono in la concavità del nervo comune serà una forma certificata o voi la cosa veduta fosse sopra l’asse comune posto che in esso siano concurente due asse quelle cose le quale se comprendono dal viso in quello stato che sono propinque al viso in lo quale le asse sono concorente si questo fosse di minimo corpo la forma de esso se instituisse in la concavità del nervo comune in la quale non serà dubitazione e la forma de esso serà propinqua al centro che quelloo di quilli visi o voi di quelle cose vidute le quale si comprendeno dal viso in quello stato fosse rimoto dal viso in lo quale sono concurrente deu asse la forma di quello si instituirà in la concavità di questo nervo dubitabille e alora serano due forme e serano penentrantese insieme perché sono in una parte per la quale cosa la inequalità la quale è tra le sue opositione ne la rimotione non serà maxima avengha che due forme siano penetrantese l’una l’altra o la forma de alchuna parte serà dopia o voi de due fatta e la forma de alchuna sera una e così la forma de quisti visibili serà dubitabille in tutte le dispositione per la diversità de la positione de li ragi exeunte a quello // E perché li ragi exeunte a quello serano rimoti da sue asse e la forma del visio obliquo da due asse rimoto da lo luoco del concorso de due asse quando adonche due affe (sic) fosseno rimoti e concorente in esso alora se verificherà la forma de esso,

[2.22]

Quando adonche l’asse de due asse concoreno in alchuno viso e cum questo dui visi haranno compreso l’altro viso in lo quale ora sono con [Foglio 61 recto colonna b] corente due axe o più rimoti e cum questo fosseno tra due asse questa positione alora tra o paresso dui visi serà diversa in parte perché quando serà tra due asse serà el destro de uno asse e sinistro de uno l’altro e li ragi esseunte ad esso da l’altro viso i destri da l’asse e quigli che escano ad esso da l’altro viso serano sinistri e così la postione de esso serà diversa in parte perché quando serà tra due asse serà el centro de una asse e sinistro de l’altro e ragi eseunte ad esso da l’altro viso serano sinistri e così la positione de esso apresso dui visi serà positione diversa in parte de la forma di quisti visi in due luoci de diversa positione e due forme de esso che se instituisseno in dui visi pervenghono a due luoci diversi de la concavità de nervo comune e serano da doe latera del centro per la quale cosa serano due forme e non visi sopraporebe a essa [2.23] e similmente quando fosse la cosa veduta in l’altro asse e fuori de l’altro la de esso se intituirà in la concavità del nerbo comune in dui luoci una forma zioè in lo centro e l’altra obliqua dal centro e sopraporanosi a esso.

[2.24] Sicondo adonche questi modi se insituirà la forma de li visibili in dui visi in la concavità del nerbo comune / [2.25] tute quelle cose le quale noi habiamo deto si possino spormintare avirà la certificatione [2.26] toghasse una tavola di legno ligiero del quale la longitudine sia di un gubito e katitudine sia de quatro deta e sia bene piana e equale e ligiera e siano le fine de la sua longitudine equedistante e le sue latidudine equedistante e siano in quella due diametri secantese di qualo da lo luoco de la sectione se tire fuori la linea recta eauidistante a dui fini de la longitdine estrahasse da luoco de la sectione anchoa una linea perpendiculare sopra la linea prima posta in lo megio e tinghanosi queste linee di colori o vuoi de tinturi lucidi de diversi colori a ziò che aparisschano bene ma pure dui diametri siano de uno colore e concavasse ne lo megio de la latitudine di [Foglio 61 verso colonna a] la tavola apresso lo stremo de la linea recta posta in lo megio e tradue diametri in la concavità ritonda e cum questo quasi piramidale tanto quanto potrà entrare in lo cavo del viso quando la tavola si sopraporà a quello perfino che tocheno due anguli de la tavola quasi due megi de la superfitie de due visi ma pur non tocheranno.

[2.27] Sia adonche la figura in la tavola a. b. c. d. et diametri a. b. c. d. e lo punto de la sectione sia q. e la linea estensa in lo megio de la longitudine sit h. q. [z.]e la linea secante questa linea sicondo anguli recti sia k. q. t. e la concavità la quale è in lo megio de la latitudine de la tavola sia quella che è continuata da la linea m. h. n. [2.28] facta questa tavola in questo modo toghase la cira bianca de la quale si faciano dui picholi colopnati o voi colonari e tinghanosi de diversi colori e rizise uno de l’individui nel megio de la tavola in lo punto q. e siano aplicati a la tavola che quasi non si posseno rimovere dal suo loco e sia stante o voi permanente sopra la tavola cum uno stato o voi stare equale li due altri ritondi si erizeno o siano riti sopra li estreme de la linea lata in dui punti k. t. e così tri individui serano sopra una verticale e fatto questo lieve lo esperimentatore questa tavola [SPAZIO VUOTO] [superponat] la concavita la quale è nel megio de la longitudine de la corne del naso e tra gl’ochij che quasi el cono del naso intri la conccavità e sia aplicato cum la tavola e siano due anguli de la tavola apresso dui megi de le superfitie de dui visi e propinqui e tochino quasi essi.

Da poi deba lo esperimentatore guatare lo individuo preposito in lo megio e la pupila tenere sopra quello fortemente e quando adonche lo esperimentatore hara guatato lo individuo in lo megio èer questo modo che tra l’asse de dui visi concorerebono in questo individuo e sopraporanosi o voi serano soprapositi a dui diametri o serano equidistante a quigli e serà asse comune el quale noi habiamo determinato sopraposito a la linea estensa in lo megio de la longitudine de la tavola la quale è linea h. z. [2.29] da poi [Foglio 61 verso colonna b] da poi lo esperimentatore in questa dispositione dei guatare ogne cosa che in la superfitie de la tavola alora o atrovarà ziascheduno de tri individui i quali sono ne i punti k. q. t. uno e a trovara la linea k. q. t. k q t in smith: sembra una z nel ms probabilmente è si cancellata la barra verticale della k cfr la z successiva in una linea h. z. estensa in la longitudine de la tavola si trovarano due secantese insieme apresso lo individuo posito in lo megio e similmente dui diametri e anchora quando lo esperimetatore guatarà quigli in questo stato si trovarano quatro l’uno de l’altro de essi zioè quatro due. [2.30] da poi lo esperimentatore de por la pupila contra l’altro de li individui li quali sono in due punti k. t. a ziò che due asse concorano in l’individuo posito in lo estremo da poi guati in questa dispositione e trovarà ziascheduno de tri individui e la linea posta ne la ltitudine anchora una e trovarà la linea di interlinea megio estensa in la longitudine de la tavola due e ziascheduno di li diametri dui. // [2.31] quando adonche lo esperimetatore hara compreso queste linee e li individui positi sopra la tavola rimoverà dui individui i quali sono in dui punti q. t. k t in smith e pora quigi o voi pongha quigli sopra la linea h .z. estensa in la longitudine uno in lo punto [L, quod sequitur visum] zioè sicondo che sequi el viso e l’altro in lo punto inloquale [S] el quale oltra l’individuo posto in lo megio da poi rivolti la tavola a la sua prima positione Quando la ha girata? [against his nose] precisa Smith che si è fatto la stessa domanda e rizi la pupilla a lo individuo posto in lo megio e alora veramente trovarà due individue quatro eglobe e gl’obliqui da i megio due zioè in lo destro e dui in lo sinistro e trovara quigli sopra due linee la quale veramente no è se no una linea in lo megio paieno due de dui trovarà ziascheduna de dui quatro sopra l’altra de dui linee. [2.32] E similmente no hara rimesso dui individui da questa linea e hara posto essi sopra l’uno de li diametri dui. Uno sopra in la parte del viso e l’altro oltra l’individuo posto in lo megio trovarà quigli quatro perché ziascheduno di li diametri aparerà dui per la quale cosa aparerano sopra l’una e l’altra de le linee le quale sono de uno diametro veraminte.

Dui individui uno [Foglio 62 recto colonna a] in la parte del viso e l’altro oltra lo individuo posto in lo megio.

E similmente se hara posto dui individui sopra amedui li diametri l’uno e l’altro sopra l’altro diametro e hara posto quigli in la parte del viso trovarà quigli quatro due propinqui e dui rimoti / [2.33] da poi lo esperimentatore deba rimuovere dui individui da la tavola e pore uno de quigli sopra la margine dela tavola oltra el punto k. e apresso esso molto como sopra el punto R. In Smith punto R, ma non ha menzionato punti R in precedenza e la lettera potrebbe essere una k e rivolgasi la tavola sopra a la sua posizione prima e dirizi la pupilla a l’individuo posito in lo megio alora trovarà lo indviduo posito in lo punto R. sopra el punto rimoto el punto f e diriza la pupilla al’individuo posto in lo megio perché alora lo individuo posto al punto f. due Testo corrotto in vari punti dal 2.31 fino qui [2.34] lo esperimentatore trova quello che noi abbiamo detto alora dirizi la pupilla a lo individuo posto in lo megio o lo individuo posto in la linea recta in latitudine /o al punto di quella linea chienche punto de sia e dominte che due asse sono concorente in lo individuo posito in lo megio o in alchuno punto de la linea posita in la latitudine.

Se adonche lo experimentatore dirizarà la pupilla in quello stato a l’individuo posito fuori de la linea posita in la latitudine o al punto fuori di quella linea e concorerano due asse in alchuno punto fuori de la linea posita in la latitudine alora lo individuo posito nel megio aparerano due e se gl’altri individui fosseno in dui punti k. t. alora l’uno e l’altro de quigli aparerano due / da poi che lo esperimentatore harà dirizato la pupilla al medio o vuoi al megio l’individuo o veramente ad alchuno luoco posito de la linea in latitudine subito la dispositione ritornarà como in la prima figura [2.35] adonche dal punto b sino estracte le linee b. k. b. z. b. f. la linea adonche k.b. è magiore de la linea .b. t. e la linea k q. è magiore de la linea bt è equale a la linea q.t. ma lo angulo t. b. q. e magiore de l’angulo q. b. k. [2.36] e l’angulo t. b. q. è equale a l’angulo k. a. q. [Foglio 62 recto colonna b] adonche l’angulo k. a. q. è magiore dell’angulo k. b. q. [2.37] adonche la rimotione de la linea a .k. dall’asse a. q. è magiore dilangulo .a.q. che la lirmotione de la linea k. b. da l’axe b.q. ma la diferentia tra queste due rimotione è pocha la diferentia tra due anguli k. a. q. k. b. q. è poca [2.38] e l’individuo el quale è apresso al punto k. sempre si vede da amendue visi uno quando l’asse fosseno concorente a l’individuo el quale è apresso al punto q. e due linee a. k. b. k. sono equidistante da dui ragi esseuntei a l’individuo el quale è apresso el punto .k. quando due asse fosseno concorso in l’individuo el quale è apresso el punto . l q. [Q] [2.39] e similmente la dispositione de l’individuo el quale è apresso el punto .k. si sa o voi è saputo perché i ragi essente da esso serano in la verticatione de le linee due .a. k. et .b.t. e vidrase uno. [2.40] / e dui anguli r. a. q. et r. b. q. non diferischono maximamente anchora l’angulo k. .b. r. no ha sensibile quantità quando el punto rfosse molto propinquo al punto .k.

[2.41] Dechiarasse adonche per questa dispositione che la cosa visa de la quale la positione apresso due asse è una posizione in parte / e la rimotione di li ragi eseunte ad esso da dui visi no è di grandissima differentia quella cosa serà viduta o veramente paterà a dui visi una cosa [2.42] e gl’anguli .f. a .q. f. b. q sono diversi di diversità maxima e l’individuo el quale è apresso el punto .f. parerà due quando due asse fosseno concorse o voi concoressenoin l’individuo el quale è appresso al punto .q. [2.43] dechiarassi adonche per questa dispositione che la cosa visa a la quale la positione di li ragi eseunti da dui visi e diversa remotione da dui per grandissima diversità pare due e si la positione de esso in rispecto de due asse è una medesima positione im parte // [2.44] la positione de la linea .h. q. z. rispecto de l’asse de dui visi è positione diversa im parte de lo ragio [Foglio 62 verso colonna a] e li ragi eseunti a la parte .h. q. dal viso destro sono sinistri da l’asse .a. q.li ragi veramente eseunte a questa parte dal sinistro viso sono destri da l’asse .a.q. li ragi veramente eseunte a questa parte dal sinistro viso sono destr da l’asse b. q. ma li ragi eseunte a la parte q.z. dal destro viso sa l’asse .a.q. e li ragi eseunte ad esso dal sinistro viso sono sinistri da l’asse .b. q. e. li i quali escono a esso sono de diversa positione im parte e ogne punto di questa linea

la rimotione Il segno di paragrafo posto qui non ha senso. E ogne punto di questa linea è riferito alla remotione. Il traduttore o il copista sembrano aver perso il filo del discorso de sui ragi eseunti ad esso da dui visi da due asse è equale e questa linea e tute quello poste e tute quelle che sono posite sopra quella ultra l’individuoposito in lo megio sempre parono due quando due asse serano concorse in l’individuo posto in lo megio // [2.45] e dechiarato è adonche da questa dispositione che quello che si vede quando la positione de esso in rispecto de due asse è diversa im parte sempre parono due e si le rimotione de li ragi eseunti ad esso da dui visi de due asse sono equale le rimotione de ziaschduni ragi dui eseunti da dui visi ad alchuno punto de esso serano serano in due parte diverse.

Per la quale cosa due forme diverse de ziascheduno punto se insituirano in dui punti de la concavità del nervo comune da dui latera del centro. [2.46] E similmente anchora la dispositione de dui diametri zioè che li ragi eseunti a l’uo e a l’altro de essi dal viso sequente esso serano da megio del viso e propinqui a l’asse e soto l’asse e sopra l’axe e li ragi eseunti ad esso da l’altro viso sirano declinanti da l’altro asse ma quigli dal destro viso al sinistro diametro serano declinanti sinistri da l’axe // ma quigli che escono dal sinistro viso al destro serano destri da l’asse serano quisti diametri i punti tuti e tute le cose poste sopra essi e pareno due oltra l’individuo posto in lo megio quando due asse fosseno converso nel megio in lo individuo [2.47] dechiarasse adonche per questo che la loro veduta la quale in lo rispecto de l’altro viso è oposito al megio in rispectode esso in rispecto veramente de l’altro obliquo dal megio apare due volte perché la forma del punto la quale se instituisse [Foglio 62 verso colonna b] in lo megio de l’altro viso viene al centro ma la forma del punto obliquo dal megio de l’altro viso virà al punto altro altro dal centro e obliquo dal centro sicondo la obliquatione del punto de la superfitie del viso

[2.48] Per questa adonche esperimentatione e dispositione se dechiara bene che lo viso che lo viso in lo quale concoreno due asse sempre apare una cosa e ziascheduna de de le cose in le quale concoreno i ragi che sono de consimile positione im parte tra le quali no n’è masima diversità in la rimotione da due asse pare ancora una e che el viso in lo quale concureno li ragi di consimile positione in parte è de diversa positione in la rimotione da due axe de o per maxima diversità apare due e che el viso che si comprende per i ragi de diversa positione im parte pare due e se le rimotione di li ragi eseunte ad esso da sue asse sono equale e che tute queste cose serano cosi dominte [dum] che l’axe concereseno in uno punto viso [2.49] e tuti i visi o voi tute le cose vise asuete sono oposite ad amedui i visi e amedui i visi guatano a ziascheduno de essi e la positione de ragij residui i quali concoreno al comuno punto de essi è positione consimile im parte e non diferischono in rimotione da due asse per una sima differentia e imperò ziascheduna de le cose visibile asuete de gl’asueti pare ad ame dui i visi una cosa e nisuna de le cose visibile pareno due se no quando la sua positione in rispecto de amedui i visi fosseno in massima diversità o im parte o in rimotione o in l’una e l’altra e la positione de una cosa visa apresso dui visi non si diversifica però de grande diversità si no rare volte // [2.50] la cagione per la quale adonche dui visibili asueti pare uno a amedui i visi dechiarata fia per ragione e per esperienza.

[2.51] Encho quando lo esperimentatore arà rimosso e sottratto l’individuo el quale è nel megio de la tabula e hara guatato al megio de la [Foglio 63 recto colonna a] sectione el quale è in el megio de la tabula e guatata alora le linee s’apare in la tabula trovata due diametri , quatro e trovarà cum quest dui di quigli quatro propinqui a sé e dui rimoti da se cum questo secantise sopra el punto megio che è punto de la sectione de dui diametri sopra el quale l’asse comune trovarà l’uno e l’altro di qui rimoti da li megio cha ello se sia veramente da poi quando lo esperimentatore hara coperto l’altro viso vederà dui diametri e vederà lo spatio tra essi più veramente che sia sicondo interlinea la sua piramide quello che è più ampio de esso è la latitudine de la tavola e parerà che el diametro rimoto dal megio è diametro quale sequi el viso coperto per lo quale [2.52 ] se dechiara che dui diametri che pareno propinqui quando la visione fosse in l’uno e l’altro viso sono quigli di quali amedue si vedeno per viso obliquo o voi cum lo viso obliquo.

Ma la propinquità de due a quatro è perché quando due asse concureno o concoresseno in l’individuo posito in lo megio alora l’uno e l’altro de li diametri si comprenderà dal viso sequiente pe ragi molto propinqui a l’asse // per la quale cosa le forme de essi per questo serano in la concavità del nervo comuno molto propinquo al centro e serà el punto de la sectione de quigli in esso centro unde apareno propinqui a sé e al megio.

Ma la rimotione de dui a quatro è perché l’uno e l’altro de li diametri si comprende ancora da l’altro viso obliquo da esso per la quale cosa si comprende per li ragi rimoti da l’asse a l’altro si comprende per ragi destri da l’asse e l’altro pe ragi sinistri da l’altro asse èer la quale cosa le forme de essi se instituirano in la concavità del nervo comuno rimoto infigiranosi in due parti contrarie in rispecto del centro e cum questo rimote dal centro unde dui diametri hano due forme propinque a sé [Foglio 63 recto colonna b] e due forme rimote da sé perché veramente si comprende de l’uno e l’altro di rimoti dal megio magiore che la sua rimotione vera e perché la rimotione la quale è tra dui diametri si comprendono da amedui i visi magiore che veramente se sia e questo apare quando lo esperimentatore copre uno viso e guatarà per l’altro perché è quando copre uno viso e guatarà per l’altro solamente trovarà spatio tra dui diametri più òargo che esso veramente sia e perché el spatio el quale è tra dui diametri si comprende da l’uno e l’altro viso molto propinquo al viso e ogne cosa che è molto propinquo al viso apare magiore che esso sia in verità e la cagione do questo se dechiarerà poi quando parlaremo de la deceptione del viso // [2.53] per la considerazione adonche de le dispositione de diametri i quali sono in la tavola e de l’individui posti opositi sopra essi ne in lo megio apare che ogne cosa visa positl sopra l’asse comune e comprensa dal viso per l’asse radiale si comprenderà in lo so luoco o comprendesa per uno viso e per uno asse de asse de dui visi o veramente che si comprenda per dui visi e per amedue l’asse.

E dechiarassi che ogne cosa visa comprensa per uno viso per asse radiale che el visibile no è sopra l’asse comune si comprenderà in lo luoco di propinqui al comune asse che in lo so luoco vero e questo anchi se siegui in quigli i quali si compredeno per lo altri ragi oltre l’ase che quando el viso hara compreso la cosa visa sicondo che è instituirasse una forma in la concavità del nervo comuno in uno luoco e continua insieme sicondo la continuazione de la cosa visa e el punto del viso el quale è sopra l’asse radiale al quale non serà stato sopra l’asse comune e apara [Foglio 63 verso colonna a] in lo luoco più propinquo a la comune asse che nel suo luoco vero alora gl’altri suoi punti anchora apareno n lo luoco più propinquo al comune asse che in lo so luoco vero perché sono continuati cum la parte la quale è apresso lo stremo de l’asse.

[2.54] E se l’asse de dui visi concoresseno in alchuno viso fuori de l’asse comune sequise anchora questa dispositione zioè si vederà in lo luoco più propinquo alchuno asse che in lo so luoco vero ma questa positione rare volte adviene che quando quigli assi di quella di dui visi concoresseno in alchuno viso alora im più dispositione de l’asse comune passarà quello viso e non mia in l’asse di quigli dui visi in alchuno viso fuori de l’asse comune si no per faticha e per impedimento che constringha el viso a questo e questa dispositione non apare a li visi asueti perché adviene questo in alchuno viso asueto avirà in tuti i visi asueti continui cum quello viso unde la positione di visi apresso se insieme non si transmutarà per questo e quando la positione de quello viso in rispecto di visi vicinanti non fosse transmutata alora non aparero la transmutatione del suo luoco quando avignese in li visi asueti quando adocnhe se considera questa via predicta dechiarassi da quella esperienza e da questo se sequi in tuti i visi in li quali concoreno l’asse de dui visi i quali sono fuori de l’asse comune. [2.55] E anchora fia de bisogno in lo spromintatore torre el pergameno tre chartexelle pichole equale e scriverà in una parola per scriptura manifesto e scriverà in l’avancio quella medesima parte e in quella quantità e in quella figura e pongha uno individuo nel megio de la tavola como prima e pongha ancora l’altro individuo sopra el punto k da poi ragiungna e apliche ina scrotula o veramente cartixella cum l’individuo el quale è in lo megio de la tavola e l’altra in lo punto k. e conservise azioché la sua posizione sia como positione scrutula o cartixella e pongha la tavola come feci in prima e rizisi la pupilla a la scro [Foglio 63 verso colonna b] tula la quale è in lo megio in l’individuo e guati quella alora certamente comprenderà la parte scripta sopra quello per certa comprensione e comprenderà cum questo in quella dispositione l’altra scrotula e la parte scripta in quella ma no bene de chiarità como è la parte simile simile a quella la quale è scriptura in megia scrotula avengha che sia consimile in figura forma quali [2.56] da poi in questa dispositione fia de bisogno lo spromintatore torre la tertia scrotula in mano sequente el punto k e pongha quella in la verticatione de dui scrotuli le quale sono in la tavola e in la rectitudine de la estensione de la linea la quale è in la latitudine de la tavola che è in la superfitie de la tavola quanto al senso è perché sia rimota da la tavola e questa così fatta verticatione e faciate conservise la esperimentatione a ziò che la positione de la tertia scrotula o voi cedula è la posizione de la parte che è in quella quando pone al cedula sia simile positione de dui cedule le quale sono in la tavola e alora figha amedui visi in la scrutula posita in lo megio e dirize la pupilla a essa e alora comprenderà la tertia scrutula o cedula se no serà molto rimota da la tavola ma comprenderà la forma de la parte la quale è in essa dubitabile no inteligibile e non trovarà essa como truova la forma de la parte simile a quella che è in lo megio de la tavola ne como truova la forma de la parte la quale è apresso el punto k dominte [dum] che ame dui visi harano diriziato la pupilla a la scrotula o voi cedula la quale è in lo megio [2.57] da poi rimuova lo esperimetatore l’individuo el quale è in quello e aprossime la scrotula aplicata cum l’individuo posito nel megio e preservise che la scrotula sia perpendiculare sopra la linea posta in la latitudine e dirizise la pupilla cumo prima a la siconda posita in lo megio alora certamente in lo megio comprenderà amedue le parte le quale sono in due scro [Foglio 64 recto colonna a] tula per comprensione manifesta e certificata e non serà tra due forme residue parte in dechiaratione e certificatione differentia sensibile [2.58] da poi lo esperimentatore muova la scrotula la quale lui tiene in mano cum moto sotile sopra la linea posita in la latitudine e preservise che el sito de esso sia como era im prima e intenda certificare la scrotula la quale è in lo megio e risguardi bene due scrotule in questo stato alora certamente vederà la scrotula mota che quanto più si rimuove dal megio tanto più se diminuisse la declaratione de la parte la quale è in essa quando adocnhe serà venuta apreel punto .k. alora trovara la forma de la parte inteligibile ma non tanto quanto quando era apresso la sua aplicatione cum la siconda la quale è in lo megio da poi lo sperimentatore muova la scrotula e tirela da la tavola e rimuova quella a pocho a pocho in la verticatione de la linea posita in la latitudine e guati e consideri bene e diricie la pupila a la scrotula posita in lo megio che alora trovarà la scrotula motache quanto più si rimuove dal megio tanto meno aparirà la parte scripta in essa che quasi non serano intelegibile a ogne modo e quando moverà quella dopo questo vederà quella che quanto più si muove dal megio tanto magiormente si nasconderà la forma di quella parte scripta in essa.

[2.60] E anchora se cuopra o voi chuoprasi el esperimentatore el viso el quale sequi el punto t. e fiche la tavola in quella medesima e diricie la pupila de uno viso el quale sequi el punto .k. a la scrotula pasotia nel megio e applich quella scrotula a lo lato de la scrotula posta in lo megio como fe im prima alora certamente trovarà la parte la quale è in l’altra scrotula posita in lo megio no è differentia sensibile da poi muova la seconda como fe prima e intenda la scrotula posita nel megio e diricie la pupila a essa alora certamente provarà per quella che in la seconda scrotula apresso el moto de la linea e quando pervirà al punto .k. alora serà in questo stato tra la sua certificazione a presso la sua applicatione cum quella che è nel megio differentia [Foglio 64 recto colonna b] sensibile da pooi muova questa scrotula e tire fuori quella da la tavola como feci prima e guati la scrotula posita in lo megio alora certamente trovarà che la scrotula mota quanto più si rimoverà dal megio tanto meno si rimuoverà la declinatione la quale è in essa che quasi la forma de esso serà no inteligibile e quanto più si rimuoverà dal megio più se nasconderà [2.61] aparerà adonche per quella consideratione quanto el manifestassimo di li visibili faciali al viso i quali si comprendeno da amendue i visi e quello che è apresso el concorso de due asse che è propinquo al concorso de due asse è più manifesto de lo rimoto e che la forma del viso rimoto al conocorso de due asse è non certificata e avengha che si comprenda da l’uno e da l’altro viso.

Ancora apare per questa consideratione che el manifestissimo de li visibili faciali i quali si comprendono da uno viso è quello che si vede per l’asse radiale e quello che è più propinquo a quello è più manifesto che quello che è più rimoto e che el viso rimoto da l’asse radiale ha la forma dubitale non certificata // ancora apare che el viso no comprenda la cosa visa el quale è di li diametri rimoti perverà comprensione si no mova l’asse radiale sopra li diametri soi e sopra tute le sue parte o sia la comprensione da amedui li visi o da uno.

El viso veramente quando serà fisso in la opositione del viso el quale di li diametri maximi non comprenderà el tuto per vera comprensione ma solamente che è sopra l’axe apresso che certificata comprensione e l’avancio de le parte de esso è quello che è rimoto da l’asse comprende ma no certamente avengha che il viso o voi la cosa visa sia fatiale indifferentementeo sia la comprensione in amedui i visi o in uno solamente // [2.62] poi fia di bisogno lo esperimentatore torre uno pergamo di quattro deta in ogne dimensione in lo quale esso scriva le linne in scriptura sutili ma pure manifesta e inteligibile e poi rimova lo individuo posito sopra la tavola e pongha la tavola apresso del viso como fieci prima e dirizie el pergameno sopra la linea posta in latitudine che è nel megio de la tavola e dirizie la pupilla con [Foglio 64 verso colonna a] amedui i visi al megio del pergameno e guati esso el perchè alora trovarano la scriptura la quale era nel pergameno aperta e inteligibile.

Ma la scriptura la quale è nel megio del pergameno è più manifesta che quella che è in l’estremi quando el viso hara diriziato la pupilla al megio del pergameno e no fosse moto sopra ogne suo diametro [2.63] e da poi oblique lo pergameno che quasi seghi la linea posita in la latitudine in lo punto posito nel megio de la tavola el quale è punto de sectione / e la obliquatione del pergameno sopra la linea posita in latitudine e sia pichola e guati cum amedui o voso el megio del pergameno perché alora troverà la scriptura legibile me non tanto quanto el pergamento era faciale.

[2.64] Da poi lo esperimentatore deba obliquare el pergameno per mqgiore obliquatione prima che si el megio de esso e sia sopra el megio de la obliquatione el punto de la sectione e dirizi ancora la pupilla cu l’uno e l’altro viso al megio de esso vederà alora certamente la scriptura più latente o voi nascosi de la prima da poi anchora oblique lo pergameno a pocho a pocho si che el megio de esso sempre sia nel megio de la sectione e guati quella successivamente / alora trovarà la scriptura nascondersi apresso la obliquatione del pergameno e quanto più el pergameno fosse obliquo tanto magioremente se nasconderà la scriptura se che quasi el pergameno s’apropinqua a la linea estensa in lo megio de la longitudine de la tavola e alora la scriptura la quale è nel pergameno parerà molto dubitabile e non certificata [2.65] da poi conviene lo esperimentatore rivolgere el pergameno a la prima positione e rizare esso sopra la linea posita in la latitudine e coprire l’altro viso e guatare lo pergameno cum l’altro viso alora trovarala manifesta e legibile e da poi oblique lo pergameno como feci prima e guati quello cum uno viso e alora trovara la scriptura più latente o voi nascosa che quando era apresso la fatiale e da poi oblique lo pergameno più a pocho a pocho e guatilo molte volte e alora trovarà che quanto più se obliquarà tanto magiormente se nasconde la cosa scripta che quasi perfino che quasi el pergameno se apropinqua al diametroe l quale sequi el viso aperto.

[2.66] Declarassi per questa [Foglio 64 verso colonna b] per questa considerazione che el manifestissimo de li visibili i quali sono sopra l’asse radiale è quello che è faciale al viso e quello del quale la positione è più fatiale è più manifesto di quello el quale la positione è meno faciale e che quello el quale è obliquo da l’asse radiale per obliquatione massima è dubitabile e no inteligibile o sia la visione de amedui i visi o no. [2.67] da poi fia di bisogno lo esperimentatore revolgiere l’individuo el quale era sopra la tavola e porre quello nel megio de la tavola e aplicare quello al punto de sectione como ne la prima consideratione da poi rizi lo pergamento sopra la verticatione fatiale e dirize la pupila cum amendui li visi a l’individuo posito nel megio in questa dispositione certamente comprenderà el pergameno e la scriptura la quale è in quello ma quello el quale s’avicina a l’individuo posto in megio serà manifesto e quello che è rimoto da quello e dubitabile e latente e quanto più si rimuove da l’individuo tanto più si naschonde [2.68] E ancho fia di bisogno lo esperimentatore de obliquare el pergameno in questo stato si che sece la posta in latitudine sopra alchuno punto de l’altra parte de esso e sia pichola obliquatione e dirizise la pupilla a lo individuo posto in lo megio alora certamente vederà la scriptura la quale è nel pergamento più latente che quando essa era fatiale da poi oblique più lo pergameno e dirizie la pupilla a lo individuo posto nel megio alora certamente vederà la scriptura dubitabile no manifesta né intellegibile.

[2.69] Da poi conviene lo esperimentatore coprire l’uno viso e guatare cum l’altro viso e ritorni el pergameno ne la sua prima positione e rici quello sopra la parte de la linea posita in la latitudine la quale sequi el viso riguardante e diricia la pupilla de uno viso a l’individuo posto in lo megio alora anchora anchora certamente comprenderà la scriptura la quale è nel pergameno e vederà quella la quale è rimotissima da l’individuo dubitabile e no legibille [2.70 ] da poi oblique lo pergameno siche sece la linea posta in la latitudine sopra el punto de la parte sopra la quale era erecto e guati l’individuo posito in lo megio cu [Foglio 65 recto colonna a] cum quello medesimo viso alora vederà la scriptura la quale è nel pergameno dubitabile e legibile più che quando el pergameno sarà fatiale da poi oblique el pergameno a pocho a pocho e vederà che quanto più se obliquarà el pergameno tanto più se nasconderà la scriptura.

[2.71] Apare adonche per questa consideratione che el viso el quale è faciale è più manifesto del viso obliquo del viso obliquo / e se el viso non fosse sopra l’asse radiale e fosse fuori de l’asse el viso quando è molto obliquo se nasconde molto posto non sia sopra l’asse radiale e o faciesi la visione per amedui li visi o per uno solamente.

[2.72] E ancho conviene le esperimentatore rimovere l’individuo da la tavola e riziare lo pergamento sopra lo estremo de la tavola e soprapore el fine de essa similitudine de la tavola ch’è .e. d. e drizie la pupilla con l’uno e ‘altro viso al megio del pergameno perché alora trovata la scriptura legibile e manifesta / [2.73] poi oblique le pergameno si ché seche la latitudine de la tavola sopra sopra el punto el Z nella redazione latina smith quale è in lo megio de la litudine (sic) de la tavola e dirize la pupila cum amedui li visi al megio del pergameno alora certamente vederà la scriptura più latente che prima e poi finalmente se agiunga in la obliquatione del pergameno a pocho a pocho per si fatto modo che se l’obliquatione del pergameno fosse masima vederà la scriptura molto più latente in quella dispositione medesima in la quale era quando se considerava in lo megio de la tavola. E similmente se hara considerato esso in questo luoco cum uno viso [2.74] Da poi è di mestiero lo esperimentatore ponere l’individuo sopra el punto .z. e dirizare lo pergameno sopra l’altra parte de la latitudine apresso l’altra parte lo estremo de la tavola como fe in lo megio de la tavola e diriziare la pupilla a l’individuo posto in lo megio e guati lo pergameno e considere la scriptura alora vederà la dispositione como vedeva quando era nel megio de la tavola e considerasi cum amedui visi e cum uno solamente [2.75] da poi conviene lo esperimentatore m [Foglio 65 recto colonna b] sperimentare la scrotula pichola la quale noi noi (sic) habiamo predito apresso lo estremo de la tavola e vederà la dispositione in esse como quando erano in megio zioè como parte la quale è in la megia scrotula sopra -r- «que» nella redazione latina invece di –r- è più manifesta de le parte la quale è nella scrotula rimota dal megio. E quanto la scrotula è più rimota dal megio tanto la si nasconderà la parte ma pure vederà che la rimotione dal megio apresso al quale sta nascosta la parte posta in lo estremo perché la considerazione serà del megio de la tavola e per certo secondo la rimotione de li ragi eseunte da l’asse.

La proportione adonche de la rimotione apresso al quale se nasconde la forma posita in lo stremo da la forma posita in lo megio a la s manca a visu est eadem proportio in consideratione apud medium tabulae rimotione de la forma posita dal megio del viso e una medesima rimotione in consideratione apresso lo estremo de essa [2.76] E similmente anchora se lo sperimentatore hara rimosso la tavola e hara posto lo pergameno in lo quale ha posto la scriptura in magiore distantia cha la longitudine de la tavola sia e dove possi legere la scriptura e fosse facile altramente faciale al viso e guati quello e da poi lo oblique en lo suo loco trovarà la scriptura nascondersi e si più la obliquarà più si nasconderà si ché se molto hara obliquato essa si ché la positione sua propinqua a la posizione de li ragi eseunti al megio de essa alora vederà la scriptura ne lo pergameno molto latente per si fato modo che non si poi legere e questo vederà o consideresi che tuti dui visi o consideresi cum uno solamente. [2.77] E similmente quando hara fiato o voi fitto alchuna de scroule scrotule picholi in lo luoco oposito al viso più rimoto cha se sia la longitudine de la tavola e haralo posto facile altramente faciale al viso e harà dirizato al pupila de esso cum l’uno e l’altro viso e hara posto l’altra scrotula oposita obliqua sopra quella o destro o sinistro e hara dirizato [Foglio 65 verso colonna a] esso si che sia facie altramente faciale trovarà esse più latente [2.78] da poi se alchuno moverà la siconda scrotula e rimoverala pocho a pochoo da la scrotula al quale diriza la pupila trovarà la parte la quale è in la scrotula la quale è in lo stremo che quanto ella è più rimota da la seconda scrotula tanto più se nasconde de la parte che quasi se farà inlegibile per ogne modo. E similmente se hara considerato queste due scrotule cum uno viso trovarà tale disposizione.

[2.79] dechiarasi adonche da queste ovoi per queste per queste dispositione tute che el menifestissimo de li visibili in tute le remotione è quello che è sopra l’asse di li ragi e che quello che è più propinquo è più manifesto al più rimoto de esso. / E che elviso più rimoto da l’asse de maxime rimotione e de forma dubitabile no certificabille e indiferentemente o sia la visione per uno viso o per no e per l’altro.

Anchora che le viso faciale è in tute le dispositione rimotione più manifesto del viso obliquo. E che quanto più la positione del viso più s’apropinqua a la positione facile aòtramente faciale tanto serà più manifesto e che el viso sopra le linee radiale cum la obliquazione maxima ha la forma molto dubitabilee no certificata dal visa o si la visione per uno viso o per amedui li visi o sia la cosa visa sopra l’asse o fuori da l’asse / [2.80] perché el viso obliquo sia dubitabile forma avengha che la rimotione sua sia mediocre mediocre e avengha che la magnitudine sia comprensa sicondo che la è.

Perché la forma del viso molto obliquo se instituisse in la superfitie del viso congregata per la sua obliquatione perchè quando el viso fosse molto obliquo alora lo angulo el quale forma el viso sopra el centro del viso serà picholo e la parte del viso del viso (sic) in la quale se instituisse la forma di quello viso serà minore molto de la parte in la quale se instituisse la forma di quello se serò facile al viso e le parte sue pichole se substenteranno apresso el viso agl’anguli insensibili per la maxima obliquationela parte picholina quando ella fosse obliqua molto alora due [Foglio 65 verso colonna b] due linee exeunte dal centro del viso agl’estremi di quella parte si faranno quasi una linea per la quale cosa li sentiente non comprende l’angulo contento tra esse ne ancho la parte la quale distingueno da la superfitie del viso [2.81] e lo viso molto obliquo serà dubitabile perché la forma de esso in la quale se fige o voi se ficha in lo viso serà congregata per maxima congregatione e le parte pichole serebino insensibile e poi la forma de esso serebe dubitabile e imperò si in così fatto viso fosseno sotile intentione non si comprendeno dal viso sino per la latentia de le sue parte pichole e per la congregatione de la forma ma el viso facile è per lo contrario perché la fora de esso la quale se instituisse in lo viso serà ordinata sicondo che la serà in la superfitie de le viso e le parte sue pichole le quale si pono comprendere dal viso serano ordinata sicondo che la serà in la superfitie del viso e le parte sue più pichole le quale si pono comprendere dal viso serano ordinate e manifeste in la superfitie del viso alora la forma serà manifesta e non dubitabile [2.82] e universalmente la intentione sotile e la parte sotile de la ordinatione de le parte del viso non si comprendono dal viso per vera comprensione si no quando la forma se imprime ne la superfitie del membro sentiente e se instituirà ziascheduna de parte esso in la parte sensibili de la superfitie del membro sentiente e quando el viso fusse stato molto obliquo alora la forma de esso no se imprimirà in lo viso neancho le forme de alchune parte pichole in la figura in la parte sensibili del viso e non si fa si no quando el viso è facile e quando la obliquatione sua è o fosse pichola e fosse la rimotione sua cum questo de le rimotione mediocre in rispecto de le rimotione le quale sono in quello viso.

[2.83] la comprensione adonche de la magnitudine del viso obliquo molto sichondo che quando la fosse in rimotione mediocre avengha che la obliquatione sia [Foglio 66 recto colonna a] maxima no equi la forma per quella forma del viso solamente ma per ragione fuori a la forma zioè che per questo el comprendere comprende al diversità de le rimotione de dui estremi del viso molto obliquo e comprende la differentia maxima tra esse subito la virtù distintiva imagina o inmaginata la positione di quello viso e comprenderà la mesura de esso sicondo la diversità la mesura de esso secondo la diversità de le rimotione de dui estremi de esso e sicondo la mesura della parte in la quale se instituisse la forma e sicondo la mesura dell’angulo el quale sotende quella parte apresso el centro del viso non solamente da quella forma e quando la distintiva hara compreso la diversità della rimotione de dui estremi del viso molto obliquo e harà compreso la obliquatione de esso quando hara sentito la quantità de la obliquatione de essa non sicondo el modo de la forma ma sicondo la positione de e le parte parve o voi pichole e sotile intentione le quale sono in lo viso non si posseno comprendere per ragione se lo viso no hara sentito quelle parte o quelle intentione [2.84] lo nascondimento adonche de la forma del viso quando ela serà in rimotione mediocre e è per la compressione de la forma in lo viso sicondo che è e oer questo che el viso sente la parte sue pichole [2.85] per la qualcosa la forma del viso maximamente obliquo è dubitabile ma lo forma del viso fatile altramente fatiale è manifesta e questo è dechiarato / [2.86] dechiarato questo è da guatare in lo sermone de la deceptione del viso e dechiarare le cagione e le spetie de esse.

[Capitolo 3] nella redazione Smith: Tertium capitulum de causis visui accidit

[3.1] D Capo lettera Segue la versione 2 del terzo capitolo vedi smith introduciton , Alhacen’s de aspectibus. xxiv. echiarato è in lo primo libro che aziò che le forme del corpo viso directamente el viso comprenda ne [Foglio 66 recto colonna a] necessaria è l’agregatione de alchune cose le quale sono longitudine, opositione e luxe non molto debole, la solidità del corpo la magnitudine de esso la rarità del corpo de l’aere intermegio . E si fosse el difecto de alchunno di loro no sera non sera viso manifesto [3.2] e de lo libro secondo che niente el viso po comprendere de li corpi si no in tempo.

El tempo adonche è uno de quigli del quale è necessario e questo aziò che si faccia el viso [3.3] similmente la infermità de l’ochio impedisse el viso per la quale viso per la quale cosa la sanità del viso serà una delle cose necessarie // [3.4] ancora più espianato è in la parte precedente che el corpo molto elongato da l’asse ocultato è al viso e si molto alora fosse declinato no si comprenderà necessario adonche è el sito a compimento del viso cum zio sia che non sia faci piena comprensione se no nel sito.

[3.5] Determinate sono adonche septe Octo in smith cose zioè la comperatione del viso la longitudine / el sito la luxe la magnitutdine del corpo la solidità la rarità de l’aera el tempo la sanità del viso [3.6] e ziascheduno de quisti ha inlagittudine proportionata latitudine a la cosa visa per gratia de lo esempio alchuno corpo da alchuna distantia / la distantia pienamente si comprende da l’altra non pienamente tra quelle è via lata e la latitudine de la longitudine rispecto de tanto corpo e sicondo che più serà lo corpo magiore serà la latitudine de la distantia de esso.

[3.7] e per pari modo quando grande serà de alchuno la declinatione non si comprendeno le note o le particule le quale sono in esso e si in una medesima declinatione apare el corpo in lo quale de magiore quantità le note o le parte meno minute fosseno si comprendeno in magiore da la declinatione del corpo primo e aparerano minute tra queste declinatione sono molte in le quale aparerano le note.

Similmente el corpo picholo circa l’axe sito altramente situato pare molto elongato e ocultasi [Foglio 66 verso colonna a] e in una medesima elongatione el corpo aparirà magire manifesto e adonche che el sito ha latitudine proportionata a la grandeçia del corpo e le minutie de esso manifeste [3.8] e la luxe havere latitudine, ma la fortitudine de le luxe quando la fosse grande ofusca l’aparentia del corpo e similmente la sua forte debilitàse serano corpi apare aparenti in le luxe intermegio pensa in alchuna luxe e in alchuna parte del corpo si comprendono e in quella medesima l’axe le altre minutissime s’ascondeno le quale in la luxe magiore si vedeno adonche le latitudine de la luxe proportionata a la magnitudine del corpo

[3.9] la magnitudine del corpo ha latitudine / e si la parte de la cosa visa non fosseno proportionale el tuto serebe stato pochi e s’ascondeno in le … minute alchune particole … no comprendemo Testo di difficile lettura e inoltre il traduttore sembra aver perso il filo del discorso anchora la proportionale de esso / ma si grande fosse lo corpo viso e le parte de esso proportionale no s’ascondeno intanto e adonche la latitudine e la magnitudine de la cosa visa proportionata a tuto el corpo d’esso fosse la parte.

[3.10] la solidità ha latitudine proporzionata a la cosa visa se adonche in alchuno corpo fosse acuto colore avengha che di poca solidità si potrà vedere che in una medesima solidità rimanente nonse advenisse se el colore fosse oscuro o altramente obtuso// la rarità de l’aere ha la latitudine e se al viso e ala scriptura se interponghi l’aere pr… [parum] sollido como la fiamma o fumo la scriptura non si discerne ra el pergameno quando in questa è proportionata sicondariamente visa.

[3.11] e il tempo ha latitudine e alchuno per lo forame guatare el corpo che subito se passi non si perciperà [3.12] similmente el moto di [spazio bianco] [troci] perché è velocissimo in tempo molto pochonon se attende similmente aviene in lo moto molto picholo

[3.13] Finisce qui la variante e salta buona parte del paragrafo 3.11 e tutto il 12. E inoltre il traduttore o il copista confono titalmente il 13 La sanità ha latitudine in alchuna infirmità minutie del corpo no si ascondeno se scorgeno in minore tempo [3.14] e generalmente ziascheduno [Foglio 66 verso colonna b] sito in lo quale non se verifica la forma de la cosa visa ma i verità è sito egresso fuori da la temperantia a quella cosa proportionata

ma esse el sio de la cosa visa proportionata dal temperamento in la longitudine o per lo maximo incremento de la longitudine e per la maxima diminutione deesso in lo suo si fa rigressione da la temperantia per maxiama elongatione da l’axe per li siti del corpo in rispecto de dui corpi diversità per la maxiam declinatione de esso // lo egresso dal temperamento in la luxe fa la maxiama fortecia de essa o la debilità / In la magnitudine la diminuzione de la quantità de la cosa visa.

In la solidità la intentione de la rarità in l’aere la tropo sua spissitudine in lo tempo la tropo sua duratione in la sanità del viso la debilità del viso maxima o sua mutatione sicondo egretudine / [3.15] E ha el temperamento latitudine la quale si manifestarà così veduto alchuno corpo como esso è e uno pocho elongato dal viso o rimoso non apare distante da la verità per insensibile proportione.

Anchora è el temperamento è del temperamento e così è per perfino che sia proportionale e sensibile aparente mutatione // E miusrasi la latitudine del temperamento in ziascheduno de questo sicondo la proportione de esso a l’altri sette e sicondo el colore e de le parte del corpo la picholeza adonche la latitudine del temperamento de la longitudine si tolle sicondo el colore e sicondo le minuzie quando fosseno nel corpo e sicondo la luxe e l’altri sei che sono ditte.

[3.16] E sicondo del colore la varietà perché el corpo forte e de acuto colore da magiore longitudine si percipe o voi si schorgie cha lo obtuso e debole unde la latitudine del temperamento de la longitudine magiore è prorportionata al cholore forte più che al debole. [3.17] E similmente si fosse [Foglio 67 recto colonna a] in lo corpo note o voi … notabile da magiore longitudine si comprendeno cha si fosseno molto pichole unde magiore è la temperatura de la longitudine rispecto de le parte del corpo notabile che rispecto de le minute.

[3.18] E per medesima ragione magiore serà el temperamento de la longitudine a la recta opositione del corpo proportionato cha la sua declinatione / similmente serà magiore sicondo la propinquità del corpo dal’asse che sichondo la declinatione. [3.19] E per questo modo magiore la letitudine del temperamento de la longitudine in la luxe forte che in la debole [3.20] E magiore se el corpo viso fosse magiore che picholo.

[3.21] Eimilmente lo corpo molto sollido da magiore longitudine si schorgie che el meno sollido unde a la sollidità del corpo se proportiona el temperamento de la longitutine [3.22] per la spessitudine de l’aere d’alchuna longitudine anasconde i corpi al viso i quali da una medesima e da magiore longitudine la clarità li dimostra. //[3.23] El tempo è proportionato a la quantità e lo temperamento de la longitudine perché in alcuno tempo el moto del corpo si schorgie da alchuna latitudine e da magiore si scogierà in magiore tempo.

[3.24] Per medesima ragione in alchuno stato de la sanità del viso da magiore longitudine se vederà el corpo cha en la minore. / [3.26] Similmente se misura el temperamento del sito sicondo la proportione facta a la longitudine al colore a le minutie del corpo a la luxe e a l’altre cose le quale noi habiamo numerate [3.33] Il salto di numerazone è in smith E tu considera e adatale a ziaschdune cose e potrelo vedere de legiere e per questo medesimo modo è proportionabile temperato de ziascheduno di questa a tuti gli altri e vederà quello che dicto per ziascheduno.

[3.34] Quando adonche ziascheduno de quigli i quali siano stadi enumerati in la latitudine del suo temperamento aparerà de la cosa visa la verità de la forma como ella pro [Foglio 67 recto colonna b] quasi no apare la forma como in verità egresoe alchuno de li preditti dal temperamento o più di quello.

Ma la ragione perché el viso era in la comprensione de le forme no è sino l’egresso da alchuni de le predicti dal temperamento e queste sono le cose le quale erano da dire quanto a questa parte

[Capitolo 4]

[4.1 Spazio per capolettera ] Piano è per lo libro sicondo che si fa la comprensione de le cose per lo senso per la scientia per silogismo qua a meno erore in quigli di li quali si fa la comprensione per lo senso solo sapiamo che è erore al senso solamente quando in quigli i quali si comprendono per scientia alchuno hara erato sera solamente nel scientia solamente erore / e se in quigli i quali per silogismo si comprendeno alcuno erri serà erore in lo silologismo solamente.

El senso aquista la luxe e lo colore solamente como è detto / [4.2] la scientia veramente pretende o voi significa quelle cose le quale in prima sono viste e havute in lo viso / e per questo la luce del si cognosse perché è più volte veduta.

E tra la luxe del sole e quella della luna se discerne e avengha si facia comprensione de la luxe per lo senso solamente ma per la scientia aviene la distintione de la luse e similmente aviene per sientia la notizia delle figure como del triangulo del quadrato del circulo e così de le altro cose simile / Similmente de la sperità de la lenità de l’ombra de la decoratione e de simile cose

Per lo silogismo si fa comprensione di quelle cose le quale di quelle cose le quale noi habiamo di sopra espianato avengha che esse no l’abia cognosciute el senso // [4.4] ogne comprensione de le cose si contiene soto alchuno de quisti tri modi quando lo erore viene in la comprensione de le forme no adiviene si no in alchuno di quisti / [4.5] aviene erore al senso se el corpo in lo quale di multi colori particulari diversità occura al viso soto la luxe molto debile una veste [Foglio 67 verso colonna a] de diversi colori figurata e minuta aparirà de uno colore e serà erore nel senso per amore de la luxe egresse dal suo temperamento le altre cosa non siando dal temperamento egresse / [4.6] in la scientia lo erore quando in grande logitudine apare a uno altro huomo noto se estima essere uno altro similmente cognosciuto nde da alchuno longitudine vidente el padre pensa ello essere il fratello zioè de vedere lo fratello o uno altro huomo in questo modo ed è erore in scientia per lo egresso de la sola longitudine dal temperamento.

[4.7 in lo sologismo aviene erore como quando mosse le nuvole se estima essere el moto de luna e aviene questo erore per la intemperantia de la longitudine perché dove fosse temprenatia de longitudine none avirebbe così. El bachero quivi nel fondo de l’aqua affixo e l’aqua supereminente il lo moto e ancho vedemo el moto a perciperà el moto de l’aqua che passa [4.8] aviene erore predicto in lo moto de la luna quando le nuvole fosseno molte e continue e la ragione de essa sia perché come se o manifesto di sopra non si comprende el moto si no per acesso de alchuna cosa a l’altra cosa o per lo ecesso considerato / ma quando adonche serà la paucità de le nuvole potiamo discernere lo moto loro per alchuno accesso e recesso aparente. // Quando adonche el cielo fosse coperto de nube per la continuità loro noi non descernemo el mot ma qando li videmo in una parte mo in l’altra alora concludemo essere movere con moto velocissimo. E per questo modo sera erore per lo sito egresso dal temperamento [4.9] e per ziascheduno de quigli otto sopradicit in la comprensione per lo senso per sientia e per silogismo manifesto [capitulum 5] per Manca: «pars quinta» quanti modi se erore del viso per lo senso per ziascheduna de le cagione inducente erore al viso.

[5.1] D Capolettera lle predicte cose è manifesto che non si fa comprensione per lo senso del viso de la luxe del colore solamente no adonche aviene erore al senso si no [Foglio 67 verso colonna b] in la luxe e in lo colore no aviene seno per la luxe o per lo colore sino per la intemperata debilità de essa o forteçia o per la diversità de li colori debili e di quisti corpi questa diversità in la luxe debile viene a l’ochio como una cosa obscura e tenebrosa e ancho in la luxe forte quando la substantia de li colori fosse molto pocha.

[5.4] Commento salto dei paragrafi in smith La longitudine induxe erore del seno quando fosse temperata la electione del corpo e la elongatione del corpo dal viso e fosseno in lo corpo parte minute in li colori diversi a le quale la proportionata elongatione de le parte si fa intemperata aparirà quello corpo de uno colore solamente perché fuore della temperantia e la longitudine rispecto a le particule avengha che tute le altre cose convengano in temperantia e de questo erore sensuale cum ziò sia che el senso sia comprensivo del colore.

[5.7] El sito fa erare el viso el senso quando serà in maxima declinatione del corpo viso se oculterano al viso le minute sue particule e se nella parte minute fosse stata diversità di colori e aviene lo erore per lo sito solamente perché stante oposito el corpo al viso in sito recto così sempre inmoti se aprenderano le parte del corpo e del colore cum ziò sia che el solo sito sia egresso dal temperamento.

Questo medesimo erore aviene per la intemperantia del sito quando la elongatione delle parte minute da l’asse serà o fosse grande elongatione / [5.8[ la luxe molto debole fa erore debole fa erore asconde al viso le particule del corpo e pretendi significano unità del colore tenebroso. E se la luxe h temperanti se reduiesse la diversità de li colori o la diminutione de le parte no se oculterebono perché la luxe sola fuori de la temperantia è sita // [5.9] la magnitudine induxe erore quando le parte dissimile fosseno in tuto el corpo si nasconderà el viso quelle parte per la sua picholecia e similmente i colori de essi e aparerà unico colore in lo corpo o voi la uità de colori in lo corpo sola al magnitudine fuori de la temperantia sita che no né [Foglio 68 recto colonna a] apare se no la parvità de le parte no esse del temperamento.

[5.10] La solidità è cagione de lo erore sensuale si la fosse pichola la solidità nel cristallo si che quando si sotopone a lui uno corpo colorato pare el cristallo tuto di quello colore che è o del quale è quello corpo colorato per la parvità della solidità egressa dal temperamento che no adiverebe se el cristallo fosse più sollido // [5.11] per la [ra]rità de lo aere de lo aere prociede erore sensuale quando intercide el viso e lo corpo oposito la forma avengha che di forte colore sia el corpo viso pare tenebrosa e sola la rarità de l’aere egressa è al temperamento.

[5.12] El tempo è cagione de l’erore perché subito sopra el corpo de diversi colori si facia la diretione del viso aparerà el colore singulare perfino che si prolongha la duratione de la inspectionede luxe soto la quale si comprende non forte [5.13]ma in la luxe debile no subito se muta o voi inmuta el viso sicondo ziascheduno di li colori particulari che avrebe in la luce forte. // [5.14] El viso alcuna volta prende erore è cagiente una luxe forte nel viso se offende el viso e subito el colore de alchuno corpo converso quello ricieve tenebroso per fino che sia stato un pocho e la ofensione o voi la lesione se sia parte e similmente quando avirà agl’ochij la infirmità se ocultarà al viso la verità de li colori si che l’erore è da sola qualità del viso partentisse dal temperamento.

[5.16] È manifesto che avenghano li erori al viso sicondo consideratione de ziascheduno de li preditti modi e aviene in lo senso solamente cum ziò sia che per lo senso si facia la comprensione de li colori.

[Capitolo 6]

Manca da «parte sexta» a «errorum visus» spazio per capoverso [6.1] Detto è nel sicondo libro che non si fa aquisizione de la distintione del la cosa se no per sientia. E perviene la distintione per la similitudine e disimilitudine de alchuna cosa cum l’altra in la comune forma [6.2] e proprio è a la scientia a comunicare la cosa presente al viso cum la cosa primamente o voi inanci visa in la forma recievuta da questa comunicatione se aquista la definitione de alchuna cosa. Se diversifica la sientia in sien [Foglio 68 recto colonna b] in la sienza de l’idea universale o singulare o de l’una o dell’altra e ogne erore de scientia serà l’erore in alchuna di quisti modi e in amedue. [6.3] Qaundo adonche alchuna cosa o altra e de aòtra spetie aparessi che la se sia in verità serà erore ne la signatione de la distintione né adiviene questo erore sino serà alchuni de li predicti fuora del temperamento [6.4] lo erore de la sientia in longitudine serà da grande longitudine si apara l’uomo cognessito parerà forse uno altro noto al vidente zioè a chui vederà quelllo unde alchuna volta uno che vegha piero dirà de vedere martino quanto sia a lui noto discognoscere amedui. // [6.6] In forma comune serà lo erore se alchuno in lachuna longitudine vegha el cavallo e pensise de vedere l’asino in amedue le forme zioè in la dingulare e universale è lo erore como se alchuno da maxima longitudine vede el cavallo ed estima de vedere l’asino a lui cognosciuto.

E per simile modo aviene erore in lo arbore triplice e l’individuo, in la comune forma e in l’uno e l’altro unde se alchuna volta una amandola o voi mandorla estimasse essere un’altra alchuna volta da longitudine un grande pero pare essere un mandorlo alchuna volta el pero de pietro pare essere de martino o voi si crede essere de martino.

E in questa medesima triplicità de erore per la longitudine aviene più delle volte in le vestivistimenti in le pietre e in altre cose [6.7] alchuna volta si vede la cosa ignota e continge erore in scientia com è quando alchuno havesse visto el fuoco da longe rimoto ne l’aere forsi estime de la stella manifesto è alchuno erore preditto cagiere in scietntia cum ziò sia in quello si facia la signatione de la diffinitione de la cosa visa la quale non è in essa verità manifesto è che aviene lo erore predicto da la longitudine fuori del temperamento exiente ma quella al temperament redutta e le altre cagione de lo erore rimanente como e dito di sopra no avrà in sientia el predicto erore. // El sito induce erore a la scientia quando uno corpo fosse elongato [Foglio 68 verso colonna a] da l’asse non serà certa comprensione de forma unde alcuna volta in questo sito piero sarà estimato martino alchnua volta lo cavallo serà estimato uno asino così ne l’arobre e le sestimente alchuna volta lo cavallo mosso se parerà essere brunello e in questa certitudine forsi se legerà la verità e forsi se legerà la verità e forsi che se elegerà la falsità cum zio sia che sia incerto in questo sito el giuditio la electione sarà casuale.

[6.9] Adivene adonche lo erore dal intemperamento del sito perché esso no erarà el iuditio da la scientia sumto [6.10] e per simile modo in la grande declinatione non se verificano le particule minute unde adiviene in questo sito erore de la figura del colore de la magnitudine e forse el quadrato [videtur] circulare e così in la quantità e lo colore le sito de la luxe dal temperamento inducie erore se sientia. / [6.11] E ancho la debilità de la luxe grande da erore a la forma unde viene erore in lo crepuscolo del di zio nel fare del dì in gl’animali in li vestimiente ne l’arbore zioè de tre facata o in l’individuo o ne la spetia o in amendui che non adiverebe in la luxe temperata [6.12] anchora si serà egresso de lucie da l temperamento proportionata al viso oposito adivirà lo erore preditto avengha non sia intemperata in sé la luxe como aviene in alchuno ucielo arabicho alucnon se poi vedere si no de notte essi certamente la luxe dal temperamento e rispecto di quello si scorgie di notte come il fuoco vedi cum ziò sia cosa che non pienamente se dicerna e forsi serà riputato uno papilio che credo che sia el barbastrello al quale esso se somigla e viene erore in la definitione de la cosa per la luxe intemperata // [6.14] la quantità fuori de la temperantia fa erare la scientia unde alchuna volta la formicha per la sua picholecia se simigla al mosca inata in lo t…tico [tritico innata] e alcuna volta per quella cagione uno grano di senipa è reputato uno grano de nasturgio.

[6.16 -17] La discontinuità della numerazione è in smith La solidità fuori del temperato fa errore como quando cum lo cristallo contine uno corpo rosso l’altra facie del cristallo oposita al viso extimerà el vidente el colore del cristallo essere rosecia sichè è erore de la scientia perché in la ne del colore // [6.18] la rarità de l’aere tropo diminuita è cagione de ero [Foglio 69 verso colonna b] re unde che in la distintione sua si fa erore in la distintione de la cosa similmente a l’ochio e al corpo viso se interpongha el corpo el quale la rarità sia fuori de la temperantia in rispecto de la rarità de l’aere temperato como è el vitro estimarassi el colore del corpo oposito mixto del colore proprio e del colore del vetro e così è erore in la distintione del colore . E così similmente se si mete a l’ochio el panno e dopo quello si vegia el corpo aparerà el colore del corpo mixto. // 6.20 ma quivi nascie la questione perché modo dopo la opositione del panno aparisca la mistura del colore del corpo oposito cum ziò sia che i partiali colori del corpo del colore accedano a l’ochio sino per lo forame del panno e del pano no accede al’ochio el colore sino per li fili per li quali non passano i colori del corpo. [6.21] E di questa cosa la verità è che avengha che i partiali colori ddel corpo sigilatamente e chadano ne suoi luoci ne se miscele cum lo colore de li fila ancho i colori de le fila siano separati da esso tra el viso e fuori ne sia in alchuna confusione la perché pure sono molto propinque i punti in li quali incideno el colore del corpo superfitiale e el colore del fillo cum ziò sia che no né sia diferentia o veramente distantia sensibile tra essi pareno quasi uno punto per la quale cosa quigli colori apareno di quigli. [6.22] Se anchora siano grandi i forami del panno se discernerà e del panno e del colore del corpo la verità sinzia mistura e quanto fosse più compresso la strictura de li forami più vera aparerà la mixtura unde viso è misto el corpo da poi el panno de la lana e aparirà la mistura de li colori zioè de più colori consonanti e conformi al colore de li fili / i forami lineo laneo (sic) misto sono stricti e perché se coprano e perché se coprano de fili dovintano più strecti [6.23-24] l’altro esempio de lo erore per la raità quando alchuno ioculatore fano le imagine lignee movere a lo guatante a l’ombra essa per lo pano como si suole fare lineo sotile aparerano glia altri animali consonevale a le forme de la imagine ne aviene questo erore in la si [Foglio 69 recto colonna a] gnatione de la definitione dino per la rarità dela difin la dimininutione Il traduttore ha ripetuto e una riga lasciando a metà le parole de la rarità de l’aere [6.25] la distanza del tempo oltre il temperamento e casione de la sientia de l’erore de la sientia (sic) si alcuno per lo forame guati el corpo transiente cum velocie moto no pienamente aquistarà la forma del corpo unde che erore adiviene ne l’individuoin la spetia in l’uno e l’altro come ne cavagli ne gl’omini ne l’arbore / similmente aviene anchora senzia el forame si alchuno subito vedesse chouelle vuoi alchuna cosa la quale cosa la quale cosa subito se parta dal viso erara ne la comprensione di quella formasi che forsi serà erore in la spetie de in l’individuo o in l’uno e in l’altro serà questo erore in solo tempo o voi solamente in tempo.

[6.27] El viso fa erore se la luxe forte desenda sopra el colore viride forte e intensa roseçia aparechiatogle eò viso serà ofeso e quando de li inanci hara guatato alcuna cosa altro a quello che se sia veramente aparerà d’altro colore per la presentia de lesione / e così per simile modo advengono più erore [6.28-29] e per simile modo in la egritudine ded l’ochij alchuna volta el cavallo pare uno assino e diviene l’erore triplicie predetto e in più e manifesto è erore essere in scientia per sola immoderatione del viso [6.30 ] per manifesta è adonche sono li erori che venghono in lo viso zioè erori dela scientia sicondo ziaschduna cegione de l’erore del viso.

[Capitolo 7]

La Spazio per capo lettera parte in li modi del viso i quali avenghono in lo silogismo sicondo ziascheduna cagione de l’erore del viso.

In più de quigli di quali si fa in lo viso comprensione si comprendeno o veramente se aquistano per silogismo como fo manifesto in lo sicondo libro precedente e precessa è la esplanatione di quigli li quali per silogismo si fa comprensione e che da essi conocra la senso la compositione in tute le forme / quando adonche viene erore in alchuno de quigli derà erore in comprensione facta per silogismo.

La partita è adonche la partione de l’erore o che serà in le prepositione o in la congregatione de esse in le prepositione triplicemente o che lea falsa in luoco de la vera si tolle o la particulare in loco de la universale o in comperati [Foglio 69 recto colonna b] one de la preopositione erasi per gratia de lo esempio si fosseno in la cosa visa le parte le quale apareno e le parte che si considerano le quale siano però comprensibile al viso se in quella si figura el viso o la intentione del viso e lo vidente quelle parte preterischano e passino de quelle solamente che la cosa visa a questa conclude anchora conclusione alchuna le quale quella cosa accidente o siderante ? estima a quelle esse accidere de le parte de esse aparente perché si no essa computa // quando veramente lo intuito diligentia in la cosa vis fige la parte prima latente percipi e cognosce lo erore. Enumererà adonche li erori di quilli i quali comprende per silogismo di quali i quali comprende per silogismo di quali il numero è .21. como così se manifesti li erori in lo silogismo e serà questa enumeratione sicondo ziascheduna de otto cagione prima dette [distinctio 1] e prima sicondo longitudine.

[7.2] Dico adonche che la longitudine egressa da temperamento fa erare el vidente in la longitudinecomo adiviene quando alchuno le arbore molto rimote hara guatato avengha che disteno molto tra loro aparerano quasi congiunte e se almancho se estimeranno propinque [7.3] a quella medesima cagione e viene che le stelle alchuna vola quasi siriuptano quasi coniuncte avenghi che inoltre distano in verità per questo le stelle eratrice se estimano dagli uomini in un a medesima superficie cum le fisse avengha che molto siano elonghate da esse e adonche erore in la longitudine per le egresso de la longitudine da la temperantia ed è questo erore in silogismo con zioò sia che si facia la comprensione de la longitudine per silogismo [7.4] la longitudine fuori de al temperantia del sito induxe erore perché data le longitudine el corpo declinato aparerà certo e per questo el corpo quadrato in questa longitudine aparerà oblongo e per questo medesimo modo la forma oblongata aparerà circulare ma in questa longitudine ella fue declinata [Foglio 69 verso colonna a] ne adiviene questo erore se no per la ocultatione de la declinatione la quale se nasconde in tanta longitudine sa aparisse la declinatione non sarebe asignare perché se ocultarebe la verità del corpo de la forma è adonche erore in lo sito solo per la longitudine in la moderantia [7.5] e perché si ignora el sito questa è la ragione.

Lo escesso de uno de uno de li ragi numerati manca nella redazione latina cadenti sopra la longitudine de l’altro non è proportionale in rispecto de tuta la rimotione del corpo dal viso de proportione sensibili unde per la insensibilità de lo excesso non se estima magiore de alchuno ragio. [7.6] Reputasi oblongha la forma del quadrato quando uno lato de esso non declinato rispetto del viso cade in la parte de l’ochio e in minore incidi la forma de lo lato declinato perché soto angulo minore serà di questa minorità la perceptione sicondo che serà stato del quadrato la declinatione. E perché non si atende la declinatione estimasse l’uno lato magiore de l’altro perché sotto magiore algulo aparerà la forma oblonga per pari ragione in circulari forma el diametro de l’uno apare magiore de l’altro onde è riputata oblonga e de questo erore per la temperata longitudine no avirebe si fosse temperata [7.7] ma si la longitudine avengha che intemperata non fosse molto grande la sia forte la declinatione di quello corpo forse scorgie el videntee la declinatione ma no la verità de la declinatione ancho minore che la non è si che la forma del quadrato se reputata oblongha ma meno cha prima.

[7.8] La superfluità de la longitudine genera erore de la corporeità e la corporeità è per deviatione de la spetia superfitie in latino, questo errore rende inutilizzabile / incomprensibile il testo e comprendise la notizia de la corporeità per la notizia di questa deviatione quando adonche adivene in questa corporeità serà in dispositione o de la spetia o de le spetie superfitie in latino como se la spetie del corpo incurvata per alchuna longitudine apara piana o che piana sia estimata curva e questa aparentia serà in figura. / E adoncha la figura de le spetie dispositione del corpo. Resguarda ancora el sito la dispositione dde le superfitie si che la corporeità se include soto la fi [Foglio 69 verso colonna b] la figura e soto el sito/ unde che lo erore del sito e de figura porrà in sé lo errore de la corporeità / ma adiviene lo erore sencia lo erore del sito per la imoderatione de la longitudine [7.9] per gratia de lo exempio la figura de molti lati equali oposita al viso in la longitudine intemperata apare circulata non per altra ragione se non che gl’anguli de la figura divisi e imperceptibili al viso . / E quella longitudine asconde al viso tute quelle cose che sono proportionale al tuto e se non sia tuto.

[7.10] E per questo medesimo modo di tenore da questa longitudine la linea curva estimasi recta. E non è perceptibille la magiorità de lo accesso de una linea in la parte estrema de l’altra incurvata al viso de la parte de quella rimotione medesima perché se oculta la incurvatione di quella parte avengha che l’erore non vengha in lo sito di quella linea [7 11-12] similmente visa la spera in questa longitudine si riputarà spetie piana perché la propinquità del tumore de essa impercetibilmente exciede la propinquità de le estremità da questa longitudine unde estimase propinquità de le parte unde apare la planitudine de la spera è per questo che el sole e la luna superfitiale si ripresentano ai vedenti o veramente siano reputati che sono eronei la se excludino la riputatione de la figura si non fosse temperata la longitudine traduzione inesatta e incompleta // [7.13] In la magnitudine del corpo serà erore per la intemperanta longitudine perché se vederà molto meno cha ella se sia in verità / [7.14] e di questa cosa è la ragione per como noi habiamo la longitudine intemperata e ancho la parte portionale al tuto de insesibile proportione si nasconde al visio e quando serà ocultatione de le parte percepibile al senso li anguli ne li quali cadeno non se sentono avengha cha a tuto l’angulo siano proportionale [7.15] unde quando discoreno l’asse la cosa visa si nasconde a esso molte linee de essa e molte parte unde la parentia totale si fa minore.

[7.16] Anchora la magnitudine de le parte de alchuno [Foglio 70 recto colonna a] corppo non si considera si no secondo la magnitudine de l’angulo in lo quale cade. E la magnitudine de l’angulo se si atende sicondo la parte secta in lo viso e la quantità non se estima se no sicondo due punti di quella parte terminali e quigli punti sono sensibili e a la parte recta proportionali perché tanta se estima la cosa visa infine quanta è la visione proportionale al traminte non serebe infine sensibile a quello e infine de la parte secta directamente se oponghono ai fini de la parte visa proportionali a quella i punti adonche di quella parte secta terminale ascondeno da la cosa visa le parte sensibile.

Quando adonche incede l’asse sopra ciascheduna parte de la cosa de ziascheduna parte si scondeno la parte sensibile e così minore apare tuta la quantità de la cosa. Quando se vede el corpo da longitudine temperata i punti terminale de la parte secta sono molto picholi e quasi insensibili celati a essa / E infine o voi le fine insensibile in le cose vise elegie in la intemperata de la linia ? del vidente unde si comprendono le parte proportionale al tuto per la quale cosa el corpo no apare meno che sia cha sia la verità de esso // anchora como deto è di sopra la magnitudine non s’aquista in lo corpo se no per la longitu e colectione de l’angulo è già detto ve la inmoderata longitudine apare minore angulo perché minore è veramente ma non si fa discretione [7.17] Già di sopra fo manifesto che la rimotione moderata si comprende per li corpi interpositi e la inmoderata no. E perché adonche la rimotione de la cosa visa è ignota farassi forse la coltaione altramente colletione d’esso a la longitudine nota e destinata a quella minore per la quale si pensarà minorità del amgulo e in longitudine cha sia veramente unde ne viene erore in la quantità del corpo e quanto più se augmentarà la longitudine tanto se crescerà l’erore tanto si ptrebe augmentare quello che si estima la quantità del corpo quasi puntuale e se pui oltra serà cresuta la longitudine ocultarassi al viso del corpo [7.19] intemperata longitudine non per essa rimotione ma per la debilitatione del colore del corpo e sia manifesto farsi la ocultatione de debole corpo perché se in lo luoco del corpo in medesima elonghati [Foglio 70 recto colonna b] one se statuisca uno corpo de medesima quantità in lo quale sia la fortecia del colore non si nasconderà al viso como el corpo in lo quale fosse la debilità del colore per la quale cosa oculta el corpo al viso no la elonghatione no diminuita quantità ma solamente la debilità del colore.

[7.20] anchora eveien la ocultatione del corpo per la similitudine del colore de esso cum lo colore di li corpi interpositi tra el viso de esso unde el corpo biancho posto da longe sparta la nieve sopra la superfitie de la terra interiacente e discernerassi a rimota la nieve se scorgie. E manifesto è che serà la ocultatione per questa identità di colore perché se nel luoco di quello corpo si opongha al viso da una medesima rimotione uno corpo equale al viso da medesima rimotione uno corpo equale de altro colore non se ocultarà // [7.21] Quando adonche alchuna cosa opo oposita al viso non se comprende poterà essere cagione de l’asconsione, la superfluità de la elongatione a la parte del viso insensibile dirizante la forma è quasi puntuale che se ne la parte del viso sensibile incidisse lo forma poterebe ancora passare el visoo per la remissione del colore o de li colori de la cosa visa e de li corpi interiacenti la conformità.

[7.22] Anchora cade erore in la quantità de la cosa visa e in la temperanta longitudine perché alchuno corpo sicondo temperamento elongato e visto se ocultarano al viso le parte de esso minute le quale in minore elongatione apareno avengha che forse non pienamente e uno poco più elonghata anchora meno pienamente e minuirassi la plenitudine de la comprensione fortificai.tise lo augmento de la rimotione perfino che occora la ocultazione de le parte avengha che no escha fuori de la temperantia quella elongatione // [7.23] anchora in una moderata immoderata in latino rimotione alchuna parte pienamente si comprende e alchuna de le sue minime parte se ocultarà la elongatione de la cosa è usita fuori del temperato proportionata a quella parte avengha che non rispecto de tuto el corpo o de la parte comprensa e avengha che sia nota a l’uomo questa longitudine niente meno adviene erore in la comprensione de quantità de le parte e questo soto l’angulo soto el quale la parte de esso se extima minore capacità che sia in verità.

E la cagione delaminorità de l’aparentia sita de la minorità sono da li punti terminali o voi terminabili de la parte secta le parti ocultati [Foglio 70 verso colonna a] costrignante la capacità de l’angulo.

Quando adonche la distantia de la cosa visa fosse inmoderata parerà erore in la quantità su dupliciemente e la minorità de l’angulo per la incertidtudine de la elongatione // [7.24] in la moderata longitudine serà erore en la quantità de le minute solamente per erore de l’angulo la immoderatione de la longitudine alchuna volta induxe in erore de magiorità unde in la longitudine in moderata minima zioè quando el corpo viso fosse molto presso pare el corpo de magiore quantità che ne la moderata o voi temeperata o che sia ne la cosa visa [7.25] e questo fia per due casione per como è detto l’intellecto la longitudine e l’angulo considera e de ivi la quantità del corpo sillogiza e in questa elongatione l’angulo piramidale molto grande e lalongatione dal corpo no se estima se no da la superfitie del viso a la spetia del corpo non poi cagiere ne la estimatione del viso de la longitudine penetrante a l’interiori del viso o voi dire a le parte dentro del viso dal corpo viso cum zià sia che la pare interiore d’esso no stoziacia a li razi ne ancho si possa mensurare dal viso / silogiza adonche el viso per la capacità de l’angulo e la notevole vera rimotione del corpo atendisse secondo al linea dal centro de l’ochio al corpo prociedente cum ziò sia che per rispecto de la ragione si facia la consideratione de l’angulo e la intemperata distantia del corpo el semidiametro de l’ochio per la quale la vera elongatione del corpo exciede l’aparente e insensibile in rispecto de tuta la distantia de lo corpi unde non fa erore e la stimatione de la longitudine ma in lo corpo circa l’ochio esistente serà la magnitudine del semidiametro più propinqu a la distantia del corpo in proportionesensibile serà alchuna volta magiore alchuna volta equale alchuna volta minore ma in pocha proportione o subdupla o in consimili unde la propiquità de la cosa visa per lo criscimento de l’angulo piramidale e la sensibile minorità estimare rispecto de la vera inducono aparentia de maiorità in corpo.

[7.26] La immoderata estensione de la rimotione aduxe erore de distintione guatato adonche alchuno pariete da longe se in parte di quello fosse colore tenebroso si farà in fede al vidente quello colore essere distintione de le parte e così per questo per questo erore si riputarà continuo quello el quale è discreto. Similmente se apresso quello pariete cresca l’altecia de l’er [Foglio 70 verso colonna b] be forsi si vederà la distintione de le parte intra le quale serà stata la parte ocultata da la opositione de le erbe unde quello non si riputarà parete al continuo [7.27] E per simili modo la luxe del sole in lo parete desendente no molto forte se el corpo zite qualche umbra la quale umbra cagia in lo pariete aviene quello medesimo erore in la separatione de le parte sencia intermegio [7.28] manifesto è adonche lo erore de la distintione in lo silogismo per la inmoderantia de la rimotione [7.29] la locatione egressa da la moderatione è cagione de la continuità de lo erore.

I corpi visi da longe simile nel colore che siano propinqui si credono continua e per questo aviene che e tavole del pariete o del scanno alchuna volta apaiono continue avengha che insieme o voi divise di pocha distintione e adviene questo anchora in la temperantia de la rimotione in se ma in la inmoderata quanto a la comprensione de la distantione così pichola [7.30] e così in lo erore di questa rimotione el discreto pare essere continuo [7.31] E quanto sicondo la consideratione de la continuità e de la discretione se atende la comprensione del nervo aviene erore nel numero cum le cose distinte aparerà unità o in una cosa si pretende la pluralità// [7.32] lo egresso de la rimotione dal temperamento fa erore si alchuno serà moto a la parte in la quale la luna o lo sole e la stella hara veduto quando molto serà mosso la luna denanci da se ha rà veduta e longata non meno cha nel principio del moto conchiuda quello muoversi in una medesima parte e partirse da esso e per questo la elongatione durata e aviene anchora questa luna e a le parte de esse preparate altramente seperate. E di questo erore la ragione è che è noto è al vidente che in quisti inferiori statuiti dui corpi di quali l’uno si muova in alchuna parte se rimara la idemptità del sito in rispecto de l’altro necessario è alchuna volta muoversi in la parte opositò cum moto equale [7.33] e cum ziò sia che in quisti non si scorgia el sito del movente a la stella ocultamente per le propositione già lungo tempo note a l’anima se inferisce filogisticamente la motione e ocul [Foglio 71 recto colonna a] tasi el sito de esso al movente a la stella inmutazione percé l’una quale compie per lo moto so non è proportionale a la grandecia di quella stella e molto magiormente lo excesso di quella parte zioè de l’ultima propinquità a la stella sopra la prima propinquità non sensibili in rispecto de tuta la rimotione.

Quello medesimo erore aviene in lo moto de le nuvole credessi el moto de la luna essere velocissimo avengha che non sia e noi l’avemo o voi habiamo espianato di sopra. // [7.34] E la vagatione de la rimotione dal temperamento induxe erore de quiete.

Se alcuno visto da longe non si muova de moto velocie pensarassi esso quiescere per la quale cosa crediamo le stelle eratiche quiescere e non si movere avengha che a esse in la superfitie sia moto de esse velocità [7.35] E ancho questa quiete de le stelle è estimatione perché la via per la quale incedemo o vano no è perceptibile al viso da tanta rimotioneunde la distantia dal sito de esse in rispecto de vidente per la identià apareno quiescere // [7.36] per la medesima ragione se alchuno corpo da longe si mova sopra le ragi del viso e de accedendo al viso o partendosi da esso parerà in moto zioè che non se muova salvo s’el moto non fosse troppo forte. E vaiene questo erore perchè como è manifesto di sopra el moto non si comprende in lo corpo se no che ora si muove cum alchuno corpo ora cum uno altro ma quivi se exclude questaperceptione perché la via il quale el movente incedesopra li ragi è impercetibile da tanta longitudine.

[7.39] La superflua longitudine induxe erore de la esperità unde in li capilli de una imagine depicta altra da la temperata estimassi esperità quando fosse stata expressa la pictura perché noto è l’asperità essere ne veri capilli conclude quella l’animo così essere a quigli o voi in quigli per la espressione de la forma // quello medesimo erore aviene ne li vestimente dipinte e ne pilli degl’animali espressamente dipinti [7.42] in tuti quisti non vìè asperità ancho v’è una grandissima lenità e avengha che da li corpi leniti si facia riflexione de la luxe no da l’asperità no da gl’aperi nientemeno alchuna volta da la pictura pare rifle [Foglio 71 recto colonna b] ssione de la luxe ne per questo si exclude la opinione perché a lo opinante è certo alchuna volta in uno medesimo corpo de asperità farsi concorso de riflessione como adviene ne capilli degl’uomini [spazio bianco in latino nigerimis] e bene lavati si riflecte al luxe in quigli avenga che siano bene lavati aspri [7.43] undeche per questa similitudine ne aviene erore in la estimatione de la asperità de la depintura per la moderata rimotione al corpo depinto proportionato e non si potrà comprendere la lenità in la depintura se no quando ella serà molto certa unde la distantia de molte cose rispetto a le altre cose temperata fuori de la temperantia e ad aquistamento de la lenità comperata. [7.44] E evagata la rimotione aviene erore in la lenità. / E l’asperità non s’aquista nel corpo se non sino da la diversità dal sito de le parte tra loro aspiedendente eminente corretto in interlinea de luxe e de presse in lombra como è spianato fia di sopra e da tale longitudine non si atende la diversità del sito de le parte o la proiectione de l’ombra de le eminente sopra le depresse per la quale cosa giudichasi in esso essere lenità.

[7.47] da la immoderazione de la elongatione nascie l’erore de la rarità quando circa l’ochio se diricia l’acho e altra cosa molto sotile avengha che aparischa al viso magiore che esso sia cum zio sia che niente oculta a quello dal pariete oposito o da altro corpo oposito unde perché se facie unita comprensione de la unità in lo corpo perché dopo quello noi patiamo vedere alchuna cosa erectain l’acho in altra cosa simile estimarassi rarità cum ziò sia che dopo quello tuto el pariete si vegha. E perché l’aco sia magiore apresso el viso o veramente perché l’acho posto e situato apresso el viso paia magiore è manifesto per quello che deto di sopra perché in tanta propinquità no s’asconda niente asconda el viso dal pariete oposito perché è rimotione si pocha in rispecto de la ocultatione in modo de acho ma se pocho se alongha quello acho se ocultarà la parte magiore del pariete di quello acho [7.47] e la ragione di questo se espianarà più di sotto. [7.48] E per habundantia de la longitudine aviene erore de la solidità se alchuno da longe guati el corpo raro [Foglio 71 verso colonna a] instatuiscase dopo quello el corpo colorato o altro tenebroso non se riputarà quello corpo non percipe l’altro cum ziò sia che de natura de lo raro sia che corpo dopo essa si possa vedere sollido se concluderà che quello corpo non essere raro ma sollido

[7.50] per la superfluità nascie lo erore in l’onbra se de tale longitudine se opone al viso el corpo biancho in lo quale sia parte tenebrosa descendente sopra quello corpo la luxe del sole apararà l’unbra in quella parte del corpo tenebrosa [7.51] e questo per constante habiuto [habito] se circa quello corpo apara altro corpo e farasi concluxion che l’onbra se percepischa o voi se scorgia da quello altro e manifesto è che aviene questo erore da tropo rimotione [7.52] per lo excesso di la distantia insimette erore de le tenebre. Se da longe se vede el corpo biancho in lo quale sia una parte molto negra seremo estimati forsi in quella parte de tenebra unde se farà s l’ochio perchè in lo directo di quella parte sia lo forame el corpo per lo quale aparisse l’egresso o vo l’uximento de le tenebre oltra quello corpo de li existenti [7.54] la rimotione escedente el modo è caxione de lo erore de la spetia e de la diformità quando da longe si guata alchuna cosa fosseno in quella alchune macule pichole che vi rendesse diformità e brutecia perché se ocultano da longiese giudecha formosa e bella perchè de le sole cose aparente si fa concluxione e anascondise la machie aparissono veramente le parte formose e belle [7.56] se da tanta longitudine si vede o vegia la cosa in la quale le piture minute aggiunto interlinea conferente al belecia al tuto quando si naschonde la cagione de la belecia si giudicharà quella cosa deforme e bruta cum ziò sia che da le cose aparente soma el zudexe el giuditio.

[7.58] Da superflua elongatione aviene erore in la similitudine di li corpi e de similitudine e desimilitudine se i visi se rizeno in lo corpo le cose che sono molto rimote e simile in lo colore se messe fosseno in esse machie o per tractatione minute dissimile o diverse quando i visi passino so giudicharano quigli corpi in tuto simili [7.60] e per contrario se in la diversità fosse in tuti li colori de li corpi si inquigli siano le machie tra le quale insieme sia similitudine se giudicharano dissimi [Foglio 71 verso colonna b] in tuto e avirà erore perché da le cose aparente solamente si farà concluxione [distinctio 2] El sito egrediente furoi del temperamento induxe erore in ziascheduno de quigli di quali si fa comprensione per silogismo. [7.63] In la longitudine si vede dui corpi di quali l’uno sia dopo l’altro directamente si che l’uno cuopra la parte del posteriore eminea o voi dire si sopra stia e questo in longitudo temperata non però molto certa ne tra quigli siano stati molti corpi altri no se estimarà la mesura de la longitudine de l’uno o de l’altro pienamente e forsi giudicharà el vidente che quigli essere molto propinqui insime o voi a sé [7.64] ed è questo erore ne lo silogismo cum ziò sia che solamente per lo silogismo si comprenda la longitudine per lo sito veramente imperò che se uno ocultasse e la parte de l’altro ma amendui se esponisero al viso si che la via non è in uno medesimo ma in diversi ragi incidesseno se discernerà la distantia de l’uno e de l’altro e de erore per la intemperantia del sito perché ridutto el sito a temperamento non mutate tute le altre parte non adviene erore a le altre. // [7.65] El sito posto fuori de la temperantia impone erore in lo sito cadente l’asse visuale in corpo da temperata longitudine oposito al viso / similmente uno latro corpo molto elonghato da l’asse pocho declinato sopra la linea intelectuale sopra la quale caderà l’asse perpendiculare non comprenderà el vidente la declinatione de quello corpo per lo sito dal temperamento egresso spero che non si fa piena comprensione de li corpi posti molto de lunge da l’asse e questo in erore el quale è declinato pare recto o voi ritto e così se giudica ritto.

[7.67] In la figura aviene erore per lo sito se el corpo circulare como la scutella se se (sic) elonge da l’asse e pocho sopra la linea intellectuale la quale noi havemo detto se decline perché oculta la declinatione de esso soto magiore angulo si comprende cha l’altro el quale aparisse a lui recto e recieve magiore angula che ello se decline e perché è notabile zioè grande exesso de l’uno angulo a l’altro se giudica [Foglio 72 recto colonna a]el diametro recto magiore del declinato unde la circulare figura del corpo se giudicara oblongha [7.68] E per simile erore la figura quadrangula se giudicha oblongha perché el suo lato diritamente oposito a l’ochio pare magiore de lo lato declinato [7.70] ed è erore ne lo silogismo ma permutenosi le propositione i le quale è la falsità zioè nesuno de li lati declinati è viso da una medesima longitudine soto uno medesimo sito agl’equali e sopra gli inequali è oblongha e la forma del quale l’uno lato è inequale a l’altro e pure si conclude l’erore no la verità de la figura e per medesima figura è manifesto fia essere erore in la quantità perché el diametro circulare del corpo pare magiore de l’altro diametro di quello medesimo del quale è inequale anchora per altro modo aviene [7.71] anchora per altro modo aviene erore per la magnitudine dal sito intemperatoè quando qualcuno posito in alto [spazio bianco e riga di testo mancante: intuetur sub altitudine illa incedentes se inter se equales eis in ordine uno post alium dispositis] lo ragio cadente sopra el primo sençia dubio serà rimisso del ragio cadente sopra el sicondo sicondo che se augmentarà la elongatione de alcuni de essi dal primo magiore serà l’altitudine del ragio cadente in lo deretano che in lachuno altro giudicarassi adonche dal vidente el postremo o voi l’ultimo magiore de tuti e così dico che se el spatio de la terra tra ziascheduni dui de li siti si naschonda el viso azioche in collatione a l’altezza aparente facta non si possa comprendere la mesura degl’uomini [7.72] e serà errore in lo silogismo perché erra in gl’antecedenti di quali l’uno è ziascheduno che apare più alte sono magiore e questo non si ritrova in tuti ma in più ed è erore in lo sito in la temperie rispecto de la comprensione de la magnitudine de la cosa così disposita e se lo ragio visuale in lo primo sia equidistante a l’altezzaè quello medesimo ragio cagia in ziascheduno altro cum o suo processo no harà luoco questo erore.

[7.75] E in la distintione serà erore in lo exceso del sito se serà grande declinatione sopra li ragi de alchuno corpo e fosseno in esso punti sensibili nigra [Foglio 72 recto colonna b] o multi tenebrosi e forsi pensavasi che fossero forami e questa se giudicarà divisione in le parti propinque de la tenebrosità avenga che vi sia concavità divisio licet ibi sit o veramente unione de concavità / ma se in questo corpo fosseno linee sensibile tenebrose se giudicarano conterminale divise cum zio che siano continue e serà erore per la tropo declinatione del corpo [7.77] in continuità erore per lo sito se al viso se aponesse la dispositione de più pariete di quali l’uno sia ordinato dopo l’altro modico o voi pocho distante da quello e tuti cagiran cadranno o sopra uno medesimo ragio e ocultarasse forsi al vidente lo ragio spatio el quale serà tra essi [7.78] e così si pensarà che siano continui e sarano divisi che no advirà el sito de le parte terminato ci che non si comprenda soto uno medesimo ragio.

[7.79] erore se induxe in lo numero per lo sito immoderato quando uno corpo pare dui e questo adviene quando in respecto de dui visi fosse el corpo diversità del sito per simile modo in uno corpo se giudicarà pluralità cioè che non siano più quando tra due asse il corpo viso cagiesse o voi cadesse como è detto di sopra [7.80] e questo fia errore in sillogismo premette alora el vidente essere più corpi diversi essere visti di fuori cum ziò sia che la forma dentro in diversi loci del viso sia caduta e conclude inde la diversità de la identità. [7.81] in lo moto nascie erore per altro sito alchuno la nave corente in lo fiume guatante si fosseno arbore in lo lito del mare o voi del fiume molto elongate da l’asse pensarassi che si muovano [7.82] se si farà la directione de l’asse sopra esse parevano immoti zioè che non siano mossi. // [7.83] In la quiete erore per lo sito se i ingerissi guatata quella cosa co la ruota la se volgia de moto certissimo altramente citissimo dal asse elongata aparerà non mossa e manifesto sia erore essere per lo sito perché mutato el sito intemperato [7.85] in l’asperità o voi l’asprecia el sito fa erore se da capilli espressamente dipinti si facia rifelssione de la luxe ancho non sia stato el viso en loco de rif [Foglio 72 verso colonna a] flessione si farà in quelle la compresnione de l’asperità cum zio sia che in quelle sia sola lenità [7.86] e per lo sito solo è erore perché la fissione nel viso soto la linea riflessa non si comprende aperità in lo corpo viso.

[7.87]In la lenità serà erore per lo sito quando alchuna cosa elonghata da l’asse si polcha asperità serà stata in quella aparerà lene de la quale asperità [7.88] el sito redutto a temperantia po el vidente comprendere. [7.89] In la rarità e solidità si farà erore per lo distemperamento del sito sa serà deseso la luxe declinata in lo vitro pieno de vino e nascondesi el viso e lo transito de la luxe per lo vetro e grande sia la declinatione di quella luxe da li ragi e stia anascoso al vidente el vino essera in quello vasello di vitro estimarasse per quello che vede el vino esse el vino cum lo vasella essere uno corpo sollido e non aviene questo erore in lo transito de la luxe patente per lo vase vitreo unde è erore per lo sito in rarità e solidità.

[7.92] In l’onbra e ne le tenebre alchuni corpo elongato da l’axe se serà stata in quello parte tenebrosa forsi se penserà unbra [7. 94-95] e in alchuno corpo fosse parte molto grande estimarasse forsi ne luoco de la negritudine perforatione per la quale n’escha fuori la tenebra che non advirà nel corpo statuto o voi constituto in la temperantia del sito.

[7.96] In la spetie e deformità viene erore per lo sito quando alchuno corpo fosse rimoto da l’asse e in quello molte molte macule minute deturpate e che imbratino quello se ocultarano e giudicarasse in lo corpo la spetie unde la facia lentinoginosa in questo sito apare spetiosa. Similmente in questo sito s’anasconde e al vidente l’onbra de la luna aderente unde ascrive el decore o voi splendore o voi splendore de la luna così inspecta.

[7.98] E se nel corpo viso fossero depinture reddente a quello le spetie e non sia el corpo decoro per lo pretendimento di quelle cum zio sia che quelle in questo stato si nascondano al viso giudicarasse el corpo difforme [7.99] ed è erore in lo silogismo che solamente per l’aparentia si farà difformità o concluxione de decore [7.100] in similitudine e in dissimilitudine de el sito nascie erore se de longe da l’axe [Foglio 72 verso colonna b] siano stabilite due cose concordante in colore spetie e figura ma in essesiano poche e dissimile machie giudicarasse in essa in tuto e per tutosimilitudine cum zio sia che quelle note siano al vidente ignote [7.102] ma se serà diversità tra esse in spetie colore e figura ma in esse siano le note simile putantur in tuto dissimile cum alchuna dissimilitudine tra essi e lo erore in similitudine e dissimilitudine per la conclultatione facta solamente de le cose aparenti [7.103] e in tute le cose predicte si procrea uno erroe per lo solo sito intemperato perché quello dentro el temperamento situato situato le altre cose permanente como elle sono no adiviene estimatione eronea [Distinctio 3] la luxe ensce da la fine de la temperantia e per questo ne casi di quali si fa aquisitione per silogismo si procrea erore [7.104] in la longitudine per la parvità de la luxe se in la longitudine temperata non si fa molto certa la dispositione degl’uomini che sia l’uno dopo l’altro o veramente no atabinto el viso de notte a quest dispositione adonche parerano asieme acostarsi non comprensa tra essi distantia per la debilità de la luxe che se manifesterebe se la luxe fosse forte i quai homini se in una medesima parte si movesseno de uno moto equale insieme senpre se pe[n]sarà essere mossi o vuoi muoversi / [7.106] In lo sito se in la notte no obscura alchuno oache dal viso declinato se oppongha al viso e estimarasse in quello la rectitudine per la debilità de la luxe egressa dal temperamento. [7.107] Similmente la figura de molti latera equale e circulare parera guata di nocte perché oculta gli anguli la luxe tropo debile [7.108] per simile modo la spera visa riputarassi la superfitie piana perché se oculta al viso la eminentia de le parte. [7.110-111] In la magnitudine de notte guatato l’uomo e veduto el bosco o rimosso da esso el parete se vederà de la propinquità de l’uomo al boscho al pariete cum visa distantia de quigli avengha che parà. E fosri nescirà un medesimo ragio sopra el capo de l’uomo e l’altecia del bosco sicondo questa distanza dal bosco e in questo caso parerano essere de medesima altitudine o che l’uomo parerà de magiore altitudine che non adivirebe se la luxe intempe [Foglio 73 recto colonna a] amento fosse perché la distanza dal boscho se discernerebe e l’altecia de ziascheduno sicondo la terra aparente se misurarebe [7.112] in distintione numero comtinuità serà erore per la debilità de la luxe se di notte se vegha tabula in la quale se facia la protractione de le linee obscure como si fa a prendere le misure pensarà forse el vidente e dirà essere fissure e così serà erore in distintione perché el continuo apare essere diviso perché pluralità in uno [7.114] similmente esistente al viso in la luxe forte riflessione se se prendeno corpi pocho distante aparerano continue così erore serà in continuità per tropo luxe o per forte e debole.

[7.116] In lo moto o in la quiete aviene erore per la luxe se di notte comprende el viso l’uomo e lo boscho rimoto da esso se ocultarà la distantia de l’uomo al boscho ma se si muove e a quello l’uomo quanto più a esso andrà quella distantia più certamente unde quando prima insieme cum lo boscho apare a esso [spazio bianco] E quanto più sera de esso a lui più apare rimoto dal boscho e sia certo a lui el boscho stare no moto asimilarà l’omo viso a la parte del boscho incedere o voi avengha che la verità dica esso essere in moto el quale erore non averebe in la temperata luxe.

[7.117] In la quiete l’uomo viso di notte non pienamente si comprende unde se si muove pocho non si discernerebe e moto pensarassi che quiesca [7.118] in lasperità e lenita aviene erore di notte e forse de la cosa visa l’asperità se giudicarà lenità o veramente per lo contrario sicondo che serà la qualità de la cosa visa [7.119] in la rarità e lenità perché di notte in lo corpo molto raro se giudicarà rarità remissa perché cum ziò sia che dopo esso non si facia piena comprensine del sollido estimarà la remissione de la rarità de esso negare la via al viso el corpo molto sollido pocho raro parerà sollido.

[7.121] In l’onbra e la tenebra se in la pariete siano state o fosseno parte obscure e cagia sopra quello pariete la luxe de la candela giudicarà forsi el vidente quella oscurità essere umbra e forsi parerà a lui che procieda l’onbra dal vicino pariete et così er [Foglio 73 recto colonna b] e così fia erore ne la estimatione de l’ombra [7.122] insieme si fosseno in la parte de la pariete nigrecia molto intensa estimarassi fuorsi vacuità del forame che da lacie ? prebens a le tenebre egrediente e avengha che tuta la superfitie del pariete doventi e faciase de intensa nigretudine forsi tuto si riputarà tenebre como adviene in lo pariete coperto de foligine del fuoco e visto in la luxe debole. [7.124] In la spetie è diformità è manifesto che di notte apare la spetia la facia formosa avengha che in essa siano macule como lentiginosa [7.125] e siano state in la cosa visa picture sotile de tute essere de la spetie cum zio sia che s’anisconda e il viso paterà la cossa diforme. [7.127] In similitudine e dissimilitudine ne corpore una medesima spetia del colore e de la figura in le quale tale diversità per le latenti machie in debili luxe se giudica in tuto similitudine [7.128] e se li corpi fosseno diversi in spetie colore e figura e sia conformità in alcune note per la occultatione de le note per rimissione de la luxe se giudichara in tuto diversità de li corpi [7.130] e manifesto in tute le predette cose avenire erore per la sola debilità de la luxe cum zio sia che essa tra li termine de la temprantia sita lo erore non avirebe stante le altre cose immote

[distinctio 4] L Capo lettera a quantità escie da la temprantia e quello egresso è cagione de lo erore in tute quelle cose de le quale il silogismo fa fede [7.131] l’erore serà in la longitudine per la cagione predicta se siano viduti dui huomini da la longitudine temperata e siano in lo suo genere [et unus paululum] sia pocho dinanci no si discernerà la via sita tra essi unde l’uno de essi aparerà circa l’altro e aviene erore in la distantia d’essi cum zio sia che sia molto pichola no è proportionale da la elongatione totale del viso de essi avengha che la elongatione sia temperata.

[7.133] È erore in longitudine perché gl’uomini se giudicharano per l’ochio equalmente rimoti e così la quantità de l’una longitudine magiore che ella se sia in verità unde è erore in longitudine[7.134-135] in lo sito per la quantità de la longitudine è erore perchè se el grano de la senipe fosse da l’ochio declinato nientemeno pare recto perché per pochissima parvi [Foglio 73 verso colonna a] no si poi comprere la declinatione di questo grano sopra la linea intelectuale in la quale l’axe comune cade ortogonalmente perché pienamente se discerne questa longitudine tra questa linea e la estremità del grano cum zio sia che la sia tropo.

E sicondo questa longitudine si considera la decliantione de esso sopra quella linea e sicondo questa consideratione linea si considera sempre la declinatione de la cosa visa rispecto de amedui i visi e così erore nel sito per la quntità immoderata. [7.137] In la figuraquando la cosa visa fosse pichola molto e fossino in essa anguli se ocultarano molto al viso e forsi che la forma sua avengha che non sia reputarassi rotonda e longha [7.138] e se serà in essa pocha curvatione se nasconderà al viso e stimarasse anchora la sua superfitie piana unde è manifesto che è erore in figura.

[7.140] la quantità inuxe erore de quantità propositi al viso dui corpi di quali l’uno pocho excede l’altro o in sola longitudine o in sola latitudine e forsi serano giudicati equali in ogne dimensione e questo è erore perché lo excremento de ogne dimensione sopra l’altra viene infine de temperantia respecto al viso cum zio sia che sia a lui insensibile per la sua tropo dimensione e per questo è necessarie le mesure a ciò che se verificheno le qualtità de li corpi cum zio sia che si aquiste certitudine per lo viso. [7.142] In divisione aviene erore adherente el capello al vase vitreo aparerà essere divisione il lo vase del vetro e fissura cum ziò sia che ivi sia vera continuità e questo perviene da la tenuità del capello perché se acostasse al vetro una quantità corpulenta no se estimarà in quella fissura.

[7.143] In la continuità se al viso presentate fosseno i fogli del pergameno bene sotile e compressi in equale altitudine de terra e lo vidente ignori essere fogli giudicarà quigli essere continui e fare uno corpo ed è cagione de lo erore la quantità de la via intergiacente le foglie le quale per sua tropo parvità non si comprende si percipe dal vidente e così serà una medesima cagione de erore del numero che de la quantità. [7.145] In lo moto se si moveno dui [Foglio 73 verso colonna b] di quali uno si muova uno pocho più velocie de l’altro pensarà el vidente el moto de quigli essere equali perché insensibile apare al vidente lo excremento de l’uno sopra l’altro.

[7.146] Similmente la quantità de lo excesso de la via per la quale l’altro incede imperceptibile sia al viso unde se giudica la equalità de le vie e de li moti / [7.147] In la quiete quando se offerisse al viso uno animale loto picholo forsi se moverà l’altra parte de esso e esso serà giudicato inmoto cum zio sia che el moto de la parte se nasconda al viso /[7.149] In asperità e levità quando occoreno al viso la cosa o le cose molto pichole forse se giudicarà lenità se no vi serà asperità e così per lo contrario perché como è detto l’asperità non si comprende in lo corpo sino per l’ombrade alchune parte similmente e similmente le altre o per la eminentia dnr Inserito interlinea o per la depressione de le altre e che el tuto se ocultarà al giudizio del vidente per tropo parvità del corpo / [7.151] in rarità e solidità se alcuno guati el corpo molto picholo polito si che si possa la luxe riflettersi da esso giudicharà quello essere raro simile alla pietra pretiosa Questo non c’è in latino smith ed è erore

[7.152] Similmente veduto uno corpo raro molto picholo perché non si fa comprensione del corpo sollido si somigla all’essere sollido / [7. 154] in l’onbra e tenebre como se nel pariete biancho fosse al viso la distintione de punti molto neri adhibito o voi venuta la luxe del sole e directamente cadente in lo pariete o apresso estimarassi dal vidente ziascheduno punto essere dopo li quali erompono le tenebre unde erore cum la estimatione de le tenebre per sola parvità de li punti la quale no advirebe se la nigrecia quantunqua grande inficesse o voi nigrificiessi una grande parte del pariete [7.155] ma si fosse in quigli punti negrecia non così intensa o voi grande serano riputati quigli punti forami in li quali sia l’onbra per sola dimi [Foglio 74 recto colonna a] nutione. [7.156-157] In spetie e diformitò cum zio sia che se oculteno al viso per sua parvità le machie deturpante el corpo viso aviene erore iuditio de la spetie perché si fanno solamente da le cose aparente solamente como è lo erore da diformità cum ziò sia che per la parvità se nascondeno le picture [decorem] ingerente de la cosa visa [7.159 -160] In similitudine e dissimilitudine quando a le une note o voi bolle o voi machie minutissime tra alchuni corpi fosseno cagione de similitudine perché preterisseno el viso per la sua parvità se giudichara similitudine o desimilitudine in tuto e somerassi e prenderassi el giuditio solamente da le cose aparente in tute le cose predicte è erore in lo silogismo per la parvità del corpo, cum ea temperata non viene erore in le cose mote.

Spazio per capolettera [distintio 5] La solidità alchuna volta nesci fuori dal temperamento e induxe erore in ziascheduno de quigli che si comprendo per silogismo [7.163] se minima fosse la solidità del corpo ed è che sia molto raro como lo cristallo puro e sia dopo esso uno corpo lucido de forte luxe non pienamente se comprende el cristallo ma quasi non serebe intermegio si comprenderà el corpo per esso per la quale cosa perché non si fa aquisitione de lo raro non piena serà piena (sic) comprensione de la longitudine de esso unde erore in longitudine per la quale cosa el sito del corpo raro fosse declinato ocultarassi la vidente la declinatione e forse se giudicarà la rectitudine e così è erore in lo sito e ancho erore in lo[ngitudine] perché si riputarà uana [una] la estremità di quella medesima longitudine cum l’altra la quale sono diverse [7.164-165] da poi perché la quantità del corpo si comprende per la longitudine de l’angulo soto lo quale sia veduto ignorata la capacità longitudine] in smith aviene erore in la quantità.

Per simili modo serà erore in figura E si in lo corpo fossino anguli se ocultarano al vidente e si pocha fosse incurvatione in lo corpo se nasconderà e giudicarassi el corpo essere piano [7.166-169] In figura divisione in smith serà erore si fosse parte di questo corpo linea nera aparerà el corpo diviso in lo luoco in lo luoco (sic) in lo quale cade la linea unde serà estimata piana ma si fosseno dui corpi [Foglio 74 recto colonna b] poco distanti da sé se riputarano continui si che serà erore in continuità. E manifesto è che per quisti serà erore in la comprensione del numero cum zio sia che uno più o più cose una aparisca.

[7.170] In lo moto serà erore per la imoderatia de la rarità s’el s’oponesse al forame el corpo molto raro o cristallo e di questo corpo si muova l’altro corpo pensarà el vidente el corpo raro muoversi cum zio sia che ello sia in lo moto che no avrebe siando quello corpo sollido [7.171] In quiete aviene erore per questa medesima intemperantia se s’iincluda nella mano uno corpo o sia congiunto raro in la mano e partisse da quella e movasi la mano in mota si per tale modo che del corpo apara alchuna divisione tra esso e la mano giudicarasse quello corpo immoto perché non si può comprendere in quello el moto si no per la mutatione del sito de le parte de esso e perché è in tuto similitudine in le parte e pretendese per la rarità non si può discernere el sito de alchuna parte emperò neanche el moto [7.173] in l’asperità se nel corpo molto raro fosse asperità non grande riputarassi forsi lene e se fosse lene dopo esso statuiscase uno corpo aspero e veramente se va estimato questo raro aspero unde erore è in lenità [7.175] In rarità si dopo el corpo molto raro s’è altro corpo raro dopo ni molto è formato o voi colorato del colore del formato aparerà el primo non molto raro ma estimarassi la sua rarità del posposito zioè di quello che è posto dietro si che el vitro al altro vetro sovraposto non apare così raro come aparerebe quello si solamente adhibito al viso unde è erore in rarità [7.176] ma se dopo el primo raro se statuisca uno corpo sollido giudicarassi el primo sollido unde è erore in solidità per simile modo se uno vasello molto picholo raro contengha del vino cum ziò sia che quello corpo non percipa o non comprenda la luxe e altro corpo non sia che percepto da la luxe se giudicarà forsi vitro con lo vino el vitro essere uno corpo sollido / [7.178-179] in unbra è erore per la rarità per la luxe del sole in alchuna cosa per lo forame alchuno decadente e sopra la finestra vitrea [Foglio 74 verso colonna a] cadente cum zio sia che quella casa sia umbrosa aparerà sopra quella finestra umbra avengha che sicondo verità le luxe incida la quale luxe o veramente si comprenderà si fosse sollido el corpo de la finestra la quale non passara e così sempre mai sollido aparerebe unde erore in l’ombra. [7.180] In le tenebre la luxe del sole in l’aaua del fiume no descendente o in lo mare como adviene in l’ora matutina o vespertine e si fosse chiarità in l’aqua parerà tenebrosa e quanto la fosse stata più biancha chiara tanto se riputa più tenebrosa [7.182] e aveine che la parte superiore dell’aqua giaçia ne l’onbra sopra la parte prossima inferiore e l’altra prossima sopra l’altra inferiore propinqua e così per ziascheduna per fino al fondo [7.183] e avengha che l’unbra de le parte singularemente sia pocha in sé nientemento per la coniuntinone ne fanno una maxima como manifesto è in lo colore del vino avinire in pocha quantità de vino è debile e in molta di uno medesimo modo è forte e la ragione el perché in lo mare giacente l’ombra apareno apareno che li siano le tenebre in la clarità del mare e paerché la intensa clarità rende la rarità intensa unde al viso rende magiore penetratione per la quale cosa si fa aquisitione de più parte faciente l’onbra del mare de le quale onbre agregate la perceptione induxe fede de tenebre [7.184] ma se el mare fosse turbulento per la diminuità rarità penetrerà el viso uno pocho e comprenderà una pocha parte de l’aqua e avengha che facie unbra avengha che sia rimisso el colore di quella parte vincie l’unbra ne la turbida el colore apare in la chiara nisuno apare unde per l’aparente in la turbidità colore e per la rimissione de l’onbra de le parte non si comprendeno in aqua le tenebre si che in quella turbida aparerà chiara e la chiara tenebrosa e lo ragio del sole cadente sopra la fatia del mare quando a lui per la rarità de esso si manifesti la transito si zitarà ogne transito e aparentia de umbre. In lo decore e diformità Se in lo vase molto raro particule o incisione a esso inferente o voi dagante decore e belezia e ponghasi in quello vaso vino turbido e bruto se ocultarano le cagione del decore e de la belezia se ziudichara el vasello difforme como aviene alchuna volta in lo vase [Foglio 74 verso colonna b] de vetro. E per contrario se tale vase difforme alchune sue particole e imponghasi in esso el vino chiaro lucido e formoso nel colore se ocultarano le caxione de la diformità e riputarassi el vase spetiosum in cum tuto esso sia difforme. [7.189] In similitudine e dissimilitudine. Si due vase molto rari convenghano in forma in spetie e rarità se discrepano ne la dispositione de alchune parteessi siante pieni de vino de quigli colori o voi di quello medesimo colore se nasconderano la cagione de la diversità e riputaranosi ogne cosa simile [7.190] ma si tra essi fosse diversità in spetie e forma ma in alchne cose convenienti del vino smilmente pieni si riputaranno in tuto dissimileunde è erore in similitudine e dissimilitudine perché si sume el iuditio de le cose aparente solamente [7.192] e in tute le cose preditte aviene erore per sola intemperantia de solitudine [solidità] perché permanente in lo so essere le altre cose non avirà erore essa a la temperantia rivocata.

capolettera vuoto [distinctio 6] La rarità de l’aere intercidente el viso e la cosa visa esci de le mete del proprio temperamento e genera erore in tute quelle cose del quale el viso simile fa fede.

[7.193-194] In longitudine se l’aere fosse pruinoso e oscuro como sole advinire alchune cose alviso oposite in la longitudine temperate estimarasse più elonghate dal visoche le siano in verità unde erore in lo fine e de che non si comprende in lo inferiore de la terra sicondo la quale avicinassi la mesura de la elegatione de la terre e ocultassi la terra per la rarità de la terra [aeris] diminuita aere unde la rarità è cagione de erore. [7.195] E si in queste aere se dechiene uno pocho l’aere [corpus] viso se ocultarà la declinatione la quale aparerebe in l’aere chiaro unde è erore in sito. [7.196] E se in lo corpo fosse uno pocho di gibosità aparerà piana in così fatto aere e se la fosse nel corpo se nasconderano gl’anguli manca unde erroenum erit figure iudicium. In quantitate erit error ex tali aere [7.197] unde el visto eroneo aparerà magiore cha ne l’aere temperato como adviene ne li corpi compresi dopo la rarità de l’aqua. [7.198] E se fosse in lo corpo quasi linea nera pensarassi essere divisione [7.199] E si fosseno due corpi pocho separati insieme aparerano in questo aere continui unde è erore in continuità. E per quest cose è [Foglio 75 recto colonna a] manifesto che lo erore in numero. [7.202] del moto in lo moto se in questo aere se veghano due cose de le quale l’una uno pocho più velocie si muova de l’altra se giudicarano forsi equali essere il loro moti cum ziò sia che nel temperato aere si possa discernere la execesso de l’uno a l’altro ed è erore per lo latente excremento de una de le vie sopra l’altra via o voi la via di l’altro.

[7.204] In la quiete se alcuni dopo l’aere da la longitudine temperata no piziola vegia l’aqua fluente o che giudicharà essa in moto o si fosse forte el fluxo de essa giudicharà ella meno mota che ella si muova. [7.206] In l’asperità e lenità quia zioè perché in questa aere si vederà l’aspero lene per le cagione de l’asperità essere latente e visa la cosa polita cum ziò sia che non si discerna la riflessione in essa estimarasse aspera. [7.207 -209] In l’onbra si dopo questo aere si vegia el corpo biancho in lo quale siano siano (sic) particule ritonde nere in la luxe del fuoco e corpo illuminato dal fuoco. Bianchissimo non c’è in latino è incomprensione del traduttore in corpo cadente zioè bianchissimo imperò che non vi sia in esso di questo aere aparerà in questi loci umbra o forsi serano riputati forami prestanti la via a le tenebre erompenti quilli forame unde è l’erore in tenebre perché dopo questo aere el corpo raro aparerà meno raro e forsi se reputarà sollido è così erore in solidità e rarità [7.211] in spetie e diformità per la ragione particulare decorante el corpo o deformante in questo aere latente [7.213] in similitudine e disimilitudine per le partilità o veramente per le partiale figure cagione de la diversità e de la convenienza tra corpi dui non comperanti [7.216] e in tuti quisti proviene erore per la rarità de l’aere solamente inmoderata cume le altre cose immote ne l’aere temperato non acciderebe.

L capolettera [Distinctio 7] La cosa fuori de le fine del suo temperamento Tempus extra temperamenti locata è cagione del so erore per ziaschedune cose de le quale si fa fede in viso per silogismo [2.217] in longitudine se subito guati alchuno alchuna cosa rimota da la torre el quale subito sia arepto e tolto dal viso non pienamente discernerà tra quello e la torre e giudicarà forsi quello o meno rimoto da la torre che esso fosse in verità o più ed è perché in quella instantia di tempo [Foglio 75 recto colonna b] non si percipe o vuoi scorcio dal vidente la terra intermegia a la torre e a la cosa visa sicondo la distantia sicondo la quale si toghe la mensura o perché in così brevi tempo poterà l’asse discernere la via intermegia né pienamente comprendere e così sera in longitudine. [7.218] In lo sito, quando subito alchuna cosa occore al viso e subito se parte reputarassi forse lo recto declinato e per contrario.

[7.221] In la figura se el serà pocha gibosità in la cosa subitamente visa se nasconderà e pensarassi che sia piana zioè che sia cosa piana o che s’anasconderà gl’anguli se igli serano in quello [7.222] In quantità se alchuno al cereo ardente muova di moto citissimo o velocissimo tra poca via che vada spesse volte e ritorni per essa parerà la via de lo moto igneo o voi focosa perché el moto del viso da uno termine de la via a l’altro si fa quasi in uno istante [7.223] unde per la brevità del tempo non si può discernere o la quantità o lo moto del viso unde è quindi erore nel moto.

[7.226] In divisione se alchuna cosa visa subito dal viso di diverta e fosse in quella linea nera pensarassi quella negredine essere divisione de le parte [7.227-228] E avengha che li corpi contigui e propinqui molto si veghano se estimarano continui come aviene ne le tavole subitamente inspecte unde è erore in continuità. [7.230] In lo moto quando de dui l’uno uno pochi più velocie dell’altro si moverà li moti in poco tempo comprensi se giudicarano equali cum zio sia che no così subito sia comprensibile lo excesso.

[7.232] In quiete se alchuna cosa visa se muova subito uno poco non parerà che se mova perchè la via la quale percorre in tempo de la sua perceptione è insensibille o veramente imperceptibille al viso per la sua parvità / E di sopra expianato che non si comprende el moto nel tempo no sensibile tempo [7.233] Simile erore aviene in tuta quella pocha vuole dire in la rota mota velocissimamente pare in motaperché non si può fare comprensione [Foglio 75 verso colonna a] de la rivolutione de essa in pocho tempo o voi così poco tempo perché è picholo quello in lo quale si fa una rivolutione de essa [7.234] Quello medesimo erore aviene in lo troco unde è erore in quiete perché non si ponno discernere la mutazione del sito de le parte del troco e però neanche el moto so e posto fosse di uno colore el troco e se de più diversi colori como così aparerà el moto avengha che s’anischonda la diversità de li colori e pretendassi voi dimostrisi per tropo festinantia alchuna confusa unità di colori. [7.237] In asperità quando subitamente aparisca aspero pensarassi che sia lene e si per questo modo apara lene non si poterà discernere in esso la lenità ne l’asperità unde erore e dubitazione. [7.239] In la rarità la la luxe declinata sopra el corpo raro desendente desendente (sic) cum ziò sia che non si percipa o voi scorgia la declinatione de la luxe pensarassi forsi che è el fine de la rarità sia aparente rarità del corpo che in tempo che se in tempo debito pocho magiore se dia al viso se percipirà la declinationeper cagione de l’aparentia de la rarità de la cosa visa. [7.240] In solidità se alchuno instantemente vegia el corpo raro e dopo esso vegia non discerna el transito de la luxe pensarassi che sia sollido. / [7.241- 242] se in lo pariete alto siano parte subnere zioè no in tuto nere desendente sopra esse la luxe del fuoco subito vedute si pensarà che siano unbre ma se la nigredine di quelle serà stata veduta grande e intensa estimaranosi essere forami pieni di tenebra [7.244-246] in spetie e diformità perché così in picholo tempo non fano comprensibille le forme de decore ed la difformità e spetialmente le minute cagione cagione de esse como aviene quando alcuno movente per lo forame guati lq facia indica alcuna volta se da formosa o per lo contrario e questo medesimo erore aviene mota la cosa visa e l’ochio no moto. [7.247] In similitudine e dissimilitudine perché s’anascondeno le particulare cagione de la similitudine [Foglio 75 verso colonna b] e dissimilitudine e in tute queste cose solamente in tempo no moderato aviene erore cum ziò sia che in li priditte cose nosuno erore avinirebe essere reduto a temperantia.

[Distincio 8] L Spazio per capo lettera mancante a debilità del viso e la moderatione fa erore a ziaschedune cose per silogismo ne lo viso comprense.

[7.250] In la longitudine se si ponesse al viso dui corpi di quali l’uno sia de colore forte e oiù rimoto l’altro de colore debile e più propinquo a l’ochio cum zio sia che non si facia comprensio de la longitudine si no facta collatione tra alchuna cose coletione incerta farà la debilità del viso. [7.251] E perché è più certo a l’uomo che da le cose più propinqui si fa al viso più certa fede che da le cose più rimote conclude quello che aparisse più certo di quisti corpi essere più propinquo. E manifesto è che al viso debile più certa fede si fa del colore forte che del colore debole avengha che poco più elongato [7.252] quello medesimo erore aviene in la temperantia del viso perché da grande longitudine più propinquo se giudica el corpo del quale è lo colore forte cha quello del quale è lo debole avengha non sia molto rimoto [7.254] in lo sito erra la debilità del viso se d’alquanta longitudine avengha che temperata se decline el corpo e sia poca declinatione ignnorasse cum zio sia che pienamente si comprenda la longitudine [7.255] e la incertitudine de la de la longitudine E lo sito induxe erore de quantità. [7.256] In figura perché el gibo del corpo ovoi la prte fuori del corpo poco e l’angolo de molte fatta s’anasconde a la debilità del viso. [7.27] E se in lo corpo fosse alchuna linea nera estimarasse divisione o figura e serano stimati uno continuo i corpi continui [contigui] unde serà erore in divisione, continuità e numero. [7.258] de una medesima ragione de erore uno guercio [strabo] indica una cosa essere due se fosse infermità in uno solamente solamente a l’ochio perché tenerà la cosa visa diversità del sito de [Foglio 76 recto colonna a] in rispecto de dui de esso [7.259] ma se dui de esso sia deformatione quando aviene quando avviene che igli si muovano forse avirà d’esse la diversità del sito rispecto de la cosa visa e in uno la pluralità.

[2.761] in lo mo[to] como se alchumo spesse volte si volga nello circuito quando si riposa pensa che si muovano le pariete ed è perché el moto evidente si muova tanto el viso el visibile avenga che lo vidente sia stato quieto no stara la possencia del visibile subito / ma el moto de esso in la quiete del vidente starà e durarà e per questo ne viene estimatione de moto de la cosa visa o voi de le cose vise. E de così fattp moto lo essempio noi vedemo in lo croco che quanto longo tempo de la quiete de la mane movente si volgia il croco in infirmità in la quale pare a cholui che patisse volgiersi ogne cosa. // [7.264] In la quiete quando corpo de simile parte se volgie per pocha rivolutione el viso debole non scorgie el moto suo el quale percipirà el viso temperato ma se sia molta rivolutione non se scorgie anchora dal temperato ma se sia de dissimile parte el corpo moto como in tuto el viso debile comprenderà el moto ma se la rivolutione de la rota serà festina o eultarasse el moro el viso debole perché le parte de la rota non sono molto dissimile non pienamente si comprenderà la dissimilitudine in la festinatione e per la dissimilitudine de le parte farasse comprensione del moto de esse

[7.267-268] In asperità e lenità perché forsi riputarà pocho lene quello el quale è aspero o per lo contrario se tra la forma de l’aspero e de lene serà dissimilitudine. // [7.269] In rarità quando fosse in corpo raro solidità pocha e stimarasse dal viso debole magiore de la vera. / [7.270] In solidità quando fosse in corpo raro el colore forti e dopo esso la raità non maxima pensarasse essere sollido.

[7.272] In l’ombra le note o voi le machie del pariete biancho o che siano uno poco nere descendente sopra esso la luxe apareno a questo viso ombre [7.273] e se serano molto nere apareranno forami ne quali siano tenebre. [7.275- 276] In diformità e decore similitudine e disimilitudine per particulare cagione de decore vel fedi [Foglio 76 recto colonna b] ti e de similitudine nascondentese al viso [7.278] ed è erore in tute le predicte cose per sola debilità del viso // [7.279] già abaimo detto como aviene erore in silogismo sicondo ziaschduna cagione de erore, in ziascheduna de le parte le quale se aquista per silogismo già somo iti sopra ziascheduno modo de erore e de ziaschduna supponemo lo esempio. E avengha che i li erori del viso sia copiosa multitudine cum ziò sia che de tuti li modi sopradetti si facia redutione e ali estremi ordinatamente propositi ch’abiamo assignato gli erori sichondo che ziascheduno de essi advengha da una cagione solamente. [7.280] E alchuna volta lo erore no se inferisse da una cogione solamente ma da due cagione o da più per gratia de l’esempio si se rimove alchuna cosa da grnde longitudine cum moto piano e pigro subitamente induto parerà inmoto e potrebesse scorgiere quello moto manente intemperata la distantia de lo viso e in la longitudine temperata no si ocultarebe el moto se el tempo de lo guatare fosse temperato [7.281] proviene adonche l’erore da due intemperantie de le quale nesuna per sé puoi o voi possente [7282] la congregatione de esse da erore se da grande longitudine soto debole luxe in pocho tempo se opongha al viso del corpo diversi colori non presta rivolutione estimarasse el corpo stante fermo. [7.283] E se quella longitudine si guati intemperato tempo comprenderasso el moto el quale similmente se naschonderà intemperata longitudine sotto medesima luxe e in pocho tempo e ancho si potrà percepire in quella medesima longitudine soto forte luxe [7.286] e similmente di tuti lo erori advenienti al viso né uno né più agregati no possono fugire le cagioni le quale noi habiamo detto.

E ziascheduna forma de la cosa visa è compacta de tute quele cose di cui habiamo narato. E perché el viso no aquista da le cose viste se no alchune di queste no aviene erore nel viso sino in alchune di quelle E [Foglio 76 verso colonna a] ogne erore el quale aviene in scientia è perché lo intellecto fa ogni cosa simile le quale percipe cu esse in modo alchuno o de simile [7.287] e ogne erore in parte serà ne lo senso o in scientia o in silogismo ne po essere che no sia in alchuni di quisti dui o in tuti e ziascheduno erore aviene in quistitri non serà per erore del viso in le parte o voi ne le parte non serà se no per le parte le quale noi habiamo assignato o da una di quelle solamente o da più lo libro quarto de haten figluolo de o hucam figlolo de haiten de li aspecti

▼ Trattato IV